Un mazzo di rose color ruggine

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Sara Todde
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Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#1 » giovedì 15 giugno 2017, 21:09

Anna era in ritardo.
Per l’ennesima volta sistemò sulla spalla la cinghia della borsa colma di appunti, e sbuffò via un ciuffo di capelli dagli occhi. Ogni giorno la stessa strada dall’università a casa. Ogni giorno si riprometteva che sarebbe stata attenta, che non si sarebbe persa in chiacchiere, che non avrebbe finito per pranzare in fretta e furia, senza neanche il tempo di salutare sua zia prima di tornare a lezione. Ogni giorno in ritardo.
Alla vista del cancello sul giardino che stava per chiudersi, il suo passo veloce si tramutò in corsa, e si catapultò all’interno appena in tempo. Nello slancio, la borsa sovraccarica colse l’occasione per rovinare a terra sul vialetto, portandosi dietro cellulare e auricolari.
Merda.
Si affrettò a raccogliere le sue cose, ma rialzandosi in piedi si bloccò. I vecchi cespugli di rose di sua madre, che sua zia non aveva né la pazienza né l'abilità per curare, ora si ergevano floridi e ben potati, carichi di boccioli color ruggine che emanavano un profumo dolce, stordente. Le erbacce erano scomparse, e alcune api corteggiavano i fiori. Qualcosa non tornava.
Qualcosa era cambiato.
Uno schianto di ceramica sbriciolata su pietra rimbombò nel giardino. Anna trasalì, e sulla soglia di casa vide una donna che non era sua zia, in piedi davanti a un mucchio di cocci e un mazzo di rose color ruggine, sparpagliate sul cemento. Una donna che non poteva essere lì.
“Anna.”
Il respiro le si bloccò in gola.
“Mamma.”
Avrebbe voluto urlare. Avrebbe voluto correre, abbracciarla, piangere. Non riusciva a fare niente, tranne ricordare l'ultima volta che aveva sentito quella voce. Quel giorno di tre anni prima, in cui era in ritardo, come sempre.
“Non può essere.” La donna la trafisse con gli occhi lucidi e arrossati. “Tu... avevi perso l’autobus, e stavi tornando a casa a piedi. Un ubriaco ti ha investita mentre attraversavi la strada."
“No.” Anna scosse il capo, senza riuscire a distogliere lo sguardo. “L'ubriaco ha ucciso te. Stavi venendo a prendermi in macchina.”
Anna sgranò gli occhi, e sua madre, come in uno specchio deformante, fece lo stesso, dandole la certezza che fossero giunte alla stessa conclusione. Ora capiva che cosa era cambiato: non il luogo in cui si trovavano, ma il tempo. Due vite spezzate, due realtà possibili che un istante di tre anni prima aveva diviso, ora si toccavano.
Un sorriso disegnò rughe familiari nelle guance piene di sua madre, e Anna si trovò stretta tra le sue braccia, immersa nel profumo delle rose.
Parlarono a lungo, di ogni luce, ombra e sciocchezza degli ultimi tre anni. Sua madre le raccontò dei cambiamenti nel negozio, del libro che aveva scritto, e Anna le raccontò dell'università e di quel collega del terzo anno con i riccioli scuri e la risata contagiosa, con cui ancora non aveva avuto il coraggio di attaccare discorso.
"Anna? Sei tu? Vieni, è pronto in tavola."
Fu la voce di sua zia a riportarla al suo mondo. Il suo viso tondo si affacciò alla porta, una nota di sorpresa nelle rughe sulla sua fronte, prima di sparire nuovamente. Anna si domandò se per un attimo anche lei avesse intravisto l'altro presente, o se lo percepisse in qualche modo.
"Scusami, ora arrivo. Stavo telefonando," disse Anna, avviandosi lungo il vialetto.
Sulla soglia, si voltò di nuovo verso il cancello arrugginito e il giardino soffocato dalle erbacce. Nell'altro mondo, poteva vedere i cespugli carichi di rose, le aiuole ordinate, ronzanti di api, e sua madre, china a raccogliere le rose cadute sul vialetto. La donna le rivolse un sorriso complice, salutandola con la mano, e Anna ricambiò - non un addio, ma un arrivederci. In fondo non ci sarebbe stato niente di male se una volta tanto, anziché correre di nuovo a lezione, avesse deciso di riposarsi. E passare un po' di tempo in giardino.
Sorrise ed entrò in casa. Il tempo era dalla sua parte adesso, e non lo temeva più.
Ultima modifica di Sara Todde il giovedì 14 settembre 2017, 12:19, modificato 5 volte in totale.


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Sara Todde
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#2 » giovedì 15 giugno 2017, 21:10

Una nota a margine: il racconto è stato scritto in realtà ieri notte con l'obiettivo di partecipare alla Frascella night, "Un altro presente", ma essendo rapidamente lievitato a quota 7000 caratteri (si vede che è una vita che scrivo romanzi, sì?) ho deciso di metterlo da parte, rivederlo oggi con calma e condividerlo qui nel Laboratorio per scoprire cosa ne pensate. Ciao a tutti! :)
[EDIT:] Rileggendolo stamattina, in alcuni punti mi è sembrato di averlo accorciato anche troppo, con il rischio di rendere poco chiari alcuni passaggi, quindi ho rimesso un po' di carne sulle ossa. Non credo che riuscirei a farlo rientrare nei 3000 caratteri, ma rispetto a 7000, 3500 mi sembra un buon compromesso.
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#3 » venerdì 16 giugno 2017, 12:21

Ciao, Sara.

L'idea mi piace e lo svolgimento pure. Fra le mie idiosincrasie c'è quella del finale stile "Alice nel paese delle meraviglie" (ti ho intrattenuto a leggere una storia che non è vera neppure nella finzione, perché la protagonista la stava solo sognando).
Qui la sfiori (lei è caduta e ha battuto la testa), ma rimane il dubbio che sia accaduto per davvero, per cui mi va bene così.

Aggiungo solo un piccolo dettaglio tecnico: il rapporto è scritto come se fossimo nella testa di Anna (tranne il riassunto di quello che si sono dette, ma ci può stare). C'è però questo passaggio:
"Merda.
La ragazza si affrettò..."
Un momento siamo nella testa di Anna e l'istante dopo la guardiamo da fuori (nessuno pensa a se stesso come "la ragazza"). Basta però cancellare la parole e ripartire con "si affrettò" e va bene.

Una volta fatto questo, per me il racconto può accedere alla vetrina, quindi
CHIEDO LA GRAZIA
(anche se l'Antico latita un po' su questo fronte ultimamente :)

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angelo.frascella
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#4 » venerdì 16 giugno 2017, 12:21

PS: Dimenticavo: benvenuta fra noi.

Come hai scoperto Minuti Contati?

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Sara Todde
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#5 » venerdì 16 giugno 2017, 14:16

Ciao Angelo, innanzitutto ti ringrazio del tuo commento!

Fra le mie idiosincrasie c'è quella del finale stile "Alice nel paese delle meraviglie" (ti ho intrattenuto a leggere una storia che non è vera neppure nella finzione, perché la protagonista la stava solo sognando). Qui la sfiori (lei è caduta e ha battuto la testa), ma rimane il dubbio che sia accaduto per davvero, per cui mi va bene così.


Sai, questa è una delle sfumature del racconto su cui avevo più dubbi. Anch'io non sono amante del finale alla "LOL era tutto un sogno" ed era proprio quello che volevo evitare! La mia intenzione originaria era implicare che fosse accaduto davvero, nonostante la protagonista ritorni al proprio presente, e che potrebbe anche ripetersi in futuro (come ho cercato di comunicare con il momento alla fine in cui vede ancora il giardino fiorito e sente la mano della madre nella sua). Non mi dispiace che il tutto rimanga un po' sfumato, anche perché la vita di Anna viene comunque cambiata dall'incontro con "l'altro presente", sia che questo sia reale o meno, ma mi viene il dubbio che avrei potuto renderlo più chiaro. Cosa ne pensi?

Un momento siamo nella testa di Anna e l'istante dopo la guardiamo da fuori (nessuno pensa a se stesso come "la ragazza"). Basta però cancellare la parole e ripartire con "si affrettò" e va bene.


Non ci avevo pensato, in effetti hai ragione!

PS: Dimenticavo: benvenuta fra noi.
Come hai scoperto Minuti Contati?


Grazie del benvenuto! :)
Da anni mi scervello per riprendere una routine di scrittura che faccia al caso mio e che si concili con i miei ritmi di vita. Da sempre amo scrivere romanzi, e da sempre ho grosse difficoltà a finirli, riempiendo il mio computer di revisioni su revisioni e false partenze. Dato che se non si finisce mai nulla non ci si mette mai veramente alla prova (ed è incredibilmente frustrante), quest'anno ho pensato di cambiare e di cimentarmi con le storie brevi. Ho scoperto Minuti Contati da fantasymagazine.it, mentre cercavo notizie su concorsi e sfide nel web italiano su racconti a tema fantastico. Mercoledì notte ho buttato giù la versione grezza della storia di Anna in circa 3 ore. Non avevo mai scritto una storia completa in una sola seduta! Mi ha messo un'energia tale che ho avuto grosse difficoltà a prendere sonno. Quindi penso di aver fatto la scelta giusta :)
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#6 » venerdì 16 giugno 2017, 16:06

Sara Todde ha scritto:Ciao Angelo, innanzitutto ti ringrazio del tuo commento!


Figurati :)
(se vuoi ricambiare c'è un mio racconto nel laboratorio e mi farebbe piacere un tuo commento. Ovviamente sentiti libera anche di non leggerlo ;)

sua). Non mi dispiace che il tutto rimanga un po' sfumato, anche perché la vita di Anna viene comunque cambiata dall'incontro con "l'altro presente", sia che questo sia reale o meno, ma mi viene il dubbio che avrei potuto renderlo più chiaro. Cosa ne pensi?


Sì, mi sembra una buona idea.

Da sempre amo scrivere romanzi, e da sempre ho grosse difficoltà a finirli, riempiendo il mio computer di revisioni su revisioni e false partenze. Dato che se non si finisce mai nulla non ci si mette mai veramente alla prova (ed è incredibilmente frustrante), quest'anno ho pensato di cambiare e di cimentarmi con le storie brevi.


Io lasciavo le cose ha metà finché non ho capito come lavorare sulla trama e la sintesi/scaletta prima di buttarmi sulla stesura del testo completo.

Mi ha messo un'energia tale che ho avuto grosse difficoltà a prendere sonno.


Vero! Capita anche a me dopo MC :)

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Sara Todde
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#7 » giovedì 22 giugno 2017, 15:04

Ok, ho rivisto un po' la conclusione del racconto per evitare l'effetto "era solo un sogno", e ho colto l'occasione per rafforzare la tematica di fondo del cattivo rapporto di Anna con il tempo. Quasi non riesco a credere di aver scritto già 2 storie complete in una settimana :)
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#8 » giovedì 22 giugno 2017, 22:21

Mi piace molto di più questo finale! Approvato (comunque la grazia l'avevo già chiesta e non posso richiederla :)

MTHS
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#9 » giovedì 7 settembre 2017, 4:15

Innanzitutto: complimenti.
Questo racconto mi ha ricordato una canzone dei Lumineers e almeno per quel che mi riguarda tocca un paio di nervi scoperti in modo assolutamente sensibile e onesto.

Un paio di appunti

"Ora capiva che cosa era cambiato: non il luogo in cui si trovavano, ma il tempo. Due vite spezzate, due realtà possibili che un istante di tre anni prima aveva diviso, ora si toccavano."

penso che questi due periodi siano gli unici a non essere veramente fondamentali. Un punto di vista "sfumato" personalmente non mi dispiace, ma é questione di gusti. Secondo me non sapere se tutto avviene davvero o meno rende il racconto emotivamente più forte, ma ripeto, questione di gusti.

"Parlarono a lungo, di ogni luce, ombra e sciocchezza degli ultimi tre anni. Sua madre le raccontò dei cambiamenti nel negozio, del libro che aveva scritto, e Anna le raccontò dell'università e di quel collega del terzo anno con i riccioli scuri e la risata contagiosa, con cui ancora non aveva avuto il coraggio di attaccare discorso."

E se tu volessi, ad esempio, rendere tutto più vago e drasticamente più triste, ti basterebbe sostituire un paio di passati remoti con dei condizionali:
parlarono ---> avrebbero voluto/potuto parlare
raccontò ---> avrebbe voluto/potuto raccontare

Inoltre puoi elidere il secondo raccontò, dato che è una ripetizione


"In fondo non ci sarebbe stato niente di male se una volta tanto, anziché correre di nuovo a lezione, quel pomeriggio decideva di riposarsi."
---> avesse deciso di riposarsi, occhio ai periodi ipotetici. Inoltre non mi convince "quel": se vuoi alludere a possibili incontri futuri, magari potrebbe essere più efficace "un".
---

Va tutto bene.
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Sara Todde
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#10 » giovedì 14 settembre 2017, 12:18

MTHS ha scritto:Innanzitutto: complimenti.
Questo racconto mi ha ricordato una canzone dei Lumineers e almeno per quel che mi riguarda tocca un paio di nervi scoperti in modo assolutamente sensibile e onesto.
Ciao Mario, grazie dei complimenti! Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. Non conosco i Lumineers, quindi esigo link della canzone!

MTHS ha scritto:Un punto di vista "sfumato" personalmente non mi dispiace, ma é questione di gusti. Secondo me non sapere se tutto avviene davvero o meno rende il racconto emotivamente più forte, ma ripeto, questione di gusti.
Il problema per me è che si tratta di un equilibrio delicato. Anzi, chiamiamolo triangolo magico! Ad un vertice c'è l'effetto sfumato del realismo magico ("non so cosa è successo esattamente"), ad un altro c'è quello più netto del 100% fantasy ("è successa questa cosa magica per questi motivi precisi") - e al terzo vertice c'è il narratore trollone alla Lewis Carroll ("ahah era tutto un sogno, non è successo proprio niente"). In questa circostanza vorrei tendere il più possibile al realismo magico, ma basta un attimo per precipitare nel realismo e basta del "era tutto un sogno".
C'è anche da dire che la vita di Anna viene comunque cambiata dall'incontro con la madre, sia che si tratti di un sogno o di un'esperienza magica, quindi limando bene i dettagli si potrebbe evitare l'effetto "non è successo davvero quindi non ha importanza". Hmm. Devo pensarci! Grazie dei suggerimenti.

MTHS ha scritto:"In fondo non ci sarebbe stato niente di male se una volta tanto, anziché correre di nuovo a lezione, quel pomeriggio decideva di riposarsi."
---> avesse deciso di riposarsi, occhio ai periodi ipotetici. Inoltre non mi convince "quel": se vuoi alludere a possibili incontri futuri, magari potrebbe essere più efficace "un".
Hai ragione! Correggo subito il periodo ipotetico. Avevo messo "quel pomeriggio" per sottolineare quel momento come inizio di un nuovo atteggiamento verso la sua vita, ma ora che ci penso, dalla frase si capisce già che sto parlando di come Anna trascorrà il resto della giornata. "Quel pomeriggio" si potrebbe anche tranquillamente togliere e rendere così la frase più asciutta e incisiva.
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ChiaradiLuna
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#11 » sabato 23 settembre 2017, 15:48

Ciao Sara!

Vedo che hai già ricevuto diversi feedback, perciò non voglio dilungarmi più del dovuto.
Mi limito a dire che che il racconto mi è piaciuto, anche se non mi ha conquistato del tutto. Il motivo principale è, come ti ha già anticipato MTHS, che riveli tutto. Mi rendo conto che si tratta di una situazione al di fuori della realtà e che probabilmente risulta complicato riuscire a farla capire senza descriverla pienamente, ma forse avrei preferito terminare la lettura con qualche dubbio piuttosto che con una verità conclamata. Mantenere un filo sottile tra realtà e fantasia avrebbe aumentato il pathos del racconto e mi avrebbe lasciato un pò di nostalgica incertezza. Almeno in questo caso.
Comunque si tratta unicamente del mio gusto personale.
Per il resto non ho niente da dirti, trovo il racconto scorrevole e il ritmo calzante.

A rileggerci!

Canadria
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#12 » sabato 23 settembre 2017, 16:13

Ciao, Sara!
L'idea del racconto mi è piaciuta ma la stesura mi lascia qualche dubbio. Non si capisce esattamente in che direzione vuoi andare. Come anche tu hai detto in uno dei commenti: realismo magico, fantasy o narratore troll?
Io sono per il fantasy, perché in questo contesto mi sembra la scelta più originale. Rivedrei il racconto in modo da rafforzare, comunque, una delle tre scelte, senza restare nel limbo.
L'idea è valida e credo che l'incontro di due realtà diverse ma entrambe esistenti possa aprire diversi spunti di riflessione e permetta di giocare con la storia in maniera ancora più accattivante.

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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#13 » lunedì 6 novembre 2017, 10:32

Ciao, Sara.

Il tuo racconto è fermo al 14 settembre. Che vuoi fare?
- continui a lavorarci su? (in questo caso però mi aspetto qualche modifica a breve)
- preferisci che lo mettiamo in archivio
- oppure vuoi tentare la sfida diretta al Dottore, con i rischi che comporta? (vedi le recenti modifiche al regolamento)

Fammi sapere qualcosa entro lunedì prossimo, altrimenti lo sposto in archivio
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Sara Todde
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#14 » lunedì 6 novembre 2017, 12:27

Ciao Dottore,
ho delle idee per rivedere il racconto ma in questo periodo sto lavorando su altre cose. Preferirei spostare il racconto in archivio.
A presto!

Il Dottore ha scritto:Ciao, Sara.

Il tuo racconto è fermo al 14 settembre. Che vuoi fare?
- continui a lavorarci su? (in questo caso però mi aspetto qualche modifica a breve)
- preferisci che lo mettiamo in archivio
- oppure vuoi tentare la sfida diretta al Dottore, con i rischi che comporta? (vedi le recenti modifiche al regolamento)

Fammi sapere qualcosa entro lunedì prossimo, altrimenti lo sposto in archivio
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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#15 » lunedì 6 novembre 2017, 12:43

Come vuoi, Sara.
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Un mazzo di rose color ruggine

Messaggio#16 » giovedì 7 dicembre 2017, 14:23

Come da richiesta, procedo a disattivare il racconto.

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