Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Lunedì 20 marzo 2017 dalle 21 all'una!
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antico
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Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 marzo 2017, 2:06

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BENVENUTI ALLA VIETTI EDITION, LA SETTIMA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo FERNANDEZ della VIETTI EDITION con ALESSANDRO VIETTI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo FERNANDEZ dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BEZNOSOV.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo LOMBARDI.


Questo è un gruppo da SEI racconti e per l'occasione saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ALESSANDRO VIETTI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso, ma in casi particolari posso decidere di aumentare il rapporto per garantire almeno NOVE FINALISTI .

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo FERNANDEZ:

A oriente, di Polly Russell, ore 22.25, 2979 caratteri
Il valore artistico dei cerchi nel grano, di Linda De Santi, ore 00.12, 2994 caratteri
Quanto basta, di Mario Pacchiarotti, ore 00.08, 2999 caratteri
L’essenza del guerriero, di Zebratigrata, ore 2968 caratteri
Una passeggiata, di Diego Ducoli, ore 01.12, 2477 caratteri MALUS 3 PUNTI
Tè in canonica, di LordMax, ore 00.32, 2929 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 MARZO per commentare i racconti del gruppo BEZNOSOV. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i SEI racconti del BEZNOSOV e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete DICIASSETTE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BEZNOSOV.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA VIETTI EDITION A TUTTI!



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angelo.frascella
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Re: Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 23 marzo 2017, 19:32

Ciao a tutti.

Premetto che per me i tre racconti nella seconda metà della classifica, sarebbero parimerito al quarto posto: (hanno qualche imperfezione, ma con un po' di lavoro di lima possono tranquillamente salire su), ma non si può. Allo stesso modo il primo e il secondo meriterebbero entrambi il primo posto. Ho deciso di dare la palma della vittoria a quello di Sara perché secondo me è un racconto più difficile: quello di Polly gioca sull'emotività (e lo fa molto bene), mentre Sara ha costruito una storia che riproduce la saggezza orientale.

Ecco dunque la classifica:

1. L'essenza del guerriero
2. A Oriente
3. Il valore artistico dei cerchi nel grano
4. Quanto Basta
5. Tè in canonica
6. Una passeggiata

L'essenza del guerriero - di Zebratigrata

Davvero particolare il tuo racconto: sei riuscita a riprodurre in pieno gli apologhi in stile orientale, cariche di saggezza e con l’epifania finale, senza essere didascalica, anzi rendendo la lettura molto interessante. Brava.
Ti faccio solo un’annotazione: nel passaggio fra la seconda e la terza scena c’è un elemento equivoco. Parli di Nilao dicendo che ha l’espressione serena dei vecchi che si accontentano eccetera. Subito, all’inizio della seconda scena, dici che guarda negli occhi il vecchio ecc. Questo mi ha confuso, facendomi credere che il personaggio del vecchio sia sempre Nilao e tutto ciò che viene dopo mi ha lasciato perplesso (ma non Nilao non aveva scelto il fuoco). Chiarirei meglio questo passaggio di scena, per evitare che qualche lettore resti spiazzato.

A Oriente di Polly Russell

Cominciamo col dire che il racconto mi è piaciuto molto (e mi è piaciuta anche la canzone che non conoscevo).
Nonostante tu non ci spieghi cosa sia successo prima, non è difficile immaginare la distopia in cui i due vivevano e da cui stanno fuggendo. Già dall’inizio capiamo che non c’è speranza per lui, ma il finale in cui tutto si chiude con una dolce ninna nanna che fa capire senza dire esplicitamente è emotivamente molto coinvolgente.
Un paio di annotazioni che secondo me potrebbero esserti utili per il lavoro di lima:
- lascerei i versi della canzone solo sul finale, che così risulterebbe più “forte”. Inoltre toglierei anche l’annotazione all’inizio (la metterei semmai dopo il finale). PS Qui per mantenere la tradizione dei commenti legati alla TV del pomeriggio che di solito metti ai miei racconti volevo citare Superclassificashow e Disco Ring, ma non riesco a farlo in maniera abbastanza creativa ;)
- c’è una frase che mi ha fatto inciampare gli occhi “ Grumi di muro ammassati come verruche sulla pelle ocra del mondo.”. Mi ha fatto venire in mente il “Meriggiare pallido e assorto / presso un rovente muro d’orto…” di Montale. Se però lì siamo nella poesia, qui siamo in prosa e trovo che le allitterazioni andrebbero usate in modo molto limitato.

Il valore artistico dei cerchi nel grano di Linda De Santi

Racconto simpatico, che trova un po' il suo limite nella mancanza di coerenza con la realtà storica. I creatori conclamati dei cerchi nel grano sono infatti Doug Bower e Dave Chorley e questi per la loro creazione non sono stati considerati degli artisti ma dei burloni (e hanno vinto il premio ignobel).
Carina l'idea dei cerchi nell'acqua (mi piacerebbe vederli). Forse però non basterebbe la dichiarazione di un artista, visto che tutti sarebbero incuriositi dal fenomeno fisico che c'è dentro.

Tè in canonica - LordMax

Leggendo questo racconto scritto alla vigilai di quello che è successo oggi, se fossi un po’ superstizioso ti chiederei se sei dotato di preveggenza (ma non ti preoccupare, sono una persona razionale e conosco tutte le trappole mentali di questo tipo :)
Venendo al racconto, interessante l’idea di una chiesa (anglicana) sanguinosa che però impone un modus vivendi estremo con le donne sottomesse e usa la violenza per raggiungere il proprio scopo (nel nostro caso l’apocalisse, se ho capito bene).
Guardando alla struttura del racconto
- all’inizio si presenta velocemente il fatto (la chiesa sanguinosa ha richiamato uno dei suoi adepti),
- poi mostro il modo in cui vengono trattate le donne in questa società
- nella scena successiva, ti prendi un po’ di tempo per creare un po’ di ambientazione
Fin qui la struttura regge abbastanza.
Ho trovato invece la scena successiva, quella che ci porta alla rivelazione, eccessivamente sbilanciata. D’accordo che stiamo parlando di inglesi, ma si perde troppo tempo in dettagli inutili (vuoi il te o il vino cotto, no sai dammi il te che mi rovino l’appetito ecc.) a scapito del pathos.
Secondo me dovresti rinforzare l’aspetto emotivo del racconto, farci sentire l’attesa, l’eccitazione o magari la paura e l’incertezza di SImon e renderci curiosi su quello che sta per esserci rivelato.

Quanto Basta - Mario Pacchiarotti

Capita a volte in MC di leggere (ma anche di scrivere, perché l’ho fatto pure io) un racconto con uno spunto interessante e uno svolgimento serio, che però finisce con una specie di battuta. Questo mi dà ogni volta la sensazione di una specie di barzelletta, che magari mi fa anche sorridere, ma da un punto di vista narrativo mi lascia insoddisfatto.
Io proverei ad alleggerire il tono della prima parte in modo che il lettore non si aspetti un finale “serio”, ma già capisca che si tratta di una narrazione umoristica.
Un paio di annotazioni: nel giro di poche frasi ripeti troppo spesso Concentratore/Concentrazione e talvolta il risultato è cacofonico.
Inoltre non mi convince molto il fatto che il pianeta concentrato sia più a rischio di collisioni con asteroidi (anzi essendo ridotto e pure massa inferiore, dovrebbe essere abbastanza al sicuro)

Una passeggiata di Diego Ducoli

Hai deciso di affrontare questa prova con una piccola storia, un po’ crepuscolare e fatta quasi di niente (se non di ambientazione e sentimenti appena suggeriti). Il titolo stesso con quell’articolo indeterminativo sembra suggerire che questa è una microstoria fra le tante che capitano nel mondo. L’idea è buona. Personalmente non mi ha soddisfatto del tutto, perché vi ho trovato davvero troppa poca tensione narrativa (il che è implicito nella scelta di affrontare il tema in questo modo… probabilmente è una questione di gusti). Inoltre, l’elemento di interesse che compare alla fine (il sasso nello stomaco di lui, la richiesta di lei di non parlarne) rimane sconosciuta al lettore e forse dire qualcosa in più del perché la loro storia sia impossibile, far intuire questa “difficoltà” sin dall’inizio, insomma inserire un minimo di conflitto in modo più esplicito secondo me avrebbe giovato al racconto.

A rileggerci,
Angelo

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Adry666
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Re: Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 24 marzo 2017, 11:21

Ciao a tutti,

di seguito la mia sofferta classifica del gruppo, livello molto alto! Complimenti!

1 L’essenza del guerriero, di Zebratigrata, ore 2968 caratteri
2 Una passeggiata, di Diego Ducoli, ore 01.12, 2477 caratteri
3 A oriente, di Polly Russell, ore 22.25, 2979 caratteri

4 Il valore artistico dei cerchi nel grano, di Linda De Santi, ore 00.12, 2994 caratteri
5 Tè in canonica, di LordMax, ore 00.32, 2929 caratteri
6 Quanto basta, di Mario Pacchiarotti, ore 00.08, 2999 caratteri


A oriente, di Polly Russell

Ciao Polly,
tema centrato: l’acqua ci sarà, forse… ))

Non conoscevo il gruppo, ho ascoltato la canzone, non il mio genere, ma interessante!
Il tuo racconto è scritto bene, il ritmo è buono, anche se i versi della canzone spezzano un po’ lo scorrere della narrazione. Ci sono dei punti molto poetici rafforzati dalla citazione del testo della canzone. Il tema non è molto originale, mi ha un po’ ricordato waterworld e alcuni film catastrofici americani.
Alla fine un buon lavoro, che però non mi ha emozionato più di tanto.

Ciao
Adriano

Il valore artistico dei cerchi nel grano, di Linda De Santi

Ciao Linda,
il tema è centrato.
Il tuo racconto è fluido e si fa leggere bene.
Il tema dei cerchi del grano è un po’ abusato e forse sorpassato, visto che da anni è stato detto di tutto e di più. Anche il ricorrere alla fonte ET mi sembra un volo pindarico che poi non ti porta da nessuna parte: cosa sono i triangoli d’acqua? Non l’ho capito, sorry.
Sarà che sono abituato a degli standard molto elevati con i tuoi scritti… )
Una domanda: ma la scelta del nome del giornalista, Ben Johnson, è voluta? Perché è una scelta strana e spiazzante: Ben è un ex atleta centometrista famoso per la sua potenza e il doping; sinceramente non capisco il collegamento.
Nel complesso discreta prova migliorabile con un ulteriore sviluppo della trama.
Ciao
Adriano

Quanto basta, di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario,
tema centrato e “concentrato” )
Come sempre il tuo racconto è scritto molto bene, buon ritmo e ambientazione.
Tuttavia ci sono alcune cose che non mi sono arrivate come avrebbero dovuto (IMHO). In primis il senso del tutto, non ho capito il finale, l’ho riletto ma non capisco lo stesso.
Tu hai scritto:
“E come accidenti pensavate di farlo? Lo guardo sorpreso, dove vuole andare a parare? Bastava invertire il processo. Lui legge il mio sgomento e scuote la testa, apre una pagina del manuale d’uso del Concentratore, capitolo Rigenerazione, e me la mostra.
Aggiungere acqua, q.b.”
E quindi? Bastava fare un “unzip”, oppure si doveva rigenerare con l’aggiunta di acqua? Boh..
Passiamo all’incipit: “L’allarme risuonò tra le pareti del cargo, scuotendoci dal torpore. Il viaggio era stato più travagliato del previsto ma eravamo arrivati a destinazione e la sirena che segnalava l’evento non poteva che suonare allegra alle mie orecchie.”
Bello, ma se mi parli di: “viaggio era stato più travagliato del previsto ma eravamo arrivati a destinazione”, poi mi aspetto delle spiegazioni/narrazioni in proposito, se mi fai vedere la pistola prima o poi devi usarla.
Inoltre, secondo me, hai ripetuto troppe volte la parola “concentrazione”, dopo un po’ suona stucchevole.
Nel complesso discreta prova.
Ciao
Adriano

L’essenza del guerriero, di Zebratigrata
Ciao Zeb,
tema centrato, su 4 ))
Molto evocativo il tuo racconto, scritto bene, di genere, mi ha ricordato un po’ Kung fu Panda.
Idea simpatica, leggera, che sei stato molto bravo a portare fino alla fine con delicatezza. Mentre leggevo mi sono immaginato un cartone animato tratto dalla tua storia… non male!
Unica osservazione:
“Taru aveva chiesto un giorno di tempo per riflettere. Dapprima passeggiò lungo il fiume con Nilao, poi arrostirono un pesce sopra a un fuocherello messo insieme con rametti e canne secche.”
“fuocherello” mi suona male nel contesto.
Nel complesso ottima prova.
Ciao
Adriano

Una passeggiata, di Diego Ducoli
Ciao Diego,
tema centrato, piove tanto in effetti!
Non mi è dispiaciuto questo tuo racconto: leggero, molto descrittivo, ma delicato, una delicatezza che riesci a descrivere bene come in una foto; un tenero istante tra due adolescenti (almeno così me li sono immaginati). Poesia in alcuni passaggi, bravo!
Non mi è piaciuto molto come suona la frase:
“Lei gli sorrise, con quel sorriso che gli stringeva i visceri.”
Preferisco “le viscere”, al maschile mi suona troppo arcaico, e vista la “leggerezza” del racconto, lo eviterei.
Buona prova

Ciao
Adriano


Tè in canonica, di LordMax
Ciao Lord & Max,
tema sfiorato collateralmente (la pioggia, ma non ha un peso fondamentale nel racconto, IMHO).
Il tuo racconto è ben scritto e scorre fluido grazie a un’ottima tecnica e un buon ritmo.
Non ho grossi appunti da farti se non un’osservazione sul contenuto: nel tuo scritto succede tutto nelle ultime righe, tutte le frasi precedenti sono una premessa; ciò andrebbe bene per un racconto più lungo, ma per uno di 3000 caratteri non funziona al 100%.
La frase:
“Sciocchezze. Sei mia moglie ma non per questo puoi dirmi cosa posso e cosa non posso fare"
È chiaramente FALSA! ))))
Nel complesso discreta prova che spero di rileggere sviluppata con più caratteri a disposizione.
Ciao
Adriano

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maria rosaria
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Re: Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 24 marzo 2017, 19:23

Ciao a tutti. Ecco la mia classifica.

1) A oriente, di Polly Russell
2) L’essenza del guerriero, di Zebratigrata
3) Il valore artistico dei cerchi nel grano, di Linda De Santi
4) Una passeggiata, di Diego Ducoli
5) Quanto basta, di Mario Pacchiarotti
6) Tè in canonica, di LordMax

1) A oriente, di Polly Russell
Grazie, innanzitutto, per avermi fatto conoscere la bellissima canzone dei Ratti della Sabina. L'ho ascoltata mentre leggevo il tuo racconto. Bello!
Il racconto è delicato e forte allo stesso tempo. Si incastra alla perfezione con i brani della canzone che hai citato e alla fine mi ha commosso.
Non ho nulla da dire, a parte qualche refuso che ti segnalo di seguito, ma tanto per riempire questi benedetti 300 caratteri.
Tema perfettamente centrato. Brava!

Polly Russell ha scritto:«Ce la fai?» Alza lo sguardo. Gli occhi ridotti a fessure. Accenna un sorriso e riprende(re) a camminare. Che domanda inutile, non possiamo fermarci, qui c'è solo sabbia. Grumi di muro ammassati come verruche sulla pelle ocra del mondo.
Il mare, se esiste, è lontano.

Mi sfilo il poncho e glielo poggio sulle spalle.
«Perché?» Sussurra, la macchia rossa sulla sua camicia e (è) più grande di quanto ricordassi.

Si morde le labbra e si stringe il fianco, del sangue cola tra le dita. «Come fai a dirlo? Non sai nemmeno se siamo nella direzione giusta.»
«Il sole tramonta sempre a ovest.»
É (È) sudato, deve avere la febbre. ]


2) L’essenza del guerriero, di Zebratigrata
Racconto delicato che ci proietta subito in un mondo fatto di regole, disciplina, rigore e rispetto della natura.
Un vero guerriero è colui che sa scegliere l'elemento più adatto alla propria natura, ma la scelta non è sempre una cosa facile.
Mi è piaciuto molto il finale con cui hai saputo interpretare in maniera egregia il tema assegnato.

Unica nota: all'inizio scrivi
Zebratigrata ha scritto:Non c’erano dubbi su quale fosse la risposta giusta.

Però poi scrivi:
Zebratigrata ha scritto: – Non ha senso. Gli elementi servono tutti, come posso scegliere?

Ho trovato un po' di contraddizione tra queste due frasi.
Ad ogni modo, bel racconto.

3) Il valore artistico dei cerchi nel grano, di Linda De Santi
Divertente il tuo racconto che propone una spiegazione "fantascientifica" dei cerchi nel grano e del triangolo delle Bermude (giusto?).
E' un racconto simpatico, con dialoghi rapidi che "acchiappano".
Ho apprezzato anche il finale, un po' aperto e che denuncia un certo modo di fare giornalismo.
Non sono pienamente convinta che il tema sia centrato. Ma su questo non mi sono fatta un'idea precisa e posso anche sbagliare.


4) Una passeggiata, di Diego Ducoli
Un racconto delicato, romantico, in cui l'acqua fluisce dall'inizio alla fine e si confonde quasi con il sentimento del protagonista: un fluire prima lento che pian piano si accresce fino a smettere del tutto. Così Sandro vede il suo sentimento per Anna accrescersi durante tutta la durata della passeggiata fino a inibirsi alla fine, quando l'acquazzone finisce ed è ora di tornare a casa.
Credo anch'io che manchi qualcosa, un guizzo forse, un imprevisto che potesse far godere di più di questa piccola bella storia che, seppur delicata e ben scritta, rimane un po' sospesa.

5) Quanto basta, di Mario Pacchiarotti
Ho letto il tuo racconto con interesse e divertimento. Mi ha fatto sorridere l'idea di "concentrare" un pianeta per trasportarlo. Nel finale scopro che la concentrazione non è altro che una disidratazione. Geniale!
Però ci sono alcune cose che non mi convincono e siccome non sono una grande lettrice di fantascienza provo a esportele per capire se magari l'errore è solo mio di comprensione (e ottusaggine):
1) a un certo punto scrivi:
"– Non ci sono alternative, per caricarlo a bordo una volta Concentrato è necessario non superare quelle dimensioni.
– Lo perderemo nello spazio, è troppo piccolo – commentò Raina – dovremmo procedere in due stadi.
– Basta! Ne abbiamo parlato fino alla nausea, nessuno ha mai Concentrato un pianeta intero, figuriamoci se possiamo rischiare di farlo due volte."

Ecco, qui mi sono un po' persa. Cosa significa procedere in due stadi?. Se il processo di concentrazione si rischia di farlo due volte, la cosa più ovvia che mi è venuta in mente è che quel "due stadi" significhi dividere il pianeta in due parti e concentrare le due parti per un trasporto meno pericoloso. Insomma, questo punto mi ha fatto un po' storcere il naso, ma solo perchè non sono riuscita a immaginarmi quello che invece fino a prima mi avevi mostrato benissimo.
2) Anche io, come Angelo, credo che se il pianeta è troppo piccolo diminuisce (anziché aumentare) i rischi di collisione con asteroidi o corpi celesti vari.
3) Il finale: quell'aggiungere acqua q.b. mi piace, solo con capisco perchè, se è scritto nel manuale d'uso del Concentratore, debba lasciar perplesso il Supremo giudice.

Alla prossima. :-)


6) Tè in canonica, di LordMax
Conosco i Jehtro Tull ma solo di nome, purtroppo non conosco le loro canzoni.
A parte questo, credo che il racconto sia un po' troppo ermetico. Si intuisce che la carenza di caratteri ti ha condizionato, portandoti a iniziare con disinvoltura per poi accelerare nel finale dove tutto rimane un po' misterioso.
Manca, a mio avviso, qualche virgola:
lordmax ha scritto:“Prendi almeno un ombrello, visto come piove a Londra.

oppure:
lordmax ha scritto:A suo tempo, amico mio. A suo tempo” risponde.


Ho fatto un po' fatica a ritrovare il tema dell'acqua: il tè, la pioggia?
Fai riferimento al vino cotto che si lega come simbolo a quello dell'acqua.
Forse è solo la mia ignoranza a riguardo che non mi rende capace di vedere il collegamento.
Penso che il racconto meriti un ampliamento per essere meglio compreso e goduto.
Alla prossima.
:-)
Maria Rosaria

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 29 marzo 2017, 18:00

La solita premessa? No!

Acqua! è stato un tema ampio e forse proprio per questo complicato. L'ultimo posto a "Tè in canonica" è quasi offensivo e me ne scuso, ma l'ermeticità del testo rispetto agli altri (che certamente vale di più e poteva essere uno dei migliori con dei caratteri aggiuntivi che potevano limare il tratto simbolico) mi ha fatto propendere per questa scelta.
Quarta e quinta posizione sono pari merito e poco più su ho piazzato Diego Ducoli e la leggerezza del suo testo.
Primo e secondo posto per Zebratigrata e Polly, che hanno narrato delle storie belle e lontane.
Complimenti a tutti!


Classifica e commenti:

1) L'essenza del guerriero, di Zebratigrata
2) A Oriente, di Polly Russel
3) Una passeggiata, di Diego Ducoli
4) Il valore artistico dei cerchi nel grano, di Linda De Santi
5) Quanto basta, di Mario Picchiarotti
6) Tè in canonica, di LordMax

A Oriente

Ciao Polly,
hai corso un bel rischio con questo testo che rimanda ad una canzone ai più sconosciuta (a me per primo ovviamente; non è il mio genere ma non dispiace). L'ambientazione e le descrizioni sono da Polly: luoghi borderline, frasi dure (la sabbia se ne frega e continua a far male) e altre evocative (Il mare, se esiste, è lontano). Hai corso un bel rischio ma credo sia venuto un bel lavoro, anche se i caratteri "spesi" per la spiegazione e le citazioni sono davvero tanti. Bel finale. Sulla struttura: in questi casi è molto personale l'apprezzamento o meno; per me hai fatto bene a spezzettare la canzone nel testo e non scriverla tutta insieme, però la spiegazione forse l'avrei tenuta alla fine, diminuendola:
In corsivo il testo di "A oriente", dei Ratti della Sabina.
Brava, alla prossima,
G.
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Il valore artistico dei cerchi nel grano

Ciao Linda,
io fino a metà racconto non capivo cosa ci facesse Ben Johnson nella veste di intervistatore. Ad un certo punto credevo volesse discolparsi per il doping dicendo che aveva ingerito una strana "Acqua!" per battere Carl Lewis. Poi ho capito: un caso sfortunato di omonimia!
Sulla storia qualche incongruenza l'ho trovata anch'io e riguarda il motivo della rivelazione di Cole a Johnson. Il perché l'hai spiegato e quindi non c'è bisogno di ritornarci sopra.
Ho letto tutti i commenti e ho capito che l'operazione di taglio (e che taglio!) si è rivelata ostica. In generale un racconto dicreto, non lineare e ben strutturato come al tuo solito. Un quasi-reale con il pensiero agli alieni!
Alla prossima,
G.
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Quanto basta

Ciao Mario, è sempre un piacere leggere i tuoi racconti.
Anche questo si legge bene, però ti confermo anch'io che qualcosa andava sistemato. Un pizzico di ironia all'inizio avrebbe agevolato il finale. Oppure un personaggio dal tono sarcastico, sopra le righe, avrebbe legato lo stesso finale. Sul tema ci siamo quasi: il punto esclamativo forse avrebbe meritato una battuta più accesa, anche se il modo con cui hai costruito il testo è chiuso egregiamente dalla battuta culinaria "Aggiungere acqua, q. b.".
Sulla questione rischio/probabilità della collissione hai dato una spiegazione che mi convince, anche se leggendolo anch'io ho trovato il fatto strano: probabilmente il nostro pensiero di spazio infinito ci fa percepire come difficile l'impatto tra asteroide e pianeta grande e ancora più difficile quello con uno piccolissimo. Ma gli effetti sono diversi, vero!
Alla prossima,
G.
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L'essenza del guerriero

Ciao Zebratigrata,
molto particolare il modo col quale hai affrontato il tema. Evocativo, ma non eccessivamente; non troppo ermetico come può capitare in questo genere di racconti. Anch'io ho dovuto rileggere la parte che ti ha fatto notare Angelo perché non mi era risultata chiara, ma hai già risposto :-)
L'unica cosa che non mi ha totalmente soddisfatto è dipesa dal tema: il finale, con la scelta dell'acqua, era scontato, non poteva finire diversamente. Però sei riuscita a rendere tutto godibile con delle belle frasi.
Alla prossima,
G.
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Una passeggiata

Ciao Diego,
hai scritto un racconto delicato in cui i fatti e i protagonisti lasciano spazio alle belle descrizioni.
Non ci sono tanti appunti da fare, se non che la leggerezza con la quale l'hai costruito ha tolto un po' di sapore, come se mancasse l'ingrediente che lo facesse distinguere.
Non ho idea ancora della classifica perché è il secondo racconto del gruppo che leggo. Posso dirti che qualitativamente è discreto ed è mancato solo un imprevisto o un finale più deciso.
Alla prossima,
G.
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Tè in canonica

Ciao LordMax,
l'ambientazione è un bel pregio del racconto, senza contare la fatalità dell'attentato di questi giorni! La parte del dialogo finale è complicata dal numero dei protagonisti e, di conseguenza, dal fatto che hai dovuto specificare ogni volta chi stesse parlando perdendo caratteri utili (ho trovato anch'io le stesse difficoltà, avevo tre protagonisti). La sproporzione tra le premesse e i fatti l'ho ritrovata anch'io. Nel complesso una prova discreta che, vista l'ambientazione, avrebbe avuto bisogno di caratteri in più: penso alla ricchezza di particolari e delle suggestioni, degli oggetti e dei significati. Tema preso di lato.
Alla prossima,
G.
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chiara.rufino
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Re: Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 29 marzo 2017, 21:33

A oriente

Bel racconto. Sarà che sono influenzata da ciò che sto guardando, ma mi è parso un mix tra Kenshiro e Mad Max. Non ho notato i refusi, tolti gli errori che ti sono stati fatti notare ma quello è alquanto trascurabile. Rimane comunque una bella prova, anche se col finale dolceamaro. Uso anche io le canzoni, senza citarle troppo, e devo dire che sei riuscita nell’intento.

Il valore artistico dei cerchi nel grano

Non lo so, tolta la tua abilità nel narrarci questo tipo di storie, mi sa di introduzione a un bel romanzo che poi pian piano dipanerai. Non sono del tutto sicura della riuscita; c’è il tema, ci sono i personaggi, è che come hai incastrato tutto non regge alla fin fine. I nomi dei personaggi mi hanno fatta sorridere e mi sanno di già sentiti ma secondo me dovresti andare avanti con questa storia.

Quanto basta

Molto carino ma, come Linda, secondo me necessitavamo di qualche altra spiegazione. Hai fatto benissimo a spiegarci come si concentra un pianeta e tutto quanto solo che, alla fine, ho riso e mi sono sentita un po’ presa in giro dal finale “semplicistico”. Non mi è ben chiaro inoltre perché debbano concentrare un pianeta ma magari sono io che non colgo subito quando leggo. Alla prossima.

L’essenza del guerriero

Ciao Sara e bentornata!
Ti confesso che alla fine ci sono rimasta un po’ male; mi aspettavo sin dall’inizio che il nostro Taru prendesse il dominio dell’acqua per rimanere in tema e invece ci mostri, in modo “didascalico”, passami il termine, come nella scuola si proceda di elemento in elemento, di maestro in allievo. Per me è una prova a metà non tanto per la trama ma proprio perché solo alla fine arriva il tema dell’acqua. Per il resto, il racconto mi è piaciuto molto.

Una passeggiata

Un “grazie” sincero da parte mia dopo tutti i racconti fantasy/sci-fi del vostro gruppo. Non che mi diano noia, chiaro, è che è bello variare. Detto questo, il tema c’è e si vede solo che, mi accodo agli altri, la tensione svanisce in poco tempo e si manifesta in tempo ancor minore. Vorrei capire perché i due non possano stare assieme, che ci facessero là o altro ma non ci hai dato il tempo. Rimane comunque una bella storia.

Tè in canonica

La frase l’ho riconosciuta alla fine ma solo perché è già citata da Blake in “London”, di cui il caro “pifferaio magico” Anderson sa vita morte e miracoli, quindi chapeau per la citazione e i collegamenti vari (fine della parafrasi accademica). Ok, dopo la legenda ho colto bene i simboli e tutto però c’è qualcosa che non mi convince ancora. Come ho già detto a Linda, sembra un gran bel prologo per un testo alla Alan Moore come “From Hell” e niente, mi lasci così in attesa di altro o di altre simbologie, è un gran peccato.
PS: Aqualooong my frieeend (sì, io li sento i Jethro Tull:D).

1. A oriente
2. Una passeggiata
3. L'essenza del guerriero
4. Quanto Basta
5. Il valore artistico dei cerchi nel grano
6. Tè in canonica
404 Patience Not Found

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raffaele.marra
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Re: Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 29 marzo 2017, 23:43

Salve a tutti. Ecco classifica e commenti:

1° - L'essenza del guerriero - Zebratigrata

2° - Quanto basta - Mauro Pacchiarotti

3° - Una passeggiata - Diego Ducoli

4° - Tè in canonica - Lord Max

5° - A Oriente - Polly Russell

6° - Il valore artistico dei cerchi nel grano - Linda De Santi





L'essenza del guerriero - Zebratigrata
Di solito mi appassiono difficilmente a questo tipo di racconti, in cui ci si affida ad un contesto storico/culturale/epico totalmente distante da quelli cui sono maggiormente affezionato. In questo caso, però, riconosco una tua straordinaria capacità di coinvolgere me lettore in qualcosa che, sulle prime righe, mi risultava sgradito, quasi antipatico. Invece il tuo stile impeccabile, questa volta addirittura oserei dire perfetto, mi ha conquistato parola dopo parola incuriosendomi, legandomi al testo, convincendomi ad andare avanti sebbene intuissi già il finale, infine appagandomi. Quindi, in definitiva, secondo me si tratta di un'ottima prova in cui lo stile predomina nettamente su una trama non eccezionale.

Quanto basta - Mauro Pacchiarotti
Sicuramente lo spunto di partenza è avvincente e originale, con altrettanta certezza dico che il tutto andrebbe approfondito con molta più consapevolezza. A voler dare una lettura scientifica alla tua idea, vengono a galla una serie di interrogativi che stentano a mantenersi al di qua dell'inverosimiglianza. Concentrare un pianeta in una sfera di venti metri di diametro è un'idea affascinante, ma porta in sé una serie di complicazioni anche
piuttosto elementari (nella definizione, non nella risoluzione, ahimè!). Non capisco se il tuo progetto di concentrazione si basi su una semplice disidratazione o sulla riduzione del vuoto atomico; in entrambi i casi, ovviamente, noto alcune evidenti incongruenze. Se si trattasse di riduzione per semplice disidratazione, considerando la riduzione ad una sfera di venti metri di diametro, non credo che in fondo ci voglia poi così tanta acqua per ripristinare lo status quo ante. Se si trattasse di riduzione per eliminazione del vuoto atomico, allora il discorso si complica notevolmente perché comincio a chiedermi perché debba mancare proprio l'acqua (se non perché era il tema del mese). Spero mi perdonerai per queste digressioni, ma mi piaceva renderti partecipe dei tanti "scervellamenti" che un racconto così può suscitare.
Probabilmente mi risponderai che si tratta di un racconto molto più leggero di questo mio stesso commento, e quindi è ammissibile un po' di affidamento alla sacrosanta potenza dell'immaginazione e chi s'è visto s'è visto. Dalla tua c'è il fatto che, con il finale che punta sull'ironia, hai dimostrato di aver scelto di realizzare un racconto "soft" che, come tale, non necessita di particolare precisione scientifica, nonostante l'idea di partenza fosse potenzialmente grandiosa per un testo molto più "serio" e fisicamente attendibile. Concludo il tutto con il confermarti, visto che sicuramente non si sarà capito, che secondo me hai comunque fatto un buon lavoro.

Una passeggiata - Diego Ducoli
Se io raccontassi a qualcuno la trama di questo racconto, probabilmente il mio interlocutore mi direbbe che si tratta di un qualcosa di banale, di una storia poco avvincente, di "un niente di che". Invece devo confessarti che leggendolo il tuo testo è capace di coinvolgere il lettore e il coinvolgimento arriva fino in fondo, nonostante un finale privo di fuochi d'artificio (e anche di acqua, visto che spiove). Non so che dire; è vero che mancano particolari slanci emotivi, che manca la passione sfrenata, che manca il colpo di scena. Eppure il tutto mi sembra funzionare, perché il testo lascia un senso di appagamento e di compiutezza. In definitiva, si tratta di un racconto di buono stile, in tema con il contest, che non sarà probabilmente eccezionale ma merita assolutamente rispetto.

Tè in canonica - Lord Max
A differenza di un altro racconto presente nel tuo stesso gruppo, trovo che nel tuo la citazione del brano musicale sia gestita in maniera molto più equilibrata. Ho l'impressione che tu sia partito da una frase del gruppo e abbia intessuto sopra un testo che ha un'ottima originalità. Lo stile è essenziale e leggero, e il tutto si lascia leggere con interesse.
Trovo però poco presente il tema dell'acqua.

A Oriente - Polly Russell
Mi sembra un buon lavoro, caratterizzato, come al tuo solito, da uno stile curato molto bene e perfettamente consono alla storia narrata. C'è dell'emozione nel leggerlo, e questa è un'altra caratteristica positiva. Ciò che non mi è tanto piaciuto è il legame troppo stretto con il testo e il ripetersi delle citazioni che, in un testo di meno di 3000 battute, rappresentano una percentuale non trascurabile. Ma non ne voglio fare una questione di numero di caratteri copiati dal testo; il fatto è piuttosto che dal testo traspare il fascino che provi per il brano musicale e si capisce come tu abbia davvero "vissuto" la canzone reinterpretandola con la tua creatività. Questa tua esperienza, però, resta per me lettore molto molto marginale; per quanto io ascolti e riascolti la canzone, non riesco ad appassionarmici come te e, di conseguenza, non riesco a condividere il tuo fascino per essa. Se fosse la mia canzone preferita, o una canzone che mi accompagna da anni, allora probabilmente apprezzerei molto di più il tuo testo e il legame che ha con il brano. Invece è un qualcosa di "esterno" alle mie conoscenze e come tale non mi emoziona vederlo citato, non mi intriga l'interpretazione che dai di esso e non mi giustifica l'aver speso così tanti caratteri per ripeterne il testo.
Detto ciò, concludo ripetendo ciò che ho detto all'inizio: comunque si tratta di un buon lavoro.

Il valore artistico dei cerchi nel grano - Linda De Santi
Racconti di questo tipo, secondo me, possono essere narrati in due modi completamente diversi: si potrebbe scegliere un racconto perfettamente credibile, realistico, curato in ogni dettaglio oppure si potrebbe optare per un racconto molto più leggero, dal tono fantastico, senza pretese di razionalità né di particolare coerenza. Nel tuo caso riscontro un problema di indecisione tra i due atteggiamenti. In altre parole sembra che tu voglia rendere credibile il tutto però molte cose sfuggono e gli interrogativi si accumulano. Il dubbio più incalzante è:
perché rendere il giornalista consapevole dell'inganno? Insomma, secondo me ci sarebbe bisogno di rivedere un po' lo stile e scegliere se curare meglio la credibilità oppure accettare l'atmosfera "fantastica" e quindi rinunciare del tutto al realismo. Di buono c'è l'idea che mi è piaciuta. Poco radicato, invece, trovo il tema: nella tua storia l'acqua è solo marginale, assolutamente sostituibile con qualcos'altro.

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antico
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Re: Gruppo FERNANDEZ: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » martedì 4 aprile 2017, 12:02

Ecco a voi la mia classifica...

1) Una passeggiata
2) L'essenza del guerriero
3) Il valore artistico dei cerchi nel grano
4) A oriente
5) Il tè in canonica

Ed ecco i miei commenti

Una passeggiata, di Diego Ducoli
Troppo spesso tendi a nasconderti nella battuta, nel racconto ironico e quasi scherzoso. E invece ecco che quando te ne discosti riesci a produrre piccole gemme, come questa. Del resto, anche nell'edizione in cui hai vinto, se non ricordo male, il tuo racconto era ben lungi dallo scherzo. Poco da dire, mantieni la narrazione sempre sul filo senza mai scadere nel patetico, ma rimanendo dal lato del VERO, molto bene. Il tema è preso in pieno e senza mai nominarlo, altro punto a tuo favore. Per me questo è un pollice su.

L'essenza del guerriero, di Zebratigrata
Solo un problemino: il passaggio alla sua decisione finale, nel senso che sul momento non ho notato l'andata a capo e mi è sembrato stesse rivolgendosi ancora al vecchio della scena precedente. Per il resto, ottimo. Tema declinato ottimamente, tutto ben controllato e piacevole da leggere. Pollice quasi su, per me.

Il valore artistico dei cerchi nel grano, di Linda De Santi
Non mi è dispiaciuto. Il tono è leggero e questo porta tutto il racconto a non prendersi troppo sul serio. Certo, non so proprio come farà a giustificare la creazione dei triangoli d'acqua, ma quello è un altro paio di maniche. Il tema c'è nel suo senso di ACQUA!, ovvero MANCATO! VI SIETE SBAGLIATI! Sul nome del protagonista, sono quasi sicuro di averlo trovato anche in altri contesti, quindi, anche se anch'io sono uno "sportivo della tv", non mi ha infastidito l'omonimia con l'ex infame per eccellenza (ha perso lo scettro contro Armstrong... No, non l'astronauta e neppure il musicista... Il ciclista). Direi un pollice tendente verso l'alto.

A oriente, di Polly Russell
Sono un po' incerto. La nota iniziale non la considero nel racconto, semmai va spostata come nota finale. Le parole della canzone non mi provocano nulla, non la conosco e neppure mi sembra così fondamentale per due/terzi del racconto. Per il finale è un altro discorso, in quel punto è funzionale. Occhio che ti lasci indietro anche la caratterizzazione dei protagonisti... Leggendo, mi sono sembrati due uomini, nulla mi fa pensare alla protagonista come donna. A quel punto, però, mi chiedo perché? Nel senso che ci sarà un motivo per quella scelta e non trovandolo, m'incricco. Per il resto, la tua grande capacità di creare immagini e sensazioni rimane immutata e il mio giudizio è da pollice ni che però punta verso l'alto. Solo, alcune tue decisioni sono, a mio avviso, sbagliate e poco funzionali.

Il tè in canonica, di LordMax
L'idea che mi sono fatto leggendo il testo è che i tuoi personaggi siano sulla falsariga degli american gods di Gaiman, anche se è parecchio tirata come definizione. Che la moglie di Simon gli faccia cenno al brutto tempo A Londra mi porta anche a pensare che vivano in una sorta di non luogo e che prendo la porta possano trovarsi in ogni dove da loro desiderato. Però ho vito che nessun altro ha inteso in questo modo, quindi magari sono in fallo io. Tutti i riferimenti sono decisamente ben studiati e anche se non propondo per l'ermeticità nei racconti brevi devo dire che la tua spiegazione mi ha soddisfatto e convinto che sia demerito mio la loro non comprensione. Però... Il tuo sembra un prologo a un pezzo più ampio, non riesci a concludere adeguatamente e pertanto la sensazione è di lavoro incompiuto. Pollice ni, a questo giro, per me.

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