Fragile - DAY ONE

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
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raffaele.marra
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Fragile - DAY ONE

Messaggio#1 » martedì 18 aprile 2017, 0:56

Fragile
(Raffaele Marra)


All’età di quarantaquattro anni Nino fece ritorno al suo paese. A quel che restava, del suo paese.
Era un pomeriggio d’estate quando, superati i filari di prefabbricati dove vivevano i superstiti, si inerpicò a passo lento verso la sommità della collina. Il paese lo accolse con un silenzio che non aveva più nulla a che fare con il frastuono di quella sera di novembre quando il mondo sembrava volersi scuotere di dosso i suoi fragili parassiti.
Nino aveva otto anni, a quel tempo, e in pochi minuti aveva visto la sua normalità infrangersi in una fragorosa nuvola di polvere e calcinacci. Quella polvere che aveva divorato il suo letto, i suoi fumetti, i suoi biscotti preferiti, il suo pallone, il suo pesciolino rosso e i suoi genitori.
Sentendosi come un anziano che arranca a schiena china, Nino attraversò le strade ancora cristallizzate in quel fatidico attimo del passato, abbandonate alla miseria e all’incuria. Tutto era rimasto immobile, inalterato, fotografato nell’istantanea distruzione di una notte che aveva separato tempo da tempo.
Un po’ come nella sua vita, pensò Nino.
Unico superstite della sua famiglia, aveva vissuto in un’altra città, cercando in qualche modo di affrontare il mostro indicibile che aveva divorato la sua esistenza. Quel mostro dai neri tentacoli che si diramavano sulle pareti e sui tetti, che stritolava le case urlando con la voce di mille demoni affamati, che ti raggiungeva dal suolo facendoti vibrare come una foglia secca nella tormenta.
Camminando tra i ruderi, Nino imboccò quella che un tempo era la strada di casa sua. Percorse il tragitto con il cuore in gola, accompagnato dalla brezza e dal frinire incomprensibile delle cicale, fino a raggiungere il cumulo di mattoni e calce dove aveva vissuto la sua infanzia.
Sentendo le gambe tremare, si accosciò fino a posare una mano sul selciato polveroso, con gli occhi puntati sui tentacoli di radici che, in qualche modo, rappresentavano la nuova vita di quei luoghi.
Ancora una volta pensò alla sua, di vita, alla solitudine, all’incapacità di creare una nuova famiglia, alle notti insonni e al terrore che la terra, prima o poi, tornasse a danzare sotto i suoi piedi.
Lasciò che una lacrima violasse l’immobilità di quel mondo ormai estraneo, poi i suoi occhi scorsero un bagliore tra le rovine.
Si alzò, fece due passi, poi si chinò nuovamente. Rovistò rapidamente con una mano e la vide.
La catena.
Istintivamente si guardò i polsi, ma non vi era più alcun segno. Nella sua mente, invece, il passato finalmente tornava a vibrare. Si sollevò tremando, rivedendo intorno a sé i muri di una casa che, per anni, era stata prigione e inferno, udendo le urla di suo padre ubriaco, sentendo il dolore delle sue sevizie.

Tornò giù ai prefabbricati che era ormai buio. Nessuno lo riconobbe.
Passò la notte all’aperto, come era avvenuto tanti anni prima.
Al mattino tornò su e, nell’immobilità e nel silenzio, iniziò a pensare alla ricostruzione del suo passato, del suo paese e, prima di tutto, della sua stessa anima.



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antico
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Re: Fragile

Messaggio#2 » martedì 18 aprile 2017, 0:59

Ciao anche a te, Raffaele! Tutto ok con i parametri, buona Forlani Edition!

Ps: se domani sera vorrai scrivere un secondo racconto sul nuovo tema che svelerò alle 21 in punto potrai partecipare sia con questo che con quell'altro!

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Gimmi
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#3 » mercoledì 19 aprile 2017, 13:00

Ciao Ra!
C'ho messo un po', ma alla fine ti ho chiesto il contatto su Fb ^^

Comunque..
Il dottore mi ha detto di smetterla con i commenti chilometrici che non fanno bene alla salute. Cercherò di essere sintetico (anche perché in questo caso non ho molto da scrivere ^^).

Da bravo lettore distratto penso di non aver capito bene quello che è successo. Un terremoto? I tentacoli erano una figura metaforica, si? Lui alla fine era seviziato dal padre? Quindi dovrebbe essere "felice" in qualche modo di quello che è successo. Spiegamelo, perpiaplease! ^^

In ogni caso, consiglierei forse un po' più di movimento. Avrei fatto vedere Nino smuovere sassi, scavalcare quelli che erano muri, mentre pian piano ricostruisce il passato per il lettore.
Penso.
Poi magari è una cagata :D

Fine..

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raffaele.marra
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#4 » mercoledì 19 aprile 2017, 15:34

Ciao Sgargaminuto, e grazie per lettura, commento e amicizia su fb.
Sì, c'è stato il terremoto, qualche decina d'anni fa. In realtà faccio riferimento implicito a quello dell'Irpinia/1980 che ho vissuto, anche se non proprio nell'epicentro, in maniera diretta.
I "neri tentacoli che si diramavano sulle pareti e sui tetti" sono le lesioni che si propagano durante il sisma, l'effetto combinato di sollecitazioni verticali (dovute al peso proprio e al peso portato della struttura) e orizzontali (dovute alle forze d'inerzia innescate dal movimento tellurico) che disgregano le masse murarie portanti agendo principalmente lungo i giunti di malta tra gli elementi lapidei o tra i laterizi. Tecniciscmi a parte, io ho vissuto il suddetto terremoto quando avevo quattro anni e certe scene ti rimangono dentro per sempre.
In realtà il nostro (mio) protagonista Nino ha qualcos'altro dentro che però si era dimenticato, così quando finalmente ha il coraggio di tornare sul luogo (dove tutto è rimasto quasi inalterato, altra caratteristica che purtroppo, da queste parti, non è affatto fantasia), vedendo la catena ricorda quale sia il vero trauma della sua infanzia e capisce cos'è che in realtà deve ricostruire dopo tanti anni.
Insomma, forse non sono stato molto chiaro nelle descrizioni, forse hai ragione.
Per quanto riguarda il "movimento" che consigli, a me piace invece l'idea di questa calma e di questo silenzio attuali che si contrappongono allo scuotimento e al fragore durante il sisma. Nella stessa ottica devi intendere il contrasto tra i neri tentacoli (mobili e letali) che percorrono le pareti e i tetti durante il terremoto e i tentacoli di radici (molto più lenti e simbolo di nuova vita) che avvinghiano le macerie dopo tanti anni.

Canadria
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#5 » sabato 22 aprile 2017, 12:26

Ciao, Raffaele!
Al contrario di Sgargaminuto, io ho apprezzato molto il tuo racconto che descrive un terremoto devastante senza che sia mai necessario esplicitarlo.
Mi piace molto il movimento lento delle parole che segue il lento arrampicarsi di Nino sulle macerie della propria vita. Personalmente, trovo perfetto il ritmo della storia.
Mi ha convinto di meno, invece, il finale; è come se ci fosse troppa carne sul fuoco. Caspita, le catene! Le catene per dieci anni dimenticate così? Probabilmente avrei accettato con più facilità che dimenticasse gli abusi del padre, le violenze sulla madre, che cercasse in qualche modo di idealizzare la sua infanzia e di sopire in se stesso il ricordo di un periodo tanto complesso.
Certo è che qualcosa di simile lascia segni indelebili nella personalità di un bambino ed è interessante che Nino addebiti tutto questo, come fosse una giustificazione davanti a se stesso.
Però quella catena così, all’improvviso, sul finale, mi ha spiazzato un po’.
Molto bella, invece, a mio parere, l’immagine delle radici come “tentacoli di nuova vita”.

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lordmax
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#6 » martedì 25 aprile 2017, 14:44

Bel racconto, lento e inesorabile, ogni cosa accade poco a poco e niente può fermarla, proprio come il terremoto che invece non è lento per nulla.
Il tema mi pare esserci, scelta una interpretazione molto simbolica (che a me piace sempre) e con una contrapposizione fra i tentacoli rappresentati dagli squarci sui muri, rapidi e distruttivi e dai tentacoli delle radici, lente e portatrici di vita.
Quello che mi ha lasciato invece un poco freddo è lo stile che hai scelto per il racconto, molto esterno, da spettatore, non ho trovato elementi che mi facessero realmente empatizzare con Nino. Ok la catena ma io lettore sono un turista della storia non sono Nino.

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erika.adale
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#7 » martedì 25 aprile 2017, 16:23

L'interpretazione del tentacolo come crepa prodotta dal sisma è davvero bella. E ho apprezzato molto anche l'idea di questo mostro che emerge dal passato, inteso come il terremoto. Ricordo il terremoto dell'Irpinia, alcuni bambini rimasti senza casa erano stati come "sfollati" al nord e messi nelle nostre classi delle elementari. Li rammento come creature traumatizzate, bastava sbattere una porta perché tremassero terrorizzati.
Ora, quanto dico rientra completamente nel campo dei gusti personali: proprio perché mi rendo conto dell'entità di "quel" mostro, ho trovato il secondo tentacolo (la catena) quasi un "di più" estremo letterario. Sarebbe bastato il sisma, la distruzione della propria famiglia per lasciare quest'uomo disastrato e fargli nascere la tardiva voglia di ricostruire. Anche senza violenza famigliare ( che potrebbe quasi giustificare il vedere lo sterminio dei genitori come una liberazione).
Il racconto è comunque ben scritto, anche se, come dice LordMax, non si crea una straordinaria empatia con il protagonista.

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Vastatio
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#8 » martedì 25 aprile 2017, 17:02

Ciao,
per tutto il racconto ho pensato che volessi usare il terremoto come "paraculata". In un certo senso lo fai, ma inserisci nel finale un buon twist che risolleva di parecchio il racconto. La tragedia che ne porta a galla un'altra, ben più crudele.
L'idea mi piace parecchio, così come il tentacolo/catena/prigione. Peccato l'indugiare "banale" sul terremoto, quando il focus principale è ben di altra levatura.

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marco.roncaccia
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#9 » martedì 25 aprile 2017, 19:24

Fragile di Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
La tua evocazione dei vari significati psicologici del terremoto per il tuo protagonista la trovo molto convincente, il cambio di prospettiva che proponi, facendoci scoprire il dramma della vita precedente al sisma anche. Forse, a volte, cedi un po’ troppo al lirismo (i tentacoli delle radici, ad esempio). Ciò non toglie che giudico positivamente questo racconto.

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antico
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Re: Fragile - DAY ONE

Messaggio#10 » lunedì 1 maggio 2017, 13:58

Il tuo intento m’è sembrato quello di creare un parallelo tra le ferite inferte dalla terra e quelle dell’anima, ben più profonde, causate dall’umanità. Troppo poco spazio per renderlo al meglio anche perché così ti giochi l’empatia del protagonista e la necessità di lavorare meglio proprio sul tuo tema. Quello dell’edizione, invece, è molto ben rappresentato con l’originaria paura, quella dei maltrattamenti, che cova sotto la superficie di quella più evidente. Per me un pollice tendente all’alto proprio per questa tua interpretazione, ma il racconto potrebbe ancora, e molto, essere migliorato.

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