Speck Spray

A volte le apparenze ingannano… Un racconto di Fernando Nappo.

 
Il cadavere della donna era disteso su un grande vassoio al centro del tavolo, con un coltellaccio da cucina piantato fra le scapole.
Gordoni, chef stellato, era in piedi vicino al tavolo, ammanettato.
Il capitano Amidei lo affiancava mentre alcuni agenti si aggiravano per il ristorante, chi facendo foto, chi rovistando o prendendo appunti.
«Dunque, si riconosce colpevole dell’omicidio di sua moglie?»
«Non vi avrei chiamati, altrimenti. Sono colpevole e, perché si sappia, lo rifarei.»
Amidei tirò fuori il taccuino e s’inumidì la punta della matita sulla lingua. «C’è qualche cosa di importante che vuole dirmi?»
«Vede quel tris di salumi?» disse Gordoni indicando col mento un piatto a bordo tavola. «Lo prenda.»
Amidei guardò l’uomo in tralice.
«La prego, capitano, lo prenda e annusi.»
Amidei prese il piatto e lo avvicinò al naso. Annusò prima il salame, poi la coppa infine lo speck dell’Alto Adige.
«Mi pare che tutto abbia un ottimo profumo» sentenziò.
Gordoni trattenne a stento un’imprecazione. «Se non fosse che sono ammanettato e che la stanza è piena di agenti…»
«Mi scusi se le mie modeste narici non sono all’alezza. Vuole spiegarsi meglio?»
«Lo speck» disse Gordoni con tristezza. «Non percepisce la riottosità dell’affumicatura? Non nota la giallognola mestizia dello strato di grasso e la speziatura a macchia di leopardo?»
Amidei riguardò nel piatto. «Va bene, è uno speck di scarsa qualità. E allora?»
«Altro che scarsa qualità!» sbottò Gordoni. «Quelle sono delle merdosissime fette di speck spray. Ma si rende conto? Speck spray nel mio ristorante!»
«Non sarebbe certo il primo.»
«E la professionalità? E il rispetto per chi siede a tavola? Le pare che uno come me possa trasformasi da artista del mestolo in artista della bomboletta? Una spruzzatina di speck qui, una nebulizzatina di groviera là… Bel modo di cucinare!»
«A casa facciamo grande uso di questi prodotti» replicò Amidei.
«Barbaro!» esplose Gordoni. «Lei e milioni come lei! Ma cosa ne sa lei della differenza che c’è tra farsi una frittata sbattendo le uova anziché un vasetto di poltiglia autoriscaldante, eh?»
«Dicevo di sua moglie…»
«Provi l’ebrezza di cucinare un filetto di pesce che non abbia la forma di un cilindro perfetto. Torni a frequentare il fruttivendolo, come faccio io, e scoprirà che le mele sono tonde e sode e non crescono semiliquide in tubetto. Si ricorda che forma hanno una pesca o una banana?»
«Tornando a sua moglie…»
«Mia moglie dirigeva il ristorante» disse Gordoni. «Insisteva per l’uso quel genere di porcherie. Il costo, diceva. Ma chi se ne frega del costo. E la qualità? E il rispetto per chi produce?»
«Così» disse Amidei «per non cedere alle insistenze di sua moglie, l’ha fatta fuori . Giusto?»
«Proprio per niente» rispose Gordoni. «Per quello l’avrei licenziata. L’ho fatta fuori perché mi tradiva col caposala.»