La classifica e i commenti di Andrea Wise

Regole speciali per la CENTESIMA di Minuti Contati!
Lunedì 12 giugno: DELLA ROSSA NIGHT
Mercoledì 14 giugno: FRASCELLA NIGHT
Lunedì 19 giugno: BERTINO NIGHT
Una serata per ogni Campione di MC (manca Bommarito causa impegni). Si potrà decidere di partecipare a una sola serata, a due o a tutte tre. Ogni Campione potrà partecipare alle serate degli altri Campioni. Ogni serata sarà trattata come edizione a se stante (quindi i racconti non verranno mischiati) e i partecipanti di ogni serata avranno una settimana di tempo per consegnare commenti e classifica. Ogni serata avrà divisione in gruppi in caso di superamento dei 13 partecipanti. Al termine della settimana di commenti e classifiche, a qualle degli autori si aggiungerà quella del Campione della serata e i migliori di ogni serata verranno raggruppati in un gruppone finale e commentati dagli autori (volontari) che non avranno ottenuto l'accesso alla finale e da guest (volontarie, tra quelle che hanno dato vita alla Quarta e alla Quinta Era). Sarà possibile accedere al Gruppo Finale con più di un racconto. Il vincitore del Gruppo Finale sarà dichiarato CAMPIONE DELLA CENTESIMA EDIZIONE.

Questa CENTESIMA EDIZIONE non sarà considerata come tappa della Quinta Era, bensì come PRIMA TAPPA del circuito de LO SCRITTORE DELL'ESTATE 2017.
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La classifica e i commenti di Andrea Wise

Messaggio#1 » giovedì 13 luglio 2017, 12:26

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Andrea Wise (Francesca D'Amato) è stata una delle guest star della Vaporosamente Live Edition, la NOVANTADUESIMA Edizione di Minuti Contati.

"Francesca D’Amato ama narrare leggende locali. Le raccoglie, ci gioca e poi le restituisce alla gente in forma di pergamena imbottigliata, di racconto in costume, di gioco o di romanzo. A volte lo fa da sola, a volte con la Corporazione dei bardi, un’associazione di collezionisti di leggende del Lago Maggiore.
Dopo aver studiato Scienze Naturali, si è occupata per anni di comunicazione ambientale, lavorando per vari parchi naturali, blog e associazioni di settore. Al momento studia comunicazione non violenta e propone esperimenti di ecologia domestica a tutti gli ospiti della sua casa milanese che volessero sperimentare l’epicureismo sostenibile della decrescita felice." (tratto dal suo sito, GNOMI DI CAVERNA)

QUI potete trovare un suo racconto pubblicato sulla Vetrina di Minuti Contati.

Di seguito, i suoi commenti ai racconti finalisti della CENTESIMA. A chiudere, la sua classifica.


COMMENTI

Premessa di Andrea Wise:
Grazie, mi avete fatto passare un bel pomeriggio con i vostri racconti.
Erano scritti in italiano fluente, cosa che non capita sempre, e tutti mi hanno lasciato un sapore in bocca (mi capita di leggere roba veramente scialba e manieristica, voi siete sempre una garanzia!)

Lag, di Eleonora Rossetti
Di questo racconto mi piace l'alternarsi del passato remoto dei ricordi e il passato prossimo del lag. Mi piace come è stato reso il senso di impotenza, l'essere presente e essere ignorato da chi sta vivendo davvero qui e ora. L'emozione arriva limpida al lettore, senza disturbo e senza fronzoli.
Dovessi editarlo, limerei la presenza del narratore. Per esempio terrei “Nessuno si girò al suono della sua voce.” che descrive bene l'azione e suscita emozione nel lettore. Toglierei o riscriverei “Quello era un altro presente. La dannazione del lag. Una diretta dal passato.” è superfluo, ci arriviamo già molto bene con lo show, non serve il tell.

Non dovevi farlo, di Giancarmine Trotta
Mi piace come l'autore ha reso il punto di vista del protagonista: centrato su se stesso, totalmente refrattario all'interpretazione dei fatti operata dal mondo esterno e ossessivamente teso a vomitare rabbia, colpe e responsabilità lontano da sé. Psicologicamente ben descritto, corretta la scelta della prima persona, ben scandito il rilascio delle informazioni necessarie a capire i fatti.
Ben gestita la ripetizione del titolo “Non dovevi farlo”, non eccessiva da risultare invadente. Perdonato e giustificato l'uso dell'imperfetto al posto del condizionale.

Camera 303, di Erika Adale
Mi piace l'uso della narrazione in seconda persona, intima e familiare, per la realtà interna di Alice e in terza, distaccata e più oggettiva, per quella esterna. Mi piace l'uso dell'HTTP response status code 303 See Other. La pagina della wikipedia usa Alice come esempio di oggetto reale non restituibile e ci potrebbe perfino stare una citazione al film Still Alice sull'Alzheimer. Coincidenze? Appena avrò finito di scrivere i commenti andrò a scoprire chi ha scritto questo brano e glielo chiederò.
Attenzione alla punteggiatura (i due punti vanno attaccati alla parola che li precede, dopo i tre puntini di sospensione ci va uno spazio bianco).
La È si può ottenere premendo Alt e digitando 212 sul tastierino numerico.
(Romanelli, sulla tua tastiera è Ctrl + 212)

Versioni, di Riccardo Rossi
Mi piace l'andamento parallelo e crescente delle emozioni nei due personaggi: ansia nell'operatore e soddisfazione nella paziente. Mi piace il ritmo con cui le informazioni necessarie a capire il passato vengono presentate nel corso del racconto e mi piace l'acquistar di senso che ha il puzzle. Mi manca il senso dell'agire del computer alterquantico: agisce perché può farlo o ha un suo scopo? Sarei curiosa di leggere un ampliamento di questo racconto.

Il grande inquisitore, di Giuseppe De Micheli

Ecco, nemmeno il BDSM rientra nelle mie corde, ammetto di avere delle interferenze personali nel giudizio. Mi piace come è stata resa la commistione inestricabile tra piacere e peccato, apprezzo la coerenza del personaggio che pur di continuare a fantasticare sul proibito accetta di soffrire fino alla morte e lodo il ritmo crescente del racconto, dalla minuziosa preparazione fino alla conclusione.
La simbologia mistico-matematica iniziale descrive bene la caratura scolastica del personaggio e inquadra il suo sistema valoriale. Apprezzo la prevalenza della descrizione intellettuale sull'aspetto fisico del protagonista.

Assenza, di Viviana Tenga
Mi piace l'idea di questo racconto, l'elaborazione del lutto vissuta in diretta e la maturazione di una scelta con abbastanza retroscena da renderla condivisibile. Bello il doppio significato dell'assenza, dal registro scolastico e dalla vita.
Lo stile romance adolescenziale non è tra i miei preferiti, penso però che sia oggettivamente ben scritto e che possa piacere a un pubblico mirato.

Il cacciatore di sguardi, di Raffaele Marra
Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore... Le scarpe logore e il nome del protagonista mi han fatto leggere questo racconto con la canzone di De Gregori in testa e un retrogusto di grandi sogni appassiti in bocca. Non so se era un effetto voluto, quindi cerco di ignorarlo.
Mi piace il concetto che un giorno come tanti sia drasticamente meglio di un ultimo giorno, il ribaltamento di prospettiva finale è agrodolce. La pistola però entra in scena senza essere stata preannunciata e il finale sembra costruito su stuzzicadenti invece che basato su logiche e solide premesse. (Esempio, una frase tipo “le dita sudate sfiorarono il fagotto che teneva in tasca...” crea anticipazione e mi conferma che l'autore sappia dove andare a parare fin dall'inizio).
Mi piace l'uso dinamico dello spazio: il rimuginare lungo la strada, il fermarsi in mezzo alla piazza, fino alla risoluzione verso la stazione. La narrazione procede dalla routine a un pizzico di ignoto e la soddisfazione finale arriva a manifestarsi contrastando la tensione costruita fino a quel momento. Ben scritto!

Troppo visibile, di Fernando Nappo
I problemi quotidiani dei supereroi sono divertenti perché ci mostrano la stranezza del banale: l'imbarazzo della segretaria nell'immaginare quel che non può vedere (e che non avrebbe visto se coperto da stoffa) è spettacolare!
Interessante l'emersione delle diverse motivazioni man mano che le proteste formali si sgretolano.
Mi piacciono i dialoghi sintetici e veloci, danno un buon ritmo alla storia. Ottimo il tono scanzonato del racconto, il sopracciglio alzato della moglie lo riassume perfettamente.

Not Safe For Witches, di Mario Pacchiarotti
Carina l'idea del doppio ruolo dell'inquisitore, mancano però a mio avviso un paio di passaggi logici nello svolgimento del racconto.
Il primo è la minaccia ai figli: mangiare i seni della madre non mi pare abbastanza grave da forzare una confessione. Se lei confessa, la bruceranno e i figli resteranno orfani, questo è chiaro dal testo. Se non dovesse confessare che cosa dovrebbe succedere di grave, a parte un pasto macabro? Il cannibalismo ne dannerebbe l'anima? Quali altre sofferenze li aspettano?
Il secondo punto da illuminare è la successione temporale degli eventi. Quella a cui si presenta è Teresa nel passato o la sua prossima vittima? Se fosse stata Teresa, perché lei non lo ha accusato pubblicamente, smascherandolo e trascinandolo con sé sul rogo? Se fosse una vittima successiva, che precauzioni prende per evitare ciò?

La vita nonostante, di Maurizio Bertino
Questo racconto mi sembra fatto da due parti scollegate, entrambe le quali potrebbero avere dignità propria. Nella prima parte c'è un po' di infodump quando l'autore descrive lo smistamento delle eccedenze. La prospettiva di una cura per la moglie potrebbe essere il ribaltamento necessario e sufficiente a umanizzare il mostro però si trova a metà racconto e non ha un ruolo chiave nella conclusione.
La seconda parte introduce il tema dell'orientamento sentimentale della bimba e mi aspetterei un collegamento tra le ricerche su cavie umane e le storie di ranocchie. Fanno esperimenti gender nei campi di concentramento? Forse la parte sulle ranocchie era intesa per dare normalità alla vita familiare, essendo però subito dopo la premessa fascista viene illuminata a tinte fosche e l'intento di normalizzare la vita quotidiana viene macchiato. Così come è scritto l'intero racconto sembra mancante di un brano di collegamento tra le due parti.

Il male assoluto, di Marco Roncaccia
Il protagonista è troppo pazzo per compiere un atto veramente malvagio. Per la malvagità occorre intenzione, consapevolezza e qui questi elementi mancano.
L'inizio con l'immagine della trasformazione da bruco in farfalla potrebbe essere collegata al volo finale fuori dalla finestra, però non c'è metamorfosi in mezzo. Il protagonista entra in scena e ne esce uguale a se stesso, pazzo senza cambiamenti, smorzando il messaggio della trasformazione.
Volendo mantenere funzionale l'immagine della metamorfosi, avrei speso qualche parola per descrivere la vita da bruco, precedente al ricovero con i primi segni latenti di disagio mentale. Durante la permanenza in clinica avrei menzionato la camicia di forza (= bozzolo) e la maturazione della follia. L'uscita dal bozzolo avrebbe quindi avuto il senso del compimento di un arco di trasformazione tragico e inevitabile.

Un nuovo inizio, di Roberto Romanelli
Il cyberpunk e gli innesti tecnorganici mi garbano ma qui danno solo una patina di colore al racconto, senza essere parte indispensabile della storia. Peter Pan è cattivo, questo dettaglio ha più diritto a essere ampliato rispetto ai gingilli tech innestati nelle facce di Trilly e Uncino.
“Urlò e cadde o il contrario. Oppure cadde urlando.” Sembrano tesi, antitesi e sintesi, mi chiedo perché faticare a sbrogliare questa matassa, che informazione arriva al lettore? Che si tratta di un trip mentale?
I due arrivano insieme davanti a una porta, Uncino se ne va, Trilly entra. Trilly sviene e la rivediamo in braccio a Uncino. Qui i casi sono due, o manca un gran bel pezzo di azione (tutto quello che fa Trilly da sola) o manca un gran bel pezzo di spiegazione.
Mettiamo pure che Uncino abbia portato Trilly sul luogo della carneficina per convincerla a tradire Peter. Non abbiamo prove che non sia stato lui ad ammazzare tutti.
La spiegazione che fornisce Uncino “È stato Peter per trovarmi e ricominciare il gioco” non regge: i giocatori sono stati eliminati, sono morti e puzzano. Chi gioca ora? Boh.

Il generale in barca, di Andrea Partiti
Le sterpazzole nidificano in boscaglie asciutte, non tra le canne. I laghi raramente hanno correnti forti e se le hanno esse non sono vicino alle rive, dove l'attrito rallenta i flussi, ma all'ingresso di un immissario o presso lo sbocco di un emissario. Il siluro vive sul fondale e viene attirato in superficie battendo sull'acqua. È specie invasiva, andrebbe eradicato, non ributtato in acqua. Considerazioni naturalistiche a parte, la battaglia tra i due generali è moscia, un tira e molla senza schizzi d'acqua e senza punture di zanzara. Non c'è onore nel dormire in barca e nemmeno nell'imbrogliare il nemico con un'esca. Non c'è fatica, solo un po' di mestiere. Allo stesso modo il racconto è scritto bene, senza aver nulla di speciale da raccontare.

Sul gradino, di Ambra Stancampiano
Ambientazione, caratterizzazione e narrazione vanno bene, però non succede niente.
Il punto di vista euleriano sul mondo può essere interessante se nel mondo succede qualcosa, se passa il cadavere del nemico nel fiume. Può anche non succedere nulla di visibile, se l'attesa stessa è motivo di indagine e se si capisce che cosa passa nell'animo del protagonista. Qui non è dato sapere, il finale resta sospeso, nascosto da una pernacchia. La brutta sensazione di aver perso tempo esce dal racconto e mi resta appiccicata addosso. Peccato.

Dettagli, di Sara Tirabassi
Piuma verde sfilacciata, bagnata su un lato. Graffetta opaca, infilata su un biglietto stinto, che cade dal bordo di un cestino. Corda che sbatte al vento impigliata tra le veneziane.
Ecco, se cercassi di parlare la lingua di questo racconto, questo sarebbe il mio commento. Autore, perdonami ma non riesco a comunicare con te usando la tua lingua. Le allucinazioni non sono il mio forte, sorry.
Lo stile da storyboard, con i dettagli inquadrati dai movimenti di macchina e i suggerimenti per le entrate e uscite mi piace. Funziona. Quel che mi manca è un collegamento tra quello che succede e quello che l'autore mi vuole comunicare. Non ci arrivo.

CLASSIFICA

1– Lag
2 - Non dovevi farlo
3 - Camera 303
4 – Versioni
5 – Il grande inquisitore
6 – Assenza
7 - Il cacciatore di sguardi
8 – Troppo visibile
9 - Not Safe For Witches
10 - La vita nonostante
11 – Il male assoluto
12 – Un nuovo inizio
13 - Il generale in barca
14 - Sul gradino
15 - Dettagli



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