1985 - DAY ONE

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
Canadria
Messaggi: 242

1985 - DAY ONE

Messaggio#1 » lunedì 17 aprile 2017, 22:25

Nel 1985 aveva centosei anni ed era il più grande del mondo.
Grande nel senso di vecchio, perché era un omino di 55 chili con le spalle ricurve e lo sterno incavato e la pancia tanto molle e sottile che sembrava di potergli toccare la colonna vertebrale affondando un dito nel suo ombelico.
Nel 1899, all’alba di una nuova era, mentre passeggiava per le vie del mercato rionale, lo avvolse la stretta della solitudine e della disperazione. Un ragazzo, al suo fianco, cantava

E’ solo obliato
da vile chi muore
al bravo soldato
al vero valor
è premio serbato
di gloria, d’onor!
E’ bella la guerra, è bella la guerra!


Al ritmo cadenzato di quelle parole contò i suoi passi e quanti ne aveva fatti fino ad allora, non per giungere al mercato rionale di un paesino d’entroterra, ma per giungere ai suoi vent’anni in siffatta maniera.
“Ahi – si disse – arriverà per tutti la fine.” e solo lo consolò che la morte avrebbe toccato indistintamente tutti, dal pescivendolo al fruttaiolo, dal comandante d’armi sino al pavido infante, e così si consolò, con la consapevolezza di un male comune, di una collettiva finitezza, di un punto ignoto d’arrivo che toccava ancora ad altri prima di lui.
A questo pensò, e comprò della verdura di stagione da bollire.

Ma nel 1985 aveva centosei anni ed era il più grande del mondo. La stretta della solitudine gli schiacciava l’ombelico sulle vertebre lombari ed i polmoni sospiravano a fatica, oppressi dai fumi dell’angoscia.
Il mondo conosciuto del 1899 era tutto già morto e nessuno più di lui era ormai vicino all’ignoto.

Nel 1985 io avevo dieci anni ed amavo mio nonno per la sua forza d’animo.
Il 7 di aprile mi strinse una mano e mi disse “Avrei voluto vederti dottore”.
Quando chiuse gli occhi sentii un tentacolo viola che mi attraversava le vesti e mi perforava l’intestino e stringeva lo stomaco e la gola ad una sola morsa.
“Aufh” sputai, perché mi mancava il fiato.
Com’è dura essere l’ultimo tra i ventenni del tuo mondo, com’è dura avere vent’anni ottant’anni dopo, com’è dura averne dieci e insieme centosei!
Ultima modifica di Canadria il lunedì 17 aprile 2017, 23:52, modificato 2 volte in totale.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: 1965

Messaggio#2 » lunedì 17 aprile 2017, 22:44

Ciao Claudia e bentornata! Erano alcune edizioni, se non sbaglio, che mancavi! Caratteri e tempo ok, sei nella FORLANI EDITION!

Ps: se domani sera vorrai scrivere un secondo racconto sul nuovo tema che svelerò alle 21 in punto potrai partecipare sia con questo che con quell'altro!

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#3 » venerdì 21 aprile 2017, 15:10

Ciao!
Il primo tentacolo non dimentica mai perché è dentro a tuo nonno. E ti uccide quando lo incontri.
Forse poteva essere anche suo bisnonno, vista l'età avanzata, sarebbe stato più ragionevole che supporre due generazioni con figli in tarda età.

Il racconto mi piace, manca solo una scintilla in più che mi faccia capire che stai preparando qualcosa di diverso da una scena affettuosa tra un vecchio che ha visto morire tutti attorno a sé e si sente solo. Prima ci sono solo nostalgia, tristezza, ricordi, un po' di disperazione. Non prepari molto il ribaltamento finale, ci convinci genuinamente che lui abbia 106 anni e basta, e non un'età lunga e indefinita saltando di corpo in corpo.

Ho anche avuto il dubbio che non si trattasse di un parassita ma di una qualche forma di elisir-simbionte di lunga vita che ha permesso al nonno di vivere così a lungo e che ora sta donando al nipote. Forse mi piace di più come interpretazione, perché la direzione del racconto mi sembrava comunque puntare a un finale positivo.

ad una sola morsa > in una sola morsa

Canadria
Messaggi: 242

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#4 » venerdì 21 aprile 2017, 19:26

Caro Andrea,
mi piace quando sei chiamato a commentare le mie storie, mi offri sempre nuovi stimoli e spesso, come in questo caso, una diversa visione della trama. Anche le osservazioni sono sempre centrate. Andiamo per ordine:
1) E' vero! Caspita, avevo fatto i conti sulla data di nascita del nonno, su quando doveva nascere per avere vent'anni nel 1899 e quando doveva morire per averne 106 al termine della storia (perché proprio questo numero? Boh!) e poi mi sono lasciata sfuggire il rapporto di età tra nonno e nipote! Hai ragione: deve essere il suo bisnonno.

2) La mia interpretazione è forse più banale ma, a mio modo di vedere, più angosciosa: il tentacolo è in realtà un tentacolo non reale, astratto: è l'angoscia della morte, della fine, che pervade il (pro)nipote che vede il (bis)nonno morire ancora così attaccato alla vita, tanto che a 106 anni gli confida "Avrei voluto vederti dottore", come se sino ad allora avesse sperato di vivere almeno quindici anni di più. Nella mia immaginazione, da quel momento in poi, anche il ragazzino vivrà con angoscia crescente la propria condizione di essere mortale.
Devo dire che anche le tua idee mi piacciono molto e aprono nuovi scenari involontari in un racconto che probabilmente dal tuo punto di vista adesso sarà molto meno interessante. Io l'ho buttato giù con personale violenza, davvero come un "primo tentacolo".

Grazie ancora, davvero, per il commento sempre attento e pertinente.

Ciao!

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#5 » venerdì 21 aprile 2017, 20:27

Mi spiace, a volte mi perdo le interpretazioni profonde, ma è un mio difetto. Leggo tentacolo, la mia mente dipinge un tentacolo e poi faccio fatica a staccarmi dall'idea iniziale.
La paura della morte torna molto bene con il tema, e rileggendo è molto chiaro. Il trauma della prima morte vissuta in prima persona per un bambino e come lo cambia. Mi piace ancora di più così!

Avatar utente
giancarmine trotta
Messaggi: 383

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#6 » lunedì 24 aprile 2017, 15:19

Ciao Canadria,
un buon racconto anche questo.
Assodato che si tratti più probabilmente del bisnonno, mi è piaciuta l'idea del tentacolo astratto, del dolore interiore. Secondo me, anzi, potevi osare di più (e anche i caratteri l'avrebbero permesso) nel rapporto (bis)nonno/bambino: un gioco per esempio, magari con delle armi giocattolo.
In conclusione un'idea con potenzialità enormi: il tema per me è centrato, peccato solo che è stato sviluppato (bene) in parte, senza altri particolari o guizzi che l'avrebbero reso ottimo.
A rileggergi,
G.

mezzomatto
Messaggi: 171

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#7 » martedì 25 aprile 2017, 17:20

Racconto di sentimenti delicati e di misteriosi legami che saltano le generazioni. Anch'io ho avuto consapevolezza della morte quando mi è morta la nonna quando avevo poco più di sei anni. E anch'io ho sentito un tentacolo di ghiaccio avvolgersi attorno alla pancia, quella che trasforma il cibo in forza vitale.
Mi ha un po' disorientato il cambio di punto di vista: dell'avo nella prima parte al bambino nella seconda. Io avrei lasciato
“Avrei voluto vederti dottore”.
dal punto di vista del nonno e cambiato pdv dopo questa frase.
Nella frase
lo avvolse la stretta della solitudine e della disperazione.
, forse sarebbe meglio usare il trapassato: lo aveva avvolto.

Avatar utente
patty.barale
Messaggi: 349
Contatta:

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#8 » martedì 25 aprile 2017, 18:16

Racconto delicato e poetico, sviluppato con un registro linguistico decisamente appropriato, e per questo aspetto ti faccio i miei complimenti.
Mentre ammetto di aver avuto bisogno di leggere i commenti per capire il finale:

Com’è dura essere l’ultimo tra i ventenni del tuo mondo, com’è dura avere vent’anni ottant’anni dopo, com’è dura averne dieci e insieme centosei!


Mi ha decisamente portato fuori strada, facendomi sguazzare in ipotesi simili a quelle di Andrea.

Mi associo alla "critica" legata al nonno/bisnonno.

Secondo me è da rivedere un po' il finale e soprattutto eliminerei

Aufh” sputai, perché mi mancava il fiato
.

che spezza la delicatezza e la poesia del tutto (IMHO)

Carolina P.
Messaggi: 28

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#9 » mercoledì 26 aprile 2017, 18:50

Ciao!
Questo racconto mi è piaciuto molto, mi ha emozionata e angosciata. La consapevolezza del nonno (o bisnonno, come dir si voglia) di essere mortale, seppure assolutamente normale, mi ha rattristata. Il "mal comune mezzo gaudio" ha un sapore davvero amaro, anche se lo sappiamo tutti quanti che non siamo eterni. Anche io ci ho visto quasi della poesia, nella parte centrale. Ahimè, tutte queste sensazioni sono state smorzate dalla frase finale, perché ho dovuto rileggerla più volte per capirla e ha rotto il ritmo che si era creato.
Tutto sommato, una bella prova!

Alla prossima :)

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: 1985 - DAY ONE

Messaggio#10 » mercoledì 3 maggio 2017, 15:45

Un racconto molto particolare, estremamente poetico, luminoso nonostante la tematica trattata. Forse non sono riuscito ad afferrare in pieno quanto volevi trasmettere, ma credo sia proprio uno di quei testi che parlano in modo estremamente personale a ciascuno di noi, pertanto bene così. Il tema è affrontato molto bene. Per me un pollice quasi su, non pieno pieno perché ho la sensazione che potresti ancora migliorarlo.

Torna a “98° Edizione - Forlani Edition - l'Ottava della Quinta Era - NOVANTOTTESIMA ALL TIME”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti