Come falene di carta

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Sara Todde
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Come falene di carta

Messaggio#1 » martedì 20 giugno 2017, 23:32

Sta arrivando.
La muraglia di rovi, prima linea difensiva, mi avvisa immediatamente come un sussurro tra un orecchio e l'altro, interrompendo la mia concentrazione. Con gli artigli raccolgo una manciata di ossa dal calderone e le getto nel braciere, da cui si leva uno sbuffo di fumo rosso. L’occhio della magia si perde nel disegno delle ossa e delle volute di fumo, e vedo chiaramente il visitatore in arrivo. Un giovanotto dall’armatura scintillante si fa strada nel bosco di rovi con la spada. L’ennesimo, ardimentoso cavaliere errante, in cerca della misteriosa Talia, la principessa dormiente, prigioniera della strega millenaria. Sospiro, osservando il cipiglio battagliero del ragazzo: speravo in una distrazione, ma dovrò rassegnarmi alla noia di una vittoria rapida. Cosa pensa di fare questo povero idiota che non ha avuto nemmeno il buon senso di indossare un elmo?
Finché non noto lo stemma sul suo petto –il giglio insanguinato dei Vantelmo–, il colore rosso dei suoi capelli, il naso aquilino. E sorrido. Ci sarà da divertirsi.
Taglio una ciocca di capelli per gettarla nel fuoco, e una nuova vampata di fumo rosso disegna la muraglia di rovi che si ritrae davanti al cavaliere, guidandolo attraverso un labirinto altrimenti letale, verso la sua meta: il castello. Soffio tra le fiamme, e semino illusioni e trappole sulla sua strada mentre si aggira nei corridoi. Lingue di saetta esplodono dal soffitto, evitandolo per un soffio, serpenti di fuoco gli sbarrano il cammino. E lui li fa a pezzi con la spada. La voce di Talia riecheggia nelle fredde sale, chiamando aiuto, guidandolo verso l’alta torre centrale.
«Resistete, principessa, sto arrivando!» esclama il cavaliere. Nella luce folle dei suoi occhi, fiamme d’azzurro nel volto paonazzo, leggo la fede nella sua missione: pensa di essere il prescelto, colui che libererà la principessa e sconfiggerà la strega. Il cavaliere non mi teme, ed è così sicuro di sé che in qualunque momento potrei far cadere una pietra dal soffitto e sfracellare sui tappeti ammuffiti quell’inutile testa scoperta, porre fine alla farsa in un battito di ciglia – ma non lo farò, perché sta venendo ad affrontarmi, ed è questo che voglio. Voglio che arrivi dove soltanto un altro prima di lui si è spinto.
Voglio che l’ultimo erede dei Vantelmo affronti la strega millenaria.
Non ho bisogno dell’occhio della magia per sapere del suo arrivo imminente: il clangore della sua armatura riecheggia nei corridoi di pietra, su per la lunga scala tortuosa che conduce all’alta torre centrale. Mi volto verso la porta appena prima che questa si schianti a terra con un tonfo sordo, e il cavaliere irrompe nella stanza con la spada sguainata. La sua fronte volitiva prende una curva di sorpresa, finché i suoi occhi non si poggiano sulle ossa che scricchiolano sotto i calzari della sua armatura. Le ossa che ricoprono l’intero pavimento, che si ammucchiano negli angoli, che ribollono di una schiuma densa nel calderone. Il viso del cavaliere perde ogni colore. La spada vacilla nelle sue mani.
Ora il cavaliere mi teme.
Un tremito gonfia il mio petto, diventa un crepitio gorgogliante, irrefrenabile, una risata beffarda, e insieme al mio fiato, dalle mie labbra sgorga un fumo rosso e denso che avvolge il cavaliere, lo paralizza. È troppo tardi perché lui possa scappare. Ed è troppo presto perché io lo uccida.
Voglio che sappia esattamente perché deve temermi. Voglio che veda la verità, voglio che sappia che cosa è successo a tutti quelli che hanno osato sfidare la strega millenaria prima di lui.
Mi avvicino al ragazzo tremante, e il fumo lo avvinghia, costringendolo a guardarmi. Il suo sguardo sconvolto cade sul medaglione al mio collo –il medaglione di Talia– e i suoi occhi si riempiono di lacrime. Ora sì, ora capisce, lo leggo nei suoi singhiozzi, nel mento tremante come quello di un bimbo troppo cresciuto.
Ora sa che non c’è nessuna Talia, nessuna principessa da salvare, e non c’è più stata ormai da centinaia d’anni. Da quando un altro cavaliere dei Vantelmo affrontò la strega, combattendo con ferocia ed astuzia, e riuscì a ridurla in fin di vita. Da quando un antenato di questo povero sventurato idiota decise che violare il corpo della principessa dormiente fosse la giusta ricompensa per l'impresa compiuta. Con l’ultimo alito di magia che le restava, la strega spezzò la maledizione e donò alla principessa i suoi poteri – e per la prima volta, Talia evocò il fuoco, uccise il cavaliere, bevve il suo sangue, spolpò la carne dalle sue ossa. Il potere che palpitava in lei si nutrì di quel sacrificio, rendendola più forte, svelandole nuovi incantesimi. A migliaia vennero dopo il primo, a migliaia caddero come falene di carta, alimentando la sua fame e il suo potere, finché le ossa non ricoprirono il pavimento, finché della furia e della vendetta, della strega e della principessa non rimase più nulla.
Tranne me.
Con un artiglio affilato apro un taglio sottile sul mio collo, e il mio sangue diventa fuoco. Un grido esplode dalla gola del cavaliere stretto nella mia presa, ed è questo che voglio. Ora sa perché deve temermi. Sa chi sono. Ma non vivrà abbastanza da raccontarlo: la mia leggenda andrà avanti, attirando altri coraggiosi idioti nella mia trappola, altre falene da spolpare per sfamare la mia magia.
Sono Talia, la principessa risvegliata. Sono la strega millenaria. Sono l’ultima cosa che vedrà prima dell’Inferno.
Ultima modifica di Sara Todde il venerdì 8 settembre 2017, 18:55, modificato 4 volte in totale.


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Messaggio#2 » martedì 20 giugno 2017, 23:36

Nota a margine: non ho potuto partecipare a Minuti Contati il 19/06, ma il tema "Io, il male" è stato un fulmine a ciel sereno per me. La storia di Talia non mi ha lasciata in pace finché non l'ho scritta.

[EDIT del 22/06] Ho modificato il titolo, che non mi soddisfaceva, e ho limato dei passaggi qui e lì per rendere più chiaro il concetto di fondo.
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Re: Come falene di carta

Messaggio#3 » martedì 11 luglio 2017, 9:50

Ciao, Sara.

Le cose, qui nel laboratorio, languono un po' perché l'Antico non ha tempo di stare dietro anche a questa sezione del sito.
A breve, però, ci sarà un cambio di gestione del Laboratorio e proveremo a smuovere un po' le cose :)

Te lo dico perché sei arrivata con una bella carica e un bell'entusiasmo e non vorrei che si perdessero :)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Come falene di carta

Messaggio#4 » giovedì 27 luglio 2017, 12:01

Il Dottore ha scritto:Ciao, Sara.

Le cose, qui nel laboratorio, languono un po' perché l'Antico non ha tempo di stare dietro anche a questa sezione del sito.
A breve, però, ci sarà un cambio di gestione del Laboratorio e proveremo a smuovere un po' le cose :)

Te lo dico perché sei arrivata con una bella carica e un bell'entusiasmo e non vorrei che si perdessero :)

Ciao Dottore! Avevo notato l'assenza dell'Antico e immaginavo ci fosse un cambio di gestione in arrivo. Il Laboratorio mi piace, soprattutto perché tra lavoro e famiglia ho difficoltà a star dietro ai tempi del contest MC "classico", e qui posso avere qualche ora e un po' di spazio in più per respirare. Purtroppo vedo che il Laboratorio langue un po', sicuramente complice l'arrivo dell'estate. Spero proprio che riprenda vita! Nel frattempo, giusto ieri sono rientrata dalle ferie, che ho utilizzato per ricaricarmi e leggere un sacco, quindi sono pronta a indossare il mio metaforico camice e riprendere il lavoro, magari iniziando a sistemare il mio raccontino per la Wedding Edition che non mi aveva proprio soddisfatto. A presto! :)
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Re: Come falene di carta

Messaggio#5 » giovedì 27 luglio 2017, 12:02

Il Dottore ha scritto:Ciao, Sara.

Le cose, qui nel laboratorio, languono un po' perché l'Antico non ha tempo di stare dietro anche a questa sezione del sito.
A breve, però, ci sarà un cambio di gestione del Laboratorio e proveremo a smuovere un po' le cose :)

Te lo dico perché sei arrivata con una bella carica e un bell'entusiasmo e non vorrei che si perdessero :)

Dimenticavo di ringraziarti del tuo messaggio! La carica e l'entusiasmo ci sono ancora: è una vita che scrivo e che ho difficoltà a finire i lavori che inizio, e con Minuti Contati sono rinata. Non ho nessuna intenzione di mollare :)
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Re: Come falene di carta

Messaggio#6 » giovedì 27 luglio 2017, 14:13

Sara Todde ha scritto:
Il Dottore ha scritto:Ciao, Sara.
Purtroppo vedo che il Laboratorio langue un po', sicuramente complice l'arrivo dell'estate. Spero proprio che riprenda vita!


Magari in quanto dottore, provo una rianimazione :D :D :D

Scherzi a parte, il Laboratorio ha sempre sofferto di alti e bassi. Temo che l'assenza dell'Antico abbia un po' abbattuto gli animi. Ma sono certo che si riprenderà a breve :)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

alexandra.fischer
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Re: Come falene di carta

Messaggio#7 » sabato 5 agosto 2017, 20:41

COME FALENE DI CARTA di Sara Todde Intrigante rivisitazione dark fantasy della fiaba della Bella Addormentata. L’ambientazione è sicuramente medievale ed è ben resa (sembra di vederlo, nella sua armatura, il prode cavaliere dei Vantelmo, ma anche la strega millenaria, con il suo calderone nel quale prepara la magia respingente dei rovi). Le sorprese arrivano verso la fine: la principessa dormiente era davvero vittima di un sortilegio da parte della strega millenaria, ma il cavaliere Vantelmo che avrebbe dovuto risvegliarla dal sonno, l’ha stuprata dopo aver ucciso la strega (ma costei le ha dato i suoi poteri malefici, lei si è vendicata, e ora è rimasto il Male…dunque, la strega millenaria che si vede all’inizio della storia è un’illusione derivante dalla magia nera. La mano che getta ossa durante il rito malefico è quella del Male). Ci sono immagini cupe…le ossa nel castello, lo stemma con il giglio insanguinato che impreziosiscono ulteriormente la storia. La scrittura è evocativa e potente al punto giusto.

Chiedo l’ammissione del racconto alla vetrina.

MTHS
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Re: Come falene di carta

Messaggio#8 » venerdì 1 settembre 2017, 22:20

Ciao Sara,

devo essere onesto, ho adorato il tuo racconto sin dal primo periodo, ogni frase trasuda ironia, rabbia e rancore( e detto tra me e te, mi hai strappato un gran sorriso con la battuta dell'elmo - gli elmi sono importanti, dannazione!).

Non mi viene in mente niente di utile da aggiungere, se fossi in te cambierei solo
"Soltanto io. Il Male." -----> Tranne me. (non credo sia necessario specificare "il Male" con la M maiuscola, sei già stata piuttosto chiara nel resto del racconto)
e la maiscola sull'ultima parola (Inferno)

visto che sono nuovo da queste parti non so se posso farlo ma

CHIEDO L'AMMISSIONE IN VETRINA
---

Va tutto bene.
Va tutto bene?

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maria rosaria
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Re: Come falene di carta

Messaggio#9 » mercoledì 6 settembre 2017, 15:26

Ciao, Sara.
Molto bello il tuo racconto. Una fiaba crudele come solo le vere fiabe sanno essere.
Ho assaporato la storia paragrafo dopo paragrafo fino alla conclusione tragica.
Non ho nessun appunto da farti se non, forse, sul titolo. L'avrei intitolato più semplicemente "La strega millenaria", ma è una mia fisima.
Quindi:
Chiedo l'ammissione alla vetrina.

A presto
Maria Rosaria

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Re: Come falene di carta

Messaggio#10 » mercoledì 6 settembre 2017, 23:11

Ciao, Sara, hai abbastanza richieste di ammissione per sfidarmi.
Decidi tu, quando ti senti pronta.
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Come falene di carta

Messaggio#11 » giovedì 7 settembre 2017, 8:30

alexandra.fischer ha scritto:COME FALENE DI CARTA di Sara Todde Intrigante rivisitazione dark fantasy della fiaba della Bella Addormentata. L’ambientazione è sicuramente medievale ed è ben resa (sembra di vederlo, nella sua armatura, il prode cavaliere dei Vantelmo, ma anche la strega millenaria, con il suo calderone nel quale prepara la magia respingente dei rovi). Le sorprese arrivano verso la fine: la principessa dormiente era davvero vittima di un sortilegio da parte della strega millenaria, ma il cavaliere Vantelmo che avrebbe dovuto risvegliarla dal sonno, l’ha stuprata dopo aver ucciso la strega (ma costei le ha dato i suoi poteri malefici, lei si è vendicata, e ora è rimasto il Male…dunque, la strega millenaria che si vede all’inizio della storia è un’illusione derivante dalla magia nera. La mano che getta ossa durante il rito malefico è quella del Male). Ci sono immagini cupe…le ossa nel castello, lo stemma con il giglio insanguinato che impreziosiscono ulteriormente la storia. La scrittura è evocativa e potente al punto giusto.

Chiedo l’ammissione del racconto alla vetrina.


Grazie del commento, Alexandra! Se sei curiosa, l'idea del racconto è ispirata da questo pezzo di storia delle favole del nostro paese, una delle tante che contribuiranno alla versione della Bella Addormentata che conosciamo oggi: https://it.wikipedia.org/wiki/Sole,_Luna_e_Talia La voce di wikipedia è solo un abbozzo, ma la sostanza è chiara. Con gli occhi dell'autore, evidentemente non era un gran problema che un personaggio si approfittasse di una ragazza addormentata. Mi sono chiesta come sarebbe stato dal punto di vista della vittima, e il resto è venuto da sé :)
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Re: Come falene di carta

Messaggio#12 » giovedì 7 settembre 2017, 8:35

maria rosaria ha scritto:Ciao, Sara.
Molto bello il tuo racconto. Una fiaba crudele come solo le vere fiabe sanno essere.
Ho assaporato la storia paragrafo dopo paragrafo fino alla conclusione tragica.
Non ho nessun appunto da farti se non, forse, sul titolo. L'avrei intitolato più semplicemente "La strega millenaria", ma è una mia fisima.
Quindi:
Chiedo l'ammissione alla vetrina.

A presto

Grazie del commento, Maria Rosaria. Sono contenta che abbia apprezzato il racconto, che in parte si ispira a questa fiaba di Basile: https://it.wikipedia.org/wiki/Sole,_Luna_e_Talia
Riguardo il titolo, probabilmente sono solo io ma mi piace molto usare titoli tratti da piccoli dettagli :) Penso che per ora resterà così, a meno che qualcun altro non abbia dubbi in questo senso.
A rileggerci presto!
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Re: Come falene di carta

Messaggio#13 » giovedì 7 settembre 2017, 8:57

MTHS ha scritto:Ciao Sara,

devo essere onesto, ho adorato il tuo racconto sin dal primo periodo, ogni frase trasuda ironia, rabbia e rancore( e detto tra me e te, mi hai strappato un gran sorriso con la battuta dell'elmo - gli elmi sono importanti, dannazione!).

Non mi viene in mente niente di utile da aggiungere, se fossi in te cambierei solo
"Soltanto io. Il Male." -----> Tranne me. (non credo sia necessario specificare "il Male" con la M maiuscola, sei già stata piuttosto chiara nel resto del racconto)
e la maiscola sull'ultima parola (Inferno)

visto che sono nuovo da queste parti non so se posso farlo ma

CHIEDO L'AMMISSIONE IN VETRINA

Ciao MTHS, innanzitutto ti chiedo: con che nome posso chiamarti? E' un po' strano rivolgersi alle persone con una sigla XD
Ho seguito entrambi i tuoi suggerimenti, mi sembra che rendano il tutto più incisivo. Curiosamente il "tranne me" riporta quel passaggio vicino a com'era nella prima stesura, magari avrei dovuto seguire l'istinto :)
Mi fa piacere che abbia apprezzato il racconto nel suo complesso, e l'ironia. Non credo che avrei potuto scrivere un racconto così cupo senza un po' d'ironia, davvero. Questa favola di Basile è stata parte dell'ispirazione: https://it.wikipedia.org/wiki/Sole,_Luna_e_Talia Mi ha colpita il fatto che in quel contesto lo stupro di una poveretta addormentata venisse trattato come una cosa quasi normale (addirittura un anno dopo la ragazza si sveglia dopo aver partorito dei figli ed è pure contenta!), e il resto è venuto da sé.
La battuta sull'elmo è in un certo senso una battuta su di me e le mie fissazioni, perché nei giochi di ruolo lascio regolarmente il mio personaggio senz'elmo: mi rendo conto che non ha nessun senso pratico, ma non mi piace non vedere il mio personaggio in faccia! XD La cosa buona dei giochi di ruolo è che posso gestire la mia strategia in modo da compensare la mancanza dell'elmo, ma nella realtà, ovviamente, il poveretto avrebbe vita breve.
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Re: Come falene di carta

Messaggio#14 » giovedì 7 settembre 2017, 14:34

Ok, ho dato un'ultima lucidata al racconto e ho sostituito le virgolette con i caporali. Penso di essere pronta a sfidare il Dottore (e se ci scappa un giro sul TARDIS, tanto meglio!).
Ecco qui i miei commenti:
Moka - viewtopic.php?f=97&t=2347&p=25213#p25213
Diluvio Universale - viewtopic.php?f=97&t=1981#p25195
Il mulinello nella corrente - viewtopic.php?f=97&t=2303#p25196

Chiedo l'ammissione in vetrina :)
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Re: Come falene di carta

Messaggio#15 » giovedì 7 settembre 2017, 23:59

Ciao, Sara.

Il racconto mi piace. Prima però di promuoverti, voglio farti qualche piccolo appunto (stile correttore di bozze): in fondo è il tuo primo racconto che finirà in Vetrina! E' giusto che si presenti al meglio.

Prima di tutto, un'osservazione: noto che usi, molto spesso, la virgola prima della congiunzione "e", senza che vi sia un'incidentale.
Si tratta di una scelta stilistica che da anche un certo ritmo alla lettura.
Io spesso uso la E dopo il punto, un po' allo stesso modo. Con la virgola l'effetto mi piace meno (per carità, lo fa pure Manzoni)... ma decidi tu

(Giusto per spiegarmi meglio, prendo un esempio:
Lingue di saetta esplodono dal soffitto, evitandolo per un soffio, serpenti di fuoco gli sbarrano il cammino, e lui li fa a pezzi con la spada.

Potrebbe diventare:
Lingue di saetta esplodono dal soffitto, evitandolo per un soffio, serpenti di fuoco gli sbarrano il cammino. E lui li fa a pezzi con la spada.
)

Ore qualche suggerimento di correzione:
- Prima riga: ripetizione "La mia" "la mia": toglierei la prima (La muraglia di rovi,prima linea difensiva).

- Scrivi "Fiotto di fumo", ma il fiotto si riferisce in genere al liquido e starebbe meglio un termine più preciso, per esempio, "Sbuffo"...

- Quando scrivi "verso la sua meta – verso il castello", il trattino non mi convince molto. Forse meglio una virgola? (valuta tu se togliere la ripetizione in questo caso... "verso la sua meta: il castello")

- nella frase successiva castello è ripetuto nel giro di poche parole, con un effetto poco piacevole. ("verso il castello", "corridoi del castello"). Da correggere.

- "esclama il cavaliere, e nella luce folle nei suoi occhi". In questo caso sposterei la virgola dopo la e "

Che ne pensi?
A presto,
Angelo
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Re: Come falene di carta

Messaggio#16 » venerdì 8 settembre 2017, 19:05

Il Dottore ha scritto:Prima di tutto, un'osservazione: noto che usi, molto spesso, la virgola prima della congiunzione "e", senza che vi sia un'incidentale.
Si tratta di una scelta stilistica che da anche un certo ritmo alla lettura.
Io spesso uso la E dopo il punto, un po' allo stesso modo. Con la virgola l'effetto mi piace meno (per carità, lo fa pure Manzoni)... ma decidi tu
Ciao Dottore :)
Ho capito cosa intendi, e penso che sia in parte una questione di gusti personali. Utilizzando il punto si crea un ritmo un po' più "spezzato", incisivo rispetto al caso della virgola, ed è una cosa che faccio anch'io, ma più raramente, per accentare certi passaggi. Ho dato una rilettura generale, e in alcuni casi, dove mi è sembrato che il passo del racconto ne guadagnasse, ho sostituito la virgola con il punto, mentre in altri ho anche eliminato la "e". Dimmi che ne pensi.

Il Dottore ha scritto:Ore qualche suggerimento di correzione:
- Prima riga: ripetizione "La mia" "la mia": toglierei la prima (La muraglia di rovi,prima linea difensiva).
- Scrivi "Fiotto di fumo", ma il fiotto si riferisce in genere al liquido e starebbe meglio un termine più preciso, per esempio, "Sbuffo"...
- Quando scrivi "verso la sua meta – verso il castello", il trattino non mi convince molto. Forse meglio una virgola? (valuta tu se togliere la ripetizione in questo caso... "verso la sua meta: il castello")
- nella frase successiva castello è ripetuto nel giro di poche parole, con un effetto poco piacevole. ("verso il castello", "corridoi del castello"). Da correggere.
Mi trovi d'accordo con tutte queste cose e le ho corrette.

Il Dottore ha scritto:- "esclama il cavaliere, e nella luce folle nei suoi occhi". In questo caso sposterei la virgola dopo la e "
In questo caso la virgola dopo la "e" non mi convinceva molto. Ho rimaneggiato il passaggio in questo modo:
esclama il cavaliere. Nella luce folle dei suoi occhi, fiamme d’azzurro nel volto paonazzo, leggo la fede nella sua missione: pensa di essere il prescelto, colui che libererà la principessa e sconfiggerà la strega.
Mi sembra che così scorra meglio e faccia anche risaltare di più il concetto di "occhi da pazzo che pensa di essere il protagonista di una profezia" (povero lui).

Fammi sapere che ne pensi :)
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Re: Come falene di carta

Messaggio#17 » venerdì 8 settembre 2017, 23:50

Ottimo Sara!
Promossa in Vetrina (ovviamente ci vorrà qualche giorno per il passaggio effettivo.
Complimenti!

PS lo sai, vero, che esiste la bellissima App di minuti (opera di Roberto "Vastatio" Romanelli, per ora solo per Android) per consultare i racconti in Vetrina? Leggere lì il tuo racconto ti darà ancora più soddisfazione
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Re: Come falene di carta

Messaggio#18 » sabato 21 ottobre 2017, 10:03

Pubblicato in Vetrina, procedo a disattivarlo qui.

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