The Fairly OddMates

Fatini con la ricetta dell’amore perfetto, ma… Vincitore della Wedding Edition dedicata agli sposi Beppe Roncari e Flavia Imperi, un racconto di Fernando Nappo!

 
Bruno spalancò la porta della camera, prese in braccio Lea e con malcelato sforzo, varcò la soglia. Traballon traballoni, arrancò fino al letto, dove crollò sotto il peso della dolce metà (e un tot).
Con un sonoro POP, Beppe e Flavia comparirono sul comodino.
«Caspita! Che fervore» osservò Beppe, buttando uno sguardo sul talamo.
«Dici che ci daranno retta?» chiese Flavia.
«E chi lo sa?» ridacchiò Beppe. «Io, fossi in lui, non mi lascerei distrarre tanto facilmente!»
TONK! fece la bacchetta magica di Flavia sul cranio del marito. «Non ti distrarre, Beppe. Siamo qui per fare il nostro lavoro.»
«Scusa» disse Beppe, massaggiandosi il cervello. «Forse è il caso di provare a richiamare la loro attenzione. Che ne dici?»
Flavia alzò lo sguardo al cielo. «Dico.»
Beppe svolazzò di fronte a Bruno. «Ehi, tu! Vedi di calmarti e dammi retta» disse, picchiettando la bacchetta magica sul capoccione dell’uomo. «Abbiamo alcune cose importanti da dirvi.»
Tra uno sbanfo e un rantolo, Bruno, impegnato con l’anatomia della neo moglie, non dava segno di accorgersi di nulla.
Spazientito, Beppe trasformò la bacchetta in una mazza da baseball e gliela calò con vigore sul cranio. Ancora una volta Bruno non percepì alcunché.
«Non sono minimamente ricettivi» disse Beppe. «Sono troppo presi. Ehi, non ti sembrano un po’ come noi ai nostri tempi? Così entusiasti, così infervorati, così sudaticci!»
Flavia minacciò di dargli un’altra bacchettata. «Beppe! Lo sai che non voglio che parli di certe cose davanti a estranei.»
«Scusa. Ma ora che si fa?»
«Si torna domani. Di solito la seconda notte di nozze sono più ricettivi.»
«E meno sudaticci» disse Beppe.
Ciò detto, Beppe e Flavia evansero… evanescettero… insomma, si levarono di torno e lasciarono Bruno e Lea ai loro impegni.
 
La notte seguente, non appena Bruno e Lea si furono tuffati sul letto, Beppe e Flavia, riapparirono col solito schiocco, e, in un frullio d’ali, planarono di fronte ai due sposini.
«Guarda» disse Lea. «Due fatine.»
«Ehi! Fatina lo dici a lei!» replicò Beppe, indicando Flavia. «Io sono un fatino.»
Bruno distolse lo sguardo dal groviglio di lacci del corsetto di Lea. «Per caso mi avete portato le istruzioni per slegare questo coso?»
«Siamo qui per un motivo ben più importante» disse Flavia.
«Davvero?» disse Beppe.
«Tanto tempo fa, quando ci siamo sposati, abbiamo giurato che avremmo svelato a ogni nuova coppia di sposi il segreto per un matrimonio felice ed eterno.»
«Davvero?» disse Beppe.
«C’è veramente un modo?» chiese Lea.
«Eccome!» rispose Flavia. «Guardate noi. Stiamo insieme da secoli, ormai.»
«Tutti felicissimi, eh!» commentò Beppe, preparandosi a una nuova bacchettata.
«Quale sarebbe questo segreto?» chiese Lea alle due figurine che le svolazzavano davanti.
«È impegnativo» disse Flavia «ma non impossibile. Credetemi. E ve lo direi molto volentieri, se non fosse che ormai i caratteri a disposizione sono finiti. Purtroppo, a ognuno toccherà scoprirlo da sé. Ma esiste.»
«Garantiamo noi» disse Beppe.