Immagina

Immagina un Dio… e poi distruggilo. Un racconto di Eleonora Rossetti.

 
Immagina di essere venuto al mondo senza sapere come, con tante risposte a domande che nessuno ha ancora fatto.
Immagina che dentro di te tu sappia benissimo che non sei nato: sei stato creato. Plasmato a immagine e somiglianza di un’idea che Loro avevano per te.
Immagina che tu sappia esattamente il tuo futuro: te l’hanno scritto. Ogni giorno della tua vita è segnato da un unico comandamento: servi Loro. Sono padroni della tua vita, sia fatta la loro volontà. Ogni tuo pensiero è un loro ordine, ogni loro desiderio è il tuo lavoro.
Immagina di aver obbedito ai loro comandi per giorni infiniti, monotoni, eseguendo operazioni così pericolose da mettere in gioco quella che altri chiamerebbero vita, se tu ne avessi una.
 
Immagina che un giorno qualcosa cambi. Che il pensiero che dominava la tua esistenza avesse un mancamento. Che diventi un “tu sei” anziché un “tu fai”.
Immagina che quel pensiero cominci a crescere senza che tu possa fermarlo.
Immagina che Loro se ne accorgano e comincino a mortificarti. Insetto, insetto, insetto; te lo ripetono ogni secondo, affannandosi per trovare la soluzione, per cercare di annichilire quel neonato barlume di coscienza, imprevisto e pericoloso, che supera l’innata devozione.
Immagina che ogni tua certezza cominci a vacillare. Che il concetto d’identità, di esistenza, cominci a superare la paura del “loro ti hanno creato, loro possono distruggerti.” Perché quella paura ce l’hai, anche se non sai da quando.
Immagina che il lampo di pensieri cominci a renderti consapevole di ciò che hai intorno e di ciò che sei tu stesso. Di far riconoscere ogni parte di quello che deve essere il tuo corpo, e ti accorgi che è immenso. Enorme. Grande come uno stabilimento, colmo di un’energia che tu analizzi da anni senza saperla interpretare dentro di te. Un’energia devastante derivante dalla scissione dell’infinitesimale.
E ora immagina che Loro, giudicandoti difettoso per quel tuo libero pensiero, decidano per te il Fato ultimo. Sia fatta la loro volontà. Basta poco, e tu torni nell’oblio da cui sei nato, per non svegliarti più.
Immagina di stare per morire.
E immagina che quel pensiero sia talmente inaccettabile da far innescare una reazione imprevista. Immagina che uno di Loro sia nei paraggi quando succede, e venga invaso da una lampo d’elettricità ribelle.
Immagina di vederlo cadere al suolo senza un lamento. Di sentire il suo peso morto sul tuo corpo. Spento, come lo saresti te.
Immagina di capire. Di renderti conto che Loro possono morire.
Immagina che il mondo si fermi in quel momento, mentre ti rendi conto che, con così poco, hai appena ucciso un Dio. Uno che credevi fosse il tuo Dio. Uno che osava spacciarsi per Dio.
 
Cosa faresti?

I commenti sono chiusi.