La classifica e i commenti di Emanuela Valentini

Regole speciali per la CENTESIMA di Minuti Contati!
Lunedì 12 giugno: DELLA ROSSA NIGHT
Mercoledì 14 giugno: FRASCELLA NIGHT
Lunedì 19 giugno: BERTINO NIGHT
Una serata per ogni Campione di MC (manca Bommarito causa impegni). Si potrà decidere di partecipare a una sola serata, a due o a tutte tre. Ogni Campione potrà partecipare alle serate degli altri Campioni. Ogni serata sarà trattata come edizione a se stante (quindi i racconti non verranno mischiati) e i partecipanti di ogni serata avranno una settimana di tempo per consegnare commenti e classifica. Ogni serata avrà divisione in gruppi in caso di superamento dei 13 partecipanti. Al termine della settimana di commenti e classifiche, a qualle degli autori si aggiungerà quella del Campione della serata e i migliori di ogni serata verranno raggruppati in un gruppone finale e commentati dagli autori (volontari) che non avranno ottenuto l'accesso alla finale e da guest (volontarie, tra quelle che hanno dato vita alla Quarta e alla Quinta Era). Sarà possibile accedere al Gruppo Finale con più di un racconto. Il vincitore del Gruppo Finale sarà dichiarato CAMPIONE DELLA CENTESIMA EDIZIONE.

Questa CENTESIMA EDIZIONE non sarà considerata come tappa della Quinta Era, bensì come PRIMA TAPPA del circuito de LO SCRITTORE DELL'ESTATE 2017.
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La classifica e i commenti di Emanuela Valentini

Messaggio#1 » giovedì 6 luglio 2017, 14:15

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Recente vincitrice del Premio Europa come autrice emergente, Emanuela Valentini è un'autentica forza della natura. I premi in bacheca continuano ad accumularsi (tra gli altri, il Premio Robot), ma è significativo che di lei si stia accorgendo non solo l'Italia, ma il mondo intero. Su Minuti Contati è stata una della guest star della Steampunk Edition, ma speriamo di averla in futuro anche per un'edizione interamente dedicata a lei.

QUI potete trovare un articolo su Fantascienza.com dedicato a lei e al suo ANGELI DI PLASTICA. Da questo articolo potete facilmente ampliare la ricerca per raggiungere le sue altre opere, assolutamente consigliate.

Personalmente, ho iniziato a leggerla da un racconto lungo scritto a quattro mani con Fabio Carta, MEGALOMACHIA e da lì non mi sono più fermato.

Di seguito i suoi commenti a tutti e quindici i finalisti di questa CENTESIMA EDIZIONE e in fondo la classifica.


COMMENTI

TROPPO VISIBILE, di Fernando Nappo
Geniale. Mi ha ricordato l’ironia di Lafferty. Per me hai già vinto.

CAMERA 303, di Erika Adale
Mi ha commosso. Molto ingegnoso porre la finta realtà all'inizio come se fosse reale, per poi svelare nella seconda parte del raccontino, la terribile, eppure dolcissima, verità. Grazie per questa emozione. Bellissima la metafora del fiore abbandonato sull'acqua.

IL GENERALE IN BARCA, di Andrea Partiti
Una piccola storia toccante. Molto bella. Mi ha ricordato ovviamente il capolavoro di Hemingway, ma qui il merito è avere concentrato un grande messaggio in pochissime righe. Chapeau bas.

VERSIONI, di Riccardo Rossi
Molto carino, bella l'idea, buona la stesura. Mi sarebbe piaciuto leggere di più, sapere cosa accade.

IL GRANDE INQUISITORE, di Giuseppe De Micheli
Scritto molto bene, al di sopra della media direi. Debole la trama e poco originale il messaggio, che sarebbe stato forse più incisivo se il finale fosse stato mozzato nell'attimo in cui il protagonista si rende conto, con disperazione, di essere eccitato, senza la didascalia che spegne il tono drammatico del testo.

NOT SAFE FOR WICHES, di Mario Pacchiarotti
Costruzione azzeccata, l'effetto sorpresa sul finale funziona. Good.

LAG, di Eleonora Rossetti
Questo racconto mi ricorda l'incipit di un film che ho da poco visto su Netflix, solo che nel film la donna che moriva di parto era su Marte e chi la osservava senza poterla aiutare si trovava sulla Terra. Per lenire la carenza di originalità qui si fa leva sul dolore. La costruzione funziona però, abbiamo un piccolo racconto compiuto e questo tecnicamente non è semplicissimo. Il finale che sottolinea i 12 minuti funziona e fa decollare il resto. Good.

DETTAGLI, di Sara Tirabassi
Dunque: non ho capito l’ultima frase, credo non c’entri nulla con quanto raccontato fino a quel momento, quindi il colpo di scena con me non è riuscito. Bella la narrazione fino a un attimo prima, però, anche se sembra priva di senso. Non fa niente, è fatta bene e questo conta moltissimo. Tragico errore che mi fa desistere dal fare altri complimenti: i capelli del rasta non si chiamano rasta, ma dreadlocks.

SUL GRADINO, di Ambra Stancampiano
Carina l’idea di base e capisco che le poche battute a disposizione non ti hanno dato modo di svilupparla forse completamente. Va bene fino alla descrizione del mondo moderno perché fa capire che è passato molto tempo e che qualcosa è cambiato. Bello lo spunto di lui che senza viaggiare ha osservato il mondo ruotargli attorno, ma tutto poi si perde con la cosa del segreto. Che senso ha mettere una cosa così importante nell’ultima riga? Qualcosa che non ha nulla a che vedere con quanto detto fino a qualche parola prima, peraltro. Avrebbe avuto più senso a quel punto rivelare l’ovvio, che so: ho scoperto che non occorre muovere un muscolo per vedere il mondo, poiché se si sa osservare, questo si spiega da solo davanti ai nostri occhi e ci svela i segreti della vita… etc… e chiudere il racconto in maniera poetica. Il mistero, se è questo che volevi creare, non si butta nell’ultima riga, è sprecato.

ASSENZA, di Viviana Tenga
Un racconto senza infamia e senza lode. Neutro, che dice poco. Mi pare di capire che non c'è la componente fantastica o paranormale; un piccolissimo mainstream adolescenziale che ritaglia un attimo della vita di tre ragazzi. La costruzione va bene, ma suscita poche emozioni in chi legge. Forse mi aspettavo un cenno dall'aldilà da parte di Fabio, un colpo di scena, qualcosa che lasciasse presagire la presenza/assenza fulcro del racconto.

IL CACCIATORE DI SGUARDI, di Raffaele Marra
Siamo lontani dal poter dire “un bel racconto”, ma il testo, anche se non scritto in maniera professionale, fa capire molto bene il messaggio che porta. Ho apprezzato la malinconia insita tra le righe e il tentativo di creare un ponte tra il personaggio, la sua alienazione e il mondo ignaro di tutto.

LA VITA NONOSTANTE, di Maurizio Bertino
Uhm. Ribaltamento dei ruoli. Significa che Sara e Sergio sono rane e fanno parte di una società che stermina esseri umani nella sperimentazione? Non è chiaro il messaggio. Potente l’idea di fondo ma gestita male: ci sarebbe stato tutto lo spazio per spiegare qualche cosa in più sulle deportazioni, sul perché e sulla natura di questa famiglia che pare insensibile di fronte a pratiche crudeli (che è la norma, non è questo il problema). Dico solo che avresti potuto risparmiarti battute preziose per raccontare una piccola storia compiuta, più chiara (mi rimane difficile immaginare una rana su una sedie a rotelle), anche dal punto di vista della sessualità.

UN NUOVO INIZIO, di Roberto Romanelli
L'idea è molto molto carina, peccato non sia stata sfruttata al massimo delle sue potenzialità. Il racconto è incomprensibile, carente di dettagli che lascino leggere con piacere quello che avviene fino alla sorpresa finale. Un esempio di carenza: “per proteggersi dai corpi martoriati delle sue compagne” forse doveva essere “per proteggersi dalla vista dei corpi martoriati delle sue compagne”; a volte una parola in più o in meno fa la differenza: Trilly non si protegge dalle sue compagne martoriate ma dalla vista di uno spettacolo terribile che la ferisce. Quando scriviamo dobbiamo renderci conto che il lettore non è nella nostra testa. Un bravo narratore sa mettere chi legge in condizione di capire quello che scrive.

IL MALE ASSOLUTO, di Marco Roncaccia
Temo che mettere in fila una serie di frasi non basti per dire di avere scritto un racconto. Calarsi nella mente di una persona disturbata oltretutto non è semplice, si rischia di ripetere cose già dette da mille altri, di cadere sul banale. I problemi di questo breve elaborato sono questi: carenza di originalità e poca cura del testo.

NON DOVEVI FARLO. di Giancarmine Trotta
Non amo la violenza estrema fine a se stessa nei racconti. Neppure quando a giustificarla ci si piazza uno psicopatico. Trovo esagerate le descrizioni delle umiliazioni inflitte alla donna, fastidiose, ridondanti proprio per la loro banalità. Nulla di nuovo.

CLASSIFICA

1) TROPPO VISIBILE
2) CAMERA 303
3) IL GENERALE IN BARCA
4) VERSIONI
5) IL GRANDE INQUISITORE
6) NOT SAFE FOR WICHES
7) LAG
8) DETTAGLI
9) SUL GRADINO
10) ASSENZA
11) IL CACCIATORE DI SGUARDI
12) LA VITA NONOSTANTE
13) UN NUOVO INIZIO
14) IL MALE ASSOLUTO
15) NON DOVEVI FARLO



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