I creatori

«Tengo molto a questo lavoro, sa?» gli dico, accomodandomi alla mia postazione.
«Non lo metto in dubbio, signorina, ma si tratta di un lavoro di grande responsabilità, sarà d’accordo con me.»
«Certamente» convengo. «Cosa dovrò fare?»
Mi indica l’individuo seduto accanto a me. «Lei lavorerà con Zelaxis, è l’addetto al settore 7-B, pianeta Terra.»
Volto di scatto la testa, il mio supervisore tiene un contagocce in mano e ne sta facendo cadere alcune di un liquido azzurro in un calderone.
«Non vedo l’ora di cominciare» dico con un sorriso.
«Per il primo periodo, lei dovrà solo assistere al processo di creazione e aiutare il signor Zelaxis» mi spiega con una voce calma e rassicurante. «Dovrà solo passargli gli ingredienti.»
Annuisco e se ne va, lasciandomi sola con quello strano tipo che sembra piuttosto concentrato.
«Passami l’intelligenza» mi dice senza voltarsi.
Trovo il contenitore in questione per via dell’etichetta, è una brocca con un liquido verde. «Ecco.»
Lui ne versa un po’ e sta per passarmela, ma poi sembra cambiare idea e decide di aggiungerne ancora. «Purtroppo il capo non ci fornisce tanta intelligenza, altrimenti ne userei di più» mi spiega. «Sul monitor davanti a me puoi leggere il nome della persona su cui si sta lavorando. Si tratta solo di una classificazione, almeno possiamo archiviare ciò che facciamo.»
Alzo lo sguardo, Zelaxis sta lavorando su un tale Mary Simpson. Forse è una femmina, non saprei.
«Altruismo» mi dice. Gli passo un’altra brocca, più o meno piccola quanto l’altra. «Testardaggine» aggiunge poi. «Malvagità» chiede. Ne aggiunge qualche goccia. Dopo avermi restituito il contenitore, annuisce soddisfatto. Il bicchiere, pieno fino all’orlo, scompare e sul monitor c’è un altro nome. «Ho appena creato una persona» mi spiega.
La giornata procede senza intoppi, devo solo passargli i contenitori. Speravo in qualcosa di più entusiasmante, ma d’altra parte come stagista non potevo pretendere troppo. Un po’ di intelligenza, un pizzico di malvagità, una goccia di creatività… Le persone nascono così. Sorrido, i diretti interessati non immaginerebbero mai una creazione di questo tipo.
«Devo andare in bagno» mi dice alzandosi. «Te la senti di farne uno tu? Solo uno, così fai pratica. Hai capito come fare, no?»
Annuisco e lui lascia la stanza. Faccio come ha fatto lui, usando un po’ di questo e un po’ di quello.
Ho la boccetta della malvagità in mano quando un rumore alle mie spalle mi fa trasalire. Il contenitore mi scivola nel bicchiere riempiendolo fino all’orlo. Mi volto di scatto, la porta non si era chiusa bene e il vento l’ha fatta sbattere. Torno a guardare il bicchiere, allungo la mano per recuperarlo, ma scompare. Alzo lo sguardo e faccio appena in tempo per leggere il nome.
«Tutto bene?» domanda Zelaxis, di ritorno.
«Tutto a posto» rispondo io con un sorriso. Una singola persona che male potrebbe mai fare? Spero solo che quell’Hannibal Lecter non combini troppi casini, altrimenti potrebbero decidere di non assumermi.