È tanto che non me lo fai

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Massimo Tivoli
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È tanto che non me lo fai

Messaggio#1 » lunedì 2 ottobre 2017, 9:41

*** AVVISO: contiene linguaggio esplicito ***


È tanto che non me lo fai
(di Massimo Tivoli)

Le tempie pulsano. Non riesco a ricordare l’attimo in cui reagì alla noia, diventando un mostro.
«E dai, è tanto che non me lo fai» lamenta mia moglie.
Mi siede di fronte, sul piano dell’isola al centro della cucina. La gonna tirata in su, le cuciture laterali sul punto di scoppiare. Piatti e bicchieri impilati in un angolo del piano. Sporchi, unti, come la sua anima. Seduto più in basso, l’immagine della sua fica mi arriva diretta. Contraggo l’addome per contenere la nausea. La punta della sua scarpa preme sull’ombelico. Il tacco sul cazzo. Un moncone senza più desiderio, lo specchio del rigetto per la sua mania.
Sollevo lo sguardo per fissarla negli occhi. «No» ribadisco ringhiando.
«Stronzo!» Preme con le braccia sul piano e spinge con la gamba, penetrandomi il petto con la scarpa.
Il capo all’indietro, i muscoli del collo contratti, la sedia in equilibrio, inclinata solamente su due delle quattro gambe. Annaspo con le braccia nell’aria, aggrappandomi al nulla. Mentre la gravità agisce sull’inclinazione della sedia, lo sguardo incontra il suo, deformato dall’ira, poi il lampadario, il soffitto.
Lo schianto mi rimbomba nelle ossa. Frammenti della sedia pungono la nuca e le scapole. La rabbia sale mischiandosi al sangue nelle vene, che scorre, veloce.
Facendo leva sulla nuca, osservo la parete spoglia dietro di me. Attende di essere riempita con le foto di figli che non verranno.
«Che c’è, hai già dato? È l’ospite americana? O quella troia della tua segretaria?»
«Sei pazza.»
Scende dal piano. Al suo fianco, i nostri piatti e bicchieri impilati. «È perché non posso darteli?»
«Tu proprio non vuoi capire… non mi va, non così.»
«Pezzo di merda!» urla, falciando col braccio i due bicchieri. Ancora a terra, li sento esplodere, andare in frantumi. Come il nostro matrimonio.
Mi rimetto in piedi. «Adesso calmati. O finisce che ci facciamo male.»
«Oh, dici che ci facciamo la bua?» replica sarcastica. Poi prende i piatti impilati, a due mani, e li solleva fin sopra la testa.
«Cazzo fai, fermati!» le urlo, e con un guizzo in avanti faccio per bloccarla.
Il frastuono dei piatti scagliati contro il piano fischia ancora nelle orecchie. Una scheggia mi ha colpito, il formicolio irradia la tempia e un solletico caldo mi scivola lungo la guancia destra. Lei afferra un frammento di piatto, lo impugna come fosse un coltello. Mi fissa con gli occhi sgranati, di uno stupore e un’eccitazione senza senso, le mascelle contratte e la punta terminale del frammento a solcarle il palmo della mano.
Solleva il braccio, portandosi la mano insanguinata alla bocca. La lecca, quasi lappando il sangue che continua a colare. «Ti piacerebbe se te lo leccassi così, eh?» La sua voce, il male, che divora da dentro.
Mi faccio avanti e l’afferro per il collo. «Mi fai schifo.» La sbatto contro il frigorifero alle sue spalle.
«Sì. Dai. Fallo.»
No, non devo.
«Sei un frocio.»
Il braccio sinistro trema, le unghie penetrano nel palmo della mano.
Afferra il destro con le mani, e stringe. Mi fissa lasciva. «Fammi vedere se hai il coraggio. Forse non è per colpa mia, se non arrivano.»
Maledetta. Le sue parole, scariche elettriche nel cervello. Ogni fibra del mio corpo freme, si tende, sembra voler esplodere nello sforzo di contenere, di non reagire.
«Lo sapevo…» fa una pausa mostrandomi il volto trasfigurato dal ghigno del male «ci vuole un vero uomo per fare dei figli.»
Non resisto. Carico il braccio.
L’impatto delle nocche sullo zigomo. La massa verde-bluastra si espande. Il rigonfiamento lievita, a chiuderle sempre più l’occhio.
Col pugno ancora chiuso, realizzo di averle scagliato contro tutto quello che è capace di farmi diventare.
Abbasso lo sguardo e allento la morsa. Il braccio precipita a fianco del corpo.
Mi ha fregato. Di nuovo.
«Ce ne hai messo di tempo, questa volta. Adesso scopami.»
Ultima modifica di Massimo Tivoli il martedì 14 novembre 2017, 9:42, modificato 10 volte in totale.



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Massimo Tivoli
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#2 » lunedì 2 ottobre 2017, 14:44

Lo avevo pensato per la DI DIO Edition ma non mi è stato possibile partecipare.
Ultima modifica di Massimo Tivoli il mercoledì 4 ottobre 2017, 22:30, modificato 1 volta in totale.

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Il Dottore
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#3 » mercoledì 4 ottobre 2017, 22:10

Ciao, Massimo e benvenuto nel Laboratorio-

PS Se vuoi mettere l'avviso sul linguaggio esplicito, forse avrebbe più senso in cima al racconto piuttosto che in coda :D
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Massimo Tivoli
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#4 » mercoledì 4 ottobre 2017, 22:29

Hai ragione, che sbadato...
provvedo subito, grazie!

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DandElion
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#5 » lunedì 9 ottobre 2017, 7:40

.. mi piace!! Ma questa non è "violenza di genere" questo è un gran bel sadomaso.. in realtà non sarebbe male declinarlo con un pizzico di sado in più.. e se allo schiaffo sostituissi o aggiungessi il ricamo rosso, dapprima un semplice segno di un rosa pallido fino a diventare come un pizzo rosso di sangue, fatto da lui a lei con una scheggia di vetro? Il dolore è una cosa troppo preziosa per sputtanarla con un solo schiaffo..
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Massimo Tivoli
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#6 » lunedì 9 ottobre 2017, 9:36

Grazie DandElion per il tempo dedicato alla lettura e al commento.
Il tuo è sicuramente un suggerimento da tener presente. Però mi viene anche il dubbio, sempre tenendo presente il tuo commento, che io non sia stato in grado di far capire che mentre lei ha questa mania (le piace essere picchiata prima di farlo), lui non vuole assecondarla, insomma lui la reputa una patologia, ne soffre, anche in relazione al fatto che pensa che sia una reazione malsana all'abitudine e alla noia e al fatto che non possono avere bambini. Insomma è come se la violenza (psicologica) la subisse lui, in quanto lei cerca sempre di provocarlo e di portarlo all'esasperazione per soddisfare la sua mania, lo manipola. Quindi, non so, forse prima di esaltare la parte sadomaso, dovrei chiarire meglio questo aspetto che, mi viene il dubbio, sia difficile da cogliere per come è raccontata la scena ora. O al limite cambiare strada, come tu suggerisci, e metterla tutta su un loro gioco sadomaso. Devo rifletterci...
Forse, un'altra cosa che non si capisce è che lui le da un pugno.

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Massimo Tivoli
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#7 » lunedì 9 ottobre 2017, 16:32

Racconto rivisto in base alle considerazioni relative al feedback di DandElion.

Canadria
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#8 » martedì 10 ottobre 2017, 19:08

Ciao, Massimo!
Il tuo è un racconto d'impatto, con una storia forte e molto diretta. Lo stile si mantiene costante per tutto il racconto, il presente porta il lettore davanti alla scena e funziona bene.
Ho soltanto alcuni appunti da proporti, magari anche solo per discuterne:

1) "Con uno scatto, punta le braccia sul piano e spinge con la gamba. La punta della scarpa mi entra nello stomaco. Un attimo di equilibrio precario, la sedia inclinata solamente su due delle quattro gambe, il mio peso a farla crollare. Annaspo con le braccia nell’aria. Mentre la gravità mi porta giù, lo sguardo incontra il suo, deformato dall’ira, poi il lampadario, il soffitto.
Lo schianto mi rimbomba nelle ossa."

In questo periodo mi pare di vedere due immagini, la prima è rapida e riguarda la sedia che "crolla", la seconda, invece, è quasi rallentata: annaspa, attrazione della gravità, incrocio di sguardi, lampadario, soffitto, schianto. Bisognerebbe, credo, decidere, quale impressione si vuole dare: la botta improvvisa o la caduta lenta e inevitabile?

2) «Chi è, la puttana?»
«Sei pazza.»

Non ho capito. Che cosa si intende con la prima frase? Sta insinuando un adulterio?

3) Scende dal piano. Al suo fianco, i due piatti e i due bicchieri impilati. «È perché non posso darteli?»
«Quello è il male minore» le rispondo rassegnato.

La risposta è rassegnata, ma anche piuttosto provocatoria e, per questo, non mi sembra molto adeguata se effettivamente il protagonista non vuole arrivare a picchiare la donna. E' quasi come dargliela vinta, e in fondo la perdita dell'autocontrollo non è ancora abbastanza giustificata. In questo caso sembra quasi che sia il marito a provocare la moglie.

4) «Adesso calmati. O finisce che m’incazzo... e non ti piacerà.»
«Oh, che paura che mi fai» risponde sarcastica.

Come sopra, anche qui sembra che sia il marito a provocare la moglie. Anzi, addirittura la minaccia! Mi sembra in contraddizione con la conclusione del racconto.

5) Solleva il braccio, portandosi la mano insanguinata alla bocca.

Perché la mano della donna è insanguinata? Il sangue non è sulla fronte di lui?

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Massimo Tivoli
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#9 » martedì 10 ottobre 2017, 20:33

Ciao, Canadria.
Ti ringrazio innanzitutto per il tempo che hai speso per la lettura. E poi anche per i tuoi appunti che mi hanno fatto aprire gli occhi sul fatto che alcuni passaggi mancassero di chiarezza. Essenzialmente concordo con tutto quello che hai osservato e rivedrò il racconto in accordo.

In particolare, per quanto riguarda il punto 1, sì, volevo dare l’impressione della caduta lenta e inevitabile. Lo rivedrò in base al tuo suggerimento di prendere una direzione più decisa.

Per il punto 2, sì, relativamente alla sua mancanza di desiderio, lei insinua alla possibilità di un’amante. Da rivedere.

Punto 3, la sua rassegnazione viene dal fatto che lei, presa dalla sua mania, non si rende conto che a lui dà fastidio e ne è esasperato. Ad ogni modo, il tuo commento mi ha fatto riflettere anche su questo passaggio. Da rivedere.

Punto 4, sebbene non lo avessi notato, concordo in pieno. Da rivedere.

Punto 5, ho immaginato che lei nel rompere i piatti sul piano si ferisse. Ma è giusto non lasciarlo implicito, altrimenti non si può capire.

Grazie di nuovo, appunti molto utili. Spero di riuscire a indirizzarli nella prossima versione del racconto.

A presto.

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Messaggio#10 » martedì 10 ottobre 2017, 21:37

Racconto rivisto in base alle osservazioni di Canadria.

Canadria
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#11 » martedì 10 ottobre 2017, 21:50

Sono felice che il mio commento ti sia sembrato utile!
Ho riletto il racconto e mi piace molto di più così, adesso mi pare che tutto fili! Complimenti :)

Chiedo l'ammissione alla vetrina.

alexandra.fischer
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#12 » domenica 15 ottobre 2017, 12:11

A me il racconto è piaciuto. Descrive, con un linguaggio crudo, la realtà malata di molte unioni odierne.
Nel caso dei due protagonisti, l’assenza di figli (per sterilità di lui?) ha reso l’unione un teatrino sadomasochistico. Non si arriva al femminicidio perché fra i due c’è una complicità strisciante (si vede nella scena dei piatti rotti, un vero e proprio psicodramma con lei violenta e lui che subisce. Dall’accusa di adulterio si arriva a quella di omosessualità e l’uomo arriva a picchiare questa moglie invelenita dall’assenza di maternità e dall’inaridirsi dei sentimenti). Ci ho visto anche una Sindrome di Stoccolma (l’uno è l’ostaggio psicologico dell’altra e inconsciamente vuole esserlo).

Chiedo l’ammissione alla Vetrina.

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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#13 » domenica 15 ottobre 2017, 12:36

Grazie, Alexandra, per l’analisi così attenta, profonda, e azzecata del racconto. Io stesso non avrei saputo esporla come tu hai scritto. A rileggerci :-)

alexandra.fischer
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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#14 » domenica 15 ottobre 2017, 15:24

Ciao Massimo, grazie a te per l'ottima storia.

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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#15 » domenica 12 novembre 2017, 15:21

Se non erro ho commentato 6 racconti e ricevuto 2 richieste di grazia. Però è fermo da un po’. Pertanto,

RICHIEDO IL GIUDIZIO DIRETTO DEL DOTTORE

consapevole dei rischi. Sic! ;-)

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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#16 » martedì 14 novembre 2017, 8:51

Ciao, Massimo.

Come da richiesta sei ammesso al giudizio!
Ti dico subito che il racconto mi piace e andrà in vetrina: complimenti.

Qualche lieve annotazione:
- "Seduto sulla sedia": questa ridondanza mi pare un po' cacofonica. Riesci a cambiarla?
- "pungendomi il petto con la punta della scarpa": anche l'allitterazione nascosta in questa frase mi stona un po' (prova a leggerla ad alta voce). Che ne pensi?
- "prende i due piatti impilati, a due mani": due... due. Se togliessi la ripetizione secondo me ne guadagnerebbe.
- "L’impatto dei piatti sul piano": altra allitterazione sgradevole in prosa ("meriggiare pallido e assorto :)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#17 » martedì 14 novembre 2017, 9:43

Grazie Dottore, sono contento che sia piaciuto.

Ho modificato il testo in accordo alle tue preziose osservazioni. Di seguito ti traccio i cambiamenti:

- Seduto sulla sedia -> Seduto più in basso

- pungendomi il petto con la punta della scarpa -> penetrandomi il petto con la scarpa

- prende i due piatti impilati, a due mani -> prende i piatti impilati, a due mani

- L’impatto dei piatti sul piano -> Il frastuono dei piatti scagliati contro il piano

poi, a questo punto, ho anche sistemato:

- Al suo fianco, i due piatti e i due bicchieri impilati. -> Al suo fianco, i nostri piatti e bicchieri impilati.

Spero possano andare. Altrimenti non esitare a richiedere ulteriori migliorie.

Grazie di nuovo

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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#18 » martedì 14 novembre 2017, 13:00

Ottimo, Massimo.

Allora, a breve il racconto passerà in Vetrina. Complimenti!
Bisogna giusto aspettare i tempi tecnici (fra cui firma della liberatoria, slot libero per la storia del giorno e organizzazione interna dell'Antico che si occupa direttamente delle pubblicazioni in Vetrina).

PS hai già scaricato la App (gratuita) di MC? Vedere il racconto sulla Vetrina, tramite la APP dà una certa soddisfazione :)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#19 » martedì 14 novembre 2017, 13:11

Grazie! La scarico subito ;-)

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Re: È tanto che non me lo fai

Messaggio#20 » martedì 9 gennaio 2018, 14:47

Racconto pubblicato e già passato per LA STORIA DEL GIORNO, provvedo a disattivarlo qui nel Laboratorio.

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