Due parole con Michele Vaccari

Ciao Michele, benvenuto su questi lidi e grazie per prestarti al compito di giudice per questa edizione di Minuti Contati.
Parliamo di Crudo, questa realtà di servizio editoriale che somiglia a un’agenzia ma non lo è in senso stretto. Da un anno circa offrite servizio di editing alle opere che ritenete meritevoli di essere poi prese in considerazione dalle case editrici con cui collaborate. Dopo questo primo anno cosa puoi raccontarci?

 
MICHELE VACCARI: In realtà crudo è nato come un esperimento, un nuovo termometro del mondo editoriale. Vedere che temperatura ha la narrativa in Italia e soprattutto per rispondere a una domanda fondamentale: è vero che gli editori non considerano gli autori?
Dopo duecentotrenta romanzi, quindi direi un buon numero, che sono arrivati a crudo, direi che solo un 20-30% possano definirsi tra il discreto e l’ottimo. E questo perché oggi sono di buon umore. Quindi spesso il problema degli editori è che le proposte che vengono fatte non sono di un livello sufficiente.
Poi c’è un secondo aspetto: l’editoria, almeno quella grossa, non ascolta il pubblico, ma obbliga il pubblico ad incontrare alcuni tipi di libro attraverso il potere del commercio.
 
Dici questo perché hai proposto loro dei buoni libri che però hanno voluto scartare per logiche di mercato?
 
MICHELE VACCARI: Guarda, è molto più complesso. Alcune case editrici faticano a capire quando un prodotto non è buono. Diciamo che è più facile riconoscere il bello, meno il brutto che a volte viene preso per bello.
Ma una delle cose più interessanti riguardanti Crudo è che abbiamo capito che è molto più utile come servizio il coaching rispetto all’editing. Per un autore che ha ancora da imparare non conviene acquistare un servizio a due/tremila euro. Meglio spenderne poche centinaia e fare un percorso migliorativo dell’autore.
Solo quando avrai completato tutta una serie di processi potrai lamentarti che l’editoria non ti ascolta, ma non prima di aver acquisito un certo grado di consapevolezza.
 
Abbiamo letto il tuo Urla sempre primavera. Ha una struttura particolare con molti salti da una linea temporale a un’altra. Come hai lavorato a questo romanzo? È nato così o l’hai prima realizzato in modo lineare per poi spostare diversi pezzi all’interno dei capitoli?
 
MICHELE VACCARI: In realtà è stato un trauma, perché all’inizio avevo creato una linea molto più complessa. Presentava ramificazioni che partivano da dei link legati a degli oggetti che funzionavano come nei videogiochi. Non perché questi fossero magici o altro, semplicemente per un principio narrativo mio, quindi non aveva una motivazione. Per esempio: se un personaggio passava vicino a una targa con scritto 1945, nel capitolo successivo era nel 1945. C’era un link che era diretto esclusivamente al lettore, però non aveva una motivazione narrativa e, quando questa manca, il risultato è debole. Con l’editor poi abbiamo deciso di sviluppare ogni personaggio nella sua linea narrativa.
 
Ora stai finendo un nuovo romanzo. Puoi raccontarci qualcosa su questo lavoro?
 
MICHELE VACCARI: Sì, si intitolerà Buio padre e uscirà con Marsilio. È una storia ambientata nei boschi Liguri e a che fare con il decadimento dei padri. In un luogo particolare accade un incidente che porta come conseguenza, se volete magica o realisticamente magica, a un decadimento improvviso dei padri. Non un decadimento solamente fisico, ma anche una scoperta della debolezza che ognuno di loro ha.
 
Tu mescoli un po’ l’attività di scrittura con quella di editor. Quanto il tuo essere editor influenza la tua scrittura?
 
MICHELE VACCARI: In effetti l’attività di editor è altamente inquinante. Cioè comunque ti sporchi, ti inquini spesso e volentieri con libri che meritano. Infatti quelli che riescono a scrivere dei romanzi decenti, notatelo, sono persone che lavorano per case editrici con bravi autori.
 
L’ultima domanda. In qualità di giudice di Minuti Contati, che cosa ti aspetti da questi racconti brevi realizzati in quattro ore? Cosa speri di trovarci?
 
MICHELE VACCARI: Indipendenza e stupore.
 
Ai partecipanti capire queste parole criptiche. Michele, grazie per l’intervista e per la tua partecipazione a Minuti Contati!
 
L’intervista è tratta da un video del canale Penne Arruffate che puoi trovare a questo link.

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