Spaventapasseri - DAY ONE

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
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erika.adale
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Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#1 » lunedì 17 aprile 2017, 23:04

Sara lo vedeva dalla bicicletta. Seduta sul seggiolino, davanti alla mamma che pedalava e sbuffava, la piccola si godeva serena il vento sul viso finché non arrivavano al campo di erba medica.
All’inizio della curva la bimba si metteva il pollice in bocca e chiudeva gli occhi. Eppure, giunte al rettilineo della pista ciclabile, era come se le palpebre si sollevassero da sole e fosse costretta a guardare quel volto. Il ghigno disegnato sulla juta faceva montare un’onda di paura che le chiudeva la gola e la precipitava in un mondo di smarrimento e solitudine. Provava a resistere qualche istante a quell'emozione spaventosa, poi lanciava un grido angosciato e scoppiava a piangere.
La sagoma oscura era già alle loro spalle quando la mamma si fermava e le chiedeva cosa fosse successo. Ti ha punto un insetto? Troppo caldo, troppo freddo?
Sara non osava girarsi e non aveva parole per descriverlo. Si limitava a piangere e tremare, incredula che fossero passate indenni sotto quegli occhi senza sguardo.
All’ennesimo gita terminato fra le lacrime, la madre della piccola ripensò alla strada che percorrevano con senso critico. L’unico elemento che, in quel punto, fosse diverso dal resto della pista ciclabile, era un vecchio spaventapasseri che svettava in mezzo a un campo.
Sara avrebbe dovuto vederlo da vicino, per capire che si trattava di un innocuo ammasso di stracci.
Il giorno successivo osservò la bambina che, in prossimità della curva, si raggomitolò sul seggiolino. La donna frenò proprio di fronte al fantoccio, mise la bici sul cavalletto e afferrò la bimba che tremava, pallida come un lenzuolo. Entrò nel campo e si avvicinò allo spaventapasseri, stringendola a sé. Certo che era davvero brutto, con quella testa storta e i vestiti ormai laceri e marciti per la pioggia.
“Non c’è nulla di cui avere paura, vedi? E’ solo…”
Lo schianto fu così forte che, per istinto, la donna si piegò sopra la bambina per proteggerla; chiuse gli occhi e si inginocchiò nell’erba medica. Seguì un rumore stridulo, di ferro trascinato sull’asfalto, un tonfo metallico e le grida concitate di qualcuno.
Solo quando la campagna tornò silenziosa trovò il coraggio di voltarsi.
Una macchina era uscita di strada, ricadendo sulla pista ciclabile e travolgendo la bicicletta che ora giaceva, ritorta, al limite del campo.

Sara sollevò il viso e guardò lo spaventapasseri da vicino. Non era così brutto, in fondo. Il sorriso era simpatico e, per un attimo, ebbe perfino l’impressione che le facesse l’occhiolino.
Ultima modifica di erika.adale il lunedì 17 aprile 2017, 23:12, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Spaventapasseri

Messaggio#2 » lunedì 17 aprile 2017, 23:08

Ciao Erika e bentornata a Minuti Contati! Tutto ok con i caratteri e il tempo, il tuo racconto è ammesso!

Ps: se domani sera vorrai scrivere un secondo racconto sul nuovo tema che svelerò alle 21 in punto potrai partecipare sia con questo che con quell'altro!

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Andrea Partiti
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#3 » venerdì 21 aprile 2017, 14:26

Ciao, mi piace la semplicità del tuo racconto.
Scegliere una bambina come protagonista rende senza dubbio più spaventosa questa prima paura, perché anche una piccola paura può amplificarsi e diventare terrificante e insopportabile.
L'incidente e l'auto quasi sembrano di troppo, colpiscono più la madre che la figlia. Mentre la madre si può rendere conto del pericolo corso e scampato, la bambina resta comunque concentrata sullo spaventapasseri. Ci può stare il doppio livello di paure reali e amplificate, ma allora renderei più esplicito in qualche modo che Sara quasi dismette l'incidente, nella situazione stressante in cui si trova.
Non cambierei quasi nulla di ritmi e struttura che hai scelto. Sono "regolari" e senza punti deboli e mi sembra che il racconto si legga molto bene e senza intoppi.
Il tema c'è senza ambiguità ed è centrale alla storia.

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patty.barale
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#4 » venerdì 21 aprile 2017, 22:23

un racconto tenero e delicato, il tuo, che bene affronta la paura irrazionale di una bambina. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai portato avanti la narrazione, semplice e senza sbavature.

Ho solo una critica: se la bambina è sul seggiolino anteriore, probabilmente è molto piccola (max tre/quattro anni) perché il peso max di questi seggiolini è 15 Kg: mi pare improbabile che a quell’età sia in grado di comprendere la gravità di quanto sarebbe potuto accadere, tanto da superare la sua grande paura e vedere nello spaventapasseri quasi un amico.

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giancarmine trotta
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#5 » lunedì 24 aprile 2017, 22:14

Ciao Erika,
il dubbio di Patty mi ha subito bloccato il giudizio, fino a quel punto positivo: il racconto si legge bene e il finale, almeno così come l'ho inteso io, tende a far diventare "buono" agli occhi della bimba lo spaventapasseri "cattivo". Questo cambio sembra una conseguenza dello schianto evitato, come se lo spaventapasseri le avesse salvate; ed eccomi al dubbio di Patty: può una bimba così piccola elaborare questo pensiero?
Il racconto è al (tuo) solito ben descritto; mi sarebbe piaciuto un finale con un passaggio temporale con la bimba ormai ragazzina che si salva da un incidente e guarda lo spaventapasseri facendo l'occhiolino.
Dimmi che ne pensi!
Alla prossima lettura,
G.

mezzomatto
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#6 » martedì 25 aprile 2017, 11:58

Una buona idea che non ha trovato sufficiente forza nel finale. A parte il tentacolo che non appare (o forse è metaforico? in questo caso sarebbe necessario esplicitarlo un po' di più). Non è così automatico che lo spaventapasseri salvi la vita alle due protagoniste. Se avessero proseguito si sarebbero trovate più avanti, fuori portata dall'auto in sbandata.
"...osservò la bambina che, in prossimità della curva, si raggomitolò sul seggiolino..." Forse meglio: "si raggomitolava".

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erika.adale
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#7 » martedì 25 aprile 2017, 15:52

Ciao a tutti!
Nelle mie intenzioni, c'era un doppio punto di vista, che forse sarebbe stato meglio scandire con dei paragrafi.
Nella prima parte la visione è della bimba: lo spaventapasseri le fa paura, punto: senza spiegazioni, come accade ai piccoli.
Nella parte centrale, il POV è della madre: decide di fare fuori la questione spaventapasseri e vede avvenire l'incidente.
Alla fine l'occhio torna quello di Sara: non le frega nulla dell'incidente, probabilmente non si è neppure resa conto sia avvenuto. Si accorge solo che lo spaventapasseri non le fa paura come prima ( possiamo dire, a costo di spiegare quanto non dovrebbe mai esserlo, che il suo terrore sia il mezzo usato dal fantoccio per salvarle).

Per Mezzomatto:
Il tentacolo non c'è. Ma se leggi tema e nota della guest, troverai queste parole:
"Tema: IL PRIMO TENTACOLO NON SI SCORDA MAI
Nota della guest: per qualcuno sarà il BABAU, per altri LO SPAVENTAPASSERI o anche solo la propria ombra o quello che vorrete inventarvi interpretando il tema".
Non è automatico che lo spaventapasseri salvi la vita alle protagoniste, ma probabile. Credo che aggiungere la velocità media della bici, il tempo di pausa accanto al campo e la velocità di volo dell'auto che carambola per giustificare cronologicamente il possibile impatto possa non sia utile dal punto di vista narrativo.

Carolina P.
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#8 » mercoledì 26 aprile 2017, 18:29

Ciao Erika,
sono arrivata alla fine del racconto e ho sentito qualcosa nello stomaco. Spiazzante. La genuinità della bimba, la sua paura e il tentativo di sua madre di farla tranquillizzare si contrappongono all'atrocità di un incidente. Come fosse sangue su carta bianca. Tutta la storia ha il colore del cielo e dell'erba, poi d'un tratto si tinge di scuro. Mi piace. L'unica cosa che stona un pochino, secondo me, è il fatto che Sara non abbia avuto la reazione che mi aspettavo di fronte ai rumori dello schianto, sembra non abbia provato un minimo di paura. Di solito i bambini reagiscono piagnucolando.
Nell'insieme, bella prova!

A presto :)

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antico
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#9 » martedì 2 maggio 2017, 22:40

Bella la figura di questo spaventapasseri prima minaccioso e infine amichevole. Leggendo, si sente aumentare la tensione durante l'avvicinamento di madre e figlia al "mostro" e poi il rovesciamento ed ecco che il pericolo stava altrove. Ho solo un grandissimo problema logistico: la madre ferma la bici, prende la figlia, s'incammina nel campo, s'avvicina allo spaventapasseri... Poi lo schianto... Solo che se non si fosse fermata si sarebbe già trovata almeno un centinaio di metri più avanti, a dir poco... E questo fa cadere tutta l'impalcatura. Noto però che nessuno oltre a me ha rilevato questa incongruenza, quindi devo anche considerare che sia una mia fisima personale. Il tema è preso perfettamente. Direi un pollice tendente verso l'alto, ma quanto ti ho sottolineato continua a ronzarmi in testa...

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ilVeltro
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Re: Spaventapasseri - DAY ONE

Messaggio#10 » martedì 9 maggio 2017, 16:04

Ho riletto il tuo piccolo capolavoro alla luce della classifica finale e devo riconoscere che merita la palma d'oro. Da grafomane compulsivo ho preso nota di alcune tue trovate, segno di inequivocabile interesse per il tuo stile e le tue trovate!
In bocca al lupo per la prossima edition, speriamo di capitare nello stesso girone!
Non è morto ciò che può vivere in eterno e in strani eoni anche la morte può morire.

Quando sento la parola "cultura" alzo il cane della mia Browning.

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