Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

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antico
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Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 maggio 2017, 1:58

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BENVENUTI ALLA FRANCO FORTE EDITION, LA NONA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo CESARE della FRANCO FORTE EDITION con FRANCO FORTE nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo CESARE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo AUGUSTO.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo NERONE.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e per l'occasione saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FRANCO FORTE. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere il più possibile vicino al rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo CESARE:

L’interrogatorio, di Marco Roncaccia, ore 2973 caratteri
Il mio amico Cono, di Linda De Santi, ore 00.20, 2986 caratteri
La forza del singolo, di Francesco Nucera, ore 23.51, 2989 caratteri
Leo, di Luca Pappalardo, ore 00.27, 2985 caratteri
Alicudi, di Canadria, ore 00.23, 3305 caratteri MALUS 5 PUNTI
Il salto, di Dand Elion, ore 23.34, 2943 caratteri
La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli, ore 23.49, 2732 caratteri
Ospite#98, di Aristide Capuzzo, ore 00.29, 2964 caratteri
Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta, ore 22.13, 2918 caratteri
Storie e non storie, di Samantha Bolanaz, ore 23.43, 2957 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo AUGUSTO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 MAGGIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i DIECI racconti del AUGUSTO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTANOVE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo AUGUSTO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA FRANCO FORTE EDITION A TUTTI!













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Laura Cazzari
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » martedì 16 maggio 2017, 22:18

Ciao, ecco la mia classifica e a seguire i commenti.
Inanzitutto complimenti a tutti. C'è sempre da imparare da ognuno di voi.

1. ALICUDI
2. L’INTERROGATORIO
3. OSPITE #98
4. IL SALTO
5. NON TI SCRIVERò
6. LA FORZA DEL SINGOLO
7. IL MIO AMICO CONO
8. LEO
9. STORIE E NON STORIE
10. LA RAGIONE SOPRA TUTTO.

Qui vi riporto i miei commenti in ordine sparso. In bocca al lupo a tutti.

2 L’INTERROGATORIO

Ciao Marco,
il tuo racconto è davvero forte e colpisce duro. Non risparmia nessun e il lettore viene travolto dall'emozioni che il racconto trasmette. Io sinceramente non sono a mio agio con il linguaggio duro e la violenza sulle donne, ma è una mia cosa personale. Sicuramente il racconto colpisce e trasmette il tema del coraggio quindi direi che hai centrato il punto.

7 IL MIO AMICO CONO

Ciao Linda, la tua storia mi ha fatto sorridere nel punto in cui il ragazzo dice “forse è meglio se parto dall'inizio. Intendo da quando ero bambino”. Mi sono immaginata la scena del dottore che alza gli occhi esasperato. Allora il tema del coraggio c’è, e l’idea di base è carina e mi ha lasciato il dubbio sul fatto che anche il dottore fosse un amico immaginario, o almeno è così che ho interpretato io. Mi piace lo stile che hai usato, ma credo, nella mia modestissima opinione, che alla fine forse sarebbe stato meglio un finale diverso. Ad esempio la tipa non scompariva ma spariva invece il dottore. Questo è solo una mia idea personale, senza nulla togliere al tuo racconto.

6 LA FORZA DEL SINGOLO

Ciao Francesco,
il tuo racconto è sicuramente ben scritto e trasmette tanta tristezza. Il tuo messaggio è sì il coraggio, ma quel coraggio che da solo non basta. E’ sicuramente un modo originale di trattare il tema. Forse mi sarebbe piaciuto di più se ti fossi dilungato nella parte finale dove ci sono tanti buoni spunti che fanno riprendere vita al racconto che inizia con toni un po’ bassi a mio avviso.

8 LEO

Ciao Luca,
allora, mi piace molto la forza narrativa del tuo racconto. Il tuo modo di portare il lettore a voler sapere di più e a capire cosa sta succedendo. E’ come se mettessi della nebbia davanti al lettore e la diradassi poco per volta. Il problema è che alla fine io non ho capito bene la storia, forse hai svelato troppo poco o forse sono io che non ho colto il senso. Non sono neanche riuscita a trovare il tema del coraggio. L’idea c’era, forse bastava solo qualche parola in più.

1 ALICUDI

Ciao Claudia,
mi piace molto la tua capacità di descrivere la scena e alcune tue frasi sono molto profonde e d’effetto. In alcuni punti sembra di leggere una poesia o di assistere a una pennellata di un’artista. Mi piace anche l’aura di mistero che hai creato, solo che non ho capito in pieno il significato del testo. Forse manca qualche dettaglio in più, ma alla fine mi sono rimaste in testa solo molte domande.
Mi piace come hai affrontato i diversi aspetti del coraggio, quello dell’attesa e quello d’amare, anche se non sono riuscita nella mia mente a coniugarli bene con il testo. Complimenti però per il tuo stile.

4 IL SALTO

Ciao Dand,
Io la vedo diversamente da Hitherto. L’inizio non mi ha preso, era la classica storia d’amore finita male. L’ennesimo tradimento. L’inizio era una strada in salita, ma a un certo punto hai dato la svolta e tutto ha cominciato a rotolare in discesa senza freni e ci siamo trovati, senza che ce ne accorgessimo, con due cadaveri. Il riferimento a Romeo e Giulietta mi è piaciuto e anche il pizzico magia. Alla fine, alcune frasi che hai usato sembravano quasi poetiche. Forse il tema del coraggio è stato un po’ ridondante.

10 LA RAGIONE SOPRA TUTTO.

Ciao Giuseppe,
allora nel tuo racconto ci sono buoni spunti, mi piace l’idea di più mondi a confronto e che l’umanità per una volta non sia l’ultima in qualcosa. La storia però non mi ha conquistato. Non mi è piaciuta la “ridicolizzazione” della religione e il paradosso finale l’ho trovato un po’ misero. Di per sé l’idea del coraggio e la sua presa in giro non è una brutta idea, ma forse bisognava arrivarci da un’altra strada.

3 OSPITE #98

Ciao Aristide,
innanzitutto complimenti per il tema che hai scelto, il suicidio assistito è sicuramente un argomento caldo e attuale. Qualcosa nella narrazione, però, non mi ha preso. Forse il messaggio l’ho trovato un po’ nascosto dal contorno e la scelta della ripresa mi ha dato l’idea che si volesse “impoverire” il momento. Forse avrei preferito che ti fossi dilungato meno nella prima parte e di più nella seconda.

5 NON TI SCRIVERò

Ciao Alessandro,
innanzitutto benvenuto su MC. La prima volta può essere dura, ma se saprai trovare i giusti consigli sono sicura che ti servirà. Passiamo al tuo racconto. La storia di base non mi è dispiaciuta. La fine di un amore e tutte le elucubrazioni del caso sono realistici e ben presentati, fanno immergere bene il lettore nell’atmosfera che volevi creare. Anch’io però non ho trovato il tema del coraggio nelle tue righe. Forse il coraggio sta nella decisione di non chiamarla e di chiudere definitivamente? Infine anch’io come Andrea avevo inteso che il locale fosse di loro proprietà, per poi accorgermi dell’errore.

9 STORIE E NON STORIE

Ciao Samantha,
innanzitutto benvenuta su MC. La prima volta può essere dura, ma se saprai trovare i giusti consigli sono sicura che ti servirà. Passiamo al tuo racconto: le tue parole sfrecciano veloci da una scena all’altra e a volte è difficile starti dietro. Come quando abbiamo difficoltà ad ascoltare una persona che parla troppo velocemente. E’ come se mi presentassi dei flash e io non faccio in tempo a metterli a fuoco. Mi piace l’idea di dar voce alle storie degli altri e sicuramente mi immedesimo nel protagonista seduto sul divano col computer sulle gambe (come sono io adesso). Tuttavia anch’io non leggo il tema del coraggio tra le tue righe, forse è rimasto troppo nascosto.
Laura Cazzari

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SalvatoreStefanelli
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » martedì 16 maggio 2017, 22:49

Eccomi qui con la mia lista. Oltre ai commenti, che riporto in ordine di lettura, aggiungo che alcune storie, in special modo "Storie e non storie", se avessero centrato bene il tema avrebbero raggiunto una posizione migliore.
Comunque, Alicudi, che ho inserito al primo posto, distanzia di molto tutte le altre, secondo me, sia per emotività trasmessa che per la capacità narrativa dell'autrice.



1) Alicudi
2) Ospite#98
3) Il salto
4) Il mio amico Cono
5) L'interrogatorio
6) Leo
7) Storie e non storie
8) La forza del singolo
9) Non ti scriverò
10) La ragione sopra tutto


L'INTERROGATORIO di Marco Roncaccia
Appena mi sono approcciato al racconto ho avuto difficoltà a capire il senso delle frasi, il chi e il quando. Sono ripartito e tutto si è messo a suo posto. L'ho letto con attenzione e la storia non mi prendeva, ma quando sono arrivato alla vedova nera c'è stata la svolta. Sarà che il gesto di lei mi ha sorpreso, comunque mi è piaciuto molto. Così come mi è piaciuto il "dono" e la sfida tra i due. La soluzione finale è stata come mi sarei aspettato però ci sta bene. Se posso dirti, non è il modo in cui è stato scritto il racconto a piacermi quanto gli elementi che lo compongono. Non mi hai provocato disagio con la storia ma nemmeno mi hai deluso del tutto.

Il mio amico Cono
Una storia simpatica e che fa tenerezza. S'intravvede il coraggio nel gesto di lui, anche se essere certo che fosse un lui a parlare così non mi suonava bene (mi pare ci sia un errore di battitura verso la fine, stata al posto di stato nella penultima frase). Mi ha colpito ciò che narra dopo l'aver baciato, non riesco a dargli una ragione plausibile e la verosimiglianza la ritrovo pensando solo alla follia. Anch'io ho concluso che il dottore sia solo un altro parto della sua mente e non mi è dispiaciuto come finale, seppure l'idea che suggerisce Laura Cazzari poteva essere più interessante.

La forza del singolo
Una storia così breve scritta su tre piani temporali diversi non mi ha entusiasmato, anzi. Capisco che i tre passaggi sono lì a indicare pari fasi della vita di un uomo. Capisco che tu poni l'attenzione su illusione, lotta e disillusione, con il coraggio dell'innocenza, la lotta per la giustizia e la resa per "sfinimento": tutti argomenti interessanti. Purtroppo, è la formula usata a non essere soddisfacente per me. Comunque, presi singolarmente i tre periodi, ho trovato che avessero da dire, che andassero verso un crescendo di simpatia che si esalta nel capitolo finale. Un tentativo accettabile

Leo
Riprenderei appieno le parole di Laura Cazzari ma non credo sia possibile. Diciamo che il coraggio potrei vederlo nell'aver messo l'immagine allo specchio nella ciotola, vedo allo stesso modo il suo non guardare la prima fila un gesto da vigliacco. Complicato decidere se questo racconto mi piace davvero, gli mancano battute che forse lo avrebbero reso più bello ma ne avevi a disposizione solo 3000... Hai, comunque, un bel modo di scrivere.

Alicudi
Sì, questa storia mi è proprio piaciuta, nel suo scorrere leggero, nelle sue parole musicali, in quel fondo di poesia che rende bene la scena e le emozioni dei protagonisti. Il coraggio arriva in quella scelta che sa di rispetto, oltre l'amore. Mi son piaciuti i tempi di narrazione, la caratterizzazione dei due, specialmente di lui. Non ho trovato difetti che potessero rovinarmi il piacere di leggere. Forse questa storia può sembrare che non abbia potenza, capacità di entrarti dentro, trovo invece che sia penetrante e ti lascia un buon sapore, a tratti malinconico ma con una grande speranza. Brava.

Il Salto.
All'inizio non capivo cosa stessi leggendo, colpa mia forse. Ora so di aver letto una bella storia, con tutto il suo dramma. Mi è piaciuto il risvolto fantasy, forse ispirato a una leggenda da cui ha tratto spunto Shakespeare per Romeo e Giulietta, per certi versi mi ha ricordato "Lu cunto de li cunti" d'ispirazione per tanti favolisti a iniziare dai fratelli Grimm. Il finale mi è stato soprattutto gradito. Il coraggio è latente sino a lì, dove si rivela forte. Bella idea. Detto ciò, confermo gli appunti che Hitherto ha portato alla tua attenzione.

LA RAGIONE SOPRA TUTTO - Giuseppe De Micheli
Purtroppo non basta una battuta finale a risollevare le sorti di questa storia, mia opinione. Non mi è piaciuta, quasi mi ha dato fastidio sia come tipo di narrazione che per la trama: l'ho trovata scontata, poco fantasiosa per la sua natura e nemmeno abbastanza divertente da sopperire a queste mancanze. Non ho ben capito dove si trovi il coraggio. L'aver dettagliato sul liquore offerto all'inizio mi aveva fatto sperare in qualcosa di migliore. Scusami.

Ospite #98 - di Aristide Capuzzo
Bella storia, con un certo grado d'intensità emotiva. Tempi giusti e un bel modo di narrare completano positivamente il quadro. C'è una sola cosa che mi lascia perplesso e che non riesco a spiegarmi la sua utilità: come mai hai inserito quella frase sulla donna con la palpebra abbassata e quello che fa? Penso sia aver sprecato battute. Capisco che possa aver dato un'atmosfera più piena alla scena ma avrei preferito che, come quando è Boris e ripromettersi di guardare il video, anche in questa occasione avessi lasciato il punta di vista su di lui. Il coraggio, anche questo mi lascia un dubbio: lo intendi nella scelta di una morte assistita invece che aspettare le sofferenze di una malattia incurabile?

Non ti scriverò - Alessandro Bacchetta
Troppe elucubrazioni mentali? Credo che tu non sia riuscito fino in fondo a dare i contorni ai personaggi di questa storia, persino il protagonista è un po' deludente. La trama è semplice, quasi scontata. Scrivi bene, questo te lo posso dire, ma questa volta non hai incoccato la freccia giusta, secondo me. In tutto questo non capisco dove sia il coraggio, davvero non l'ho trovato da nessuna parte. Forse lo intendi nell'aver detto agli amici il cambiamento del loro rapporto? Non lo so.
Mi spiace ma è no, come si direbbe in una famosa trasmissione televisiva.

Storie e non storie
Mi spiace ma anche in questa storia, come già in altre, non ho riscontrato il coraggio. L'idea è per se stessa interessante, descrivi abbastanza bene quello che accade a ognuno di noi che amiamo scrivere. Belle scene e una giusta atmosfera ma non credo, parere mio , che tu abbia centrato il bersaglio. Avrei anche tolto un paio di virgole, quelle che cingono "i dettagli" nella parte finale del terzo rigo.

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » mercoledì 17 maggio 2017, 12:00

I commenti in ordine canonico e la classifica al fondo!
Purtroppo il tema era abbastanza vago ed è stato difficile usarlo per svincolare racconti che mi sembrano paragonabili, quindi mi sono basato molto più del normale su quanto mi sono sembrati "compiuti e completi", quanto riescono a raccontare una storia che si chiude o a creare un mondo.

L’interrogatorio, di Marco Roncaccia
► Mostra testo

Il mio amico Cono, di Linda De Santi
► Mostra testo

La forza del singolo, di Francesco Nucera
► Mostra testo

Leo, di Luca Pappalardo
► Mostra testo

Alicudi, di Canadria
► Mostra testo

Il salto, di Dand Elion
► Mostra testo

La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli
► Mostra testo

Ospite#98, di Aristide Capuzzo
► Mostra testo

Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta
► Mostra testo

Storie e non storie, di Samantha Bolanaz
► Mostra testo




1. Alicudi, di Canadria
2. Ospite#98, di Aristide Capuzzo
3. Il mio amico Cono, di Linda De Santi
4. Leo, di Luca Pappalardo
5. L’interrogatorio, di Marco Roncaccia
6. Il salto, di Dand Elion
7. La forza del singolo, di Francesco Nucera
8. Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta
9. La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli
10. Storie e non storie, di Samantha Bolanaz

Hitherto
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 17 maggio 2017, 13:11

Classifica:

1. Alicudi – Canadria
2. La forza del singolo – Francesco Nucera
3. Ospite #98 – Aristide Capuzzo
4. Il mio amico Cono – Linda De Santi
5. L’interrogatorio – Marco Roncaccia
6. La ragione sopra tutto – Giuseppe De Micheli
7. Non ti scriverò – Alessandro Bacchetta
8. Il salto – Dand Elion
9. Leo – Luca Pappalardo
10. Storie e non storie – Samantha Bolanaz

Commenti:

1 - Ciao Canadria,
non credo di riuscire ad essere totalmente oggettivo nella valutazione di questo testo, perché tocca dei temi che fanno parte del cuore di un isolano. Ci proverò comunque: mi piace molto lo stile poetico con cui scrivi. Quando si scrive in questo modo, si può cadere nell'errore dell'eccesso, ma non è successo. Trovo che il lettore venga pervaso dai sentimenti provati dalla donna del racconto e quasi mi sembrava di essere lassù su quello scalino. Ho sentito la sofferenza di un amore che non vuole cessare nonostante tutto, l'amore per il mare e per l'isola, il coraggio di attendere ancora dopo tanti anni, il gelo del mare invernale sulle caviglie. Complimenti.

2 - Ciao Francesco,
ho davvero apprezzato il tuo racconto, sia per lo stile che per la trama. É difficile percorrere in così pochi caratteri la vita di un uomo, in quanto si rischia di lasciare un lettore insoddisfatto e che ha capito poco. Questo non è successo e mi sono goduto la tua scrittura. Mi è piaciuto soprattutto il viraggio dal coraggio del giovane, che si sente invincibile, alla rassegnazione dell'uomo che ha subito tanto. Mi hai fatto rattristare un po'.

3 - Ciao Aristide,
hai affrontato con stile un argomento molto delicato, centrando il tema in modo per niente banale. Nel racconto leggo sia il coraggio di porre fine alla propria vita che il coraggio di assistere qualcuno nel suo suicidio. All'inizio mi sembrava che Rolando fosse un uomo catturato da qualcuno e costretto a rilasciare un videomessaggio, fino a quando ho letto la parte della malattia terminale. Il racconto ha un ritmo accattivante, con una valida alternanza di dialoghi e descrizioni. Ci sono delle virgolette di troppo qui: “No.” Ho già deciso.”

4 - Ciao Linda,
ciò che mi piace del tuo racconto è soprattutto lo stile. Credo che la modalità di narrazione "telefonica" sia particolarmente efficace nell'attirare l'attenzione del lettore. Si ha l'impressione di origliare una telefonata e questo aumenta ancora di più l'interesse per ciò che viene detto. Quando scrivi del gelataio ho pensato "Ecco, il pedofilo di turno", invece per fortuna era solo frutto della sua immaginazione e dunque non aveva alcuna intenzione di fargli del male. Nel racconto si ha un crescendo di comprensione della psiche del personaggio e della trama e anche questo è molto efficace. Mi piacciono le storie che lasciano un dubbio finale e la tua lo perfettamente. Spero di leggere in futuro qualcosa di tuo con molti più caratteri.

5 - Ciao Marco,
quando leggo un tuo racconto trovo quasi sempre qualcosa di interessante. In questo caso, mi è piaciuto l'uso della seconda persona singolare per tutto il testo, oltre al fatto che mi sembra scritto bene come al solito. La cosa che non mi è piaciuta molto della trama è la presa di coscienza da parte del carnefice della paura che ha di se stesso. Ho trovato questo passaggio banale e scontato, ha fatto un po' cadere il tono narrativo che si era mantenuto per tutto il racconto.

6 - Ciao Giuseppe,
credo che il modo in cui hai affrontato il tema del coraggio sia originale. Hai parlato del coraggio descrivendone l'opposto, cioè il ricorso a mezzi di eliminazione del diverso a causa della paura. Spero che "La Presidenta" derivi da una modifica delle parole legata all'ambientazione del racconto e non all'odierna tendenza a femminilizzare le parole maschili della lingua italiana nell'ottusa illusione che questo risolva o determini il problema della parità dei sessi. Ammetto di essere una persona che ride difficilmente leggendo qualcosa di spiritoso, ma ho trovato un po' forzato l'aspetto comico del racconto, che quindi non mi ha fatto ridere. Ribadisco che ciò che più mi ha colpito del racconto è l'originalità del modo in cui hai affrontato il tema; credo che sia il suo punto di forza.

7 - Ciao Alessandro,
prima di tutto ti do il benvenuto su Minuti Contati. Il tuo racconto mi trasmette la tristezza di chi sa che qualcosa è finito perché non poteva essere altrimenti. Forse un po' lamentoso come brano, un rimuginare ostinato sul passato, ma verosimile. Ho due appunti da farti:
1 - Per quanto riguarda la scrittura, ci sono un po' troppe virgole e un po' troppi due punti, secondo me
2 - Non mi sembra che il tema sia molto ben centrato. Dov'è il coraggio? É quello di non chiamare la ragazza? É quello di andare avanti? Non è chiarissimo.
A rileggerci!

8 - Ciao Dand Elion,
l'incipit del racconto mi aveva catturato ma sono rimasto deluso dal modo in cui è andato avanti. Non mi aspettavo né la deriva magica/wicca né l'omicidio-suicidio finale, che non mi hanno fatto impazzire. Il tema del coraggio è centrato, ma avrei preferito che il racconto prendesse un'altra piega, per gusti personali. Volendo mettere da parte i gusti personali, in questo tipo di racconto avrei preferito una maggiore contestualizzazione nel tipo di ambientazione.
Permettimi di farti alcuni appunti:

Era steso, sul mio letto, con indosso i pantaloni slacciati.

Le sinapsi sono corse velocissime e il messaggio ancestrale del cervello è stato inarrestabile.. Le sinapsi sono strutture specializzate nei collegamenti tra neuroni ed altre cellule, dunque non corrono nemmeno metaforicamente.

Di lanciare a me un incantesimo di morte, pensando che non fossi abbastanza forte da potermi difendere.

“O si cammina fianco a fianco o niente” cosa c’è di più coraggioso di rispettare una promessa?. Credo che tra le virgolette e "Cosa" serva un segno d'interpunzione.

9 - Ciao Luca,
trovo che tu abbia descritto bene l'ambientazione del tuo racconto, anche se a volte con frasi che sarebbero state più efficaci se avessero avuto una limata in più. Temo tuttavia di non aver capito il significato del racconto. Volendomi sforzare, mi sembra di aver capito che la lotta è quella della conoscenza di sé, che fa molte vittime (?) durante la vita di un uomo. Se fosse l'interpretazione giusta, a questo punto il coraggio sarebbe quello di Leo, che non molla mai. Anche il tema mi sembra poco centrato.

10 - Ciao Samantha,
benvenuta su Minuti Contati. É inutile che io ti dica che il racconto non è centrato sul tema, visto che hai già provveduto a dare una spiegazione del perché. Commenterò comunque il racconto facendo alcune osservazioni. Concordo sull'abuso di virgole, che a volte separano addirittura soggetto e verbo. Una volta ho sentito da qualche parte che "scrivere della scrittura è pericoloso". Non so esattamente il perché, ma credo che possa essere perché scrivere della scrittura può essere NOIOSO per il lettore. Al di là di una cerchia di lettori/scrittori che possono comprendere e condividere ciò che hai scritto, per il lettore "comune" credo che questo potrebbe risultare un testo privo di spunti. I personaggi sono accennati ( per la ristrettezza del numero di battute disponibili) e mi sembra che il racconto, in questo modo, non comunichi molto. Leggo una serie di flash che mi fanno soltanto venire voglia di saperne di più, lasciandomi insoddisfatto. Mi è capitato di sfogliare in libreria un libro in cui un famoso autore raccoglieva in una serie di brevi racconti le donne della sua vita. Ecco, trovo che questo tipo di letteratura abbia il grande rischio di essere superficiale e vuota. Sfogliando quelle pagine e leggendo gli arrancati tentativi di essere profondo nella descrizione di ogni donna, riuscivo soltanto a pensare "che palle!". Ovviamente non prendertela per le critiche, sono assolutamente costruttive! Scusa la lunghezza del commento!
A me le d eufoniche piacciono!

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Monica Patrizi
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 22 maggio 2017, 3:24

Ciao,
ecco la mia classifica e di seguito i commenti ai racconti in ordine sparso.
Per assegnare le posizioni ho cercato di valutare i racconti nella loro completezza: il tema più o meno centrato, lo stile, la struttura narrativa, i contenuti e l’emotività trasmessa.
...In bocca al lupo e spero di rileggervi presto!

Classifica:

1. Alicudi, di Canadria
2. Ospite#98, di Aristide Capuzzo
3. Il mio amico Cono, di Linda De Santi
4. La forza del singolo – Francesco Nucera
5. La ragione sopra tutto – Giuseppe De Micheli
6. L’interrogatorio – Marco Roncaccia
7. Il salto – Dand Elion
8. Storie e non storie – Samantha Bolanaz
9. Non ti scriverò – Alessandro Bacchetta
10. Leo – Luca Pappalardo


Commenti:

Non ti scriverò - Alessandro Bacchetta
Ciao Alessandro,
il tuo racconto ha diversi punti di forza. Mi piace molto il finale, che riprende il titolo e che chiude con coerenza il rimuginare del protagonista, spiega il suo rovistare nel passato, con rimpianto e amarezza, per una storia finita, direi senza ombra di dubbio non per sua scelta. (Domani è il compleanno della sua ex, e lui non le scriverà, anche se vorrebbe tanto farlo). Tuttavia il tema del coraggio mi sembra poco centrato e alcuni punti non mi sono chiari. Quasi alla fine del racconto scrivi: "Mi chiedi di rivederci, perché ti manca il tuo amico, tuo fratello, il tuo amato", insinuando nel lettore il dubbio che questa storia non sia ancora finita. Lo stile è scorrevole, io avrei aggiunto qualche dialogo (della serie: show, don't tell), magari una scena di litigio, per equilibrare la parte descrittiva.

Ospite #98 - di Aristide Capuzzo
Ciao Aristide,
il tuo è un racconto molto bello, in cui il tema del coraggio è assolutamente centrato. Hai narrato i momenti che precedono un suicidio assistito attraverso la procedura del messaggio video registrato, mettendo in luce tutta la drammaticità di tale scelta nonché la fragile umanità di chi assiste il paziente.
Dialoghi e parti descrittive sono ben dosati. Nella prima parte del racconto ho avuto difficoltà a capire chi fosse chi e chi facesse cosa: i personaggi e il contesto si sono caratterizzati solo via via che il racconto si è sviluppato. Un accenno al ruolo (ad es. il signor Rolando del letto n. 98 oppure il dottor Boris...) avrebbe facilitato la lettura, per buona parte del racconto ho pensato si trattasse di un attore alle prove con una battuta e di un regista.
Un piccolo, insignificante rispetto alla potenza della storia, appunto. Oltre alla donna della commissione con la ptosi palbebrale (forse sarebbe bastato: "qualcuno della commissione sanitaria") già segnalato nei commenti precedenti, c'è un aprirsi e di nuovo un altro aprirsi delle tende che più aperte di così non si può! ( "Rolando scostò la tenda e una lama di luce gli schiarì la fronte facendo brillare i capelli bianchi." “Lo so” Sospirò aprendo le tende, una luce brillante riempì la stanza.)
A parte questo, da podio.

LA RAGIONE SOPRA TUTTO - Giuseppe De Micheli
Ciao Giuseppe,
il tuo è un racconto che si avvicina alla satira. Seppur ambientato in galassie lontane, consente di cogliere contraddizioni e ipocrisie della nostra società terrestre attuale.
Lo stile e la struttura sono impeccabili, tecnicamente perfetti ed efficaci i dialoghi, il tutto si legge con molta fluidità.
Tuttavia il tema del coraggio, seppur affrontato con originalità ed effetti speciali, lo trovo nella trama solo in parte.

Il Salto. - DandElion,
Ciao DandElion,
la tua è una bella storia, scritta con uno stile aulico e ricercato e che mi è piaciuta moltissimo. Potente il finale dell'omicidio/ suicidio dalla rupe, geniale l'accostamento Reggio/Verona.
Tuttavia l'uso di grassetti, corsivi e spazi tra i periodi ne hanno reso per me difficile la lettura, e talvolta la comprensione, tanto che l'ho riletto più e più volte.
Il racconto inizia così: “Non glielo dirai. Se anche glielo dicessi, negherei.”; questo dialogo fa presupporre che la protagonista femminile sappia dell'esistenza di una fidanzata. Poi però arriva: “..Io DEVO lasciarti, vedi, non sono libero come ti ho detto, una fidanzata ce l’ho ed è..” Insomma, non si capisce, lo sapeva o no di essere l'amante del ragazzo della sua unica amica? Inoltri alterni, durante la scrittura periodi brevi a periodi molto lunghi, proprio per questo non sempre chiari ("Però ho il coraggio di un “per sempre”, lasciando questa memoria di come un Amore, sporcato da una menzogna, possa avere il coraggio di morire per non imputridire").
A mio avviso, sistemando qualche periodo in modo da rendere la lettura più agevole ed eliminando spazi e grassetti, il tuo è un bellissimo racconto.

Leo - Luca Pappalardo
Ciao Luca,
un racconto con tante potenzialità, con un buon ritmo, delle immagini di impatto ( i combattimenti sul ring tra denti che volano e sangue che schizza, il Dio in prima fila che affonda le mani nella scatola dei pop corn) ma dal significato criptico, senza le tue note a fondo testo, almeno per me. Forse con maggiori caratteri a disposizione e magari inserendo dei dialoghi tra Leo e il Dio avresti potuto chiarire l'idea di fondo, che trovo originale e interessante, e che spero tu riesca a sviluppare meglio.

La forza del singolo – Francesco Nucera
Ciao Francesco,
un bel racconto, dallo stile impeccabile. Con pochi tratti e dettagli (Startac, smartphone e Home Control) hai descritto tre sequenze temporali della vita di un uomo, gli oggetti del suo tempo e la sua psiche, complimenti. Il tema del coraggio, se presente in modo evidente nelle prime due scene, nella terza lo trovo appena, spostato più che altro su rabbia e frustrazione verso l'ex coniuge. Mi sarei aspettata un finale diverso. Seguendo il filo che lega le prime due scene, mi aspettavo di trovare un altro Dalton/Lupin da fronteggiare (che so, la Banda Bassotti? il dottor Dokrobei di Yattaman?), mantenendo nel protagonista la disillusione che caratterizza la terza fase della sua vita. Comunque una buona prova, complimenti.

Alicudi - Canadria
Emozionante, basterebbe questo per commentare il tuo racconto ma devo arrivare a 300 caratteri.
Sei riuscita a stimolare tutti i sensi del lettore, portandolo lì, sulla scena, non solo con gli occhi, ma anche con l'olfatto, la pelle, l'udito. Sembra di sentire il vento, l'infrangersi delle onde. Il tema c'è, malinconico, struggente, il coraggio più difficile da vivere, quello dell'attesa. Concordo con i commenti precedenti, raramente ci si imbatte in un racconto così delicato e ricco di suggestioni percettive come il tuo. "sentii subito odore di salsedine e sole" e “Non l’avremmo guardata con gli stessi occhi.” i passaggi che preferisco.

Il mio amico Cono - Linda De Santi
Ciao Linda,
un bel racconto, delicato e con uno stile lineare, molto piacevole da leggere, senza una sbavatura, fino alla fine.
Il tema è abbastanza centrato, spesso l'ansia ostacola il coraggio, specie nelle relazioni, direi che il protagonista le usa entrambe e in pari dosi! Avrei preferito un finale diverso, non tanto nella dissolvenza della ragazza, che è coerente con la storia e la psicologia del personaggio, quanto piuttosto nella chiusura della telefonata... lascia qualcosa di irrisolto... questo dottore, uno psichiatra presumo, che sia reale o immaginario, un feedback al protagonista dovrebbe darglielo, anche solo fosse "benissimo, ne parleremo meglio nella prossima seduta", per dare un senso di chiusura al racconto. Una bella prova, complimenti, spero di leggere ancora altro di tuo, magari con più caratteri a disposizione.

Storie e non storie - Samantha Bolanaz
Ciao Samanta.
Il tuo racconto possiede diversi punti di forza: il titolo, per esempio, che cattura immediatamente l'attenzione del lettore ed è aderente con il contenuto. Lo stile: hai una scrittura scorrevole e molto piacevole da leggere. La trama, che ho trovato ben scritta e ben costruita, nello snocciolarsi di una tipica giornata schizofrenica e scissa di un aspirante scrittore.
I punti di debolezza sono stati già individuati: il tema non centrato, l'uso improprio delle virgole (punto di debolezza facilmente correggibile) e la scarsa caratterizzazione dei personaggi che popolano i pensieri del protagonista, risultano sfuggenti, aleatori, non li afferra l'aspirante scrittore ma neanche chi legge... Nel complesso comunque una buona prova! Alla prossima.

L'INTERROGATORIO - Marco Roncaccia
Ciao Marco,
ho letto molte cose scritte da te, so quanto scrivi bene e questo secondo me non è il tuo racconto più riuscito.
Il tema è centrato: paura e coraggio, un binomio indissolubile. Lo stile, l'uso della seconda persona che ti caratterizza come scrittore e il ritmo dell'azione sono impeccabili, come sempre. Riesci a dare una grande forza alla scena, le immagini sono vivide: violenza, terrore e coraggio sono già insite quando descrivi una donna legata al pianale di una panca e un uomo con un manganello. Proprio per questo, secondo me, il ricorso ad un linguaggio colorito (<<Io godo con le cattive maniere ma, sai, è come per il sesso, per fartelo venire duro è necessario qualche preambolo, leccatine, frasi porche, roba così, e a me, se non ci provo con le buone, non mi viene duro»... <<Una vera botta di culo per uno del mio mestiere>>) è stato eccessivo e inutile, appesantendo la lettura. Alla prossima.

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jimjams
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 22 maggio 2017, 16:00

1. L’interrogatorio, di Marco Roncaccia
2. Alicudi, di Canadria
3. Leo, di Luca Pappalardo
4. Ospite#98, di Aristide Capuzzo
5. Il mio amico Cono, di Linda De Santi
6. La forza del singolo, di Francesco Nucera
7. Il salto, di Dand Elion
8. La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli
9. Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta
10. Storie e non storie, di Samantha Bolanaz

Il gruppone dalla terza all'ottava posizione è praticamente un gruppo a pari merito.

L’interrogatorio, di Marco Roncaccia
Lo stile mi piace molto, anche se la scena camaleontica non convince moltissimo, io sono molto flessibile e la mi incredulità resiste. Il tema ci sta, però, nota del tutto personale, io non considero l'azione finale della donna un atto di coraggio, morire è sempre una fuga, il coraggio in certi casi sta più nel cercare di resistere, di rimanere vivi a ogni costo, ma sono ovviamente opinioni e punti di vista. Tirando le somme una bella prova, non ho letto nessuno degli altri ma sarà difficile che tu non sia nel gruppetto di testa.

Alicudi, di Canadria
Una curiosità prima di tutto, alla fine della lettura stentavo a credere che tutto questo fosse racchiuso in tremila caratteri. Sei stata brava davvero, complimenti. Nel testo avverto una discontinuità emotiva nel penultimo "pezzo", non so perché, non l'ho razionalizzato, ma rompe un pochino l'atmosfera poetica. Forse solo una mia sensazione. Bel lavoro soprattutto sul piano emotivo, le emozioni arrivano, le immagini pure, quasi arrivano gli odori.

Leo, di Luca Pappalardo
Questo racconto mi fa un effetto strano, mi crea un problema. Perché da una parte, per tecnica narrativa, struttura e ritmo, lo amo; dall'altra mi fa arrabbiare un pochino il fatto che alla fine la chiave di lettura venga mantenuta celata. Io non ci sono arrivato alla tua interpretazione e forse non è solo un problema di spazio, perché alla fine un tentativo di spiegazione c'è, solo che non arriva. Detto questo, aggiungo che mi ha ricordato ed evocato con forza certi fumetti che leggevo da ragazzo, dove la storia era pura evocazione, senza bisogno di andare da qualche parte, perché era bello il percorso di quelle pagine. Tu ci sei, basta un pizzico di aiuto in più al lettore per entrare nella tua chiave di lettura.

Ospite#98, di Aristide Capuzzo
Caro amico, questo tocca un tema che mi colpisce nel profondo, dovrei astenermi dal voto per lampante conflitto di interessi. Ma faccio finta di essere immune e provo a dire quel che penso.
La storia contiene un tema importante e ci porta in un mondo/futuro dove l'operazione, per quanto molto controllata, è pur sempre routinaria. Ce lo dice la stanchezza di Boris e altri indizi. Questo presentare la scena con naturalezza, rendendola ordinaria, aiuta a ricondurre il problema nei termini giusti. Purtroppo non posso dire molto altro, non c'era chiaramente spazio per sviscerare ogni aspetto di questa problematica, ma il racconto mi è piaciuto, per tema e stile.

Il mio amico Cono, di Linda De Santi
Grazioso racconto che mi lascia una sensazione positiva eppure anche l'impressione che ci sia una carenza di qualcosa. Forse perché è vicino alle mie corde. Forse un pizzico di sogno in più, di dolcezza, perché questo omino io me lo immagino dolcissimo, buono, gentile, fino all'esasperazione. Insomma mi piace e magari mi piacerebbe anche di più con un po' di nebbia sfuggente e sognante in più

La forza del singolo, di Francesco Nucera
Mi piace, anche l'ironia finale, pure se un pochino dissonante con il resto. Una storia triste e al tempo stesso maledettamente vera. Certo che chiudendola così il messaggio non aiuta di certo ad affrontare la giornata con ottimismo. Se essere onesti non paga forse conviene mettersi nei panni del datore di lavoro? Insomma mi piace la storia, mi lascia un po' rattristato un finale così drastico, senza un filo di speranza.

Il salto, di Dand Elion
Non mi soffermo su "in dosso" perché questo come altre piccole cose credo siano volute per creare un effetto sul linguaggio. La trama è simpatica con il suo aggancio a Romeo e Giulietta. Qualche cosa mi sfugge, non so se perché hai inserito una citazione che non sono stato in grado di associare. In particolare la citazione di Reggio e l'ultima frase. Questa mi sembra ridondante, abbastanza inutile, a meno che, appunto, non sia una citazione.

La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli
Una storia che prende in giro le religioni, anche quando a far scoppiare la guerra sembrerebbe essere una divergenza scientifica in realtà è sempre di posizioni religiose che si parla. Un dogma è sempre un dogma e pur quando riguarda una questione scientifica rimane dogma e quindi dettame religioso. Un po' di satira quindi, o quanto meno di ironia. Ci riesci almeno in parte, qui e lì cedi alla tentazione di spiegare, ma è mal comune. Non uno dei racconti migliori credo, ma comunque interessante.

Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta
Questo è un racconto sul coraggio, indubbiamente, il coraggio che a volte c'è e a volte no. Così riesce a rompere un rapporto senza speranza, ma non riesce a scrivere, o forse riesce a non farlo.
Lo stile ha qualche incertezza ma non sono severo come altri perché la tentazione di usare le virgole come semplici segnalatori di pausa, come le pause su un pentagramma, per dare ritmo o toglierlo, ce l'ho anche io.
La storia è un grande classico. Forse troppo per essere un best seller :-)

Storie e non storie, di Samantha Bolanaz
Non vedo il collegamento con il tema. Qui abbiamo un problema comune a molti di noi scribacchiatori del ritaglio di tempo che viene dopo il tutto. Le idee, i personaggi, che spesso ci saltano nella mente con prepotenza quando non possiamo dedicare loro neppure il tempo di fissare sulla carta un abbozzo, spariscono poi quando ormai stanchi ci mettiamo davanti al foglio. Sicuramente trovi la nostra empatia per questa storia. Però al di là della malinconia che induce, del senso di condivisione che tutti sentiamo per il povero protagonista, manca un pizzico di pepe.

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » martedì 23 maggio 2017, 17:11

Classifica e commenti:

1) Alicudi, di Canadria
2) L’interrogatorio, di Marco Roncaccia
3) Leo, di Luca Pappalardo
4) La forza del singolo, di Francesco Nucera
5) Il mio amico Cono, di Linda De Santi
6) Il salto, di Dand Elion
7) Ospite#98, di Aristide Capuzzo
8) La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli
9) Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta
10) Storie e non storie, di Samantha Bolanaz

Commenti:

Alicudi

Ciao Claudia,
sia lode a te e al tuo testo descrittivo, emozionante, delicatamente malinconico.
Solo nella frase finale ---e, quando farà neve,--- avrei tolto la prima virgola. Ma prendilo come un complimento, perché tutto il resto è ottimo: l'impianto del racconto, le nostalgiche descrizioni, i rimorsi di Gisella, l'incipit ---Quando lo vidi per la prima volta, in città, sentii subito odore di salsedine e sole nonostante fosse novembre.--- è diretto, emozionante, ci anticipa cosa stiamo per leggere. Il tema è rispettato, questa frase lo dimostra ---Ma io non ebbi mai il coraggio d’amare la sua terra e lui mai la forza di perdonarmi per questo.--- e vedo come un di più la citazione "coraggio dell'attesa" nel periodo finale.
Insomma brava, complimenti, bellissima storia.
Alla prossima lettura,
G.

L'interrogatorio

Ciao Marco,
il tuo racconto è al solito molto interessante.
Mi ha preso dall'inizio e quando hai spiegato la capacità del protagonista ho letto il resto come se mi stessi godendo il finale di un bel romanzo. La scena camaleontica della lingua è una piccola buccia di banana: potevi lasciar perdere la scatola e trovare un "escamotage" per renderla più realistica, per avvicinare l'insetto alla bocca.
Il tema è splendidamente centrato e lo stile è sempre ben definito: il tuo stile.
Alla prossima lettura,
G.

Leo

Ciao Luca,
il tuo racconto è di quelli difficili da catalogare e classificare. La forza narrativa è ottima. Strega il lettore.
Segue un ritmo preciso, diradando i dubbi man mano che si leggono le righe e si va avanti. La nota stonata è che questo crescendo di informazioni utili non è completo e ho terminato la lettura con l'amaro in bocca, come se mancasse un quid.
Qualcosa da inserire nella seconda metà, quasi alla fine, per farci gustare il finale con le idee chiare e non con il dubbio di essersi persi. Le tue note sono state utili e tutto ora è chiaro e definito.
Insomma manca poco, pochissimo, affinché sia un buon racconto.
Alla prossima,
G.

La forza del singolo

Ciao Francesco,
hai scritto un racconto d'impatto. Tre fasi temporali e tre diverse emozioni. Non è un racconto che soddisfa appieno la lettura (gusto personale), ma è carico di spunti positivi; ad esempio l'ottima capacità di informarci in maniera chiara, senza essere esplicito (StarTac, smartphone, vita coniugale) e l'approccio filosofico di base. Il coraggio è certamente presente nella prima parte e forse proprio la ricerca dello stesso sentimento nelle altre fasi, invano, mi ha lasciato perplesso; sottilieno che rivedendo tutto l'impianto, il racconto torna lineare e ha senso.
Una piccola cosa da precisare: nella prima parte lui è a scuola, non all'università credo; leggere "Signor Gotti" mi aveva portato fuori strada, come se il ragazzo fosse più grande e non uno studente contro Prof. e Preside.
Alla prossima,
G.

Il mio amico Cono

Ciao Linda,
mi ha convinto la narrazione, mi ha convinto in parte il contenuto, meno il finale. L'ipotesi di Laura è accattivante perché chiuderebbe un cerchio: il protagonista che, immaginando, crea e distrugge i personaggi. Non solo, crea e divide i legami tra loro. Così non siamo certi della figura del dottore e, se fosse reale, il racconto finirebbe non all'altezza di come l'hai costruito secondo me.
Sottolineo la tua capacità di rendere benissimo il disagio del ragazzo con un racconto - fiume al cui interno sono raccontate tante emozioni e non manca il coraggio.
Anche se la parte finale, per me, è il punto debole, la frase con cui chiudi è degna di lode:
---Inizio a guarire, vero, dottore?---
Se il dottore immaginario avesse risposto "Sì", anche con un silenzio assenso...
Ecco... potevi terminare con: Puf

Alla prossima,
G.

Il salto

Ciao Dand,
la tua scrittura è sempre ricercata, mai banale. Attenta a non esagerare però, mi spiego: la storia c'è, il lunguaggio si adatta bene ai citati Romeo e Giulietta e il finale è lineare con ciò che richiami dalla letteratura classica. Però il continuo spazio tra poche righe, costante, non permette di concentrarci sui fatti ed è come se ogni volta ricominciamo. Bene tre, quattro, cinque interruzioni, ma così la struttura perde i benefici delle stesse interruzioni e risulta piatta, creando l'effetto opposto di uno stacco. Condivido gli appounti di Hitherto e ne aggiungo un altro: inizi con una frase in grasseto che si scoprirà essere dell'uomo. ok? o sbaglio?
Poi ci sono altre due frasi in grasseto che ho associato alla protagonista. Se è così crei un problema dal nulla. Perché mi aspettavo che fossero della stessa persona almeno, a prescindere se dette o pensate.
Ti confermo, come già accaduto nelle altre edizioni, che la scrittura ricercata che presenti mi piace, anche se questa volta la struttura narrativa non mi ha completamente soddisfatto e necessiterebbe di un lifting.
Alla prossima,
G.

Ospite#98

Ciao Aristide,
vado un po' controcorrente rispetto agli altri.
Quello che non torna in questo racconto, secondo me, è la capacità vitale del protagonista. Risponde, vuole parlare più del dovuto e non c'è nessun accompagnatore con lui. Nemmeno qualcuno dietro la porta che piange, pur approvando, la sua scelta. Mi spiego meglio: per adesso siamo abituati a sentire queste notizie riguardo persone con malattie terminali che provocano dolori (parola non presente nel tuo racconto), spesso costrette a letto e impossibilitate a parlare. Quindi, o la tua storia è proiettata in un tempo futuro (però non ci informi di questo), oppure trovo qualche incongruenza con la realtà.
Questo riguardo i contenuti. In generale la narrazione scorre bene e non ci sono intoppi nella lettura. Il tema è centrato.
Quindi, per riassumere, avrei preferito un taglio che facesse emergere pietà, misericordia, trattando meno la parte procedurale.
Alla prossima,
G.

La ragione sopra tutto

Ciao Giuseppe,
non sono rimasto colpito. Da una storia così mi aspettavo degli spunti, delle novità. Scorre via graffiando poco, anche se di note positive ce ne sono: l'originalità della storia e la contrapposizione tra umani e non. La battuta del rutto che l'interprete ha tradotto come squisito è bellissima: io avrei giocato su questo aspetto. Un dialogo difficile, con problemi di traduzione. Scrivo questo perché noto (ma dimmi se sbaglio) che sei a tuo agio nello strutturare racconti al cui interno ci sono battute, freddure, dialoghi surreali. Il tema è sfiorato, ma presente.
Alla prossima,
G.

Non ti scriverò

Ciao Alessandro e benvenuto.

Racconto malinconico, a tratti struggente.
Il tema del coraggio forse c'è, nel senso che viene a mancare al protagonista; l'ultima frase ---Domani è il tuo compleanno, e io non ti scriverò.
Ma vorrei tanto farlo.---
mi suggerisce questa lettura. Certo non è immediato e questo non giova ai fini del contest. Anch'io ho trovato la lettura fin troppo ricca di virgole e due punti. Per esempio nel primo periodo, la frase:
---Ma non ti scriverò, non ti manderò gli auguri, no, non lo farò.---
mi sarebbe piaciuta così:
---Ma non ti scriverò, non ti manderò gli auguri.
No, non lo farò.---
ma questo è un aspetto molto personale.
Anch'io credevo che il locale fosse loro e sono rimasto spiazzato leggendo il resto. Non so se è voluto come messaggio ambiguo verso il lettore, in caso contrario bastava scrivere la parola in corsivo e avresti reso tutto più chiaro.
Alla prossima lettura,
G.

Storie e non storie

Ciao Samantha e benvenuta.
Ho letto con molta attenzione il tuo racconto. Certamente ha un'anima, riesce a comunicare il rammarico dello scrittore che perde l'attimo e lascia per strada una storia da raccontare. Sul tema hai detto già tu quello che tutti abbiamo pensato dal primo momento: il coraggio non c'è.
Sull'uso eccessivo delle virgole potremmo parlare per ore, confrontarci, provare a dividere le parti dei racconti: una descrizione ne ha certamente bisogno, ma dev'essere un momento, un passaggio.
Sui personaggi: credo che quattro siano troppi per 3000 caratteri e che i nomi (oltre alle caratteristiche di cui ti hanno già detto) non siano azzeccati, mi spiego: per essere riconoscibili avrei preferito differenze:
- un personaggio dal nome italianissimo;
- un personaggio dal nome straniero (c'è! ok)
- un personaggio senza nome riconoscibile dal mestiere (c'è!, ok)
In generale la narrazione non dispiace, è lineare, anche se il racconto prende una piega malinconica lasciando un po' di amaro in bocca.
Alla prossima,
G.

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erika.adale
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 25 maggio 2017, 22:46

Classifica e, a seguire, commenti.
1. - Alicudi
2. - Ospite #98
3. - L'interrogatorio
4. - La forza del singolo
5. - La ragione sopra tutto
6. - Leo
7. - Il mio amico Cono
8. - Il Salto
9. - Non ti scriverò
10. - Storie e non storie

Storie e non storie di Samantha Bolanaz

Ciao Samanta e benvenuta.
Il tema "coraggio" è sfuggito, capita che una storia abbia l'urgenza di emergere le regole del gioco. Hai scelto un racconto per aspiranti scrittori, in cui però l'identificazione scatta con difficoltà. La causa l'ha identificata Andrea: i personaggi "in cerca d'autore" sono figure indistinte e poco coinvolgenti. Se nella tua testa avevano particolari in più, mostrali rubando caratteri alla descrizione della giornata del protagonista (che, in fondo, non aggiunge nulla al concetto che vuoi trasmettere). Occhio alle virgole: senza perdersi nella teoria, rileggi a voce alta calcando sulle pause da interpunzione. Ti verrà naturale fare le giuste correzioni.

Non ti scriverò di Alessandro Bacchetta

Ciao Alessandro, benvenuto.
Nel tuo racconto il coraggio c'è, preso in modo poco diretto ma queste, in genere, sono le scelte più interessanti. La narrazione descrive una situazione sentimentale verosimile e verosimile è anche la voce narrante. Anche certe immagini non proprio centrate (il vestito con i gufetti incorniciato dalla pelle) possono essere scelte per dare concretezza a una voce narrante che non si presuppone essere uno scrittore. Arriviamo così alla ragione del fatto che il racconto non mi abbia convinto del tutto: ho trovato poco interessante la vicenda, una lettera da comune "posta del cuore". Lei l'ha lasciato, vorrebbe rimanere amica e lui, giustamente, prende le distanze. Una storia così già sentita, per avvincermi, dovrebbe essere sorretta da uno stile particolare. Invece mi sembra di leggere la lettera scritta da un amico. Da una narrazione mi aspetto un approccio più letterario, anche senza darlo a vedere. Non sono certa di essere stata chiara quindi, nel caso, sono pronta a spiegare meglio la mia posizione.

Ospite #98 di Aristide Capuzzo

Il racconto mi è piaciuto, sia per la declinazione del tema (entrambi i personaggi mostrano notevole coraggio) che per il fatto di aver focalizzato l'attenzione sulla procedura, che diventa quasi rituale. Mi distacco nettamente dunque da chi ti chiede più partecipazione emotiva, in realtà credo che l'aspetto tragico della vicenda esuli da questa narrazione.
Come altri ho trovato rivedibile il cenno alla donna con la palpebra abbassata, non per il particolare della strigliata (che al contrario è utile per sottolineare la precisione prescritta dalla procedura), ma per il modo in cui viene caratterizzata. Mi spiego: se tu avessi detto che era, per esempio, la garante dei diritti dell'ospite, un'azionista della clinica, un'esperta in bioetica...la sua strigliata avrebbe acquisito ragione di essere. Ma di lei sappiamo solo che ha una ptosi palpebrale : mi sembra un particolare poco interessante sia per il lettore che per Bori

La ragione sopra tutto di Giuseppe De Micheli

Questo racconto mi ha divertito. Certo, nel momento in cui la Presidenta ha cominciato a tessere le lodi degli equilibri raggiunti dall'umanità, ho cominciato ad attendere il tonfo finale in qualche violenta piccineria. Ma, ugualmente, ho terminato la lettura con un sorriso.
Ho la sensazione però che questo genere di satira trovi la sua misura ideale in composizioni più lunghe, dove i particolari (deliziosi, come l'ambasciatore che si esprime tracciando loghi) permettono di tessere un arazzo dove la trama, anche se un po' scontata, regge sostenuta da questi punti originali e colorati.

Il Salto di DandElion

L'idea è molto buona, i rimandi a Romeo e Giulietta ben dosati, con un finale che mi è piaciuto molto. Cosa non mi ha convinto? Il linguaggio aulico, che so piacere molto ad alcuni ma che io apprezzo poco, mi sembra più prova autoriale che reale tentativo di creare immagini per il lettore ( ma ammetto che questa sia un'idea tutta mia) e l'abbondanza di effetti grafici ( spazi a profusione, grassetto, etc.) che, sempre a mio gusto, andrebbero ridotti al minimo indispensabile.

Alicudi di Canadria

A proposito di coraggio: tempo fa ce ne sarebbe voluto per postare un racconto così a MC. Questo perché l'assenza di azione era considerata da molti commentatori un difetto e un ricamo come "Alicudi" avrebbe potuto essere criticato con forza. Ma crescono le persone, gli scrittori e i contest: così il tuo racconto raccoglie il plauso che merita. Le storie non sono solo azione, ma anche paesaggi, stati d'animo che valgono la pena essere narrati. Lirico, ricco di suggestioni, delicato dell'immobilità della situazione, questo racconto merita il podio.

Leo di Kuranes

Mi accodo ad altri commenti simili. Racconto enfatico, ben sostenuto dalla scrittura, con delle immagini davvero potenti. Sia Leo che la divinità-mangia-popcorn sono interessanti, ben descritti, saltano fuori dalla pagina.
Ma...il senso ultimo del racconto mi sfugge. In particolare il rapporto fra Leo e la divinità.
Forse ti servivano più caratteri o, forse, volevi che il racconto fosse così, un po' per iniziati. Ma io, purtroppo, non ne faccio parte.

La forza del singolo di Francesco Nucera

Ciao Francesco, il tuo racconto mi è piaciuto a livello formale. Hai reso bene il trascorrere del tempo, usando pochi espedienti molto efficaci. Passato in pieno lo scemare del senso di onnipotenza iniziale verso lo smarrimento dell'ultimo quadro. Il messaggio penso sia che un uomo da solo fa poco, le battaglie si combattono in gruppo. Idea condivisibile, ma che qui passa attraverso una disgregazione del protagonista assai malinconica, nonostante il tentativo di ironia. Faccio fatica a mettere a fuoco il coraggio fra le righe, vedo più una "forza d'animo" che si sfalda.

Il mio amico Cono di Linda de Santi

Il racconto ha un bello stile, il tono del narratore è tale da portarci a spasso nella sua improbabile storia senza annoiarci e facendoci interessare a una situazione inverosimile.
Ho capito solo dalla tua spiegazione successiva che i personaggi della fantasia del protagonista si dissolvono con un tocco. Al di là dell'indiscutibile bravura a tenere la narrazione, la trama mi lascia poco soddisfatta. Mi aspetterei qualcosa in più: o la scomparsa anche del dottore (ma è al telefono, in effetti) o una sua risposta a "chiudere". E' come se questa vicenda restasse aperta e mi dà una sensazione di inconcluso.

L’interrogatorio di Marco Roncaccia

Tenuto conto che non amo la seconda persona nei racconti ( ma a te piace un sacco, deduco) e che le scene di violenza, soprattutto su una donna, mi mettono talmente a disagio da ottenebrare la mia capacità critica, direi che questo racconto non è affatto male.
Ha ritmo, personaggi e una chiusura interessante.
Ecco, la lingua camaleontica ha lasciato perplessa anche me. Ma nel complesso un buon lavoro.

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » venerdì 26 maggio 2017, 0:52

L'interrogatorio, di Marco Roncaccia

Ciao Marco
La scena è ben resa e le dinamiche sono ben chiare. Il racconto in se, funziona.
L'unica pecca chi ci trovo è il finale. È facilmente intuibile a meta racconto e la chiusa risulta molto debole. Anche la paura della ragazza mi sembra poco visibile, calcherei la mano sullo stato d'animo e le sensazioni per una resa migliore. Nel complesso una prova discreta.

Il mio amico Cono, di Linda De Santi

Ciao Linda
Una buona prova. Il racconto funziona e mantiene una sua coerenza dall'inizio alla fine.
Credo che anche il medico sia immaginario e, se anche cosi non fosse poco importa.
Il coraggio nel tuo protagonista c'è, gli porta poco ma c'è.
Ammetto che mi aspettavo un guizzo in più ma resta comunque un buon racconto.

La forza del singolo, di Francesco Nucera

Ciao Francesco
In pochi paragrafi riesci a dare un sacco di info senza cadere nell'infodump.
Mi è piaciuto in modo particolare il modo in cui hai tratteggiato il passaggio del tempo attraverso la tecnologia, ammetto che in prima lettura non l'avevo notato.
La scelta dei paragrafi spezzati forse non è l'ideale per racconti cosi brevi ma in questo caso mi sembrano ben dosati. Una buona prova.

Leo, di Luca Pappalardo

Ciao Luca
Un racconto forte, d'impatto.
Come molti ti hanno fatto notare manca una connessione tra il dio e Leo.
Dovendo giustificare il tutto credo gli incontri siano truccati e che il dio è tale solo per il protagonista(ma non ne sono sicuro). Se quest'interpretazione è giusta dovresti seminare qualche indizio lungo il percorso.
Un pezzo con grandi potenzialità ma da rivedere leggermente.

Il salto, di Dand Elion

Ciao Dand Elion
La storia in se non è male, il richiamo a Romeo e Giulietta è molto carino.
Non mi tornano un paio di cose.
Tutti sanno che è fidanzato ma lei no? Sta con la sua migliore amica e lei non ne sa nulla?
Ti consiglio di alleggerire un po il testo, il tuo stile è un po' troppo aulico e trovo in qualche punto questa ricercatezza un po' eccessiva.

La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli

Ciao Giuseppe
I toni usati e la modalità di narrazione mi sono piaciuti.
Ammetto che apprezzo molto l'ironia nei racconti e alcuni passaggi sono veramente azzeccati.
Il finale, complice il numero di battute a disposizione, mi sembra un po' affrettato, mi sembra che cozzi totalmente con quanto detto dalla Presidenta poco prima.

Ospite98, di Aristide Capuzzo

Ciao Aristide
Ci sono un paio di refusi, ma oltre a questo non ho molto da criticarti.
Come ti hanno già segnalato la donna con la ptosi non aggiunge nulla alla storia e si puo tranquillamente eliminare.
Per il resto il racconto mi sembra ben dosato, forse aggiungere una piccola motivazione sul perché non aggiunge nulla al video quando lo chiede poco prima non guasterebbe
Per me una prova positiva.

Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta

Ciao Alessandro
La prima cosa che ho pensato leggendo il testo è stato “Friendzone”, ma sono solo miei arzigogoli.
A mio avviso i monologhi, come in questo caso, devono essere molto più spigliati. Il racconto risulta un po' pesante da leggere forse complice la punteggiatura.
Per quanto riguarda il tema il pezzo mi sembra centrato. Il coraggio di non riallacciare una relazione che fa star male nonostante il desiderio.

Storie non storie, di Samantha Bolanaz
Ciao Samantha
Come probabilmente ti hanno già detto parli di un argomento abbastanza comune per chi scrive, il che non è buona cosa se ti rivolgi ad un pubblico più ampio.
Per il resto penso che dovresti caratterizzare maggiormente i personaggi o rischiano di sembrare tutti uguali.
Ti chiedo scusa per il posto in classifica ma non riesco a vederci il tema e questo inficia molto sul mio giudizio.

Alicudi, di Canadria
Ciao Canadria
Un buon pezzo, si sente l'amore per la terra di Calò.
Immagini chiare e ben dipinte. Un brano delicato e malinconico e una donna che non potra mai amare quell'isola come il suo innamorato. Ho apprezzato particolarmente l'immagine della neve, veramente delicata.
Nulla da dire, ottimo brano.


1) Alicudi
2) La forza del singolo
3) Il mio amico cono
4) ospite#98
5) L'interrogatorio
6) Leo
7) Il salto
8) La ragione sopra tutto
9) Non ti scriverò
10) Storie non storie

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alessandra.corra
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » venerdì 26 maggio 2017, 6:59

Ciao a tutti,

per impegni vari e imprevisti questa volta non sono riuscita a fare i commenti e consegnare la classifica finale. Sorry!!! :( Spero, alla prossima!

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antico
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Re: Gruppo CESARE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » venerdì 26 maggio 2017, 17:01

Complimenti a tutti, racconti validi e meritevoli. Qualcuno funziona meno di altri, ma nulla che non sia riparabile con una revisione attenta a risolvere laddove ci sono i problemi.

1) Alicudi
2) Il salto
3) La forza del singolo
4) Il mio amico Cono
5) Ospite #98
6) L'interrogatorio
7) La ragione sopra tutto
8) Non ti scriverò
9) Leo

Alicudi, di Canadria
Due vite intere, l'amore per le proprie origini, per l'altro, il desiderio, la tristezza del distacco, l'attesa, la voglia di comprendere... Sto aggiungendo a caso e senza ordine, in base al flusso dei miei pensieri... C'è tutto. Hai una voce ben definita, tutta tua, matura, controllata, sensibile. A un primo approccio potrebbe sembrare che manchi l'azione, invece ce n'è e tanta in tutto quel muoversi di correnti che scuotono gli animi dei protagonisti. Pollice su, senza ombra di dubbio.

Il salto, di DandElion
Mi è piaciuto molto. Sperimentale, si finge banale per dribblare il lettore e non una volta sola, te lo giochi bene. Ed è tutto imperniato sul concetto di coraggio, lo vedo in ogni scelta dei due personaggi. E ho apprezzato anche l'uso del grassetto, l'ho trovato assai interessante, funzionale. Per me pollice su, non vedo come potresti lavorarci ulteriormente, è potente così.

La forza del singolo, di Francesco Nucera
Un racconto che mi ha messo in difficoltà. La tua decisione di suddividerlo in tre atti ben definiti è rischiosa (in situazioni simili tendo a preferire una struttura meno ordinata, più caotica) però è indubbio che si legga bene e che quello che volevi fosse presente, c'è. E sì, è anche una riflessione sul concetto di coraggio. Per me un pollice quasi su, per essere da vetrina gli manca giù un po' d'olio negli ingranaggi.

Il mio amico Cono, di Linda De Santi
Un racconto piacevole, ben controllato, si legge bene. Non ho avuto difficoltà nel capire che le sue fantasie si dissolvono al tocco, anche se il fatto che tu lo associ al bacio può essere fuorviante. Credo che il testo ne gioverebbe se tu rendessi più chiara la cosa e a questo punto giocassi con il fatto che il dottore lo sente solo per telefono, rendendo impossibile l'interagire fisicamente con lui. Credo ci siano ampi margini di miglioramento, seguendo questa linea. Il tema c'è, anche se solo all'apparenza perché il focus non è sul coraggio, ma sulla follia. Pollice tendente all'alto per me e un invito a sistemarlo in caso non si qualifichi per la finale.

Ospite #98, di Aristide Capuzzo
Ho letto tutti i commenti e non ho trovato corrispondenza in un problema che ho riscontrato sul finale del racconto in cui, davvero, ho faticato a capire chi stesse dicendo cosa. Il tono generale del racconto è ben controllato e assolutamente in linea con la situazione, ottimo. Un piccolo appunto: credo che la presenza della donna che avrebbe ripreso Boris in futuro sia fastidiosa perché avulsa proprio dalla tragicità della situazione, nel senso che il suo richiamo sembra formale e non per il mancato rispetto dimostrato, come se la ripresa fosse stata rovinata in parte proprio da quell’”errore”, errore formale e non di tatto, perlomeno questo è quanto è arrivato a me. Detto questo, il racconto è di sicuro valore, per me un pollice tendente all’alto.

L’interrogatorio, di Marco Roncaccia

Il fulcro qui mi sembra la dialettica tra vittima e carnefice e il tutto è ben narrato, anche coinvolgente, però, arrivato alla fine, qualcosa non mi convince. Partiamo dall'età del carnefice, mi sembra che il darne una definizione sia un errore, soprattutto perché poi non ci lavori sopra, a questa definizione. Ci sarebbe stata, invece, all'interno di un quadro più generale che prevedeva micro rivelazioni sparse di entrambi allo scopo di definire meglio una situazione che, alla fine, rimane indeterminata... E allora perché determinare qualcosa? Poi, sei andato nella direzione delle paure del carnefice, ma quali competenze ha la protagonista per riuscire a girare la situazione di potere a suo favore? Vero, c'è l'atto che stravolge il tutto, ma perché? Insomma, il tutto è troppo indefinito pur all'interno di una situazione che tendi a definire. Si legge bene, il tema è presente, il pollice è tendente all'alto, ma in modo un pochetto sbiadito.

La ragione sopra tutto, di Giuseppe De Micheli

Concordo con il commento di Erika, la mia sensazione è stata quella di un finale troppo precipitato, poco organico rispetto ai ritmi della prima parte del racconto. Credo che il testo gioverebbe di un passaggio più graduale alla soluzione finale con la presidenta che fa un primo tentativo, molto accondiscendente, per fare ragionare il suo ospite. Pollice ni tendente all'alto, una volta sistemato nei suoi equilibri interni, sarebbe un racconto degno della Vetrina.

Non ti scriverò, di Alessandro Bacchetta

Scritto bene, si fa leggere, non ci soo evidenti difetti di forma. E allora dov'è che non funziona? (Anche se non è giusto dire che non funzioni). Bene, credo sia negli indizi che fornisci per descrivere il contesto, non sono chiari, poco incisivi, non lasciano il segno e quando dai la pennellata del suo (di lei) "vorrei tutto, ma non posso" la inserisci in uno sfondo un pelo annacquato e pertanto non incide e neppure indirizza. Da rivedere, rifocalizzare, sistemare. Poi sarà da Vetrina. Pollice ni che punta timido verso il su, per il momento.

Leo, di Luca Pappalardo
A pelle, questo Dio mi sembra quasi l'Odino di American Gods. Ripeto e sottolineo: a pelle. Il fatto è che leggendo mi è venuto proprio in mente lui. Detto questo, amo poco i racconti brevi in cui il simbolismo risulti troppo ermetico e qui, nonostante il tuo modo di narrare assolutamente piacevole, mi sembra che siamo da quelle parti lì perché giunto alla fine mi sono sentito inadeguato in quanto mi è sfuggito il senso. Pollice ni rivolto più verso il positivo grazie al tuo modo di narrare, a questo giro.

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