F4

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antico
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Re: F4

Messaggio#1 » martedì 7 marzo 2017, 20:36

Neige, benvenuta nel Laboratorio! In questi giorni ho dovuto chiudere l'edizione regolare di MC e sono stato assente, ma nei prossimi vedrò di fare una call per rinfrescare un po' anche qui. Nel frattempo comincia a commentare gli altri racconti attivi in questo Labo e chissà che anche gli altri autori non arrivino a commentarti!



alexandra.fischer
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Re: F4

Messaggio#2 » mercoledì 8 marzo 2017, 20:56

Il racconto è molto delicato. Vi si respira tutta la sensibilità di un artista (in questo caso un ritrattista di strada), che percepisce la sofferenza nell'uomo che intende ritrarre (Sergio, solo e condannato da un male incurabile), così, al posto di trasferire sulla carta il volto dell'uomo, disegna un gattino appeso a un paio di tendine, sul punto di cadere, dopo aver squarciato il tessuto. Quest'immagine giocosa regala un po' di gioia a Sergio, il quale lo saluta dall'aldilà sotto forma di gattino giocherellone appeso alle tendine (tratteggiata con tocchi che ricordano la tecnica del pastello). Bella la scansione temporale (tre settimane), si vede che Sergio studia l'artista (il quale ha venduto nel frattempo un ritratto a una signora anziana, ma usa il talento anche per dare semplicemente gioia).

Chiedo la grazia

Fernando Nappo
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Re: F4

Messaggio#3 » domenica 12 marzo 2017, 16:02

Ciao Neige,
un bel racconto, delicato e che tratta un argomento difficile senza puntare sullo strappalacrime, e questo è un punto a favore. Trovo che le sequenze degli avvenimenti siano ben indicative dello stato d'animo di Sergio: al primo ritratto, quando se ne va d'improvviso, viene proprio da pensare che abbia qualche problema, che si chieda perché ha fatto una cosa così stupida come farsi fare un ritratto, e abbia deciso d'andarsene. Salvo poi tornare sui suoi passi la settimana seguente. Qui, mentre mi aspettavo di vedere il disegnatore fare finalmente il ritratto di Sergio, mi hai favorevolmente sorpreso con l'idea del gattino: ho trovato interessante l'idea del protagonista di descrivere il suo interlocutore andando oltre i semplici tratti del viso. Mi è piaciuto. All'incontro seguente, quando Sergio rivela della malattia, mi si è acceso l'allarme: ATTENZIONE! SCENA STRAPPALACRIME! SI PIANGE! Invece la trovata del miagolio mi ha spiazzato e divertito. Inusuale, come dice il disegnatore.
Rimane la curiosità di sapare perché Sergio sia un uomo così solo, al punto da cercare compagnia in uno sconosciuto ritrattista: è stato nel suo passato uno stronzo totale e ha fatto terra bruciata intorno a sé? Non ha avuto il coraggio di parlare della malattia a parenti e amici e si tiene tutto dentro? Ma questo è un esercizio che dovrà svolgere il lettore - e a me sta bene così - perché il quarto incontro non si verifica, dato che Sergio non si ripresenta più. E siamo al finale che trovo un filo troppo prevedibile col protagonista che crede di risentire il miagolio di Sergio; visto quanto lo predece, un filo sottotono, se mi permetti, ma in fondo adeguato.
Insomma, a me è il racconto piaciuto molto; facile da leggere, scorrevole e che invoglia a proseguire nella lettura.
Se proprio devo trovare un punto debole, a me pesa un filo la quasi totale mancanza di dialogo e non sapere il nome del protagonista. Basterebbe far pronunciare al protagonista il suo nome quando si presenta a Sergio e con poco si risolverebbero entrambe le questioni. Ma questo è il mio punto di vista, prendilo come tale.
Bello nella sua estrema stringatezza il titolo.

Per quanto mi riguarda, chiedo l'ammissione alla vetrina.

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antico
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Re: F4

Messaggio#4 » domenica 12 marzo 2017, 20:23

Già due richieste di ammissione alla vetrina... Neige, tu gli altri li stai commentando? Tra l'altro, puoi comunicarmi in privato il tuo nome reale? Preferirei su facebook, ma va bene anche qui.

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maria rosaria
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Re: F4

Messaggio#5 » martedì 14 marzo 2017, 8:47

Ciao Neige.
Questo tuo racconto è molto delicato, a tratti poetico.
Ciò che per tutta la lettura ho avvertito è una vena malinconica che attraversa la storia, dall'inizio alla fine.
C'è anche un non so che di perturbante, soprattutto nel finale quando quel gattino sembra tornare a salutare il pittore, quasi fosse lo spirito dell'uomo cupo oramai defunto (immagino).
Quello che un po' mi ha lasciato un po' di curiosità è il personaggio del pittore. Tu scrivi:

Neige G ha scritto:
[...] specifico subito che il mio obiettivo non è racimolare qualche spicciolo, ma soltanto sentirmi meno solo - almeno il tempo di un disegno.


Ecco, ti confesso che mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più di questo pittore di strada.

Al netto di ciò CHIEDO LA GRAZIA
Maria Rosaria

ChiaradiLuna
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Re: F4

Messaggio#6 » sabato 18 marzo 2017, 13:51

Ciao Neige G!

Il racconto mi è piaciuto e, leggendo i commenti, sono d'accordo con te sul fatto di non rivelare troppi dettagli (come i nomi dei personaggi e/o il motivo del loro senso di solitudine).
Non so bene quale messaggio tu volessi trasmettere, ma credo che volessi descrivere la storia di un'amicizia che, seppur breve, ha coinvolto i protagonisti e li ha in qualche modo confortati. Grazie a questo legame, due perfetti estranei sono riusciti a condire un periodo di sofferenza con piccoli momenti di sollievo.
Di fronte a questa "magia" che importanza hanno i dettagli delle vite dei protagonisti? Per questo, ripeto, condivido a pieno la tue scelte.

Per quanto riguarda l'impostazione generale del racconto non ho nessuna critica da muoverti. Ben scandito, i protagonisti ben resi, finale giusto.

Per quanto riguarda lo stile credo sia ricercato e scorrevole, ma ho l'impressione che certe frasi siano troppo lunghe.

Per esempio,
"Prendo, allora, i colori e do forma a zampette che si arrampicano su veli sbiaditi e con le unghie vi rimangono impigliate, costringendo in una comica posa capovolta un impavido gattino che, a un passo dal precipitare trascinando con sé il drappo quasi del tutto lacerato, oscilla avanti e indietro come fosse sopra un’altalena."
Dividendola semplicemente in due frasi, si potrebbe riscrivere:
"Prendo, allora, i colori e do forma a zampette che si arrampicano su veli sbiaditi. Con le unghie vi rimangono impigliate, costringendo in una comica posa capovolta un impavido gattino che, a un passo dal precipitare trascinando con sé il drappo quasi del tutto lacerato, oscilla avanti e indietro come fosse sopra un’altalena."

E di nuovo, per esempio,
"A lavoro ultimato, rimuovo il foglio dall’album e lo mostro all’uomo, sul cui viso spunta dapprima un’espressione incredula che successivamente sboccia in un fiore disarmante, i cui petali si aprono dalle labbra agli zigomi e su uno stelo di denti oscillano piano, fino a disperdersi con il soffio del vento."
Con qualche piccolissimo cambiamento si potrebbe scrivere:
"A lavoro ultimato, rimuovo il foglio dall’album e lo mostro all’uomo sul cui viso spunta dapprima un’espressione incredula. Successivamente vi sboccia un fiore disarmante, con i petali che si aprono dalle labbra agli zigomi e uno stelo di denti che oscillano piano, fino a disperdersi con il soffio del vento."
Ovviamente i miei sono solo consigli, dettati dai miei gusti personali e dal mio stile di scrittura.

Spero di rileggerti presto!

alexandra.fischer
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Re: F4

Messaggio#7 » domenica 19 marzo 2017, 20:53

Trovo questa nuova versione del racconto ulteriormente toccante e ribadisco: merita l'ammissione alla vetrina (ormai si dice così). Mi è piaciuto molto il verso di Sergio e anche l'ulteriore confidenza del suo male fatta al ritrattista di strada.

ChiaradiLuna
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Re: F4

Messaggio#8 » martedì 21 marzo 2017, 8:49

Ciao Neige!
Sono contenta che i miei suggerimenti ti siano risultati utili ^^

Spero di rileggerti!

Kuranes
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Re: F4

Messaggio#9 » lunedì 3 aprile 2017, 14:38

Qualche appunto di forma:

"armadio, ed esco di casa" (ci metterei la virgola per ridare fiato)

"Qualcuna accenna a fermarsi, ma subito riparte. Poi, verso sera, compare un uomo." Qui c'è un cambio molto subitaneo: prima la narrazione inquadra la scena nella contemporaneità e nei dettagli, poi si precipita in avanti nel tempo... Se comparisse prima?

Per il resto l'idea mi piace, soprattutto la chiusa (a cui forse non serve nemmeno la "spiegazione" dell'ultima frase, l'immagine della coda che scompare funziona da sé).

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MissouriFever
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Re: F4

Messaggio#10 » giovedì 4 maggio 2017, 14:08

Ciao Neige, mi sembra che più di tre persone abbiano richiesto la grazia e l'ammissione alla vetrina per il tuo racconto, e quindi non so se posso farlo, però avrei delle correzioni da suggerirti.

Innanzitutto, del tuo racconto mi sono piaciuti l'ambientazione e il soggetto, molto originali, il respiro calmo con cui sviluppi la storia e il modo efficace in cui racconti il disegnare.

Lo stile, invece, mi è sembrato piuttosto ineguale: passa da tratti di grande poesia a frasi e termini più adatti ad una lettera d'affari. Forse questa era la tua intenzione - magari nel resto della settimana il ritrattista fa l'impiegato, e quindi il suo linguaggio è imbevuto di gergo e parlata aziendale. Magari hai anche alluso alla cosa nel testo e io non l'ho colta/capita, nel qual caso mi scuso.

Faccio comunque qualche esempio:

- l'abbondanza di pronomi enclitici in alcuni casi è piacevole, in altri crea frasi come "in risposta alla gratitudine manifestatami", "arrecatomi dal suo tocco", "soddisfatta del ritratto eseguitole" dallo spiccato tono aziendale o burocratico. se sei d'accordo, potresti semplicemente liberare il pronome dal verbo per rendere la frase più dolce (visto il tema trattato), meno ufficiale.

- espressioni come "l'attività svolta", "farmi pervenire", "riportante la dicitura" e simili sembrano anche quelle più adatte ad una comunicazione aziendale; ti consiglio di trovare sinonimi o più poetici o più quotidiani.

Ora un po' di altre cose sparse: in due casi usi il -ne enclitico sebbene non sembri necessario:
"riuscivo a coglierne la genuinità dei petali" a cosa si riferisce il -ne in questa frase? al fiore della frase precedente o ai petali? o ancora, il refuso è in "dei petali" e intendevi usare "dai petali" (nel senso di "riuscivo a coglierne la genuinità (del fiore) dai petali"?). la semplificazione più ovvia sarebbe eliminare il -ne e lasciare cogliere, vedi se ti suona meglio.

Discorso simile per "non appena provai a ritrarne il nero abisso che riflettevano": in questo caso "gli occhi" è già sottointeso in "che riflettevano"; puoi alleggerire la frase sia eliminando quest'ultimo segmento che togliendo la particella -ne da ritrarre.

Per finire, vorrei concentrarmi su un'immagine in particolare:

"tende chiuse su una finestra con l’inverno che, da troppo tempo, non ne abbandonava i vetri"

si capisce che è ben chiara nella tua testa e hai lottato molto per renderla a parole; tuttavia risulta piuttosto ingarbugliata. se ti piace così tienila, comunque, anche perché ci sto riflettendo su da ieri sera e non riesco a capire come la sbroglierei. se mi viene in mente qualcosa ti scrivo subito.

Quando parlo di stile diseguale, intendo anche che alcune frasi nel racconto, talvolta le più semplici, mi sono sembrate molto ben pensate. Per esempio: "non che io, colto alla sprovvista, fossi riuscito a pronunciarne più di mezza" è un modo molto efficace e mi pare abbastanza nuovo di esprimere quel concetto.

Mi sembra sia tutto per ora, fammi sapere la tua opinione!

EDIT: sistemato delle parti pasticciate

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Re: F4

Messaggio#11 » giovedì 3 agosto 2017, 23:25

Ciao, Neige.

Per motivi amministrativi, spostiamo questo racconto in archivio.
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: F4

Messaggio#12 » giovedì 3 agosto 2017, 23:56

Ti scrivo in privato
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: F4

Messaggio#13 » venerdì 4 agosto 2017, 1:02

Ti ho scritto un messaggio in privato per spiegarti il problema (rimediabile). Nel caso non ti sia arrivato, fammi sapere che riprovo
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: F4

Messaggio#14 » domenica 6 agosto 2017, 19:10

Ciao, Neige.

Non ho avuto risposta al mio messaggio privato.
Ti dico comunque che a me il racconto piace e sarei per la promozione in vetrina.
Fammi sapere, altrimenti sarò costretto a spostarlo in archivio, per ragioni indipendenti dalla qualità del racconto.
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: F4

Messaggio#15 » martedì 8 agosto 2017, 16:35

Su segnalazione del Dottore, provvedo a spostare in archivio questo racconto.

Ps: sono molto dispiaciuto perché Neige ha interagito parecchio però senza sapere ANCHE SOLO IN VIA PRIVATA i duoi dati non possiamo farle firmare la liberatoria e quindi poterla portare in Vetrina. Ciò non toglie che potrà continuare a postare nel Laboratorio confrontandosi con gli altri, solo che PURTROPPO non potrà chiedere l'ammissione in Vetrina.

Ripeto: abbiamo tanti utenti che preferiscono rimanere con pseudonimo, ma tutti ci hanno comunicato e firmato la Liberatoria e noi ci impegneremo a mantenere il loro anonimato in ogni nostro canale.

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