Pagina 1 di 1

SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: lunedì 12 giugno 2017, 22:57
da mezzomatto
SOGNO O SON DESTO?
Fossero solo venti, gli eventi!
Il Gran Ciambellano elencò a Sua Maestà gli eventi (quarantadue per l’esattezza) che lo attendevano l’indomani.
«Ma non potresti lasciarmi addormentare in pace ed elencarmeli domattina, gli eventi?»
«Maestà» [modo lisciaculo ON] «La vostra Augusta Mente, che non dorme mai (“l’insonne” venite infatti chiamato), lavorerà ai molteplici problemi che questa sera Le elenco e che richiederanno, domani, la Summa Vostra Competenza. Lo Spirito è forte, e lavorerà alacre anche nel sonno.» [modo lisciaculo OFF]
«Ma la carne è debole e deve riposare. Una pillolina di tranquillante, Maestà, Vi farà dormire saporitamente». Il Gran Ciambellano strinse il Reale Naso (“quanno ce vo’, ce vo’) e la Sovrana Bocca fu costretta a spalancarsi per respirare. La pillola soporifera fu depositata sulla Regia Lingua, la bocca fu serrata fra le mani del Gran Ciambellano, e il Re si addormentò all’istante, di sasso.
L’intera Corte onorò l’inizio del Sonno Reale con l’inchino richiesto dal protocollo e rinculò (mai mostrare la schiena al Re, nemmeno quando dorme) fino alla porta, spense la luce, e se ne andò per i fatti suoi.
Nessuno però si accorse che le labbra del Re si erano socchiuse e che la pilloletta se ne era uscita dall’angolino dalla Bocca Sovrana rotolando chissà dove, fra le lenzuola.
Ragion per la quale Sua Maestà sperimentò per la prima volta nella sua vita, un sonno naturale e non chimico.
Anche dormendo. la sua mente lavorava sui problemi che il gran Ciambellano gli aveva sottoposto, appena prima di impillolarlo:
Ore 8:32 Seduta del Gran Consiglio, approvazione della nuova tassa sull’uso dei sandali estivi in spiaggia, dove sarà ovviamente vietato camminare senza sandali o con altre calzature.
Ma il suo corpo sognava: lui correva allegro a piedi nudi su prati umidi di rugiada, poi su sabbie roventi che li asciugavano.
La mente continuava a lavorare sui problemi:
Ore 8:38 Trasferimento al Municipio della Capitale, sulla Carrozza Reale, fra due ali di folla osannante alla quale Sua Graziosa Signoria lancerà caramelle, invitandola a consegnargli le petizioni popolari. No, non a me, datele ai miei Siniscalclchi che poi… col c…o che me le faranno vedere.
Nel sogno invece chiaccherava, su uno scoglio, con un pescatore che gli svelava i segreti del suo mestiere.

Ore 18:42 Incontro con l’Ambasciatore del Guerristan. Rifiutare ogni proposta di accordo e ordinare la mobilitazioen generale.
Sognava di essere nudo, sotto un temporale, e che tutto il suo popolo sprofondava in una palude.
L’indomani mattina si svegliò in piena forma.
Ore 8:32 Seduta del gran Consiglio della Corona: bocciatura della tassa sui sandali in spiaggia. Che ognuno si metta ai piedi, in testa e sul corpo quel che vuole.
Ore 8:38 «Gente, le petizioni datele direttamente a me, non ai funzionari».

Sì, fu proprio una giornata priva di eventi.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 0:13
da antico
Tutto ok Giuseppe! Buona CENTESIMA anche a te!

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 17:48
da valter_carignano
ciao
belli i giochi di parole e il mood scanzonato, con il sovrano che letteralmente si risveglia e riprende il controllo di sé e del regno. Come per molti, e a me per primo, una manciata di caratteri in più forse avrebbero giovato alla storia, che comunque è perfettamente comprensibile.
Il tema è declinato in maniera ironica e non letterale, cosa che personalmente trovo giustificabile.
In conclusione, credo sia un lavoro leggero e ben riuscito, che avrebbe bisogno di qualche carattere in più.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: martedì 13 giugno 2017, 21:14
da giancarmine trotta
Tema declinato in maniera leggera, con l'amara ironia di un sovrano alle prese con le incombenze di corte. Il tema c'è e la narrazione segue un andamento lineare dall'inizio alla fine, con un buon finale.
Credo che la parte migliorabile di questo racconto non sia la struttura, per me ben definita, ma gli "eventi" stessi: la tassa sui sandali e le petizioni fanno sorridere (per me meglio quella dei sandali), ma delle trovate geniali avrebbero reso il testo una chicca.
E' presente qualche errore di battitura, ma perdonabile in questo contest.
In pratica un buon lavoro, certamente migliorabile, con alla base una buona idea.
Alla prossima,
G.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: venerdì 16 giugno 2017, 15:40
da raffaele.marra
Molto divertente nella prima parte, poi diventa un po' troppo affrettato, vittima della solita carenza di caratteri. Immagino che tu avresti voluto mantenere per tutto il racconto lo stile originale e perfettamente godibile della prima parte, in cui costruisci ironia con una certa maestria, dimostrando un ottimo controllo del lessico e delle scene trattate. Immagino pure che, dopo metà del racconto, tu ti sia reso conto che non potevi continuare così, ma dovevi descrivere gli "eventi" e i "non eventi" in numero sufficiente da giustificare il racconto stesso. Così hai penalizzato un po' la forma per inserire il succo della storia, giustificando in tal modo anche l'aderenza al tema del contest, che trovo concreta e intelligente. Il risultato finale è un racconto che risente, nella seconda parte, di questa carenza di caratteri, ed è un peccato perché hai dimostrato ottime capacità e una invidiabile inventiva.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: sabato 17 giugno 2017, 13:44
da mezzomatto
valter_carignano ha scritto:ciao
Il tema è declinato in maniera ironica e non letterale, cosa che personalmente trovo giustificabile.
In conclusione, credo sia un lavoro leggero e ben riuscito, che avrebbe bisogno di qualche carattere in più.


Per "caratteri" intendi personaggi?

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: sabato 17 giugno 2017, 13:46
da mezzomatto
giancarmine trotta ha scritto:Credo che la parte migliorabile di questo racconto non sia la struttura, per me ben definita, ma gli "eventi" stessi: la tassa sui sandali e le petizioni fanno sorridere (per me meglio quella dei sandali), ma delle trovate geniali avrebbero reso il testo una chicca.
G.


Sono perfettamente d'accordo con te. Purtroppo mi si era spenta la luce.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: sabato 17 giugno 2017, 13:49
da mezzomatto
raffaele.marra ha scritto:Il risultato finale è un racconto che risente, nella seconda parte, di questa carenza di caratteri, ed è un peccato perché hai dimostrato ottime capacità e una invidiabile inventiva.


Lusingato per "l'invidiabile inventiva".
Ma, mi puoi specificare cosa intendi esattamente per "carenza di caratteri"? Scusa l'ignoranza.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: domenica 18 giugno 2017, 10:09
da raffaele.marra
Mi riferisco ai 3000 caratteri, ovviamente.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: lunedì 19 giugno 2017, 1:27
da DandElion
"Tutti invidiano i re perchè non sanno che vita di m**da fanno." è quello che ho pensato leggendo. Mi piace molto la contraddizione che insceni, la dicotomia fare/non fare che si contrappone all'azione finalmente pensata e non indotta. Mi piace che la pasticca scivoli inconsapevole dal labbro. Mi hai in qualche modo ricordato il racconto dei racconti (la trasposizione cinematografica, non il cunto de li cunti originale.) Mi hai convinta. Sì. Mi piace.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: lunedì 19 giugno 2017, 14:44
da Fernando Nappo
Ciao Giuseppe,
molto simpatico il tuo racconto, leggero ma non banale e, a me pare, in tema. Concordo con chi mi ha preceduto e ha descritto la prima parte più brillante e ironica, mentre la seconda mette un po' il turbo e sempra un filino affrettata. Senza dubbio qualche carattere in più rispetto ai tremila del contest avrebbero giovato. Comunque un racconto originale, simpatico e divertente.

Re: SOGNO O SON DESTO? di Giuseppe De Micheli

Inviato: martedì 20 giugno 2017, 23:23
da Terribile
Ciao Giuseppe,

anch'io ho trovato il racconto divertente e simpatico, purtroppo il limite dei caratteri ha forse un po' offuscato la brillantenza del racconto. Ma questo non vuol dire che non si poteva fare meglio, secondo me si poteva sacrificare qualche parantesi per la seconda parte, che in effetti risulta più debole, almeno per bilanciarla.