La forza del singolo
La forza del singolo
Ivan mise una mano in tasca e sfiorò lo StarTAC che gli aveva regalato Giulia la settimana prima.
Deglutì a fatica, era teso.
Il professore, seduto accanto al preside, lo fissava con insistenza. Cercava di intimidirlo, ma lui era un guerriero e non avrebbe ceduto.
«Signor Gotti, si rende conto che le sue accuse sono gravi?»
Ivan Annuì.
«Lei sostiene che il professor Dalton denigri i ragazzi di colore e favoreggi le ragazze “prosperose e scollate”. Giusto?»
«Sì»
«Però della classe è l'unico a essersene accorto.»
Ivan sapeva che nessuno si sarebbe esposto, ma non avrebbe desistito. Serrò i pugni e si alzò di scatto.
«Non cederò alle intimidazioni di un pavido disposto a proteggere un parassita. Se lei non sarà in grado di fare giustizia andrò a cercarla altrove.»
Il preside sembrò intimidito, invece il professor Dalton sorrise.
«E che fai, vai dai carabinieri a raccontargli le tue storielle?»
Questa volta fu Ivan a sorridere. Aprì lo zaino ed estrasse un piccolo registratore portatile.
«Non sarò io a farlo, ci penserà la sua voce.» Schiacciò il tasto play e, quando partì la voce registrata del professore si sentì un dio: un uomo, da solo, poteva cambiare il mondo.
Ivan si sedette vicino all'avvocato che gli aveva assegnato il sindacato. Mise una mano in tasca ed estrasse lo smartphone per guardare la foto di Giulia e dei loro due figli.
Forse era stato un po' avventato, avrebbe potuto mediare con il datore di lavoro, come gli aveva suggerito Giulia, e strappare un accordo, ma era stanco di vedere quell'uomo calpestare i diritti dei lavoratori.
«Signor Gotti.» Il giudice riemerse da un plico di documenti che aveva davanti. «Abbiamo analizzato i file che ci ha inviato ma, in mancanza di un riscontro da parte dei suoi colleghi, sono costretto a respingere la sua istanza. Il signor Lupin ha tutto il diritto di licenziarla. Le ricordo che ha tempo…»
Ivan smise d'ascoltare, aveva perso. Una domanda si fece largo nella sua mente: un uomo, da solo, poteva cambiare il mondo?
Ivan rincasò e poggiò la tessera magnetica sul tavolo in cucina.
«Signor Gotti, è in ritardo con il pagamento delle utenze.»
«Grazie, ora lasciami in pace.» Quando aveva installato l'Home Control era stato tutto eccitato, ma ultimamente gli sembrava di essersi sposato di nuovo.
Sapeva di non poter pagare le bollette, si era incaponito e aveva pagato il matrimonio di Stefano, per fare un dispetto a Giulia.
Entrò in sala e schiacciò l'interruttore. La luce non si accese.
«Chiamo un elettricista?»
«Faccio da solo!» L'Intelligenza Artificiale somigliava sempre di più a Giulia.
Aprì il ripostiglio, recuperò la scala e la lampadina nuova e si posizionò sotto il lampadario.
Salì i primi tre gradini; la stanza gli girò attorno e divenne tutto buio. Perse la presa e cadde all'indietro impattando contro il pavimento.
«Chiamo un'ambulanza?»
Ivan rimase immobile con gli occhi gonfi di lacrime. Lo sapeva da sempre, ma in quel momento fu tutto più evidente: un uomo, da solo, non poteva cambiare nemmeno una lampadina.
Deglutì a fatica, era teso.
Il professore, seduto accanto al preside, lo fissava con insistenza. Cercava di intimidirlo, ma lui era un guerriero e non avrebbe ceduto.
«Signor Gotti, si rende conto che le sue accuse sono gravi?»
Ivan Annuì.
«Lei sostiene che il professor Dalton denigri i ragazzi di colore e favoreggi le ragazze “prosperose e scollate”. Giusto?»
«Sì»
«Però della classe è l'unico a essersene accorto.»
Ivan sapeva che nessuno si sarebbe esposto, ma non avrebbe desistito. Serrò i pugni e si alzò di scatto.
«Non cederò alle intimidazioni di un pavido disposto a proteggere un parassita. Se lei non sarà in grado di fare giustizia andrò a cercarla altrove.»
Il preside sembrò intimidito, invece il professor Dalton sorrise.
«E che fai, vai dai carabinieri a raccontargli le tue storielle?»
Questa volta fu Ivan a sorridere. Aprì lo zaino ed estrasse un piccolo registratore portatile.
«Non sarò io a farlo, ci penserà la sua voce.» Schiacciò il tasto play e, quando partì la voce registrata del professore si sentì un dio: un uomo, da solo, poteva cambiare il mondo.
Ivan si sedette vicino all'avvocato che gli aveva assegnato il sindacato. Mise una mano in tasca ed estrasse lo smartphone per guardare la foto di Giulia e dei loro due figli.
Forse era stato un po' avventato, avrebbe potuto mediare con il datore di lavoro, come gli aveva suggerito Giulia, e strappare un accordo, ma era stanco di vedere quell'uomo calpestare i diritti dei lavoratori.
«Signor Gotti.» Il giudice riemerse da un plico di documenti che aveva davanti. «Abbiamo analizzato i file che ci ha inviato ma, in mancanza di un riscontro da parte dei suoi colleghi, sono costretto a respingere la sua istanza. Il signor Lupin ha tutto il diritto di licenziarla. Le ricordo che ha tempo…»
Ivan smise d'ascoltare, aveva perso. Una domanda si fece largo nella sua mente: un uomo, da solo, poteva cambiare il mondo?
Ivan rincasò e poggiò la tessera magnetica sul tavolo in cucina.
«Signor Gotti, è in ritardo con il pagamento delle utenze.»
«Grazie, ora lasciami in pace.» Quando aveva installato l'Home Control era stato tutto eccitato, ma ultimamente gli sembrava di essersi sposato di nuovo.
Sapeva di non poter pagare le bollette, si era incaponito e aveva pagato il matrimonio di Stefano, per fare un dispetto a Giulia.
Entrò in sala e schiacciò l'interruttore. La luce non si accese.
«Chiamo un elettricista?»
«Faccio da solo!» L'Intelligenza Artificiale somigliava sempre di più a Giulia.
Aprì il ripostiglio, recuperò la scala e la lampadina nuova e si posizionò sotto il lampadario.
Salì i primi tre gradini; la stanza gli girò attorno e divenne tutto buio. Perse la presa e cadde all'indietro impattando contro il pavimento.
«Chiamo un'ambulanza?»
Ivan rimase immobile con gli occhi gonfi di lacrime. Lo sapeva da sempre, ma in quel momento fu tutto più evidente: un uomo, da solo, non poteva cambiare nemmeno una lampadina.
Re: La forza del singolo
Ciao Francesco! Tutto ok con i parametri, buona Franco Forte Edition anche a te!
Ps: ti ricordo che puoi modificare il racconto fino alle 00.59 senza incorrere in malus. Occhio a modificarlo dalle 01.00 alle 01.33 perché in tal caso lo considererò postato fuori tempo e quindi in malus. Ovviamente ripasserò per ricontrollare i caratteri in caso di tue modifiche.
Ps: ti ricordo che puoi modificare il racconto fino alle 00.59 senza incorrere in malus. Occhio a modificarlo dalle 01.00 alle 01.33 perché in tal caso lo considererò postato fuori tempo e quindi in malus. Ovviamente ripasserò per ricontrollare i caratteri in caso di tue modifiche.
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: La forza del singolo
Ciao Francesco,
il tuo racconto è sicuramente ben scritto e trasmette tanta tristezza. Il tuo messaggio è sì il coraggio, ma quel coraggio che da solo non basta. E’ sicuramente un modo originale di trattare il tema. Forse mi sarebbe piaciuto di più se ti fossi dilungato nella parte finale dove ci sono tanti buoni spunti che fanno riprendere vita al racconto che inizia con toni un po’ bassi a mio avviso.
il tuo racconto è sicuramente ben scritto e trasmette tanta tristezza. Il tuo messaggio è sì il coraggio, ma quel coraggio che da solo non basta. E’ sicuramente un modo originale di trattare il tema. Forse mi sarebbe piaciuto di più se ti fossi dilungato nella parte finale dove ci sono tanti buoni spunti che fanno riprendere vita al racconto che inizia con toni un po’ bassi a mio avviso.
Laura Cazzari
- SalvatoreStefanelli
- Messaggi: 364
Re: La forza del singolo
Una storia così breve scritta su tre piani temporali diversi non mi ha entusiasmato, anzi. Capisco che i tre passaggi sono lì a indicare pari fasi della vita di un uomo. Capisco che tu poni l'attenzione su illusione, lotta e disillusione, con il coraggio dell'innocenza, la lotta per la giustizia e la resa per "sfinimento": tutti argomenti interessanti. Purtroppo, è la formula usata a non essere soddisfacente per me. Comunque, presi singolarmente i tre periodi, ho trovato che avessero da dire, che andassero verso un crescendo di simpatia che si esalta nel capitolo finale. Un tentativo accettabile.
Re: La forza del singolo
Ciao Laura, Salvatore mi ha anticipato. Il mio era un effetto voluto, nelle tre parti ho cercato, in maniera pretenziosa, di tratteggiare il cambiamento del personaggio e con esso la narrazione. All'inizio c'è la forza e la presunzione della giovinezza, poi la delusione e lo sconforto e alla fine subentra l'ironia che aiuta a vivere.
Salvatore, grazie per il commento. Per me MC è un contest e un laboratorio. Mi piace sperimentare. Sapevo che le tre parti avrebbero allontanato il lettore impedendogli di legare con il protagonista, però mi ha permesso di far vedere più cose. Ora resto a guardare e cerco di capire se era meglio fare un blocco unico con ricordi/flashback.
Salvatore, grazie per il commento. Per me MC è un contest e un laboratorio. Mi piace sperimentare. Sapevo che le tre parti avrebbero allontanato il lettore impedendogli di legare con il protagonista, però mi ha permesso di far vedere più cose. Ora resto a guardare e cerco di capire se era meglio fare un blocco unico con ricordi/flashback.
- Andrea Partiti
- Messaggi: 1047
- Contatta:
Re: La forza del singolo
Ho apprezzato la scelta dei tre quadri simbolici di tre periodi della vita, ben cadenziati e senza che nessuno soffochi gli altri. Certo, è casuale che il suo approccio al cambiare al mondo funzioni bene la prima volta e fallisca le successive, ma crea comunque una buona evoluzione lineare del personaggio. Ci dai un sacco di informazioni usando pochi dettagli: conosce la moglie durante gli studi, il matrimonio, due figli, il divorzio, il matrimonio del figlio che lo mette ancora più nei guai finanziariamente. Sei riuscito a seminare tutta la vita - tanta vita - del tuo protagonista in maniera essenziale, è difficile riuscirci.
+1 anche per l'uso della tecnologia per creare gli stacchi temporali. Registratore/smartphone/AI domestica.
Se devo farti una critica, è sul tema. Non vedo davvero il coraggio nel tuo protagonista, vedo speranze e ingenuità che vengono demolite poco alla volta fino a causarne la caduta (metaforica e letterale). Il coraggio c'è nella prima scena quando decide di farsi avanti per cambiare il mondo, ma è una forma di orgoglio, ha tutti gli strumenti che gli garantiscono la vittoria nella sua piccola battaglia, non si prende dei rischi.
+1 anche per l'uso della tecnologia per creare gli stacchi temporali. Registratore/smartphone/AI domestica.
Se devo farti una critica, è sul tema. Non vedo davvero il coraggio nel tuo protagonista, vedo speranze e ingenuità che vengono demolite poco alla volta fino a causarne la caduta (metaforica e letterale). Il coraggio c'è nella prima scena quando decide di farsi avanti per cambiare il mondo, ma è una forma di orgoglio, ha tutti gli strumenti che gli garantiscono la vittoria nella sua piccola battaglia, non si prende dei rischi.
Re: La forza del singolo
Ciao Francesco,
ho davvero apprezzato il tuo racconto, sia per lo stile che per la trama. É difficile percorrere in così pochi caratteri la vita di un uomo, in quanto si rischia di lasciare un lettore insoddisfatto e che ha capito poco. Questo non è successo e mi sono goduto la tua scrittura. Mi è piaciuto soprattutto il viraggio dal coraggio del giovane, che si sente invincibile, alla rassegnazione dell'uomo che ha subito tanto. Mi hai fatto rattristare un po'.
ho davvero apprezzato il tuo racconto, sia per lo stile che per la trama. É difficile percorrere in così pochi caratteri la vita di un uomo, in quanto si rischia di lasciare un lettore insoddisfatto e che ha capito poco. Questo non è successo e mi sono goduto la tua scrittura. Mi è piaciuto soprattutto il viraggio dal coraggio del giovane, che si sente invincibile, alla rassegnazione dell'uomo che ha subito tanto. Mi hai fatto rattristare un po'.
A me le d eufoniche piacciono!
- erika.adale
- Messaggi: 304
Re: La forza del singolo
Ciao Francesco, il tuo racconto mi è piaciuto a livello formale. Hai reso bene il trascorrere del tempo, usando pochi espedienti molto efficaci. Passato in pieno lo scemare del senso di onnipotenza iniziale verso lo smarrimento dell'ultimo quadro. Il messaggio penso sia che un uomo da solo fa poco, le battaglie si combattono in gruppo. Idea condivisibile, ma che qui passa attraverso una disgregazione del protagonista assai malinconica, nonostante il tentativo di ironia. Faccio fatica a mettere a fuoco il coraggio fra le righe, vedo più una "forza d'animo" che si sfalda.
Re: La forza del singolo
Ciao Erika, il dubbio me l'aveva insinuato già Andrea, però credo che il coraggio stia nel provarci anche quando si è soli e che sia presente nei primi due paragrafi. Poi, nel terzo, diventa stupidità o, come dici tu, forza d'animo.
Però è chiaro, la bellezza della scrittura sta nell'interpretazione di chi legge, quindi capisco le tue perplessità. Probabilmente per qualcuno Ivan è stupido fin dal primo paragrafo, altrimenti non sarebbe rimasto solo.
Però è chiaro, la bellezza della scrittura sta nell'interpretazione di chi legge, quindi capisco le tue perplessità. Probabilmente per qualcuno Ivan è stupido fin dal primo paragrafo, altrimenti non sarebbe rimasto solo.
- giancarmine trotta
- Messaggi: 383
Re: La forza del singolo
Ciao Francesco,
hai scritto un racconto d'impatto. Tre fasi temporali e tre diverse emozioni. Non è un racconto che soddisfa appieno la lettura (gusto personale), ma è carico di spunti positivi; ad esempio l'ottima capacità di informarci in maniera chiara, senza essere esplicito (StarTac, smartphone, vita coniugale) e l'approccio filosofico di base. Il coraggio è certamente presente nella prima parte e forse proprio la ricerca dello stesso sentimento nelle altre fasi, invano, mi ha lasciato perplesso; sottilieno che rivedendo tutto l'impianto, il racconto torna lineare e ha senso.
Una piccola cosa da precisare: nella prima parte lui è a scuola, non all'università credo; leggere "Signor Gotti" mi aveva portato fuori strada, come se il ragazzo fosse più grande e non uno studente contro Prof. e Preside.
Alla prossima,
G.
hai scritto un racconto d'impatto. Tre fasi temporali e tre diverse emozioni. Non è un racconto che soddisfa appieno la lettura (gusto personale), ma è carico di spunti positivi; ad esempio l'ottima capacità di informarci in maniera chiara, senza essere esplicito (StarTac, smartphone, vita coniugale) e l'approccio filosofico di base. Il coraggio è certamente presente nella prima parte e forse proprio la ricerca dello stesso sentimento nelle altre fasi, invano, mi ha lasciato perplesso; sottilieno che rivedendo tutto l'impianto, il racconto torna lineare e ha senso.
Una piccola cosa da precisare: nella prima parte lui è a scuola, non all'università credo; leggere "Signor Gotti" mi aveva portato fuori strada, come se il ragazzo fosse più grande e non uno studente contro Prof. e Preside.
Alla prossima,
G.
- Monica Patrizi
- Messaggi: 127
Re: La forza del singolo
Ciao Francesco,
un bel racconto, dallo stile impeccabile. Con pochi tratti e dettagli (Startac, smartphone e Home Control) hai descritto tre sequenze temporali della vita di un uomo, gli oggetti del suo tempo e la sua psiche, complimenti. Il tema del coraggio, se presente in modo evidente nelle prime due scene, nella terza lo trovo appena, spostato più che altro su rabbia e frustrazione verso l'ex coniuge. Mi sarei aspettata un finale diverso. Seguendo il filo che lega le prime due scene, mi aspettavo di trovare un altro Dalton/Lupin da fronteggiare (che so, la Banda Bassotti? il dottor Dokrobei di Yattaman?), mantenendo nel protagonista la disillusione che caratterizza la terza fase della sua vita. Comunque una buona prova, complimenti.
un bel racconto, dallo stile impeccabile. Con pochi tratti e dettagli (Startac, smartphone e Home Control) hai descritto tre sequenze temporali della vita di un uomo, gli oggetti del suo tempo e la sua psiche, complimenti. Il tema del coraggio, se presente in modo evidente nelle prime due scene, nella terza lo trovo appena, spostato più che altro su rabbia e frustrazione verso l'ex coniuge. Mi sarei aspettata un finale diverso. Seguendo il filo che lega le prime due scene, mi aspettavo di trovare un altro Dalton/Lupin da fronteggiare (che so, la Banda Bassotti? il dottor Dokrobei di Yattaman?), mantenendo nel protagonista la disillusione che caratterizza la terza fase della sua vita. Comunque una buona prova, complimenti.
Re: La forza del singolo
Mi piace, anche l'ironia finale, pure se un pochino dissonante con il resto. Una storia triste e al tempo stesso maledettamente vera. Certo che chiudendola così il messaggio non aiuta di certo ad affrontare la giornata con ottimismo. Se essere onesti non paga forse conviene mettersi nei panni del datore di lavoro? Insomma mi piace la storia, mi lascia un po' rattristato un finale così drastico, senza un filo di speranza.
Re: La forza del singolo
Un racconto che mi ha messo in difficoltà. La tua decisione di suddividerlo in tre atti ben definiti è rischiosa (in situazioni simili tendo a preferire una struttura meno ordinata, più caotica) però è indubbio che si legga bene e che quello che volevi fosse presente, c'è. E sì, è anche una riflessione sul concetto di coraggio. Per me un pollice quasi su, per essere da vetrina gli manca giù un po' d'olio negli ingranaggi.
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