Orchetti smarriti

Combattere per raggiungere un risultato e poi accorgersi di avere impiegato più risorse di quelle che effettivamente sarebbero servite. A chi non è capitato? Un divertissement di Andrea Viscusi.

 
«Rosso 2 in posizione, passo.»
Chrrrh
«Procedete.»
Bi-bip.
Kane O’Surrey ripose la trasmittente. Fino alla conclusione delle operazioni doveva esserci silenzio assoluto. I mercenari che aveva assoldato erano ex marine. Sapevano come muoversi.
I veterani erano sparpagliati per la foresta, in posizioni strategiche che consentivano la copertura completa della zona. Li aveva istruiti in ogni dettaglio, per portare a termine il complicato piano da lui elaborato. Il suo cliente gli aveva chiesto di recuperare un troll. E lui glielo avrebbe portato.
Scovare il rifugio della creatura non era stato facile, ma Kane O’Surrey non era un investigatore qualsiasi. Combinando la mitologia norrena con le interpretazioni letterarie, le denunce di bambini scomparsi e gli avvistamenti criptozoologici, era riuscito a tracciare una mappa dei possibili nascondigli del troll. Ma sapeva di non poter catturare il mostro da solo. A quello che avrebbero pensato i soldati.
Dalla sua posizione sopraelevata, Kane seguiva i movimenti degli uomini, accompagnati da fruscci appena udibili.
Ci vollero appena sei minuti per trovare e catturare la bestia.
Come sempre, un piano perfetto.
 
«Lord Pontiac, ecco il troll» dichiarò fiero Kane O’Surrey, scoprendo la gabbia contente la creatura ringhiante. «Ed ecco la mia parcella» aggiunse allungando la fattura che riportava un totale a sei cifre.
«Signor Surrey…»
«O’Surrey.»
«…non credo di poterle corrispondere questa somma.»
«E perché?» Era inorridito. Nessuno aveva mai rifiutato di pagarlo!
«Credo ci sia stato un equivoco. Le avevo chiesto di recuperare il mio trolley.»