Neuronastro

Un futuro distopico, una libertà il cui prezzo si paga senza neppure averla assaporata. Settimo classificato nella Guerri Edition, 113° Edizione di Minuti Contati, un racconto di Eugene Fitzherbert.

 
Alison fissava con occhi lucidi il Nastro Rosso: i neuronastri erano roba di Governo e mai niente di buono.
Lo soppesò e poi si avvolse il cordoncino piatto intorno alla testa, congiungendo le due estremità sulla fronte. Sentì il click dei due contatti e iniziò la trasmissione del Neuromessaggio: doveva presentarsi all’Ufficio Destinazione D’Uso entro quaranta minuti.
Cristo! Non poteva scappare, perché tracciavano la lettura del messaggio, e poi l’avrebbero fatta pagare alla sua famiglia: non c’era possibilità di fuga.
 
Trenta minuti dopo era in attesa fuori dall’Ufficio Destinazioni D’Uso, terrorizzata. La portarono di fronte a un Funzionario in uniforme seduto a una scrivania. Lei aprì la bocca, ma un gesto della mano la zittì.
«Alison Storke, posso avere il NeuroNastro,?»
Il Funzionario lo verificò sul suo terminale.
«Le è stata data una nuova Destinazione D’Uso: il Negozio.»
«No, aspetti, perché il Negozio? È per i malviventi. Io sono una maestra, i miei alunni mi adorano…»
«Signora Storke, lei è accusata di sovversione ed è colpevole.»
«Chi mi ha denunciata? Mark Zucker? Ho messo in punizione suo figlio, ma era per il suo bene…»
«Sovversione: lei ha parlato di principi religiosi banditi dal nostro Statuto – solidarietà, condivisione di beni e altre oscenità di questo genere. Ha fatto riferimento ai Vangeli.»
«Era una lezione di storia…»
La mano del funzionario si alzò di nuovo e Alison si zittì.
«La sua punizione è il Negozio.»
Alison rispose con un gemito. «Posso vedere i miei figli?»
«Posso permetterle solo una velocissima neurovisione. Indossi il Nastro Rosso.»
Alison ubbidì, il volto disperato.
Il Funzionario armeggiò con il terminale. «Sa chi l’ha denunciata?» Pigiò un tasto.
Alison ricevette le immagini di una telecamera di sicurezza: dei poliziotti stavano trascinando delle persone incappucciate e ammanettate verso un veicolo blindato. «Cosa significa?»
«A denunciarla è stato suo marito e ci ha rivelato che anche i suoi figli sono infettati da questa sua ideologia. Carl e Macy verranno condotti al Distaccamento e poi verranno Destinati altrove.»
Alison si portò le mani alla testa per strapparsi il NeuroNastro, ma il Funzionario fu più veloce: alla pressione di un tasto, la coscienza di Alison si spense, annichilita dalla scarica neuroinvertente. Si accasciò sulla sedia.
Il Funzionario parlò a un interfono: «Venite a prendere la sovversiva e preparatela per la televendita delle 23 su Canale20.»
 
Canale20 h 23
Presentatore: «E ora, il pezzo finale della nostra televendita. Fate un applauso a Alison. È tutto di primissima qualità, di ottima scelta e di perfetta fattura. I suoi indici biometrici sono ottimali e la sua biocompatibilità è altissima. Prego, date un’occhiata alla merce e telefonate al numero in sovraimpressione.»
Una teca di plexiglass conteneva il corpo nudo di Alison. Il Presentatore si avvicinò a lei, le afferrò i seni e con uno strattone le spalancò il torace e l’addome. Gli organi di Alison pulsavano e si muovevano vivi e funzionanti, ognuno con il suo cartellino del prezzo in bella vista.
Arrivò la prima telefonata…