Rosa fu la morte - DAY ONE

Quella di aprile sarà un’edizione nella formula della Two Days Edition e, come dice il nome, si svolgerà in due date: lunedì 17 e martedì 18 aprile.
Alessandro Forlani sceglierà due Temi diversi.
Alle 21:00 del lunedì verrà svelato sul forum il primo Tema e i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Il giorno seguente, sempre alle 21:00, verrà svelato il secondo tema e, di nuovo, i partecipanti avranno tempo fino all’una per postare un racconto di massimo 3000 battute spazi inclusi.
Sarà possibile, per chi avrà già partecipato il lunedì, partecipare anche il giorno seguente gareggiando, così, con due diversi racconti.
Come nella migliore tradizione del contest, i racconti verranno divisi in più gironi. I primi di ogni girone entreranno in finale e saranno giudicati da Alessandro Forlani che deciderà quali saranno i migliori sette dell'Edizione.
Tutti i finalisti verranno pubblicati sulla Vetrina di Minuti Contati.
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Andreacrux
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Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#1 » martedì 18 aprile 2017, 1:02

Quando la videro arrivare in paese, non passò certo inosservata.
La sua andatura ricordava i movimenti sinuosi delle onde che lambiscono le scogliere di St. Julien durante l'alta marea.
Nessuno sapeva da dove venisse, ma tutti se ne innamorarono.
Molti uomini, anche i più in vista della società, persero la testa per lei.
Qualcuno mormorava che anche Padre Alfonso era più distratto del solito, tanto da confondersi a volte con la predica da quando quella donna frequentava la messa.
Ma anche se in tanti le offrirono ricchezze, promesse di felicità eterna più o meno realizzabili, lei pareva non subisse il fascino di quei corteggiamenti.
Ma subì il fascino di Marco. Marco che era l'unico che non la cercava, non la seguiva, non le offriva castelli immaginari e non progettava fughe che non sarebbero mai avvenute.
Marco era un pescatore dell'isola, figlio di un pescatore che aveva avuto un padre che pescava, come a sua volta gli aveva insegnato suo padre.
A quell'isola era profondamente legato, e a quel mare da cui non si sarebbe mai allontanato. Ce l'aveva marchiato addosso, segnato dalla salsedine raccolta tra il mosaico delle rughe del collo.
Forse, di Marina, amava proprio quello.
Le sue movenze acquatiche, di piovra ammaliatrice, i suoi occhi blu in cui nuotare.
Per questo quel nome, con cui lui aveva iniziato a chiamarla dall'inizio della loro storia.
Nessuno sapeva da dove lei venisse, un giorno spuntò sul molo più grande, quello con il faro verde a segnalare le navi in arrivo, ed entrò in paese.
A lui non interessava.
Il destino l'aveva portata da lui e non se ne sarebbe più separato.
Notti stellate, mare che entra nel porto, e il sentimento che cresceva con le correnti.
- Spuma bianca che inebri il mio cuore, darei la vita per il mare e per te -
Fino alla notte in cui accadde, sulla barca, quella preferita da Marco, la prima che aveva pitturato con suo padre. Quando si unirono presi dalla passione sotto il Grande Carro che li guardava muto.
Occhi blu in cui nuotare.
Pelle rosa, come un polipo.
Rosa era anche il tentacolo con cui lei lo avviluppò e lentamente lo stritolò.
Dolce fu la morte, in quella notte in cui si amarono per la prima volta.
Quando il corpo di Marco ricadde esanime sul fondo della barca, risuonò il suo cranio contro le tavole e Marina, fino ad allora inconsapevole, urlò alle onde tutto il suo strazio per quell'amore che finiva nel momento stesso in cui iniziava.
Acqua che si aprì all'improvviso e accolse con fragore quella creatura che scomparve nuovamente negli abissi.
La maledizione subita secoli prima si compiva, istinto bestiale rimasto celato sotto le increspature del mare fino ad allora.
Fino all'incontro con Marco, di cui dolce fu la morte.
Di tanto in tanto i pescatori di notte sentono il mare che urla, si dice che pianga quel suo figlio di cui nessuno seppe spiegare la morte.
Di Marina nessuno seppe niente.
Di tanto in tanto i pescatori la sentono urlare, disperata per il suo primo ed unico amore perduto per sempre.



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Andreacrux
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Re: Rosa fu la morte

Messaggio#2 » martedì 18 aprile 2017, 1:12

Sono dentro Antico?

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antico
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Re: Rosa fu la morte

Messaggio#3 » martedì 18 aprile 2017, 1:15

Ciao Andrea e bentornato su Minuti Contati! Tutto ok con i caratteri, sei fuori come tempo e quindi malus minimo per te (ma già sai che è recuperabilissimo). Buona Forlani Edition!

Ps: se domani sera vorrai scrivere un secondo racconto sul nuovo tema che svelerò alle 21 in punto potrai partecipare sia con questo che con quell'altro!

Canadria
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#4 » sabato 22 aprile 2017, 12:32

Ciao, Andrea!
Il tuo è un racconto che sa di mare, e credo proprio che fosse uno dei tuoi obiettivi.
L’atmosfera del paesino di pescatori è ben resa. Non mi piace molto (mi permetto) la scelta del nome del protagonista, Marco: parli di scogliere di St. Julien che richiamano Malta o, comunque, paesi stranieri, parli di una donna sconosciuta ed affascinante, la chiami Marina perché viene dal mare ma allora…perché Marco? E’ una sciocchezza, me ne rendo conto, ma, non chiedermi perché, in me ha spezzato la magia.
Passiamo a commenti più seri: credo di aver capito che la prima donna che presenti e Marina siano in realtà la stessa persona o, meglio, la stessa figura: qualcosa che viene dal mare, una creatura marina con sembianze umane. Spero di aver capito bene. Se così fosse, l’idea è bella e molto suggestiva. Lei che uccide il suo amante senza volerlo, senza saperlo, la scoperta amara della propria natura non controllabile. Credo che ci sia una parte del racconto un po’ più confusa del resto, che fa perdere le tracce del filo discorsivo e disordina le idee:

Ma subì il fascino di Marco. Marco che era l'unico che non la cercava, non la seguiva, non le offriva castelli immaginari e non progettava fughe che non sarebbero mai avvenute.
(…)
Forse, di Marina, amava proprio quello.
Le sue movenze acquatiche, di piovra ammaliatrice, i suoi occhi blu in cui nuotare.
Per questo quel nome, con cui lui aveva iniziato a chiamarla dall'inizio della loro storia.
Nessuno sapeva da dove lei venisse, un giorno spuntò sul molo più grande, quello con il faro verde a segnalare le navi in arrivo, ed entrò in paese.


Il fatto che Marco non la consideri e che poi si riscopra innamorato di “Marina”, a mio parere, confonde. Chi è Marina? Un’altra donna che nessuno sa da dove provenga? Strano.
Allora forse è la stessa donna.
Non mi sembra un ragionamento immediato, o almeno per me non lo è stato.
Devo dire, però, che la mia mente ha subito assimilato la prima parte della tua storia a “Bocca di Rosa” di Fabrizio De Andrè, forse per questo in me si era insinuata l’idea che la prima donna si chiamasse Rosa (ma effettivamente non l’hai mai detto!), e per questo verosimilmente sono stata tratta in inganno per tutto il resto del racconto, almeno alla prima lettura. Poi tutto è stato effettivamente più chiaro. Colpa mia, insomma!
Comunque, avendo ripreso in mano le redini della storia, mi è sembrata ben ambientata, mi ha trasmesso l’odore del mare ed il sapore del sale e questo già vale cento punti.
Alla prossima!

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Andreacrux
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#5 » sabato 22 aprile 2017, 12:59

Ciao Canadria!
Grazie per il tuo commento ;) come sempre ti immergi nelle storie che ti ritrovi a commentare e questo si nota. Per questo probabilmente hai pensato che nel racconto ci fossero due donne, perché hai iniziato a leggere e sei partita con la mente pensando a Bocca di Rosa (forse un po' richiamata nel titolo ma solo involontariamente!). Rosa è il colore del tentacolo, il vero colore di quell'animale che si nascondeva dentro Marina.
Per quanto riguarda la loro storia d'amore mi dispiace non essere riuscito forse a renderla bene a quanto pare. Ti spiego: Marco era un pescatore, nella sua vita aveva sempre pescato e poco altro. Questo era l'importante per lui e le sue giornate erano scandite dalla pesca.
Quando arriva Marina in paese lui non le va dietro perché è sulla barca, perché la mattina si sveglia sempre presto per andare a pesca...insomma non ha tempo per andarle dietro. Nella storia manca un pezzo, è vero. È il pezzo in cui i due si innamorano. Da quel momento Marco vedrà altro oltre il mare, forse in fondo coglie in lei quell'aspetto "acquatico" che inizialmente non aveva colto. E non vuole più separarsene. Purtroppo in una storia di 3000 caratteri avevo poco spazio per parlare del momento dell'innamoramento iniziale e sono passato subito allo sbocciare della passione; mi rendo conto che questo possa far perdere un po' il filo :(
Infine per quanto riguarda i nomi non sono molto d'accordo. Non sono mai stato a Malta ma credo ci siano molti abitanti di origine italiana. Sono sicuro che ci saranno molti Marco :)). E mi sembrava un nome adatto ad un pescatore, breve e ruvido. Quasi mi sembra di sentire qualcuno sul molo che gridi "sta arrivando Marco" e lui che scende dalla barca con le casse di pesce e la pelle bruciata dal sole.
Detto questo mi fa molto molto piacere essere riuscito a trascinarti con la mente in questo paesino affacciato sul mare, perciò l'obiettivo è stato almeno in parte raggiunto!
Alla prossima su MC

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erika.adale
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#6 » martedì 25 aprile 2017, 14:43

Un racconto profumato di mare, in ogni suo angolo. Mi sono un po' persa nella collocazione geografica perché parli di Julien (alla francese), poi però leggo da Canadria che facevi riferimento a Malta, (Julian) dunque tutto OK, i nomi italiani ci stanno. E mi piace anche il fatto che entrambi contengano la radice "mar", a fare riecheggiare l'ambientazione.
Anche alcune immagini le ho trovate interessanti, il mosaico di rughe sul collo, ad esempio, e il movimento sinuoso della tua protagonista.
Un difetto, a mio avviso, resta quanto già tu hai notato: manca la parte dell'innamoramento, anche solo accennata, e dunque sfugge come dall'indifferenza Marco sia scivolato nella passione. Inoltre ho individuato alcune imprecisioni, tipo "Qualcuno mormorava che anche Padre Alfonso era più distratto del solito, tanto da confondersi a volte con la predica da quando quella donna frequentava la messa" (ci vorrebbe un congiuntivo) -"Nessuno sapeva da dove lei venisse, un giorno spuntò sul molo più grande" ( a questo punto della storia sarebbe meglio il trapassato).
Comunque una lettura piacevole.

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lordmax
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#7 » martedì 25 aprile 2017, 14:45

Evocativo, decisamente un racconto evocativo.
Solo che mi sono perso parecchio nel leggerlo.
Prima parli di una città in cui tutti si innamorano di una donna misteriosa ma lei si innamora di un pescatore assente e distratto… come si sono conosciuti? Per caso? Quando? Lui è interessato solo al mare ma si innamora di lei, allora non è vero che non le presta attenzione.
Il tentacolo del tema come si unisce alla storia? Il primo tentacolo è quello di Marco, primo e ultimo perché ne muore o era la prima vittima di Marina che fugge per sempre… se fugge per sempre visto che di tanto in tanto si sente urlare.
Mi è piaciuta molto l’idea di una bocca di rosa al contrario e mi sono piaciute le suggestioni che crei con le immagini del mare ma il racconto mi ha lasciato un poco confuso.

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Vastatio
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#8 » martedì 25 aprile 2017, 16:53

Ciao,
devi deciderti però. O Marco se ne invaghisce (come sembra dalla seconda parte) o non se la caga, come dici nella prima.
A parte questo insegui un po' troppo la "poetica" e perdi in effetto scadendo in soluzioni banali: lei che nessuno sa da dove viene o chi sia, tutti che la vogliono, lui che non la caga ma lei che si innamora, la maledizione, lei che è un polpo mannaro (dai, falla almeno una stella marina!).
Speravo che alla fine arrivasse almeno un po' di crudeltà e cinismo... ma niente.

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marco.roncaccia
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#9 » martedì 25 aprile 2017, 19:30

Ciao Andrea,
Quando tu spieghi il racconto nel commento è tutto chiaro. Non lo è invece nel racconto. A me sembra che tu sia vittima del linguaggio tra poetico ed evocativo con cui scegli di raccontare questa storia e anche per le involontarie citazioni di De André. Bocca di Rosa non solo nel titolo ma anche nel primo passaggio (persino il parroco che non disprezza, ecc.). Poi da bocca di rosa sembra che passi a Marinella (volata in cielo su una stella), anche se a dipartire è il povero Marco. Occhio a polipo... onde evitare la confusione con altro (problematiche della salute umana)lo eviterei. Secondo me meglio polpo."

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Gimmi
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#10 » venerdì 28 aprile 2017, 0:37

Appoggiatosi un attimo ora, rallenta la sua corsa offuscata, per una gara che, alla fine, chi me l'ha fatto fare?

La chiamavano Bocca di rosa, è il mio primo pensiero.
Il secondo è che Marina è la tipa, ma non si capisce subitissimo che sia lei.
In fine direi che è il riassunto di una storia che ha bisogno ben più di 3000 battute per essere realizzata. Nulla di originale, ma sempreverde (occhiolino per far capire che c'è sintonia con l'altro tema)...(vabbé. L'imbarazzo di quello che ho appena scritto).

Corro, ciao

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antico
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Re: Rosa fu la morte - DAY ONE

Messaggio#11 » lunedì 1 maggio 2017, 14:51

Idea molto buona, ma la resa non avviluppa il lettore. Troppo narrato, servono dialogo, abbiamo bisogno di "vedere" i protagonisti e capire come Marco possa essersi innamorato di lei (perché se tu parti dicendo che era l'unico a non esserne attratto, quella informazione pesa come un macigno sul lettore che poi ha bisogno di "vedere" il perché del cambiamento. Occhio che per dialoghi non intendo riempirlo, ma disseminarli, come pennellate, un po' qui e un po là, senza pesare sulla struttura. Pollice ni al momento, ma penso proprio che dovresti continuare a lavorarci.

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