Quattro chiacchiere con Stefania Toniolo

(Intervista a cura di Giuliano Cannoletta)
 
Eccoci con le consuete quattro chiacchiere con la guest star del mese. Per marzo avremo con noi Stefania Toniolo, vincitrice di Amazon Storyteller 2024 in Italia grazie al suo primo romanzo Non è una storia di zombie. Stefania, benvenuta su Minuti Contati! Presentati come preferisci, come lettrice e scrittrice.
 
STEFANIA TONIOLO: Ciao! Questo invito è davvero un onore per me! Che dire, è da quando ho memoria che invento storie per passare il tempo, e ho sempre letto di tutto sin da piccina. Era inevitabile che prima o poi mi mettessi a scrivere, anche se il percorso è stato lungo e tortuoso. Posso leggere davvero qualsiasi cosa, ma negli ultimi anni mi sto concentrando tantissimo sul fantastico italiano, soprattutto di altri autori e autrici emergenti come me. Meglio ancora se con qualche punta di commedia, che mi fa sempre piacere (ed è quello che scrivo!).
 
Per il tuo primo romanzo, che abbrevieremo NEUZ, hai scelto la via dell’autopubblicazione. Il self alle nostre latitudini fatica a scrollarsi di dosso una cattiva reputazione, ma sono tantissime le opere autopubblicate che, in quanto a qualità e cura dei dettagli, non hanno niente da invidiare ai prodotti di molte case editrici. Quali sono, secondo te, i pro e i contro del self? E quali sono gli ostacoli più grossi che hai incontrato sul tuo percorso?
 
STEFANIA TONIOLO: uno dei “contro” lo avete già citato, si tratta del pregiudizio. Noi autori indie siamo ancora per molti “gli scartati dalle CE”. Non nego che ci siano tanti scappati di casa nel settore, ma sono sempre di più le persone che scelgono in modo consapevole questa via, senza che sia un ripiego. Per il resto… beh, sei imprenditore a tutti gli effetti, casa editrice di te stesso, questo è sia un pro che un contro: i tempi dipendono da te, guadagni di più ma devi anche sobbarcarti dei costi… insomma, la risposta è sempre dipende!
 
Oggi chi scrive e pubblica, sia tramite casa editrice ma ancor di più nel self, deve in qualche modo prendere parte anche alla promozione e diffusione del proprio libro. Come ti sei mossa per promuovere NEUZ? Social network? Presenza in fiera? Strani rituali?
 
STEFANIA TONIOLO: ho iniziato a usare Instagram un paio di anni prima di esordire, avere già un bacino che mi conoscesse ha aiutato. Anche ora mi promuovo molto sul mio profilo, ma mi piace anche tantissimo la vendita in fiera, soprattutto nelle piccole fiere di settore, quelle dove ti sembra di essere a casa! Ah, poi c’è quello strano rituale che si chiama “collaborare a un buon ambiente editoriale”. Provateci! Ripaga!
 
Parlaci del premio letterario Amazon Storyteller. In cosa consiste, com’è strutturato, com’è avvenuta la tua cavalcata trionfale fino alla vittoria.…
 
STEFANIA TONIOLO: cavalcata trionfale? Sono quasi svenuta quando mi hanno chiamata per dirmelo! E le prime due volte non avevo nemmeno risposto perché pensavo fosse una scam… ma questa è un’altra storia! Partecipare ad Amazon Storyteller è semplice: si pubblica su KDP in una finestra di tempo tra maggio e agosto, poi ci sono poche, semplici regole da rispettare, tutte segnalate in modo chiaro sulla pagina dedicata al premio. Se rispettate le richieste sarete automaticamente inseriti nel pool dei partecipanti, insieme ad altri 1500 o più compari. A quel punto… Benvenuti negli Hunger Games!
 
Oltre a NEUZ hai pubblicato un racconto nella Notte Horror 80 edita da Acheron Books e un altro nella raccolta Hallucigenia. Nelle tue storie non disdegni di condire i classici elementi horror con un po’ di macabra ironia. Hai qualche opera o autore, sia italiani che stranieri, che ritieni un po’ dei punti riferimento e che vorresti consigliarci?
 
STEFANIA TONIOLO: Stefano Benni non scrive horror ma devo molto alla sua ironia disincantata. Per l’horror comedy consiglio sempre invece Marco Cardone e, per il ribaltamento dei cliché, Nicolò Targhetta.
 
Al momento stai lavorando su qualcosa? Vuoi darci qualche succosa anticipazione sulle tue prossime opere in cantiere?
 
STEFANIA TONIOLO: è stata appena annunciata la mia presenza in Notte Horror 90, sempre di Acheron Books, quindi finalmente posso sverlarlo. Yee! Per il resto, posso dire che arriveranno altri racconti, sia per conto di CE che su raccolte indipendenti. Sto anche lavorando al mio secondo romanzo, una commedia romantica urban fantasy!
 
Veniamo a noi. Uno degli aspetti centrali di Minuti Contati è il confronto reciproco. Pensiamo che solo sottoponendoci continuamente alle critiche altrui ci sia modo di migliorare come scrittori e scrittrici. Cosa ne pensi a riguardo? Come vivi le critiche?
 
STEFANIA TONIOLO: fino a qualche anno fa vi avrei detto… piangendo nella mia cameretta! Sono cresciuta perfezionista su tante cose e mi critico così tanto da sola che non c’era più spazio per le critiche altrui. Fare sul serio con la scrittura, però, mi ha aiutata tanto. Ora mi piace confrontarmi con beta e lettori, di recente ho anche ringraziato un editor per avermi fatto più correzioni della volta precedente, la sfida adesso mi dà la carica!
Chiaro, a nessuno piace essere criticato, ma quello che conta è attenersi al commento sul testo senza andare sul personale ed essere rispettosi. Non salviamo il mondo, siamo qui per divertirci!
 
Lunedì sera un manipolo di audaci penne dovrà scrivere un racconto, mentre la sabbia scivolerà via veloce dalla clessidra. Non ci sarà alcun paletto sul genere, solo il limite da rispettare dei 5.000 caratteri. Cosa puoi anticipare sul tema che hai scelto, senza svelare troppo?
 
STEFANIA TONIOLO: in un libro che ogni mostrologo dovrebbe leggere, c’è una frase che adoro. Ma a me piace ribaltare tutto, quindi…
 
Al termine della prima fase di confronto giungeranno fra le tue mani i racconti reputati migliori in ogni gruppo e a te spetterà l’onere e l’onore di stendere la classifica finale. Che cosa ti aspetti dai racconti finalisti? Quali sono gli elementi di una storia, soprattutto così breve, che reputi più importanti? Cosa devono tenere a mente i nostri autori e autrici per fare breccia nel tuo cuore?
 
STEFANIA TONIOLO: quando leggo un racconto, soprattutto così breve, mi piace vivere un momento di insight, di abreazione, il classico “effetto wow”! Una buona forma è auspicabile, ma non mi interessano persona e tempo, stile, grado di immersività… voglio sentire la voce speciale e mostruosa di tutti gli autori e autrici in gara, restare sorpresa e – perché no – farmi una risata, che di questi tempi serve sempre! Insomma, sono o no la donna che ha portato uno zombie in televisione? Stupitemi ^_^
 
Bene, siamo giunti al termine con le nostre domande. Ti ringraziamo per la disponibilità e invitiamo tutti e tutte alla Stefania Toniolo Edition!

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