tè in canonica - LordMax

Lunedì 20 marzo 2017 dalle 21 all'una!
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lordmax
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tè in canonica - LordMax

Messaggio#1 » martedì 21 marzo 2017, 0:32

"La sanguinosa Chiesa d'Inghilterra richiede la vostra presenza terrena alla canonica per il tè."

Simon guardò il biglietto per qualche istante.
“Però” pensa “sono anni che non mi invita. Chissà cosa vuole da me”

“Cappello, mantello e bastone, non mi serve altro per andare a prendere un tè” dice Simon alla donna.
“Prendi almeno un ombrello visto come piove a Londra. E poi non dovresti andare. Avevi promesso che non ti saresti più immischiato nelle loro cose” dice la donna.
“Sciocchezze. Sei mia moglie ma non per questo puoi dirmi cosa posso e cosa non posso fare. Fammi passare. Sarò di ritorno per cena” dice Simon aprendo la porta.

La pioggia battente, fastidiosa, colpisce dall’alto come piccoli proiettili e dal basso rimbalzando sul marciapiede. I turisti sono gli unici a sembrare infastiditi, i turisti e Simon che cammina a passi rapidi verso la grande cattedrale di Westminster.
La porta si apre al primo bussare. Un valletto vestito di tutto punto accoglie Simon, prende il cappello e il mantello e fa segno di proseguire oltre.
Superato il vestibolo Simon entra in un locale ampio e illuminato da candele. Ai due lati le acquasantiere. Un rapido segno e un leggero inchino per dimostrare la propria devozione.
“Simon. Carissimo Simon. Quanti anni che non ci vediamo. Prego da questa parte. Non sei mai stato a Westminster vero? Vieni, la canonica è da questa parte” lo accoglie un uomo con la barba bianca.
“John. È un piacere rivederti. Come mai l’invito?” chiede Simon.
“A suo tempo amico mio. A suo tempo” risponde.

Simon segue l’uomo più anziano e raggiungono una ampia stanza con una libreria su un lato e varie poltrone disposte a semicerchio.
Un uomo è seduto e si alza appena i due entrano.
“Carissimo. Che piacere vederti. Non speravamo che accettassi l’invito” dice stringendogli la mano.
“Jud. Dovevo immaginare che ci saresti stato anche tu. Arriveranno altri?” chiede Simon con voce secca.
“No, nessun altro” risponde John “siediti intanto che faccio portare il tè. O preferisci del vino cotto? Ne ho di ottimo”
“Non ne dubito. Il tè va benissimo. Non vorrei rovinarmi l’appetito” dice mentre si siede.
“Perché mi avete invitato?” chiede Simon quando tutti sono seduti e un valletto ha servito il tè.
“Impaziente come sempre. Bene, te lo dico” risponde John mentre prende un libro dallo scaffale.
John apre il libro, lo sfoglia per alcuni secondi e estrae una piccola pergamena.
“Ecco qua. Jud l’ha trovata e me l’ha portata come aveva promesso. Ci abbiamo lavorato alcuni giorni e i segni sono giusti. Ora tocca a noi rimettere in piedi le cose” dice John mentre consegna la pergamena.
Simon guarda la pergamena, la osserva, la rigira fra le dita come scottasse.
“Quindi avevi ragione tu Jud? È di nuovo tempo di martirio e sangue. Quando tornerà?” chiede rivolto all’uomo rimasto in silenzio.
“Già. Devi riprendere il controllo delle masse. È tempo di un nuovo martirio e poi di nuove rivolte, Simone amico mio” risponde.



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antico
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#2 » martedì 21 marzo 2017, 0:35

Ma ciao, Max! Che bello vederti tra i partecipanti di questo MC! Tutto ok con i parametri, buona Vietti Edition!

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angelo.frascella
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#3 » mercoledì 22 marzo 2017, 22:35

Ciao, Max.

Leggendo questo racconto scritto alla vigilai di quello che è successo oggi, se fossi un po’ superstizioso ti chiederei se sei dotato di preveggenza (ma non ti preoccupare, sono una persona razionale e conosco tutte le trappole mentali di questo tipo :)
Venendo al racconto, interessante l’idea di una chiesa (anglicana) sanguinosa che però impone un modus vivendi estremo con le donne sottomesse e usa la violenza per raggiungere il proprio scopo (nel nostro caso l’apocalisse, se ho capito bene).
Guardando alla struttura del racconto
- all’inizio si presenta velocemente il fatto (la chiesa sanguinosa ha richiamato uno dei suoi adepti),
- poi mostro il modo in cui vengono trattate le donne in questa società
- nella scena successiva, ti prendi un po’ di tempo per creare un po’ di ambientazione
Fin qui la struttura regge abbastanza.
Ho trovato invece la scena successiva, quella che ci porta alla rivelazione, eccessivamente sbilanciata. D’accordo che stiamo parlando di inglesi, ma si perde troppo tempo in dettagli inutili (vuoi il te o il vino cotto, no sai dammi il te che mi rovino l’appetito ecc.) a scapito del pathos.
Secondo me dovresti rinforzare l’aspetto emotivo del racconto, farci sentire l’attesa, l’eccitazione o magari la paura e l’incertezza di SImon e renderci curiosi su quello che sta per esserci rivelato.

A rileggerci,
Angelo

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lordmax
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#4 » giovedì 23 marzo 2017, 13:14

Visti i fatti accaduti a Londra rendo noto che si tratta di un articolo verità e non di storia.
^___^

Scherzo ovviamente però è inquietante come la realtà sia sempre peggio della fantasia.


Ho anche considerato che la prima frase potrebbe essere eccessivamente oscura per alcuni.

La frase del biglietto è tratta da un brano dell'album Aqaulung dei Jethro Tull (Non riesco a pensare che esista qualcuno che non conosce a memoria tutti i loro brani ma nel dubbio...)

« The bloody Church of England in chains of history requests your earthly presence at the vicarage for tea. » (da "My God")

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lordmax
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#5 » giovedì 23 marzo 2017, 13:18

Hai ragione Angelo che la seconda parte è breve, purtroppo come sempre avevo finito i caratteri. ^__^
Però il riferimento al vino cotto, trattandosi di Giovanni era essenziale (è uno dei suoi simboli e si lega al simbolo dell'acqua)
Allo stesso modo Simone lo zelota non ha molto da essere incerto o dubbioso, la profezia di Giuda è la profezia, non a caso lui è 'colui che sa'

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angelo.frascella
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#6 » giovedì 23 marzo 2017, 13:49

lordmax ha scritto:La frase del biglietto è tratta da un brano dell'album Aqaulung dei Jethro Tull (Non riesco a pensare che esista qualcuno che non conosce a memoria tutti i loro brani ma nel dubbio...)

« The bloody Church of England in chains of history requests your earthly presence at the vicarage for tea. » (da "My God")


Mi dispiace deluderti, Max, non solo non conosco la canzone ma non avevo nemmeno idea che esistesse questo gruppo...

ChiaradiLuna
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#7 » giovedì 23 marzo 2017, 21:17

Ciao LordMax!

Mi unisco ad Angelo, anch'io sono completamente digiuna da Jethro Tull e non avevo colto la citazione ^^'
L'idea di una setta/chiesa/organizzazione segreta che controlla vita e morte di tutti non va mai fuori moda, eh? ^^ Comunque dire che l'hai resa bene, e credo che la cattedrale di Westminster sia una scelta azzeccata. Ho avuto la fortuna di visitarla e devo dire che sarebbe davvero perfetta per inscenare certi eventi!
Credo che Angelo abbia ragione parlando dei tempi del racconto: non perdi nemmeno un minuto a descrivere la moglie di Simon (di cui non fai sapere neppure il nome, la chiami solo "donna") e poi ti perdi un pochino nelle descrizioni degli ambienti o nei convenevoli dei personaggi finali. Capisco che forse volevi far intendere quanto poco contino le donne nella società che hai creato, ma credo ci sia poco equilibrio. Se vuoi presentare luoghi e personaggi con precisione di dettagli, questo dovrebbe valere per tutti quelli che compaiono nel racconto. Al limite, avresti potuto dedicarle una frase in più, anche dispregiativa.

Mi permetto di farti notare un piccolo errore nell'ultima riga, dove hai scritto 'Simone' invece di 'Simon'.

Spero di rileggerti!

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Adry666
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#8 » venerdì 24 marzo 2017, 11:19

Ciao Lord & Max,

tema sfiorato collateralmente (la pioggia, ma non ha un peso fondamentale nel racconto, IMHO).
Il tuo racconto è ben scritto e scorre fluido grazie a un’ottima tecnica e un buon ritmo.
Non ho grossi appunti da farti se non un’osservazione sul contenuto: nel tuo scritto succede tutto nelle ultime righe, tutte le frasi precedenti sono una premessa; ciò andrebbe bene per un racconto più lungo, ma per uno di 3000 caratteri non funziona al 100%.

La frase:
“Sciocchezze. Sei mia moglie ma non per questo puoi dirmi cosa posso e cosa non posso fare"
È chiaramente FALSA! :-))))

Nel complesso discreta prova che spero di rileggere sviluppata con più caratteri a disposizione.

Ciao
Adriano

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maria rosaria
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#9 » venerdì 24 marzo 2017, 19:10

Ciao Massimiliano.
Conosco i Jehtro Tull ma solo di nome, purtroppo non conosco le loro canzoni.
A parte questo, credo che il racconto sia un po' troppo ermetico. Si intuisce che la carenza di caratteri ti ha condizionato, portandoti a iniziare con disinvoltura per poi accelerare nel finale dove tutto rimane un po' misterioso.
Manca, a mio avviso, qualche virgola:
lordmax ha scritto:“Prendi almeno un ombrello, visto come piove a Londra.

oppure:
lordmax ha scritto:A suo tempo, amico mio. A suo tempo” risponde.


Ho fatto un po' fatica a ritrovare il tema dell'acqua: il tè, la pioggia?
Fai riferimento al vino cotto che si lega come simbolo a quello dell'acqua.
Forse è solo la mia ignoranza a riguardo che non mi rende capace di vedere il collegamento.
Penso che il racconto meriti un ampliamento per essere meglio compreso e goduto.
Alla prossima.
:-)
Maria Rosaria

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giancarmine trotta
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#10 » venerdì 24 marzo 2017, 19:29

Ciao LordMax,
l'ambientazione è un bel pregio del racconto, senza contare la fatalità dell'attentato di questi giorni! La parte del dialogo finale è complicata dal numero dei protagonisti e, di conseguenza, dal fatto che hai dovuto specificare ogni volta chi stesse parlando perdendo caratteri utili (ho trovato anch'io le stesse difficoltà, avevo tre protagonisti). La sproporzione tra le premesse e i fatti l'ho ritrovata anch'io. Nel complesso una prova discreta che, vista l'ambientazione, avrebbe avuto bisogno di caratteri in più: penso alla ricchezza di particolari e delle suggestioni, degli oggetti e dei significati. Tema preso di lato.
Alla prossima,
G.

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raffaele.marra
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#11 » sabato 25 marzo 2017, 20:29

A differenza di un altro racconto presente nel tuo stesso gruppo, trovo che nel tuo la citazione del brano musicale sia gestita in maniera molto più equilibrata. Ho l'impressione che tu sia partito da una frase del gruppo e abbia intessuto sopra un testo che ha un'ottima originalità. Lo stile è essenziale e leggero, e il tutto si lascia leggere con interesse. Trovo però poco presente il tema dell'acqua.

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lordmax
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#12 » mercoledì 29 marzo 2017, 12:29

Grazie mille a tutti.

Rispondo solo ora perché non volevo influenzare in alcun modo i giudizi.

Noto purtroppo che il tema dell'acqua è stato inteso in senso troppo letterale, cosa che non era in alcun modo richiesta.

L'acqua è il simbolo per eccellenza. L?acqua è il simbolo dei simboli e come ho scritto sopra, il mio racconto è basato sui simboli.

L'acqua colpisca dall'alto e dal basso --> simbolo del dualismo e della liquidità del destino

"...Ai due lati le acquasantiere" --> acqua e benedizione. Le acquesantiere sono il simbolo del desiderio dell'uomo di purificarsi e la purificazione del corpo avviene tramite l'aria (respirando) e l'acqua (bevendo)

vino cotto --> simbolo di Giovanni, l'apostolo più importante di Gesù, il cui simbolo è il pesce (vino cotto simbolo di liquido che da forza, energia e guarisce e pesce, animale che vive in acqua)

“Non ne dubito. Il tè va benissimo. Non vorrei rovinarmi l’appetito” --> rifiuto della salvezza poiché lui è Simone lo Zelota l'apostolo guida delle rivolte che finirono in un lago di sangue.

Jud è ovviamente Giuda e non fa mai il nome di Simone tranne nell'ultima frase dove lo chiama con il suo nome completo e non Simon all'inglese.
Giuda è 'colui che sa' lui conosce la profezia, non c'è nulla che Simone possa fare per contrastarla, può solo prepararsi ad un nuovo periodo di massacri e lotte. Quindi tutti i preparativi iniziali termina in una decisione semplice, rapida e immediata.

In effetti almeno un migliaio di caratteri in più avrebbero aiutato e parecchio. ^__^


E ora tutti a studiare i Jethro Tull
^___^

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antico
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Re: tè in canonica - LordMax

Messaggio#13 » martedì 4 aprile 2017, 11:48

L'idea che mi sono fatto leggendo il testo è che i tuoi personaggi siano sulla falsariga degli american gods di Gaiman, anche se è parecchio tirata come definizione. Che la moglie di Simon gli faccia cenno al brutto tempo A Londra mi porta anche a pensare che vivano in una sorta di non luogo e che prendo la porta possano trovarsi in ogni dove da loro desiderato. Però ho vito che nessun altro ha inteso in questo modo, quindi magari sono in fallo io. Tutti i riferimenti sono decisamente ben studiati e anche se non propondo per l'ermeticità nei racconti brevi devo dire che la tua spiegazione mi ha soddisfatto e convinto che sia demerito mio la loro non comprensione. Però... Il tuo sembra un prologo a un pezzo più ampio, non riesci a concludere adeguatamente e pertanto la sensazione è di lavoro incompiuto. Pollice ni, a questo giro, per me.

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