Sangue blu di Roberto Masini

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roberto.masini
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Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#1 » venerdì 8 dicembre 2017, 12:41

Sul tavolo autoptico l’anatomopatologo Davide Rossetti, martellandosi le labbra con il pugno chiuso, stava esaminando il corpo del conte Giovanni Mariani Lanzi. Quello che aveva ascoltato dai famigliari l’aveva lasciato oltremodo perplesso. In particolare era stato colpito da ciò che aveva affermato il figlio. Giacomo Mariani Lanzi l’aveva rinvenuto senza vita nella sua piccola biblioteca dove il nobile amava rifugiarsi ogni pomeriggio per immergersi, come aveva dichiarato la moglie Adelina, nella lettura di strani antichi libri come la Clavicola Salomonis, il Grand Albert, il grimorio di Papa Onorio, l’Enchiridion, il Liber Diaboli e l’Arawak Vudù. Le domande anamnestiche di rito gli avevano rivelato che il vecchio soffriva di un’unica patologia: la fotofobia.
Eppure era morto senza un motivo apparente. Tutta la famiglia si era opposta all’autopsia perché volevano che il corpo del nobile rimanesse intatto ma l’autorità giudiziaria aveva considerato irricevibile la contestazione in quanto c’era il sospetto di un reato: che la morte cioè non fosse naturale.
Rossetti conosceva solo di fama il conte ma era deciso a svelare il mistero. Il corpo scheletrico gli procurò uno strano brivido, lui che era abituato ormai da vent'anni a sezionare cadaveri.

La prima operazione fu, come sempre, uno sguardo generale al corpo dell’uomo. Incominciò a registrare:
«Autopsia del conte Giovanni Mariani Lanzi. 20 Novembre 2017, ore 11.49. Il corpo non presenta escoriazioni, tumefazioni o altri traumi cutanei che facciano pensare a oggetti contundenti che abbiamo causato emorragie interne!»
Con la sua esperienza intuì subito che il cadavere non era stato avvelenato. Ciò nonostante esaminò minuziosamente la pelle per riscontrate punture di ago ma non trovò nulla. L’ipotesi di un avvelenamento non era peraltro suffragata dai classici segnali. Non c’erano colorazioni inconsuete della cute e delle ipostasi cadaveriche. Dopo aver accostato il naso alla bocca socchiusa, non percepì odori particolari. Doveva perciò passare all’esame interno. Afferrò il bisturi per il classico taglio a “Y” sulla cassa toracica; subito dopo avrebbe tagliato i nervi e le costole in modo tale da raggiungere gli organi interni che avrebbe rimosso, sezionato e pesato.
Si fermò con il bisturi in mano; una corrente d’aria gli scompigliò i capelli. Ma era tutto chiuso. Mentre girava la testa per individuare da dove mai provenisse quello spiffero, il suo sguardo si posò casualmente sull’avambraccio del conte, colpito da una strana piccolissima macchia sull’arteria radiale. Sempre più perplesso, decise di fare un esame che non aveva mai compiuto.
Estrasse il sangue e qui si trovò di fronte a un fatto insolito: il sangue era blu non rosso, violaceo bluastro, come il sangue venoso. Ma da quell'arteria sarebbe dovuto uscire appunto del sangue arterioso rosso brillante.
Prima di esaminare quello strano sangue, decise di controllare la temperatura del cadavere.
«Passo ora a esaminare l’algor mortis con esame rettale.»
La temperatura lo sconvolse: il termometro misurava 5 gradi!. Erano passate solo 10 ore dal decesso e a causa del cosiddetto decadimento esponenziale della temperatura del cadavere, il corpo del conte avrebbe dovuto possedere una temperatura di circa 29°.
Il medico era sempre più sconvolto.
E lo fu ancor di più, quando decise di controllare la bocca del conte: erano evidenti quattro lunghissimi canini.
In quel momento la mano sinistra si mosse, si aprì e si chiuse.
Il medico non aveva più dubbi: di fronte all’accumularsi d’indizi non poteva che prendere atto che quello era un vampiro che si stava risvegliando. Aveva pochi minuti per riflettere. Cancellò la registrazione e, non avendo un paletto di frassino, decise di decapitarlo. Occorreva tutto il suo sangue freddo ma era sicuro di farcela. Afferrò la sega. In quel momento entrò il suo aiutante che lo fermò, sferrandogli un pugno in faccia.

La Repubblica, 22 novembre 2017.Pagina di Firenze. Il Coroner pazzo. Si è conclusa per fortuna in modo positivo la strana vicenda della morte apparente del conte Giovanni Mariani Lanzi che si trovava già sul tavolo dell’autopsia. Grazie all'intervento del dottor Evaristo Licofonte che ha fermato il professor Davide Rossetti il quale, preso da un raptus, lo stava decapitando, il nobile fiorentino è potuto ritornare a casa sano e salvo. La giustificazione dell’insano gesto data dal professor Davide Rossetti ha indotto gli inquirenti al ricovero all'ospedale psichiatrico Chiarugi. Il noto anatomopatologo, figura fino a quel momento irreprensibile e rispettata dai colleghi, aveva dichiarato che il conte era un vampiro. I giornalisti hanno scoperto che un marchio della famiglia sono appunto i canini leggermente lunghi. A fronte di questa rivelazione il figlio Giacomo ha sporto querela.

L'infermiere gli disse che aveva visite; Rossetti si stupì perché non attendeva nessuno. Quando però lo vide, fu trattenuto a stento, mentre gridava:
«Evaristo… tu qui? Vattene non ti voglio vedere!»
«Professore, stia calmo; sono venuto a trovarla per sapere come si sente.»
«E come vuoi che mi senta, maledetto idiota? Tu mi hai impedito di eliminare dal mondo una creatura immonda. Io l'ho detto a tutti ma qui nessuno mi crede e mi trattano come un pazzo, per colpa tua!»
«Ma io le credo!»
«Tu.. tu mi credi? Mi stai prendendo in giro?»
Evaristo si avvicinò all'improvviso, prima che Rossetti, ancora disgustato, potesse allontanarlo; gli sussurrò qualcosa all'orecchio e si allontanò.

Davide Rossetti, con la mano premuta sul collo, cominciò a gridare:
«Fermatelo, fermatelo: mi ha morso, mi ha morso! Quell'essere abominevole mi ha morso!»
Ultima modifica di roberto.masini il martedì 30 gennaio 2018, 19:31, modificato 4 volte in totale.



alexandra.fischer
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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#2 » venerdì 8 dicembre 2017, 16:36

La tua storia mi è piaciuta molto: la trovo efficace e ti spiego perché. Ci sono dettagli credibili come l’esame autoptico sul corpo del conte e anche la lista dei libri e dei grimori magici proibiti presenti nella biblioteca del nobiluomo lo è (aggiungo che il particolare della moglie a conoscenza di questa passione del marito dona ulteriore credibilità alla vicenda: per lei era un interesse come un altro, perché spaventarsi? Questo ingenera tensione nel lettore ed è una buona cosa). Poi c’è il dettaglio credibile dell’articolo di giornale nel quale si vede che il punto di vista normale dà torto al medico, internato come malato di mente per un presunto tentativo di omicidio del conte finito in catalessi, ma il lettore sa che la verità è ben diversa: il nobile è un vampiro (altro che canini lievemente lunghi caratteristica di famiglia), ma il medico ha cancellato la registrazione dell’esame…terrorizzato. Il dettaglio agghiacciante dell’assistente che lo ferma mentre sta per uccidere il conte vampiro è la parte più spaventosa della storia (soprattutto rileggendola, perché dietro a quel pugno c’è già di sicuro un volto…anemico e dai lunghi canini). La sorpresa finale dell’assistente vampirizzato la conferma in pieno.

Chiedo l’ammissione del racconto alla vetrina

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SalvatoreStefanelli
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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#3 » venerdì 8 dicembre 2017, 18:45

Il racconto è ben messo in tavola, però, al contrario di Alexandra, trovo un difetto serio il fatto che Rossetti decida di cancellare la registrazione prima di procedere alla decapitazione: sembra fatto a posta per consentire la tranquilla prosecuzione della storia. Inoltre, anche la parte finale mi sembra poco verosimile: essendo stato lo stesso suo aiutante a fermarlo la prima volta, mi sembra poco credibile che Rossetti lo accolga così tranquillamente, sino a lasciarsi mordere sul collo. Per il momento non mi sento di chiedere l'ammissione in vetrina. Se pensi di modificare il finale, sono ben disposto a cambiare idea, anche perché il racconto è di un buon livello.

Gualtiero Bianchi
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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#4 » domenica 10 dicembre 2017, 17:56

Il racconto muove da una base interessante, a partire dal sommario medico legale (non ho capito però perchè da una vena sarebbe dovuto uscire del sangue arterioso, perdona il tecnicismo) che lentamente accompagna il lettore alla scoperta della reale natura del "cadavere". Fin qui tutto perfetto o quasi.
Poi però l'intermezzo (che probabilmente era funzionale al contest per "riassumere" una buona dose di fatti funzionali all'epilogo riuscendo a contenere il numero di caratteri) spezza e violenta il ritmo narrativo, privandolo di intensità emotiva che date le premesse pare meritoria.
Il finale poi è l'emblema di questa deriva minimalista: dialoghi strettissimi, nessuna descrizione di accompagnamento, e il tutto si risolve in una battuta (concedimelo) scadentina.
Se fossi al tuo posto ripenserei l'articolo di giornale rendendolo più realistico (deprivandolo della sfumatura smaccatamente sinottica) e mi concentrerei sul riscrivere un finale, anche analogo come contenuti ma in una forma più armonica rispetto alla prima parte.
Spero possa essere d'aiuto.

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roberto.masini
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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#5 » martedì 12 dicembre 2017, 0:16

SalvatoreStefanelli ha scritto:Il racconto è ben messo in tavola, però, al contrario di Alexandra, trovo un difetto serio il fatto che Rossetti decida di cancellare la registrazione prima di procedere alla decapitazione: sembra fatto a posta per consentire la tranquilla prosecuzione della storia. Inoltre, anche la parte finale mi sembra poco verosimile: essendo stato lo stesso suo aiutante a fermarlo la prima volta, mi sembra poco credibile che Rossetti lo accolga così tranquillamente, sino a lasciarsi mordere sul collo. Per il momento non mi sento di chiedere l'ammissione in vetrina. Se pensi di modificare il finale, sono ben disposto a cambiare idea, anche perché il racconto è di un buon livello.


Accolgo il suggerimento che riguarda il finale: cercherò di sottolineare lo stupore e la rabbia che prova il Rossetti verso chi gli ha impedito di compiere un'azione meritoria.

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roberto.masini
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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#6 » martedì 12 dicembre 2017, 0:20

Gualtiero Bianchi ha scritto:Il racconto muove da una base interessante, a partire dal sommario medico legale (non ho capito però perchè da una vena sarebbe dovuto uscire del sangue arterioso, perdona il tecnicismo) che lentamente accompagna il lettore alla scoperta della reale natura del "cadavere". Fin qui tutto perfetto o quasi.
Poi però l'intermezzo (che probabilmente era funzionale al contest per "riassumere" una buona dose di fatti funzionali all'epilogo riuscendo a contenere il numero di caratteri) spezza e violenta il ritmo narrativo, privandolo di intensità emotiva che date le premesse pare meritoria.
Il finale poi è l'emblema di questa deriva minimalista: dialoghi strettissimi, nessuna descrizione di accompagnamento, e il tutto si risolve in una battuta (concedimelo) scadentina.
Se fossi al tuo posto ripenserei l'articolo di giornale rendendolo più realistico (deprivandolo della sfumatura smaccatamente sinottica) e mi concentrerei sul riscrivere un finale, anche analogo come contenuti ma in una forma più armonica rispetto alla prima parte.
Spero possa essere d'aiuto.


E' chiaro che dovrò sostituire vena con arteria! Domage. Sul giornale non riesco a trovare un'idea nuova ma sicuramente il finale potrei modificarlo,leggermente. Grazie dei suggerimenti!

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SalvatoreStefanelli
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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#7 » lunedì 18 dicembre 2017, 12:17

Ciao Roberto. Non so se stai tentando di rimanere nel numero di battute previste dalla sfida, ove non fosse così ti proporrei di aggiustare ancora qualcosina:
1 -"il sangue era blu non rosso violaceo bluastro come il sangue venoso" > qui metterei una virgola dopo rosso, rendendo più chiaro, secondo me, anche il senso della frase successiva.
2 - " Afferrò la sega ma in quel momento..." > qui metterei il punto dopo sega e inizierei la frase successiva con "In quel momento..." così che la scena, pur se su due piani, si mostra più viva per chi la visualizza leggendo.
3 - "è potuto ritornare casa sano e salvo." > credo che dopo ritornare ci voglia una "a".
4 - "Evaristo si avvicinò, gli sussurrò qualcosa all'orecchio e si allontanò.
Davide Rossetti cominciò a gridare:
«Fermatelo, fermatelo: mi ha morso sul collo, mi ha morso sul collo! Quell'essere abominevole mi ha morso sul collo!»" > Il finale è decisamente migliorato anche se tra "gli sussurrò..." e "mi ha morso sul collo" sembra che ci manchi qualcosa, una sensazione di fastidio quando Evaristo è accanto a lui: se davvero lo ha morso ci deve essere almeno una mano che si alza a toccarsi il collo (un esempio tanto per dire).

Ritengo ancora che il cancellare la registrazione sia un errore, purtroppo funzionale al prosieguo della storia (errore che trovo spesso come escamotage per permettere alcune trame persino in televisione), ma nell'insieme la storia regge.
CHIEDO L'AMMISSIONE IN VETRINA

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#8 » giovedì 21 dicembre 2017, 12:43

SalvatoreStefanelli ha scritto:Ciao Roberto. Non so se stai tentando di rimanere nel numero di battute previste dalla sfida, ove non fosse così ti proporrei di aggiustare ancora qualcosina:
1 -"il sangue era blu non rosso violaceo bluastro come il sangue venoso" > qui metterei una virgola dopo rosso, rendendo più chiaro, secondo me, anche il senso della frase successiva.
2 - " Afferrò la sega ma in quel momento..." > qui metterei il punto dopo sega e inizierei la frase successiva con "In quel momento..." così che la scena, pur se su due piani, si mostra più viva per chi la visualizza leggendo.
3 - "è potuto ritornare casa sano e salvo." > credo che dopo ritornare ci voglia una "a".
4 - "Evaristo si avvicinò, gli sussurrò qualcosa all'orecchio e si allontanò.
Davide Rossetti cominciò a gridare:
«Fermatelo, fermatelo: mi ha morso sul collo, mi ha morso sul collo! Quell'essere abominevole mi ha morso sul collo!»" > Il finale è decisamente migliorato anche se tra "gli sussurrò..." e "mi ha morso sul collo" sembra che ci manchi qualcosa, una sensazione di fastidio quando Evaristo è accanto a lui: se davvero lo ha morso ci deve essere almeno una mano che si alza a toccarsi il collo (un esempio tanto per dire).

Ritengo ancora che il cancellare la registrazione sia un errore, purtroppo funzionale al prosieguo della storia (errore che trovo spesso come escamotage per permettere alcune trame persino in televisione), ma nell'insieme la storia regge.
CHIEDO L'AMMISSIONE IN VETRINA


Seguirò i tuoi saggi consigli sui quali concordo! Grazie," Stefano Salvatorelli"!.

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#9 » venerdì 22 dicembre 2017, 1:13

Ahahahah!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#10 » martedì 16 gennaio 2018, 19:12

Esimio Dottore,
è trascorso più di un mese e ho ricevuto due sole richieste di Grazia. Ho però commentato buona parte dei racconti del Laboratorio. Poiché ritengo a questo punto il mio racconto meritevole di figurare in Vetrina (ai sensi punto 7 del Regolamento) RICHIEDO IL SUO GIUDIZIO DIRETTO, consapevole della assoluta insindacabilità della sua decisione ( che potrebbe essere negativa) ma nel contempo sperando nella Sua clemenza, poiché si parla di Grazia!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#11 » mercoledì 17 gennaio 2018, 8:44

Perfetto, Roberto.

Appena possibile, ti farò sapere!
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#12 » sabato 20 gennaio 2018, 11:42

Ciao, Roberto.

Scusa se ci ho messo un po', ma il tuo testo mi lascia qualche dubbio.
Ti spiego meglio cos'è che non mi convince appieno: pur non essendo l'idea del racconto cattiva, tutta la prima parte del racconto è scritta con un punto di vista onnisciente che allontana un po' il lettore dagli avvenimenti. Un testo breve deve essere incisivo e potente: non può prendersi spazi e tempi che in uno lungo sarebbero ammissibili. Invece ti dilunghi in descrizioni "fredde" di ciò che avviene mettendo da parte le emozioni del protagonista: ci dici che è insolito che il sangue sia blu e che lui è sconvolto quando misura la temperatura invece di renderci sconvolti insieme a lui di queste scoperte.

Ti propongo due vie d'intervento sulla prima parte, una più complicata e l'altra più facile e immediata:
- Opzione 1: prova a riscrivere la prima parte del testo, volgendola in un punto di vista solidale a quello dell'investigatore. Insomma ci porti nella sua testa, mentre lui indaga, sempre mantenendo la terza persona;

- Opzione 2: dalla tua foto in versione Sherlockiana, intuisco che sei un amante dei gialli classici e che cerchi di riproporre uno stile di quel tipo. Se vuoi rimanere fedele a questa via potresti effettuare un intervento più semplice: spostare tutto in una data antecedente (diciamo inizio 1900). Questo renderebbe lo stile più coerente e il racconto più godibile (e anche più semplice la sospensione dell'incredulità, nei confronti della presenza del vampiro e della magia, che, in un ambientazione simile a quella dei classici film di dracula, risulterebbe più armonizzata)

Aggiungo un dubbio: non so nulla di autopsie e quindi non so quanto tu abbia approfondito l'argomento prima di scrivere il racconto. Mi lascia però qualche dubbio il prelievo di sangue tante ore dopo la morte. Se sei sicuro che sia corretto conservala pure. Dando un'occhiata molto veloci qui https://www.focus.it/scienza/salute/com ... unautopsia mi sembra che il contenuto dei vasi sanguigni si verifichi durante l'apertura dello stomaco...

Fammi sapere come preferisci muoverti
Buona giornata,
Il Dottore
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#13 » martedì 23 gennaio 2018, 23:33

Il Dottore ha scritto:Ciao, Roberto.

Scusa se ci ho messo un po', ma il tuo testo mi lascia qualche dubbio.
Ti spiego meglio cos'è che non mi convince appieno: pur non essendo l'idea del racconto cattiva, tutta la prima parte del racconto è scritta con un punto di vista onnisciente che allontana un po' il lettore dagli avvenimenti. Un testo breve deve essere incisivo e potente: non può prendersi spazi e tempi che in uno lungo sarebbero ammissibili. Invece ti dilunghi in descrizioni "fredde" di ciò che avviene mettendo da parte le emozioni del protagonista: ci dici che è insolito che il sangue sia blu e che lui è sconvolto quando misura la temperatura invece di renderci sconvolti insieme a lui di queste scoperte.

Ti propongo due vie d'intervento sulla prima parte, una più complicata e l'altra più facile e immediata:
- Opzione 1: prova a riscrivere la prima parte del testo, volgendola in un punto di vista solidale a quello dell'investigatore. Insomma ci porti nella sua testa, mentre lui indaga, sempre mantenendo la terza persona;

- Opzione 2: dalla tua foto in versione Sherlockiana, intuisco che sei un amante dei gialli classici e che cerchi di riproporre uno stile di quel tipo. Se vuoi rimanere fedele a questa via potresti effettuare un intervento più semplice: spostare tutto in una data antecedente (diciamo inizio 1900). Questo renderebbe lo stile più coerente e il racconto più godibile (e anche più semplice la sospensione dell'incredulità, nei confronti della presenza del vampiro e della magia, che, in un ambientazione simile a quella dei classici film di dracula, risulterebbe più armonizzata)

Aggiungo un dubbio: non so nulla di autopsie e quindi non so quanto tu abbia approfondito l'argomento prima di scrivere il racconto. Mi lascia però qualche dubbio il prelievo di sangue tante ore dopo la morte. Se sei sicuro che sia corretto conservala pure. Dando un'occhiata molto veloci qui https://www.focus.it/scienza/salute/com ... unautopsia mi sembra che il contenuto dei vasi sanguigni si verifichi durante l'apertura dello stomaco...

Fammi sapere come preferisci muoverti
Buona giornata,
Il Dottore


Tenterò la prima opzione. Grazie!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#14 » mercoledì 24 gennaio 2018, 8:34

roberto.masini ha scritto:Tenterò la prima opzione. Grazie!


Scarti la soluzione veloce, per quella più impegnativa!
Mi piace!
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#15 » sabato 10 marzo 2018, 23:03

Ciao, Roberto.
A che punto sei con la revisione?
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#16 » mercoledì 14 marzo 2018, 18:59

Buonasera, Dottore,
ho revisionato il mio racconto già alla fine di gennaio , tenendo conto non solo dei consigli di stile ma anche delle incongruenze tecniche dell'autopsia che si evincono dalla lettura del link che Ella mi ha consigliato. Attendo con fiducia Sue nuove (eventuali?) critiche e consigli.
Ossequi.
Roberto

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#17 » mercoledì 14 marzo 2018, 21:54

O perbacco! Non me n'ero accorto!
Le farò sapere, allora :)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#18 » mercoledì 14 marzo 2018, 22:40

Ciao, Roberto.

In verità non vedo tante differenze con la versione precedente (ma magari sono io che non mi ricordo bene).
In ogni caso i miei erano suggerimenti e non imposizioni. Il racconto di per sé è piacevole. Lo promuoviamo in Vetrina (ovviamente dovrai aspettare i tempi tecnici e la programmazione esistente, ma prima o poi ci arriva sulla Vetrina e anche consultabile dall'App di MC :))
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#19 » mercoledì 14 marzo 2018, 22:49

Ringrazio il Dottore per la vetrina. Mi darò da fare per un altro mio racconto presente, non prima di aver commentato gli altri presenti nel Laboratorio.
Come sempre buona lettura!

ChiaradiLuna
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Re: Sangue blu di Roberto Masini

Messaggio#20 » martedì 1 maggio 2018, 19:12

Ciao Roberto!
Non so se il tuo racconto sia già stato pubblicato nella vetrina o meno, ma ti lascio comunque il mio commento nella speranza che possa esserti utile.
Dunque, in linea generale mi piace l'idea e anche come hai impostato il racconto. Un tranquillo antropologo che si ritrova ad esaminare un vampiro, a cui ovviamente nessuno crede, ed infine un finale che mi sembra degno di Dylan Dog. Di per sè non ci trovo niente di male, anzi.
Ho però alcune perplessità proprio alla base del racconto:
- se si tratta di una famiglia di vampiri perché denunciano la morte di uno di loro?
Se io facessi parte di una famiglia di vampiri e trovo uno dei miei parenti in fase di "letargo" piglierei il suo corpo e lo metterei al sicuro fino al suo risveglio, inventando scuse per vicini e conoscenti per giustificare la sua assenza.
Se a trovarlo fosse stata una cameriere, per esempio, allora potrei capire la sequenza degli eventi successivi, ma tu dici che è stato proprio il figlio a trovarlo in quello stato. Quindi perdonami ma forse mi sfugge qualcosa.
- Perché fare l'autopsia? Se sul cadavere non ci sono segni di lotta, di avvelenamento, di incidente, di suicidio, o altro, perché la polizia ipotizza un omicidio? È di conseguenza perché impone di eseguire un'autopsia? Visti questi presupposti poteva essere una morte per cause naturali, o sbaglio? E in quel caso la famiglia poteva anche essere d'accordo nel far esaminare il corpo.
Io non conosco le procedure pratiche in caso di ritrovamento di un cadavere, ma credo (e sottolineo credo) che la polizia faccia eseguire un'autopsia solo nei casi in cui l'omicidio è evidente o plausibile, oppure se la richiede la famiglia.
- il finale. Come ho detto, l'ho trovato vagamente alla Dylan Dog e la cosa non mi dispiace. Trovo però molto strano che il suo assistente sia andato a trovarlo proprio per morderlo sul collo, tenendo presente che si trovava in un istituto psichiatrico, probabilmente controllato a vista dal personale.
A questo punto mi viene da pensare che sia tutta una fantasia del protagonista e che è stato giustamente ricoverato. Però non ne sono convinta, leggendo il tuo brano non so bene a cosa credere.
In conclusione credo sia una buona prova, ho solo bisogno di capire bene questi passaggi per poterla apprezzare a pieno.

A rileggerci!

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