Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Appuntamento a lunedì 12 giugno alle ore 21 con il tema di Alberto Della Rossa, Campione della Quarta Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Della Rossa Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Bertino Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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jimjams
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Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#1 » lunedì 12 giugno 2017, 23:01

Mia dolcissima Irene sposa mia amore della mia vita

finalmente mi faccio vivo con una nuova lettera come vedi tengo fede al mio impegno ogni volta che posso. Quando il cappellano trova il tempo di aiutare nella scrittura che almeno si capisce il mio sentimento e pensiero.

Qui va tutto bene non fa tanto freddo come ti hanno raccontato devi stare serena e avere fede pregare Iddio che presto noi ci si stringe ancora tra le braccia mie e tue. Nella nostra casa. Intanto però non devi avere timore per me che con l’aiuto della Madonna potrò un giorno tornare a casa. Noi siamo qui fermi che le trincee ci tengono un po’ sicuri o almeno così ci pare e piace credere. Il nemico non è affatto contento di uscire all'aperto per farsi ammazzare, come anche noi che abbiamo avuto comando di tenere posizione. Forse lo stesso comando lo hanno avuto gli austriaci che se ne stanno buoni buoni dalla parte loro da giorni e giorni. Da settimane fermi anche se ci si spara da lontano di tanto in tanto per dovere.

Così carissima moglie mia le giornate passano nella noia sempre alla stessa maniera. Ci siamo quasi fatti avvezzi al rombo del cannone, senza tregua che pare un temporale tutto il tempo. Un rumore brutto il cannone prego che non ti capiti mai di sentirlo. Qualche volta però tutto si tace c’è quasi silenzio e la montagna sembra bella. Poi ricomincia di nuovo sempre uguale.

Ma non mi lamento per il cibo che è abbondante: abbiamo pane in quantità e un poco di carne e riso e a volte verdure e sempre un buon quarto di vino. Non è buono amore mio come la tua cucina anzi ci sarebbe da dire sui cuochi e qualche volta prenderli a mazzate. Ma non muoio di fame mi devi credere non dare retta ai disfattisti che ci fanno morti di stenti.

Quando scrivi raccontami come cresce Antonio. Si fa bello e forte? Sono sicuro di sì perché ha gli stessi tuoi occhi e mi manca tanto come tanto mi manchi tu. Qui non succede niente di nuovo perciò scrivimi di voi così leggo qualcosa di bello. Fatti aiutare da don Giuseppe quando ha letto la lettera digli subito la tua risposta subito così arriva presto.

È sempre piccolo questo foglio sottile sottile che scrivere su con la matita mi fa un poco paura di romperlo. E però spero che sia forte abbastanza che ti arrivi per leggerlo. Anche oggi è passato amore mio senza niente di nuovo da raccontare. Ma sono contento perché spero domani di vedere il sole e un giorno di tornare da te. Il capitano e gli ufficiali dicono che presto arriveranno i rinforzi e si attaccherà il nemico così che la gloriosa vittoria ci attende e spazzeremo il barbaro nemico. Spero che costoro tengono ragione e che arriva presto quel giorno. Prima che sia tempo di seminare magari.

Ti bacio sposa mia. abbraccia Antonio mio padre e i tuoi con affetto infinito.

tuo per sempre

Mario

22 ottobre 1917



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antico
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#2 » martedì 13 giugno 2017, 0:15

Tutto ok anche qua! Enjoy in questa CENTESIMA!

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ceranu
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#3 » martedì 13 giugno 2017, 11:29

Ciao Mario.
Racconto a tema, forse un po' troppo. Effettivamente non succede nulla. Io sono sempre dell'idea che il racconto debba avere una vita anche fuori dal contest. In questa ottica trovo il tuo racconto un po' debole. Estrapolato dal contest non avrebbe molto senso.
Lo stile sgrammaticato e con le virgole a caso, mi piace. Ci sono un paio vocaboli un po' troppo ricercati, ma li tengo buoni perché potrebbe averli sentiti dai suoi superiori.
Nel complesso è un racconto che non lascia il segno.
Ciao e alla prossima

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jimjams
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#4 » martedì 13 giugno 2017, 12:39

ceranu ha scritto:Ciao Mario.
Racconto a tema, forse un po' troppo. Effettivamente non succede nulla. Io sono sempre dell'idea che il racconto debba avere una vita anche fuori dal contest. In questa ottica trovo il tuo racconto un po' debole. Estrapolato dal contest non avrebbe molto senso.
Lo stile sgrammaticato e con le virgole a caso, mi piace. Ci sono un paio vocaboli un po' troppo ricercati, ma li tengo buoni perché potrebbe averli sentiti dai suoi superiori.
Nel complesso è un racconto che non lascia il segno.
Ciao e alla prossima


Non succede niente eh? va be' :-)
Se non lascia il segno colpa mia, l'intenzione era diversa.

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patty.barale
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#5 » mercoledì 14 giugno 2017, 15:25

Mi hai commosso…

Ho immaginato Irene leggere questa lettera (sei stato molto bravo anche nell’uso dello stile e delle sgrammaticature), baciare quel sottile foglio di carta, ripiegarlo e infilarlo nel reggiseno, accanto al cuore: suo marito stava bene, non c’erano combattimenti in corso e anche il rancio non era male…

Cosa non farebbe un uomo innamorato per rassicurare la sua donna…

E mentre la fame attanaglia lo stomaco e le artiglierie nemiche colpiscono le postazioni italiane, Mario trova la forza di scrivere a casa parole rassicuranti, e con l’immagine del figlio nel cuore si domanda quanto stia diventando bello e forte, nella speranza di poterlo rivedere sfuggendo ai nemici che dal giorno precedente stanno avanzando tra le trincee di Monte Piana.

Hai saputo sfruttare un argomento (l’attesa, le trincee, il “niente di nuovo sul fronte occidentale”) in maniera originale, concentrando il nocciolo della verità solo in quella data finale.

Complimentisssssssimi!

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Peter7413
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#6 » mercoledì 14 giugno 2017, 15:59

La calma prima della tempesta. Questo pezzo gioca tutto fuoricampo, con il peso della Storia sulle aspettative di singoli che mai le vedranno soddisfatte. Una giornata senza eventi, un caricarsi di energia, una tragedia immane che sta per arrivare, quell'attimo di sospensione in cui tutto potrebbe essere. Mi è piaciuto. Però... Vorrei più nomi e riferimenti a quell'epoca, anche solo disseminati e pochi e indiretti, ma credo che potresti farlo diventare un gioiellino mentre al momento è "solo" molto buono.

Canadria
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#7 » mercoledì 14 giugno 2017, 21:06

Ciao, Mario!
Rimango sempre colpita da chi riesce a scrivere con uno stile molto diverso da quello contemporaneo, è successo anche nella Franco Forte Edition con “La strofa stonata della battaglia” (di Luca Mazza) che era comunque un’idea totalmente diversa dalla tua.
Insomma: bravo! Non sono un’esperta di lettere della prima guerra mondiale ma più volte mi è parso di leggere una lettera originale dell’epoca e l’ho trovata a tratti commovente, romantica e molto verosimile.

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AmbraStancampiano
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#8 » giovedì 15 giugno 2017, 20:43

Ciao Mario,
Il racconto si legge volentieri ed è estremamente verosimile grazie allo stile un po' sgrammaticato (ma non troppo grazie al cappellano!) e alla totale assenza di virgole, che inizialmente ha urtato il mio istinto grammar nazi ma che è perfettamente coerente con stile e contesto.
Mi è piaciuto, nella sua estrema semplicità si propone di raccontare la grande storia attraverso un momento quotidiano col punto di vista meno "frequentato", che è anche il più interessante. Per questo motivo dissento da Maurizio, secondo me l'assenza di citazioni e di nomi importanti lo rende più interessante e, in un certo senso, più vero.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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jimjams
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#9 » giovedì 15 giugno 2017, 23:18

patty.barale ha scritto:Mi hai commosso…

Ho immaginato Irene leggere questa lettera (sei stato molto bravo anche nell’uso dello stile e delle sgrammaticature), baciare quel sottile foglio di carta, ripiegarlo e infilarlo nel reggiseno, accanto al cuore: suo marito stava bene, non c’erano combattimenti in corso e anche il rancio non era male…

Cosa non farebbe un uomo innamorato per rassicurare la sua donna…

E mentre la fame attanaglia lo stomaco e le artiglierie nemiche colpiscono le postazioni italiane, Mario trova la forza di scrivere a casa parole rassicuranti, e con l’immagine del figlio nel cuore si domanda quanto stia diventando bello e forte, nella speranza di poterlo rivedere sfuggendo ai nemici che dal giorno precedente stanno avanzando tra le trincee di Monte Piana.

Hai saputo sfruttare un argomento (l’attesa, le trincee, il “niente di nuovo sul fronte occidentale”) in maniera originale, concentrando il nocciolo della verità solo in quella data finale.

Complimentisssssssimi!


Hai colto la cosa della data, ti voglio bene! :-)

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TinaCaramanico1
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#10 » sabato 17 giugno 2017, 1:59

Ciao Mario! Un racconto molto molto bello: hai svolto in modo coerente e comunque originale il tema. Ho trovato anche molto ben scritta la lettera, che asseconda per tono e lessico quella che è la voce e la lingua del protagonista. Francamente non mi sono saltati all’occhio difetti, è sicuramente uno dei racconti che mi è piaciuto di più tra quelli che ho letto finora. Quindi, che ti devo dire? Complimenti.

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jimjams
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#11 » domenica 18 giugno 2017, 15:26

Grazie a tutti

mezzomatto
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#12 » domenica 18 giugno 2017, 19:11

Il 22 ottobre 1917 è la vigilia di Caporetto (la battaglia iniziò nella notte dal 24 al 25 ottobre). Ma il riferimento, se è giusto, è troppo labile (la lettera avrebbe potuto essere scritta da un qualsiasi punto del fronte, dall'Ortles alle foci del Timavo). D'altra parte non sarebbe stato possibile inserire nomi di località (la censura era spietata e avrebbe coperto di china nera qualunque indicazione), quindi la leggo come un sospiro di sollievo per una giornata senza combattimenti.
Lo stile è abbastanza rappresentativo dell'epoca e del livello di istruzione di chi aveva solo finito le elementari, però non è riuscita a trasmettermi emozioni. Effettivamente è comprensibile solo nel contesto del tema di questa competizione.
Il richiamo a Niente di nuovo all'ovest è fortissimo, tanto che mi aspettavo una fine tragica. Per esempio l'allegato del tenente di plotone (o del capitano di compagnia) che annunciava ai parenti la morte dello scrivente (un cecchino, un isolato colpo di cannone, una imprudenza del soldato?).

mezzomatto
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#13 » domenica 18 giugno 2017, 19:14

patty.barale ha scritto: nella speranza di poterlo rivedere sfuggendo ai nemici che dal giorno precedente stanno avanzando tra le trincee di Monte Piana.


Non sono riuscito a trovare, nella lettera, il riferimento a Monte Piana. Mi puoi illuminare? Grazie

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patty.barale
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#14 » lunedì 19 giugno 2017, 10:44

È vero, nella lettera non c'è nulla che riporti a Monte Piana, se non la data.
La mia interpretazione (che, in base al commento di Mario, deduco essere corretta) è arrivata immediata:
D.:22/10/17: perché ha usato questa data?
R.: è la battaglia di Monte Piana (la ricordo perché un parente vi ha perso la vita): bello il contrasto tra il tema (non accade nulla) e una realtà in cui accade tutto, ma, per amore, si finge non accada nulla!
Forse mi sono fatta tutto un mio film, ma questo è stato il mio percorso mentale...

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patty.barale
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#15 » lunedì 19 giugno 2017, 12:19

non riesco a staccare il pensiero...
che mi sia fatta veramente un viaggio tutto mio e Monte Piana non ci azzecchi un tubo?
in effetti, dopo la precedente risposta, mi sono ritrovata a riflettere: se era in corso la battaglia era piuttosto improbabile che Mario avesse la possibilità di scrivere una lettera a casa...
allora, forse, la data si riferisce alla calma dell'attesa, quel "non succede nulla" foriero di mille avvenimenti, attesa di Caporetto.
Solo il Pacchiarotti (uso il cognome per evitare confusioni con il personaggio :-)) potrà dirimere tali dubbi, ma in ogni caso il valore della prova (IMHO) non muta!

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jimjams
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#16 » lunedì 19 giugno 2017, 23:39

mezzomatto ha scritto:
patty.barale ha scritto: nella speranza di poterlo rivedere sfuggendo ai nemici che dal giorno precedente stanno avanzando tra le trincee di Monte Piana.


Non sono riuscito a trovare, nella lettera, il riferimento a Monte Piana. Mi puoi illuminare? Grazie


La data. Per battaglia di monte Piana si intende il lungo periodo di logoramento, la guerra di trincea. Il 22 c'è stato un ultimo conflitto, con molto scambio di artiglieria, un attacco austriaco e un contro attacco. Insomma tutto meno una giornata tranquilla. Ma lui questo non l'avrebbe mai scritto alla moglie. Poi, un paio di giorni dopo Caporetto. Non l'ho scritto esplicitamente, decidete voi se la fine è tragica, come io l'ho immaginata oppure no.

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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#17 » lunedì 19 giugno 2017, 23:43

patty.barale ha scritto:non riesco a staccare il pensiero...
che mi sia fatta veramente un viaggio tutto mio e Monte Piana non ci azzecchi un tubo?
in effetti, dopo la precedente risposta, mi sono ritrovata a riflettere: se era in corso la battaglia era piuttosto improbabile che Mario avesse la possibilità di scrivere una lettera a casa...
allora, forse, la data si riferisce alla calma dell'attesa, quel "non succede nulla" foriero di mille avvenimenti, attesa di Caporetto.
Solo il Pacchiarotti (uso il cognome per evitare confusioni con il personaggio :-)) potrà dirimere tali dubbi, ma in ogni caso il valore della prova (IMHO) non muta!


La lettera l'ha scritta alla fine della giornata, quando ormai gli attacchi erano finiti e rimanevano attive le artiglierie.
Poi va be' non sono uno storico, quella sera ho fatto un po' di ricerca perché mi era venuta questa idea e mi piaceva come giravano le cose intorno alle due date del 22 e del 24, a Monte Piana che è un simbolo della guerra di posizione, di attesa. Magari potrei non essere stato preciso.

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jimjams
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#18 » lunedì 19 giugno 2017, 23:45

mezzomatto ha scritto:Il 22 ottobre 1917 è la vigilia di Caporetto (la battaglia iniziò nella notte dal 24 al 25 ottobre). Ma il riferimento, se è giusto, è troppo labile (la lettera avrebbe potuto essere scritta da un qualsiasi punto del fronte, dall'Ortles alle foci del Timavo). D'altra parte non sarebbe stato possibile inserire nomi di località (la censura era spietata e avrebbe coperto di china nera qualunque indicazione), quindi la leggo come un sospiro di sollievo per una giornata senza combattimenti.
Lo stile è abbastanza rappresentativo dell'epoca e del livello di istruzione di chi aveva solo finito le elementari, però non è riuscita a trasmettermi emozioni. Effettivamente è comprensibile solo nel contesto del tema di questa competizione.
Il richiamo a Niente di nuovo all'ovest è fortissimo, tanto che mi aspettavo una fine tragica. Per esempio l'allegato del tenente di plotone (o del capitano di compagnia) che annunciava ai parenti la morte dello scrivente (un cecchino, un isolato colpo di cannone, una imprudenza del soldato?).


Ci avevo pensato, ma odio i finali senza un filo di speranza. Lui è sopravvissuto fino al 22, decidi tu se dopo è tra quelli che riescono a ritirarsi o come più probabile ci lascia le penne.

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Monica Patrizi
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Re: Niente di nuovo dal fronte - Mario Pacchiarotti

Messaggio#19 » martedì 20 giugno 2017, 2:01

Ciao Mario,
non sono una storica ma il tuo racconto a me è piaciuto molto. Delicato, struggente, hai a mio avviso centrato pienamente il tema facendo riferimento all’attesa e alla speranza del ritorno, alla vita nelle trincee, alle giornate interminabilmente uguali. Hai saputo ben padroneggiare lo stile epistolare, creando una struttura equilibrata, dalla trama malinconica e molto piacevole da leggere, complimenti!

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