Vacanze di mezza estate

«È capitato a te?»
«Eh, sì.»
Il giovane guardò la foto sullo smartphone dell’amico. «Questo lo riconosco, il rudere che il comune ha deciso di abbattere. Hai combinato un bel guaio, Marco.»
Marco si indicò il petto irrobustito da anni di lavoro come muratore. «Io?»
«E chi altro? Secondo me sapevi che c’era. A me puoi dirlo.»
«Armando, adesso basta. Hai avuto il tuo articolo sul giornale locale, la diretta su You Tube. Capisco la fame di notizie, ma qui si esagera. Non sono un indovino.»
«Però hai trovato tu la quarta parete, quella con il mosaico delle belle nuotatrici. Roba di duemila anni fa. Sapevi dove cercare.»
Le ombre della sera si allungavano sulla piazza circondata dai portici e il vento di fine estate sollevava cartacce, faceva rotolare lattine.
Marco si sentì a disagio per via della tenuta leggera: la canottiera e i pantaloni corti erano da cambiare, ma lui se ne era dimenticato. Il suo unico sollievo era che il furgone era parcheggiato a pochi metri, subito dopo la gigantesca quercia simbolo della città.
«Ridammi lo smartphone.»
Armando glielo passò con un sorriso. «Niente aperitivo serale?»
«No, grazie.»
«E dai, offro io. So perché ti senti così, il lavoro annullato, ma davanti a un prosecco e qualche stuzzichino, mi farò venire in mente qualcosa per te. Con il mio lavoro conosco molta gente.»
Marco si sentì invadere da un senso di astinenza simile a quello di un fumatore rimasto senza sigarette alla domenica sera. Si torse le mani, digrignò i denti e solo a fatica riuscì a dire. «Magari la prossima volta, grazie.»
«Sembri un disco rotto. Io ci spero lo stesso.»
Marco gli fece un cenno frettoloso di saluto e corse al furgone. Ormai non poteva più resistere.
La strada era un lungo rettilineo e lui accelerò più che poté prima che calasse il sole.
Vide il rudere e scavalcò il nastro apposto dalle autorità.
Entrò nel punto in cui si trovava la quarta parete e il calore di un’eterna estate gli appiccicò addosso gli indumenti.
Udì il rumore di risate femminili e di acqua, corse verso la parete e vide che al posto del mosaico c’era il bordo di una piscina e quattro ragazze abbigliate con strisce di stoffa a coprire i seni e i fianchi.
La ragazza più vicina gli sorrise, gli fece un cenno di invito e lui la raggiunse nell’eterna estate.
 
Il furgone rimase fuori dal rudere.
 
E solo un osservatore attento avrebbe potuto notare la figura maschile sullo sfondo del mosaico.