Le cose importanti

«Come sarebbe a dire che non ti ricordi?» Giada non poteva crederci. Per una volta che chiedeva un favore a suo fratello, questi si dimostrava il solito irresponsabile. «Gli hai dato da mangiare o no?»
Kevin fissò il gatto rosso che, in tutta risposta, cominciò a tossicchiare, sputacchiando palline di pelo.
«Non ricordo. Strano, perché le cose importanti non me le dimentico mai.»
«Sì, come no» lo canzonò Giada. «Prova a ripercorrere la giornata all’indietro. Se gli do da mangiare due volte poi gli vengono le coliche!»
«Allora… Vediamo… Ho pulito il pavimento…»
«Tu?»
«Taci, sto pensando. Prima ho buttato la spazzatura.»
«Un domestico modello!»
«Forse gliel’ho dato prima.»
Giada aveva preso in braccio il gatto e lo stava coccolando, facendosi leccare tutto il viso.
«Oh, finalmente. Almeno stavolta non hai fatto danni. Bello il mio micione!»
Kevin era ancora perso nei ricordi.
«E prima ancora è arrivato il vicino a bussare con prepotenza. Diceva che era alto il volume dello stereo.»
Giada riappoggiò l’animale.
«Sì» riprese Kevin annuendo. «E a quel punto ho preso il coltello.»
Il gatto tossì di nuovo e sputacchiò un pezzetto di carne. Giada si chinò preoccupata.
«Ora ricordo. Sì, gli ho dato da mangiare!»
Giada urlò, quando riconobbe un dito umano.
«Strano, davvero. Le cose importanti non le dimentico mai.»