Pollini.

Appuntamento lunedì 20 febbraio dalle 21.00 all'una con il tema scelto da Eliselle!
ClaudiaEnrica
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Pollini.

Messaggio#1 » martedì 21 febbraio 2017, 0:11

Pollini.

Volteggiava, si librava, lasciava scie di pensieri dietro di se. Pensieri per lei, che lo guardava ogni giorno, immobile, toccata solo dal vento che aveva in sé il potere di farle volgere lo sguardo. Se vento non c’era, lei sguardo non volgeva. Immaginava scie di pensieri d’amore che lui disegnava solo per lei.
Una danza di profumi e amore, ogni giorno, un andirivieni di chi esplode dalla voglia di vedersi, pazzo nell’ andare su e giù.

“ Cosa fai amore mio?
Oh dio, ti farai male!
Attento, così sbatti contro l’albero!”

Ogni giorno gli stessi palpiti, gli stessi sussulti, gli stessi sorrisi nascosti.

“Sai amore mio, mi piacerebbe poter danzare, come danzi tu. Libero. Che fortuna che hai avuto a nascere così piccolo e leggero. Ma t'immagini? Noi due, insieme, volare vicini verso le foglie più alte del Grande Albero, ripararci lì, all’ombra delle sue grandi foglie. Quante cose ti direi amore mio. Tu, che con me non parli mai, ma che a me dedichi volteggi d’amore e disegni baci nell’aere”.

“Oggi piove, sicuramente non lo vedrò, o comunque non lo so, forse si, se decidesse di uscir…ah eccolo!!..mamma, quanto è bello! Amore mio vieni qua, ma perché non parli mai? Perché non ti avvicini? Ma dove scappi? Che timidone che sei!.. Io non posso muovermi lo sai, e poi non sta bene che una signora faccia il primo passo. No, non ti sento se vai così lontano. Cosa dici? Ehi!...ehi!!”

Un tulipano, giallo.

“Ma cosa fai? Ma chi è quella? Ma..ma è gialla, è brutta. Ma chi è? Che fai, ma che fai? La baci, cosa fai?? Mi fai schifo. Cosa venivi a fare qui tutti i giorni allora? Me lo vuoi dire? Ne sei in grado o neanche capisci quello che fai? Qual è il problema, se mai fossi in grado di capire quello che dico. Ti sei stancato di stare qui in mezzo alle rose? Ma ti vedi poi? Ma chi ti credi di essere? Sei brutto, piccolo, insignificante, con quel coso dietro, cos’è? una spada, un pungiglione?.. sei ridicolo. Mi fai schifo”.


La pioggia quel giorno divenne tempesta.



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antico
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Re: Pollini.

Messaggio#2 » martedì 21 febbraio 2017, 0:22

Ciao Claudia e bentornata! Tutto ok con il tempo e i caratteri, buona Eliselle Edition anche a te!

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Andrea Partiti
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Re: Pollini.

Messaggio#3 » martedì 21 febbraio 2017, 17:53

Ciao, il tema c'è, agevolmente.
Non mi piacciono molto i racconti con piante, oggetti, animali personificati, perché il voler comprimere pensieri umani in quel che non è umano raramente funziona, bisogna essere molto capaci di bilanciare l'alieno e il familiare.
Il primo paragrafo è eccessivamente lirico rispetto a tutto il resto del racconto, forse un approccio più diretto in cui ci cali già in mezzo all'azione, a un'interazione, a un dialogo, sarebbe più coinvolgente.
Lasci ambiguò il ruolo dell'ape, se è completamente passiva e ignara delle attenzioni, magari incapace di comunicare efficacemente, o se semplicemente non la vuoi avere come personaggio attivo nel racconto. Mi è venuto spontaneo immaginare una barriera tra regni che rende impossibile concretizzare questo amore, che obbliga la rosa a vivere nella frustrazione di non poter mai trasmettere i suoi sentimenti. Non so se fosse intenzionale, ma nella mia lettura c'è.

(L'angolo del "passo troppo tempo a leggere pagine a caso di wikipedia": api e farfalle, potendo scegliere, prediligono i fiori giallo/blu - che vedono come un solo colore - quindi la povera rosa non poteva competere con il tulipano giallo.

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DandElion
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Re: Pollini.

Messaggio#4 » giovedì 23 febbraio 2017, 22:06

Ciao,
mi associo parzialmente ad Andrea: la rosa che parla con l'ape che non la capisce non mi ha un granché entusiasmata.. Sinceramente lo trovo un po' troppo mieloso.. Non so mi ha lasciato un senso di "appiccicatume", qualcosa di sgradevole, vien quasi da dire alla rosa "tiè che ti pensavi che siccome sei una rosa piaci a tutti?", che detto da una che coltiva rose per hobby la dice lunga..
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Zebratigrata
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Re: Pollini.

Messaggio#5 » venerdì 24 febbraio 2017, 1:48

L’idea non è malvagia, fondamentalmente è la storia di un’innamorata che quando vede che le viene preferita un’altra trasforma il suo amore in odio per il fatto di essere stata ferita. Solo che invece che persone sono fiori e api. Però un racconto del genere per funzionare bene (a mio avviso) dovrebbe parlare dei sentimenti ‘umani’ nascondendo fino alla fine il fatto che invece parla di un’ape e un fiore, per poi rivelarlo con un colpo di scena finale. Se viene a mancare questo meccanismo del punto di vista ‘nascosto’ la storia svanisce e delude un po’, perché ci si aspetta qualcosa in più. Tu purtroppo ci fai capire tutto troppo presto, fin dal titolo ‘pollini’ e dagli accenni al vento, al nascere ‘piccolo e leggero’, ecc. È giusto seminare indizi ma non devono essere così rivelatori. Secondo me andrebbe riscritto facendo attenzione a nascondere di più i soggetti fino alla fine.

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Adry666
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Re: Pollini.

Messaggio#6 » venerdì 24 febbraio 2017, 11:41

Ciao Claudia,

tema centrato.

Il tuo racconto è spiritoso, mi ha fatto sorridere. Sinceramente non l’ho trovato troppo mieloso o infantile ma solo ironico. Ironia basata anche sul prendere dei simboli classici dell’amore spiegato ai bimbi: api, polline, rose, ecc.
Certo, come ti hanno fatto notare ci sono cose da sistemare un po’; ad esempio nell’incipit:
“..Volteggiava, si librava, lasciava scie di pensieri dietro di se. Pensieri per lei, che lo guardava ogni giorno, immobile, toccata solo dal vento che aveva in sé il potere di farle volgere lo sguardo. Se vento non c’era, lei sguardo non volgeva. Immaginava scie di pensieri d’amore che lui disegnava solo per lei.
Una danza di profumi e amore, ogni giorno, un andirivieni di chi esplode dalla voglia di vedersi, pazzo nell’ andare su e giù…”
Molto bella: lasciava scie di pensieri dietro di se
Ma poi usi un linguaggio troppo aulico: Se vento non c’era, lei sguardo non volgeva. Suona male, troppo artificioso per la semplicità narrativa del racconto.

Nel complesso prova discreta che con qualche ritocchino potrebbe tendere all’ottimo

Ciao
Adriano

Alemar
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Re: Pollini.

Messaggio#7 » venerdì 24 febbraio 2017, 20:33

Ciao Claudia!
Ho letto il tuo racconto, e la prosa lirica iniziale mi è piaciuta (mi riconosco in questo tipo di narrazione), solo che anche secondo me fa un po' a pugni con il resto del racconto. Poi mi aggiungo anche io a quelli che i fiori li coltivano, non ne scrivono!
Il tema è rispettato, la scrittura è fluida, sciolta, scorrevole; si legge con leggerezza. Il fatto che la rosa sia così altezzosa mi ha fatto sorridere: vuoi mai che sia della stessa varietà di quella del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry?
Che stronzetta vanitosa!!
In ogni caso, benché non sia nelle mie corde scrivere di fiori, il racconto rispetta i canoni richiesti.
Cercherò di leggere altro di tuo (come di tutti gli altri autori) per capire meglio il tuo stile.
Ciao!

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raffaele.marra
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Re: Pollini.

Messaggio#8 » domenica 26 febbraio 2017, 12:40

Un racconto molto originale, con una declinazione del tema del mese che finalmente va al di là dell'umano. Ci presenti una rosa innamorata di un insetto, accecata dalla propria vanità (se dovessi immaginare una caratteristica del "carattere" di una rosa penserei appunto alla vanità) fino al punto di non accorgersi che quello non la ama semplicemente perché di fiori così ce ne sono a bizzeffe. La cosa che ho apprezzato di più del tuo racconto è la variazione di stile: ho notato infatti che i pensieri della protagonista sono inizialmente molto lirici, poetici, scritti in uno stile alto che mi ha affascinato. Man mano però che la vicenda va avanti, lo stile decade in una prosa molto più arida, povera di punte poetiche. Questo mutamento graduale accompagna secondo me alla perfezione l'involuzione dei pensieri della rosa che man mano si rende conto di non essere amata. E così, lessicalmente, si passa da "amore mio" (e tutte le belle frasi poetiche che caratterizzano la prima parte) a "fai schifo" (ecc...) con una gradazione stilistica che ho apprezzato.

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Vastatio
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Re: Pollini.

Messaggio#9 » lunedì 27 febbraio 2017, 8:13

Ciao,

partiamo dal presupposto che le api operaie, da quel che mi ricordo, sono tutte femmine, se parliamo di vespe invece il pungiglione non dovrebbero averlo i maschi... quindi abbiamo un problema di sessi. Aggiungiamo anche i fiori, con stami e pistilli, e abbiamo in realtà un rapporto in cui la rosa è più simile a un trans con una donna.
Ma sorvoliamo questa premessa (a memoria dalle nebbie del passato scolastico), visto che il tuo scopo non credo sia una lezione di Scienza & Natura ma semplicemente l'amore non corrisposto di UNA rosa con UN insetto.
Parti male, il titolo mi spoilera già tutto. Avresti potuto mantenere un'aura quasi equivoca, ma non è il tuo caso.
Non mi piace l'umanizzazione in generale, non quando è così "profonda" e incoerente: la rosa (giustamente) non può girarsi senza l'ausilio del vento, ma ha occhi (dove?) per vedere dove va e rischi di sbattere l'insetto.
Avrei preferito di gran lunga sentire l'ansia della rosa, che può "comunicare" con l'insetto solo quando è tra i suoi petali: suo amante e contatto col mondo, anzi, che gli porta (come in effetti fa) i baci di altre rose o fiori.
Occhio al "terzo" monologo: fino ad ora (e anche dopo) la tua rosa si rivolge all'insetto, ma in questo blocco parla "al mondo", hai rotto qualcosa mentre leggevo.
In ogni caso l'idea è bella, in tema, e mi è piaciuta la trasformazione del sentimento della rosa. Forse da sviluppare in modo da non "tralasciare" i dettagli che, almeno per me, trasformano un esercizio di umanizzazione "banale" in qualcosa di "minuzioso".

valter_carignano
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Re: Pollini.

Messaggio#10 » lunedì 27 febbraio 2017, 17:28

ciao
plauso e apprezzamento incondizionato per l'idea, poeticamente già frequentata fin dal Trecento ma comunque originale e ben scelta. Ma devo convenire con chi ha commentato prima di me, l'umanizzazione di ciò che non è umano (una rosa o un alieno o un cane, non fa differenza) dà origine a problemi che bisogna gestire con attenzione: gli occhi, per esempio. E poi, essendo tutto in prima persona, vedendo noi dal punto di vista della rosa, è strano che ci dica che l'insetto si posa su un tulipano. Come va a sapere che è un tulipano? O meglio: anche nel suo linguaggio il tulipano è 'tulipano', come nel linguaggio degli umani? Oppure quellla frase non la dice la rosa, ma il narratore onnisciente? Se è così, la sua intrusione a questo punto sa un po' di infodump...
Insomma, bella idea, realizzata con un linguaggio a tratti poetico che secondo può stare bene, ma da rivedere per renderlo davvero buono.

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antico
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Re: Pollini.

Messaggio#11 » martedì 28 febbraio 2017, 14:42

Claudia, occhio che non tutti i commenti che hai postato rispettano la lunghezza minima richiesta di 300 caratteri. Hai tempo fino a giovedì sera per integrarli. Grazie! ;)

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#12 » martedì 28 febbraio 2017, 18:26

antico ha scritto:avevo dimenticato la regola, rimedio subito :)

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#13 » martedì 28 febbraio 2017, 18:28

Andrea Partiti ha scritto:Ciao, il tema c'è, agevolmente.
Non mi piacciono molto i racconti con piante, oggetti, animali personificati, perché il voler comprimere pensieri umani in quel che non è umano raramente funziona, bisogna essere molto capaci di bilanciare l'alieno e il familiare.
Il primo paragrafo è eccessivamente lirico rispetto a tutto il resto del racconto, forse un approccio più diretto in cui ci cali già in mezzo all'azione, a un'interazione, a un dialogo, sarebbe più coinvolgente.
Lasci ambiguò il ruolo dell'ape, se è completamente passiva e ignara delle attenzioni, magari incapace di comunicare efficacemente, o se semplicemente non la vuoi avere come personaggio attivo nel racconto. Mi è venuto spontaneo immaginare una barriera tra regni che rende impossibile concretizzare questo amore, che obbliga la rosa a vivere nella frustrazione di non poter mai trasmettere i suoi sentimenti. Non so se fosse intenzionale, ma nella mia lettura c'è.

(L'angolo del "passo troppo tempo a leggere pagine a caso di wikipedia": api e farfalle, potendo scegliere, prediligono i fiori giallo/blu - che vedono come un solo colore - quindi la povera rosa non poteva competere con il tulipano giallo.

Ciao Andrea,
concordo con tutto quello che hai messo in luce: inizio lirico, ape non definita nel suo ruolo, poca azione. Diciamo che nella mia idea di racconto tutto ciò è stato voluto, rispecchia quello che penso, quello che vivo e che immagino sull’ argomento. Ho voluto intenzionalmente scrivere qualcosa di evanescente, metaforico, molto/troppo dolce, pronto a piombare con un grande scivolone in una realtà molto meno poetica (“..mi fai schifo”). Sapevo che mi stavo dando un compito molto arduo, quindi ci sta che non convinca! Farò tesoro dei commenti ovviamente. Grazie :)

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#14 » martedì 28 febbraio 2017, 18:28

DandElion ha scritto:Ciao,
mi associo parzialmente ad Andrea: la rosa che parla con l'ape che non la capisce non mi ha un granché entusiasmata.. Sinceramente lo trovo un po' troppo mieloso.. Non so mi ha lasciato un senso di "appiccicatume", qualcosa di sgradevole, vien quasi da dire alla rosa "tiè che ti pensavi che siccome sei una rosa piaci a tutti?", che detto da una che coltiva rose per hobby la dice lunga..

Cara DandElion,
riprendo quanto scritto ad Andrea nel commento precedente. Il miele è stato voluto ☺.
Grazie, alla prossima!

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#15 » martedì 28 febbraio 2017, 18:29

Zebratigrata ha scritto:L’idea non è malvagia, fondamentalmente è la storia di un’innamorata che quando vede che le viene preferita un’altra trasforma il suo amore in odio per il fatto di essere stata ferita. Solo che invece che persone sono fiori e api. Però un racconto del genere per funzionare bene (a mio avviso) dovrebbe parlare dei sentimenti ‘umani’ nascondendo fino alla fine il fatto che invece parla di un’ape e un fiore, per poi rivelarlo con un colpo di scena finale. Se viene a mancare questo meccanismo del punto di vista ‘nascosto’ la storia svanisce e delude un po’, perché ci si aspetta qualcosa in più. Tu purtroppo ci fai capire tutto troppo presto, fin dal titolo ‘pollini’ e dagli accenni al vento, al nascere ‘piccolo e leggero’, ecc. È giusto seminare indizi ma non devono essere così rivelatori. Secondo me andrebbe riscritto facendo attenzione a nascondere di più i soggetti fino alla fine.


Ciao,
non avevo pensato alla suspance come ingrediente chiave del mio racconto, volevo far emergere un lato più fiabesco. Non colpi di scena ma qualche sentimento dalle note più rosa. Grazie comunque, i vostri commenti mi sono sempre molto utili!

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#16 » martedì 28 febbraio 2017, 18:30

Adry666 ha scritto:Ciao Claudia,

tema centrato.

Il tuo racconto è spiritoso, mi ha fatto sorridere. Sinceramente non l’ho trovato troppo mieloso o infantile ma solo ironico. Ironia basata anche sul prendere dei simboli classici dell’amore spiegato ai bimbi: api, polline, rose, ecc.
Certo, come ti hanno fatto notare ci sono cose da sistemare un po’; ad esempio nell’incipit:
“..Volteggiava, si librava, lasciava scie di pensieri dietro di se. Pensieri per lei, che lo guardava ogni giorno, immobile, toccata solo dal vento che aveva in sé il potere di farle volgere lo sguardo. Se vento non c’era, lei sguardo non volgeva. Immaginava scie di pensieri d’amore che lui disegnava solo per lei.
Una danza di profumi e amore, ogni giorno, un andirivieni di chi esplode dalla voglia di vedersi, pazzo nell’ andare su e giù…”
Molto bella: lasciava scie di pensieri dietro di se
Ma poi usi un linguaggio troppo aulico: Se vento non c’era, lei sguardo non volgeva. Suona male, troppo artificioso per la semplicità narrativa del racconto.

Nel complesso prova discreta che con qualche ritocchino potrebbe tendere all’ottimo

Ciao
Adriano


Ciao Adriano,
grazie mille. La parte “lirica” iniziale è voluta, ma mi rendo conto che non ha convinto molti. Me ne dispiaccio, quindi devo capire la prossima volta come poterla usare e farvela apprezzare ☺.
Grazie ancora!
Alla prossima

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#17 » martedì 28 febbraio 2017, 18:31

Alemar ha scritto:Ciao Claudia!
Ho letto il tuo racconto, e la prosa lirica iniziale mi è piaciuta (mi riconosco in questo tipo di narrazione), solo che anche secondo me fa un po' a pugni con il resto del racconto. Poi mi aggiungo anche io a quelli che i fiori li coltivano, non ne scrivono!
Il tema è rispettato, la scrittura è fluida, sciolta, scorrevole; si legge con leggerezza. Il fatto che la rosa sia così altezzosa mi ha fatto sorridere: vuoi mai che sia della stessa varietà di quella del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry?
Che stronzetta vanitosa!!
In ogni caso, benché non sia nelle mie corde scrivere di fiori, il racconto rispetta i canoni richiesti.
Cercherò di leggere altro di tuo (come di tutti gli altri autori) per capire meglio il tuo stile.
Ciao!


Ciao Alemar,
grazie per il commento e a rileggerci!

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#18 » martedì 28 febbraio 2017, 18:31

raffaele.marra ha scritto:Un racconto molto originale, con una declinazione del tema del mese che finalmente va al di là dell'umano. Ci presenti una rosa innamorata di un insetto, accecata dalla propria vanità (se dovessi immaginare una caratteristica del "carattere" di una rosa penserei appunto alla vanità) fino al punto di non accorgersi che quello non la ama semplicemente perché di fiori così ce ne sono a bizzeffe. La cosa che ho apprezzato di più del tuo racconto è la variazione di stile: ho notato infatti che i pensieri della protagonista sono inizialmente molto lirici, poetici, scritti in uno stile alto che mi ha affascinato. Man mano però che la vicenda va avanti, lo stile decade in una prosa molto più arida, povera di punte poetiche. Questo mutamento graduale accompagna secondo me alla perfezione l'involuzione dei pensieri della rosa che man mano si rende conto di non essere amata. E così, lessicalmente, si passa da "amore mio" (e tutte le belle frasi poetiche che caratterizzano la prima parte) a "fai schifo" (ecc...) con una gradazione stilistica che ho apprezzato.


Ciao Raffaele,
sono contenta che ti sia arrivata tutta la mia intenzione. Hai letto esattamente quello che volevo scrivere ☺
grazie

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#19 » martedì 28 febbraio 2017, 18:32

Vastatio ha scritto:Ciao,

partiamo dal presupposto che le api operaie, da quel che mi ricordo, sono tutte femmine, se parliamo di vespe invece il pungiglione non dovrebbero averlo i maschi... quindi abbiamo un problema di sessi. Aggiungiamo anche i fiori, con stami e pistilli, e abbiamo in realtà un rapporto in cui la rosa è più simile a un trans con una donna.
Ma sorvoliamo questa premessa (a memoria dalle nebbie del passato scolastico), visto che il tuo scopo non credo sia una lezione di Scienza & Natura ma semplicemente l'amore non corrisposto di UNA rosa con UN insetto.
Parti male, il titolo mi spoilera già tutto. Avresti potuto mantenere un'aura quasi equivoca, ma non è il tuo caso.
Non mi piace l'umanizzazione in generale, non quando è così "profonda" e incoerente: la rosa (giustamente) non può girarsi senza l'ausilio del vento, ma ha occhi (dove?) per vedere dove va e rischi di sbattere l'insetto.
Avrei preferito di gran lunga sentire l'ansia della rosa, che può "comunicare" con l'insetto solo quando è tra i suoi petali: suo amante e contatto col mondo, anzi, che gli porta (come in effetti fa) i baci di altre rose o fiori.
Occhio al "terzo" monologo: fino ad ora (e anche dopo) la tua rosa si rivolge all'insetto, ma in questo blocco parla "al mondo", hai rotto qualcosa mentre leggevo.
In ogni caso l'idea è bella, in tema, e mi è piaciuta la trasformazione del sentimento della rosa. Forse da sviluppare in modo da non "tralasciare" i dettagli che, almeno per me, trasformano un esercizio di umanizzazione "banale" in qualcosa di "minuzioso".


Ciao,
grazie per i tuoi commenti, cerco di risponderti un po’:
1.Parti male, il titolo mi spoilera già tutto. Avresti potuto mantenere un'aura quasi equivoca, ma non è il tuo caso.
- come ho detto in un altro commento, la suspance non era un ingrediente essenziale nella mia idea di racconto. Certo non volevo presentare i protagonisti all’inizio, ma si sarebbero presentati nel corso del racconto.
2. Non mi piace l'umanizzazione in generale, non quando è così "profonda" e incoerente: la rosa (giustamente) non può girarsi senza l'ausilio del vento, ma ha occhi (dove?) per vedere dove va e rischi di sbattere l'insetto. Avrei preferito di gran lunga sentire l'ansia della rosa, che può "comunicare" con l'insetto solo quando è tra i suoi petali: suo amante e contatto col mondo, anzi, che gli porta (come in effetti fa) i baci di altre rose o fiori.
- mi piace il tuo suggerimento, ma il fatto che non si tocchino fa parte di un’idea di Amore, dove si immagina una cosa talvolta più che viverla. Questo era un concetto che volevo trasmettere
3.Occhio al "terzo" monologo: fino ad ora (e anche dopo) la tua rosa si rivolge all'insetto, ma in questo blocco parla "al mondo", hai rotto qualcosa mentre leggevo.
- Si vero, parla al mondo, parla con se stessa, riflette. O forse lo fa sempre, visto che l’ape nella mia idea neanche la guarda.

Alla prossima!

ClaudiaEnrica
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Re: Pollini.

Messaggio#20 » martedì 28 febbraio 2017, 18:33

valter_carignano ha scritto:ciao
plauso e apprezzamento incondizionato per l'idea, poeticamente già frequentata fin dal Trecento ma comunque originale e ben scelta. Ma devo convenire con chi ha commentato prima di me, l'umanizzazione di ciò che non è umano (una rosa o un alieno o un cane, non fa differenza) dà origine a problemi che bisogna gestire con attenzione: gli occhi, per esempio. E poi, essendo tutto in prima persona, vedendo noi dal punto di vista della rosa, è strano che ci dica che l'insetto si posa su un tulipano. Come va a sapere che è un tulipano? O meglio: anche nel suo linguaggio il tulipano è 'tulipano', come nel linguaggio degli umani? Oppure quellla frase non la dice la rosa, ma il narratore onnisciente? Se è così, la sua intrusione a questo punto sa un po' di infodump...
Insomma, bella idea, realizzata con un linguaggio a tratti poetico che secondo può stare bene, ma da rivedere per renderlo davvero buono.


Ciao Valter,
si c’è ogni tanto un'intrusione dall’esterno. C’è uno sguardo, un riflettore che illumina qualcosa che in quel momento è fuori scena ( Il tulipano giallo. La pioggia che diventa tempesta). La rosa, così come anche l’ape sono rappresentazioni di attitudini amorose, dell’ amore stesso, pronto a tramutarsi in qualcos’altro, quindi il linguaggio ( o la totale assenza/indifferenza nel caso dell’ ape) appartengono a questo mondo.
Grazie mille per tutti i tuoi commenti, ne faccio tesoro per la prossima volta!

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antico
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Re: Pollini.

Messaggio#21 » domenica 5 marzo 2017, 18:52

Hai sperimentato, ma il risultato, almeno per me, non è convincente. Umanizzare è sempre arduo, qui perdi il ritmo dopo i primi paragrafi, non riesco a discernere se per via della perdita del carattere aulico o semplicemente perché, dopo un po', non può funzionare e basta. Quindi, in buona sostanza, alla fine diventa un esercizio che mi conferma la tua buona penna, ma che non riesce ad andare oltre. Il tema c'è, ovviamente. Potrebbe essere una buona idea revisionarlo e provare a presentarlo nel Laboratorio, tanto per provare se con una diversa strategia può funzionare. Pollice ni, questa volta.

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antico
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Re: Pollini.

Messaggio#22 » domenica 5 marzo 2017, 18:56

Cribbio, ho controllato i commenti... Su quello a Giuseppe ti fermi a 298 caratteri... Ricordati che i vari ciao tal dei tali non vengono conteggiati... Lo so che è una cavolata, appena due caratteri, ma devo tenere fede al regolamento e penalizzarti. Mi spiace molto.

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