Numeri incomprensibili (Antologia Digitale)

NB: nell’approcciarvi alla lettura di questi racconti tenete bene a mente che gli stessi sono stati scritti dai loro autori in un tempo molto limitato e con un limite di caratteri fissato a un massimo di quattromila. In seguito, gli autori non hanno potuto, da regolamento, operare correzioni. Perdonerete quindi eventuali refusi mentre potrete apprezzare la straordinaria capacità di creare queste storie dal nulla e in condizioni molto variabili che possono andare dai genitori che scrivono mentre cantano le ninne nanne ai pendolari che digitano dagli smartphone rientrando, la sera, dal lavoro. Pura potenza, insomma.

 
Questo mese gli autori e le autrici di Minuti Contati si sono confrontati con i NUMERI INCOMPRENSIBILI, tema loro assegnato dal Team Fondatore di PENNE ARRUFFATE composto dal trio Davide Di Tullio/Luca Nesler/Andrea Lauro.
 
Numerose le interpretazioni e qui potete trovare raccolti tutti e nove i racconti finalisti dell’edizione più un racconto bonus selezionato personalmente dal sottoscritto. Quindi quali sono i NUMERI INCOMPRENSIBILI per i minuticontatini?
 
Inutile ricordarlo, i numeri sono parte integrante della nostra vita, aiutano a definire, a ordinare, catalogare, spiegare, capire, confondersi e via così. Ma c’è anche chi, tra noi, soffre di problematiche legate alla comprensione degli stessi ed ecco che Laura Brunelli ce ne mostra un esempio nel suo delicato Il resto. Ognuno di noi, inoltre, può incorrere in una fase della propria vita in cui si possono perdere determinate conoscenze che vengono date per scontate e il bambino che vuole insegnare al proprio nonno morente a ricominciare a contare in Contare sulle dita di Michael Dag Scattina c’insegna il senso della nostra intera esistenza: non arrenderci mai, neppure all’evidenza.
 
Abbandoniamo i problemi di apprendimento e passiamo a interrogarci sulle possibilità che possono aprire i numeri per la vita delle persone e così ecco che, a volte, può andare bene e quello studio osteggiato da chi non lo capisce può aprire a nuove prospettive per se stessi e per i propri cari come in La carriola di Andrea Furlan. Di contro, ecco che a volte quegli stessi numeri che identificano lo studio sono destinati, nonostante il loro significato, a rimanere vuoti segni privi di senso attaccati ai corpi sfortunati di chi molto ci aveva puntato, come in Lo chiamano mare di Elisa Belotti.
Ma i numeri attaccati al corpo non possono non richiamare alla memoria collettiva quei terribili numeri tatuati sulle braccia nei lager nazisti, tema affrontato nell’intenso Der Schreiber di Davide Mannucci.
 
Non poteva mancare, tra i finalisti, anche un racconto che affrontasse la tematica dei soldi e delle possibilità economiche e allora ecco che Matteo Mantoani nel suo Dove i numeri sono tutti uguali ci trasporta nel tempo fino alla Repubblica di Weimar per metterci nei panni di bambini costretti a subire le ingiustizie della Storia senza poterne capire il senso.
 
Ma su MC impera anche tanto fantastico ed eccoci alle intepretazioni a esso dedicate partendo proprio dal racconto bonus in cui i numeri sopra le persone identificano una terribile realtà che Leonardo Pigneri ci svela nel suo Interrogatorio. Passando alla fantascienza, ecco che i numeri possono calare a picco nel giro di un’apocalisse lasciando i protagonisti de Dieta squilibrata di Dario Cinti a bocca aperta, ma non asciutta (leggete e capirete). E tra tanti viaggi nel tempo, tra passato e futuro, Stefano Moretto ci mostra come i numeri possano essere meravigliosamente usati con tanta fantasia per trasmettere concetti eterni in Un problema alla volta.
Infine, accoci all’immancabile interpretazione laterale con Luca Fagiolo che in Spettacolo di chiusura ci racconta come un numero incomprensibile possa essere anche quello che porrà fine al genere umano, il tutto di fronte a una platea di alieni urlanti.
 
E così è tutto anche per questo mese: dieci racconti veloci da dieci autori estremamente diversi da loro, buona lettura a tutti!
 
Maurizio Bertino

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