Parliamo con Sara Bilotti!
Sara, è un piacere averti di nuovo come guest star a Minuti Contati. Dopo la tua prima partecipazione siamo rimasti in contatto e ci hai anche aiutati presentandoci sia a Patrizia Rinaldi che a Francesca Bertuzzi, entrambe guest star nel corso della Settima Era. Che ricordi hai della prima edizione in cui sei stata guest star e quali sono le tue aspettative per questa edizione che aprirà la nostra Ottava Era?
SARA BILOTTI: Ho dei ricordi bellissimi! L’incredibile talento dei partecipanti mi ha stupita. Ho letto racconti di livello veramente alto e ricordo di aver pensato in più di un’occasione: presto li vedrò in libreria con un grande romanzo.
Le mie aspettative ruotano tutte attorno al divertimento: raramente me la sono goduta così tanto nel leggere dei racconti.
Il tema da te scelto in occasione della 126° Edizione fu La finestra sul cortile. Hai qualche preview per quello che attende gli autori lunedì 21 settembre alle 21.00 in punto
SARA BILOTTI: Io resterei nel cortile, ma non posso dire di più!
Quattro ore di tempo, 4242 caratteri spazi inclusi massimo per racconto, un tema definito: sono i limiti con i quali gli autori dovranno confrontarsi, senza dimenticare chi dovrà mettere a nanna i bambini e potrà mettercisi solo per un paio d’ore, i pendolari che rientreranno tardi dal lavoro e chissà quante altre variazioni sul tema. Anche sulla base della tua precedente esperienza, quali consigli ti senti di dare loro sul come affrontare la prova?
SARA BILOTTI: Visti i risultati della precedente edizione, io faccio un passo indietro e consiglio solo di affrontare la prova nel modo in cui hanno sempre fatto. Ti dirò di più: credo che proprio nella velocità, nel pensiero libero, nell’intuizione, si possa tirar fuori il genio. Tutto ciò che viene dopo (editing, rilettura, correzione di bozze) è un lavoro importantissimo, ma inutile senza il fuoco del talento.
Ricordiamo che sono disponibili online la CONVOCAZIONE ALL’EVENTO e LA NEWS CHE PARLA DI QUESTA NUOVA EDIZIONE, PRIMA DELL’OTTAVA ERA di Minuti Contati.
Ma parlaci di te. Come sono andati questi due anni? Cosa stai facendo di bello?
SARA BILOTTI: Ho tradotto molti romanzi. È stato un grande allenamento. Per chi come me ha un approccio alla scrittura molto istintivo, la traduzione diventa un mezzo potentissimo per uscire fuori da sé, guardare dall’alto, da lontano, ciò che si scrive. Questo allenamento è indispensabile per incanalare l’ispirazione e diventare consapevoli delle proprie possibilità e dei propri limiti.
Per avvicinarci a te e alle tue opere, da dove consigli di partire?
SARA BILOTTI: Da I Giorni dell’Ombra, edito da Mondadori nel 2018. Fu una vera e propria sfida, per me, provare a pubblicarlo: mi si chiedevano storie consolatorie, personaggi non respingenti, tematiche meno disturbanti. Ho scritto quello che volevo. Non è stato semplice farlo pubblicare, ma alla fine la sfida l’ho vinta: I Giorni dell’Ombra diventerà addirittura un film.
E per il futuro? Le tue prossime uscite? I tuo progetti?
SARA BILOTTI: L’anno prossimo uscirà il mio nuovo romanzo, su cui ho lavorato per due anni: un thriller psicologico sulla ricerca della Bellezza e su quanto siamo disposti ad accettare o a fare pur di sfiorarla. Difficilmente mi sento soddisfatta, ma ci tengo a lavorare con serietà e rispetto sulle parole, motivo per cui ho bisogno di tempo. Spero di aver fatto del mio meglio. Per quanto riguarda le traduzioni, a breve uscirà per Mondadori un romanzo di Lansdale su cui ho lavorato insieme a Luca Briasco, voce italiana di Joe, e per Minimum Fax un libro pazzesco, la cui trama si intreccia con la vita di Harper Lee dopo la pubblicazione de Il Buio oltre la siepe. Li consiglio entrambi, per motivi diversi sono meravigliosi.
Molto bene, quattro chiacchiere ce le siamo fatte anche questa volta, non ci resta che sederci in poltrona e goderci questo spazio bianco che nel giro di poche ore si riempirà di storie scritte appositamente sul tuo tema. Sara, grazie ancora per la tua grandissima disponibilità!
SARA BILOTTI: Grazie a voi, non vedo l’ora!