Kaboom

Lo sbirro che fino a quel momento se ne era stato tranquillo come un pupazzo abbassa le braccia e le punta in direzione di Qui, Quo e Qua. Con un clangore di meccaniche in movimento, i palmi si aprono rivelando due bocche da fuoco.
«Cyborg!»
Ra-ta-ta-ta-ta-ta
Qui viene bruciato dalla raffica. I proiettili aprono voragini nello sterno e nello stomaco, l’ultimo gli fa esplodere la testa come un’anguria marcia.
«EMP! EMP!» urla Quo. Il suo compagno di rapine non se lo fa ripetere e armeggia con una granata cubica delle dimensioni di un pugno. Uno ziiiiit e l’accensione di led azzurri gli fa capire che il flagello delle macchine è pronto.
Quo imbraccia il pompa e spara nel mucchio.
BAM!
La gamba di un’impiegata salta all’altezza del ginocchio.
BAM!
Un anziano si becca una scarica nella schiena.
BAM!
Il pancione dello sbirro viene preso in pieno, i proiettili graffiano la vernice.
Lardo in plastacciaio indistruttibile.
Qua lancia, la granata atterra ai piedi del cyborg.
ZZZZ….KABRAAAM!
Lo sbirro si accascia folgorato.
Una scarica di ozono drizza i peli a tutti coloro che non sono stati abbastanza furbi da scappare. Quo e Qua perdono i cappelli colorati, le maschere di gomma sono ancora al loro posto. Il cappello di Qui è sul pavimento.
Era già rosso, il sangue non si nota.
Il direttore ha riparato dietro uno schedario blindato. Quo lo raggiunge e gli schianta il calcio del fucile sui denti.
CRUDSH
L’uomo sputa gli incisivi.
«Perché non mi hai detto che c’era un maledetto cyborg qui dentro?»
Il poveraccio non vuole o non può rispondere.
Quo guarda in giro – metà degli ostaggi se la sono telata, altri sono finiti male.
Gli sbirri arriveranno presto, e quelli hanno i Terminator. Altro che EMP, lì ci vuole l’Enola Gay.
«Luc… ehm, Quo, abbiamo un problema» esclama Qua.
«Che altro?»
«L’EMP ha fritto tutti i terminali. Senza quelli, il caveau non si apre.»
«Il nostro amico qui aprirà manualmente, vero?»
«Non posso.»
CRUDSH
Altri denti sul terreno.
«Non si può!» biascica lui sputando sangue e saliva. «Non c’è la chiave, è un lucchetto elettronico!»
Quo alza il fucile per colpirlo ancora. Qua lo ferma.
«Mi sa che dice la verità.»
«Fanculo!» Lo sguardo di Quo, sotto la maschera, oscilla tra il direttore e il cadavere di Qui. Qua sa che sta per fargliela pagare e non vuole trovarsi un altro omicidio tra i capi d’accusa.
«Forse c’è un modo. Dammi una mano con quel cyborg.»
«Che ci devi fare?»
«Se è un nuovo modello, è alimentato da una batteria infinita. Fissione nucleare.»
«E che cazzo c’en… oh, aspetta, forse ho capito.»
«Non devi capirci tu, sono io il genio. Muoviti.»
Quo e Qua vanno dallo sbirro sdraiato trascinandosi dietro il direttore. Il bandito-ingegnere si calca in testa il cappellino verde ed estrae pinze e cacciaviti dalle tasche della giubba.
GNIC-GNIC
VZZZZ
GNAAAAC
TA-CLANG

«Ecco il nucleo.»
«Ce ne andiamo col botto, amico?»
«Per Qui» risponde lui battendosi la mano sul petto.
«Per Qui.»
 
KA-BOOOOOM
L’esplosione termonucleare controllata scioglie la porta blindata come burro sulla fiamma.
Minuti dopo, Quo e Qua abbandonano la Central Bank con le sporte cariche di banconote e gioielli.
Dovranno passarli al decontaminatore, ma è un problema di secondo piano.
«Solo un’altra giornata di lavoro» dice Quo mentre raggiungono le macchina. Le sirene si sentono già in lontananza.
«L’hai detto. Zio Paperone sarà contento.»