FUORI ARENA – Intervista al Trofeo RiLL

(a cura di Giuliano Cannoletta)
 
Con questa intervista vogliamo inaugurare una nuova rubrica che ci terrà compagnia in maniera aperiodica sul sito di Minuti Contati. Abbiamo pensato di guardarci attorno, al di fuori della terribile Arena di MC in cui scambiamo metaforiche badilate ogni terzo lunedì del mese, e andare a conoscere altri contest di racconti sparsi per l’Italia.
Ed ecco cosa abbiamo scoperto! (No, in realtà sono cose che sapevamo già…)
Primo, i concorsi di racconti sono sempre più diffusi anche alle nostre latitudini, segno, forse, che anche la narrativa breve si sta finalmente ritagliando i suoi meritati spazi.
Secondo, molti di questi contest sono di altissima qualità. Certo, ce ne sono anche di ambigui, ma osservando con un po’ di attenzione è facile distinguere quelli che costituiscono valide occasioni per autori emergenti o meno.
Terzo, scorrendo palmares e albi d’oro, è facile imbattersi in penne note nell’Arena di MC che hanno raggiunto ottimi risultati anche altrove.
 
E questi ci sono parsi tutti ottimi motivi per andare ad approfondire il variegato mondo dei concorsi letterari per racconti.
 
Per iniziare nel migliore dei modi, abbiamo pensato di dedicare la prima intervista a un trofeo per racconti fantastici che non ha bisogno di presentazioni e che, proprio quest’anno, è andato a spegnere ben trenta candeline.
Stiamo parlando, ovviamente, del Trofeo RiLL. Abbiamo intervistato Alberto Panicucci, presidente dell’associazione che si occupa di organizzarlo.
 
Il Trofeo RiLL si tiene ogni anno ed è aperto a racconti fantastici con un limite di 21.600 caratteri.
I finalisti (di solito dieci) vengono pubblicati sull’e-book “Aspettando Mondi Incantati” e i primi cinque classificati anche sull’antologia cartacea.
Per il vincitore è previsto un premio in denaro e la traduzione e pubblicazione in Spagna e Sudafrica.

 
Ciao Alberto, innanzi tutto grazie della disponibilità. Trent’anni di Trofeo RiLL, un traguardo davvero niente male! Per prima cosa, ti vorremmo chiedere di ricostruire un po’ la storia di questo concorso. Come nasce, come si sviluppa, quando sei entrato nell’organizzazione… Tutto ciò che hai voglia di dirci.
 
ALBERTO PANICUCCI: Il Trofeo RiLL nasce negli anni ’90. All’epoca RiLL era una rivista amatoriale dedicata ai giochi di ruolo e, visti sia il legame fra molti giochi di ruolo e opere letterarie fantasy, horror o di fantascienza sia il fatto che tanti giocatori erano interessati soprattutto agli aspetti più “narrativi” di questi giochi, pensammo di organizzare un concorso per storie fantastiche. Storie brevi, cioè racconti, perché ovviamente non avevamo decine e decine di pagine a disposizione sulla rivista.
Questo il punto di partenza.
Dopodiché in trent’anni ne abbiamo “combinate” davvero tante: la rivista non esiste più, non siamo più giocatori di ruolo, da tempo il concorso rappresenta il grosso delle nostre attività associative (da un decennio arrivano 300 e più racconti all’anno!), e nel 2024 abbiamo pubblicato la ventiduesima antologia di racconti “dal Trofeo RiLL e dintorni” (senza scordare le quattordici personali, dedicate a singoli autori/ autrici, scelti/e fra quelli/e che più si sono distinti/e nel concorso).
Ci tengo comunque a sottolineare quel che oggi è un dettaglio, ma che inizialmente è stato fonte di qui pro quo: NON è MAI stato necessario, né raccomandato, essere un giocatore o un appassionato di giochi per partecipare al Trofeo RiLL. Il concorso non si è mai rivolto ai “soli” giocatori (di ruolo e non), bensì a chiunque sia appassionato/a di Fantastico.
 
La sigla RiLL sta per “Riflessi di luce lunare”, un nome evocativo sia per il trofeo che per l’associazione che lo organizza. C’è una storia dietro a questo nome? O, semplicemente, “suonava bene”?
 
ALBERTO PANICUCCI: Come dicevo, eravamo giocatori di ruolo. Nei primi anni ’90 era una cosa molto “carbonara”, il settore era molto meno sviluppato di oggi. Ma c’era un evento che univa gli appassionati della penisola: il campionato italiano di Dungeons & Dragons (il primo e più famoso gioco di ruolo di sempre). Noi partecipammo più volte e, dopo la prima esperienza (che non fu fortunata), ci consigliarono di “prepararci con più attenzione”. Fra i suggerimenti, c’era anche scegliere un bel nome per la nostra squadra. Così facemmo… e Riflessi di Luce Lunare fu il prodotto della nostra “ricerca” (l’ispirazione venne da una frase di Seneca trovata nel dizionario di Latino, oggetto che allora allietava i nostri pomeriggi di studenti liceali: “ad lunam”, cioè “sotto la luce della luna”).
Visto che col nuovo nome (e altri aggiustamenti, e un po’ di sempre necessaria fortuna) le cose al campionato andarono molto meglio, ci tenemmo ben stretto quel nome, che poi divenne una sigla, RiLL, che diede il nome sia alla rivista sia al concorso.
Che ricordi…
 
Se guardiamo i numeri del RiLL, c’è da rimanere sbalorditi. Anche per questa trentesima edizione i racconti in gara erano più di quattrocento. Di certo portare avanti un trofeo di queste dimensioni richiede un grande lavoro dietro le quinte. Puoi raccontarci qualche retroscena? Quante persone collaborano nella pre-giuria, come vi dividete il lavoro, come vengono scelti i racconti finalisti, chi fa parte della giuria nazionale…
 
ALBERTO PANICUCCI: Ci sono ovviamente più fasi di lavoro, e siamo tanti. Altrimenti sarebbe impossibile farcela! Da alcuni anni, i lettori e le lettrici che fanno la selezione sono più di venti. Lavoriamo in gruppi preferibilmente da tre persone, così che emerga sempre una maggioranza al momento delle scelte. Inoltre, gruppi di più persone assicurano una certa variabilità di gusti e di giudizi; questo favorisce un’analisi più attenta quando si decide quali testi promuovere nelle varie fasi. Terminato il lavoro in gruppi, abbiamo fra i 30 e 40 testi semifinalisti. A questo punto, tutti i lettori/lettrici “superstiti” (diciamo così, con una certa autoironia) si riuniscono in un gruppo unico in cui ciascuno legge tutti i semifinalisti e, dapprima con una votazione numerica e poi con una riunione dal vivo, si scelgono i 10 finalisti. A quel punto (siamo ormai a metà luglio) passiamo la palla alla giuria, formata da scrittori, giornalisti, editor, accademici e autori di giochi, chiedendo loro di individuare i migliori cinque testi, che poi premiamo a Lucca Comics & Games e pubblichiamo nell’annuale antologia del concorso (la collana Mondi Incantati).
 
Nel tempo, il Trofeo RiLL ha costruito una rete di contatti significativi, pensiamo ad esempio alla partnership con Lucca Comics & Games oppure alla collaborazione con riviste straniere che ha permesso a tanti racconti rillici di sbarcare all’estero. Quanto incidono queste relazioni nello sviluppo e nella visibilità di un concorso come questo?
 
ALBERTO PANICUCCI: LCG è la casa di RiLL da sempre. Possiamo dire di aver portato per primi la narrativa fantastica nel padiglione di Lucca Games, sin da metà anni ’90 (all’epoca eravamo gli unici, o giù di lì; oggi una parte significativa del padiglione Games è occupato da editori che pubblicano fantasy, fantascienza e horror). D’altra parte, quel che ha dato LCG a RiLL è inestimabile: una cornice prestigiosa per la premiazione, supporto per il concorso e i nostri libri, una grande visibilità e, più in generale, una disponibilità rara nel sostenere le nostre idee e iniziative, rimasta sostanzialmente inalterata man mano che la manifestazione cresceva, diventando gigantesca. LCG è proprio la nostra isola che c’è!
Quanto al RiLL World Tour: dal 2013 siamo gemellati con altri premi letterari per racconti fantastici banditi in Europa e non. Questo porta il nostro racconto vincitore a essere pubblicato all’estero, nei libri curati dalle associazioni con cui collaboriamo; inoltre, sull’annuale Mondi Incantati ospitiamo i racconti vincitori di questi concorsi. È un modo per dare respiro internazionale al Trofeo RiLL (e ai suoi autori/ autrici), oltre che all’antologia del concorso. Siamo molto contenti del RWT, e del forte apprezzamento che ha ricevuto fra chi ci segue.
 
Molti concorsi si concentrano su un genere specifico, come la fantascienza e l’horror, RiLL invece è aperto al fantastico in tutte le sue sfaccettature. Cosa serve quindi, a tuo avviso, per fare colpo nella giuria? Quali sono le caratteristiche che permettono a un racconto di risaltare in mezzo a centinaia d’altri?
 
ALBERTO PANICUCCI: Il punto di fondo, a nostro avviso, è che il racconto, in particolare quello breve, è prima di tutto una “struttura narrativa”, con proprie regole e specificità. E ciò vale qualunque sia il genere del racconto: prima ancora della storia e dell’ambientazione, conta la capacità di sfruttare al meglio le potenzialità della “forma” racconto, riuscendo a narrare (se vogliamo: emozionare) in poche pagine.
Per questo, a nostro avviso, è legittimo confrontare – ad esempio – un racconto fantasy e uno horror.
Quanto al cosa serve per risaltare… il miglior consiglio per i/le aspiranti partecipanti è sempre quello di leggere e rileggere il proprio testo, curandone sia la forma sia la trama. Una buona mossa è quella di scrivere il racconto e poi tenerlo un po’ da parte, per rileggerlo a mente più fresca, e trovare così spunti per “limarlo” e migliorarlo.
Mi rendo conto che è un consiglio apparentemente banale, ma allo stesso tempo so che la vita di tutti è piena di impegni, quindi può essere molto difficile seguirlo, e dedicare alla scrittura il “giusto” tempo. Però può fare la differenza!
 
In questi anni avrai letto decine e decine di racconti bellissimi. Prima di salutarci, ti va di indicarcene due o tre che, a distanza di tempo, continuano a rimanerti impressi (e le pubblicazioni rilliche in cui possiamo recuperarli)?
 
ALBERTO PANICUCCI: Credo di essere in pieno conflitto di interessi, essendo uno degli organizzatori. Ho ovviamente i miei “racconti del cuore”, ma… non vorrei far torti a nessuno!
Ti risponderò quindi raccomandando la lettura delle nostre antologie Mondi Incantati (con i racconti premiati nel Trofeo RiLL e nei concorsi esteri con cui siamo gemellati) e Memorie dal Futuro (antologie personali dedicate a singoli autori/ autrici per noi di particolare talento).
(per inciso, abbiamo realizzato anche quasi 30 e-book, disponibili come kindle ed EPUB, lo dico per chi preferisce la lettura in formato elettronico)
 
La nostra intervista è giunta al termine, ti ringraziamo davvero tanto per il tempo che ci hai dedicato. A questo punto, non ci resta che augurare di nuovo buon compleanno al Trofeo Rill che di certo continuerà a farci compagnia per molto altro tempo!
 
ALBERTO PANICUCCI: Grazie a te e alla redazione di MC, per questa bella opportunità di parlare del Trofeo RiLL. MC è una gran bella iniziativa, da cui sono passati molti autori/ autrici che poi ho ritrovato fra i partecipanti e i premiati del nostro concorso, quindi… chapeau!
È importante che gli appassionati si sostengano fra loro, anche perché, se non ci aiutiamo fra di noi…
Colgo l’occasione per ricordare a tutti che le iscrizioni al 31esimo Trofeo RiLL sono aperte fino alla primavera 2025, e che per maggiori dettagli il sito associativo RiLL.it fornisce moltissime informazioni (e se non bastano: trofeo@rill.it)
 
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Come dicevamo, ci sono diversi autori e autrici che hanno ottenuto ottimi risultati sia su Minuti Contati che al Trofeo RiLL. Fra questi, come non citare Maurizio Ferrero, campione dell’Ottava Era di MC e vincitore rillico per ben due volte.
Abbiamo approfittato dell’occasione per fare qualche domanda anche a lui.
 
Ciao Maurizio, e bentornato su Minuti Contati! Per prima cosa volevamo chiederti quando hai iniziato a scrivere racconti e come hai conosciuto Minuti Contati e Trofeo RiLL.
 
MAURIZIO FERRERO: Credo di aver iniziato intorno al 2010, per passatempo più che altro. Più o meno nello stesso periodo sono venuto a conoscenza del Trofeo RiLL, e mi sono messo in testa che dovevo provarci! Da quel momento è diventato un appuntamento fisso ogni anno, una sfida con cui confrontarmi per valutare i miei miglioramenti. Non ho avuto alcun riscontro fino al 2015, anno in cui sono arrivato finalista, per poi vincerlo nel 2016 e di nuovo nel 2018. Dev’essere stato intorno al 2019 che sono entrato nell’arena di MC tramite alcune conoscenze fatte proprio attraverso il Trofeo RiLL (Francesco Nucera, sto pensando proprio a te) che mi hanno messo in contatto con l’Antico… il resto è storia conosciuta.
 
RILL e Minuti Contati, due realtà incentrate sui racconti, ma con molte differenze. Su MC lavoriamo in spazi e tempi strettissimi, dai 3.000 ai 5.000 caratteri da mettere insieme in quattro ore, mentre per il Trofeo RiLL si ha la possibilità di lavorare a lungo sul proprio testo e un limite massimo di 21.600 caratteri. Ci sono però per te delle indicazioni valide per tutte le occasioni? Cosa permette a un racconto di spiccare fra tanti altri e cosa consiglieresti agli autori e autrici che si approcciano a queste sfide?
 
MAURIZIO FERRERO: Dirò probabilmente una banalità, ma il punto di partenza è lo stesso per entrambe le sfide: avere un’idea da sviluppare abbastanza forte e che al tempo stesso sentiamo nostra, che abbiamo davvero voglia di scrivere. Un buon racconto, corto o lungo che sia, non è solo un compitino di stile. È anche un’idea forte, un qualcosa che trasmetta emozione.
Per quanto riguarda le (molteplici) differenze tra i due concorsi, su MC sentitevi liberi di sperimentare. Avrete un’immediatezza nella risposta da parte degli altri lettori, che vi diranno dove e come potrete andare a migliorarvi, e magari potrebbe uscirvi anche qualche idea originale e davvero buona! RiLL si tiene una volta all’anno, quindi quella è l’occasione per mettere in pratica le competenze acquisite su MC. Prendetelo come il banco di prova definitivo, e ragionate bene su tutto. Avete mesi di tempo per scrivere un bel racconto e inviarlo, non fatevi prendere dalla fretta.
 
Per finire parliamo delle tue altre pubblicazioni. È da poco uscito Killyland, romanzo autopubblicato dai toni decisamente splatter. Stai lavorando a qualcos’altro? E tra i tuoi tanti impegni pensi mai di tornare a fare una capatina nell’Arena?
 
MAURIZIO FERRERO: Killyland è uno splatter post-apocalittico dai toni lisergici ambientato in un parco dei divertimenti, un romanzo in cui ho messo tutto il mio cuore da amante dei B-movie horror. È per stomaci forti, siete avvisati, ma il divertimento è assicurato!
Per quanto riguarda progetti futuri, non posso ancora parlarne liberamente. C’è un’antologia in uscita prossimamente (e qualcun altro nell’Arena ci ha lavorato) in cui comparirà anche un mio racconto, e sto lavorando a un progetto super-segreto in collaborazione con altri scrittori dark fantasy… ma non posso scucirmi più di tanto.
Per quanto riguarda l’Arena, sicuramente in futuro parteciperò di nuovo, ma saranno più che altro comparsate. Immaginatemi più che altro come un serial killer da film slasher che spunta al momento meno opportuno e viene a rovinare la festa a tutti, per poi scomparire nel nulla.
 
Siamo alla fine! Grazie mille per le risposte e in bocca al lupo (o al Cucciolone?) per tutti i tuoi progetti!

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