La triste vita di un milionario

Appuntamento a mercoledì 14 giugno alle ore 21 con il tema di Angelo Frascella, Campione della Terza Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Frascella Night non preclude la partecipazione alla Della Rossa Night e alla Bertino Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
Canadria
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La triste vita di un milionario

Messaggio#1 » mercoledì 14 giugno 2017, 23:56

Passeggiavo per il ponte e d’un tratto mi sono gettato nel fiume. Non volevo morire, volevo cadere.
Si sta bene sotto l'acqua di un fiume sporco, credetemi: nessuno ti cerca mai là sotto, è un posto sicuro.
Quando sono tornato a galla mi sono abbandonato alla corrente e quando sono approdato su questa sponda forse mi ero addormentato.
Non mi credete, lo capisco, ma del resto non mi avete creduto mai.
Non potete intendere quale sia la sofferenza di un milionario. Io sono nato ereditiere e come ogni ereditiere, già ne siete a conoscenza, ho ereditato una fortuna. Ho ereditato una fortuna materiale e, dato che volete saperlo, la gran fortuna spirituale di non aver ereditato debiti.
Qualcuno mi ha detto che quando sono nato mi hanno avvolto in un telo di cachemire e mi hanno regalato tre collane d’oro. Tutto questo perché siete esagerati e la vostra esagerazione mi ha rovinato la vita.

Così, dato che mi avete recuperato su questa sponda, adesso vi racconterò com’è essere un milionario in mezzo a voi che mi avete rovinato. Ve lo racconto perché non ne posso più e voglio fare un tuffo nel fiume senza che voi pensiate che mi sono montato la testa.
Quando si buttò Gioacchino tutti pensaste al tentato suicidio e nessuno disse che “il baronetto credeva di poter camminare sulle acque”, e sapete perché? Perché Gioacchino non è un baronetto, e se adesso si tuffasse di nuovo in questo fiume sudicio, tutti pensereste che è soltanto un povero matto.
Invece voglio essere io il povero matto e vorrei che Gioacchino fosse il baronetto, così capirebbe che cosa si prova ad essere riveriti ed ossequiati da gente che non conosci e che ti porta in dono cravatte di seta e gemelli d’oro e selvaggina fresca per il tuo cane Leopoldo, e poi ti critica perché la selvaggina fresca che ti ha donato l’hai data davvero in pasto al tuo cane!
I vostri doni lucenti erano tutti cocci di bottiglia al sole e volevano ferirmi i polsi. E sono certo che se Gioacchino fosse qui e fosse un baronetto, adesso di certo darebbe ragione a me. Ma quello purtroppo è solo un povero matto!

Così stamattina ho fatto una passeggiata sul ponte, con i bermuda e questa camicia azzurra che ora è inzuppata di fogna d’acquitrino, ho fatto una passeggiata sul ponte e mi ha fermato per strada il postino. Sapete che cosa ha fatto, il postino? Ha fatto una riverenza! Ha fatto una riverenza e ha detto “Dottore, eccellenza, ecco per voi un altro presente” e si è steso verso di me dalla sua bicicletta sgangherata e tra le mani reggeva un pacco rosso con un nastro di merletto blu. Allora ho guardato il pacco e ho guardato il postino ed ho pensato che se l’avessi avuta io, quella bicicletta vecchia, avreste detto di me che volevo sembrare proletario quando da sempre sono stato padrone.
Perciò non ho risposto, ho percorso dieci passi, e mi sono gettato dal ponte.
Ma non volevo morire, volevo cadere, e finire sott’acqua e non sentirvi più. Me lo concederete, spero!, mi concederete, spero, almeno un piacere in questa vita triste!



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antico
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#2 » giovedì 15 giugno 2017, 0:45

E bis servito anche per te, Claudia!!!

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maria rosaria
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#3 » lunedì 19 giugno 2017, 9:51

Ciao Canadria.
Il tuo racconto mi ha evocato trascorse letture pirandelliane. Non so perchè, ma è così.
Si avverte la malinconia di quest'uomo che non accetta di essere considerato per quello che è, vorrebbe essere altro, forse in questo senso vorrebbe un altro presente.
Però...
Credo manchi qualcosa, forse un conflitto più marcato che renda la storia più che un semplice flusso di pensieri di un uomo morto che non voleva morire.
Anche la frase del postino secondo me andava sfruttata meglio: è molto divertente il gioco di parole che hai usato però poi lo hai lasciato lì, spostando l'attenzione del protagonista (e anche del lettore) sulla bicicletta sgangherata.
Credo che, lavorandoci un po', e forse con una manciata di caratteri in più, ne verrebbe una storia molto più carina.
Maria Rosaria

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Gatterina
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#4 » martedì 20 giugno 2017, 16:30

Ciao, Canadria!
Mi piace che tu abbia scelto come tema quello del presente inteso come regalo, e che il protagonista si sia gettato in un fiume proprio per via di un altro presente, l'ennesimo offertogli.
Detto questo, onestamente credo che ci sia un po' di confusione: non credo che una persona ricca riceverebbe così tanti regali, tra l'altro costosi, da gente che non può avere le sue stesse facoltà, senza una ragione. Secondo me chi riceve così tanti omaggi li riceve per via del potere che ha, perché si spera che possa fare qualcosa in cambio di una cravatta di seta, ad esempio raccomandare qualcuno; non vedo una vera distinzione tra queste sfumature nel racconto.
Sento la volontà di creare della simpatia nei confronti di un uomo che non ha chiesto né preteso tutto quello che ha, che preferirebbe essere preso in considerazione come umano piuttosto che come ricco, erede, titolato.
Però il suo soliloquio, che rincara così tanto sulla sua ricchezza piuttosto che su altro, me lo rende comunque un po' antipatico, mi rende difficile provare effettiva simpatia; non so se fosse voluto o meno.
Direi che potrebbe diventare un racconto molto più interessante se riuscissi ad andare più a fondo ancora, a toccare questo protagonista e mostrarci com'è veramente, così che anche noi lo si possa vedere al di là di quel che possiede e del suo titolo di baronetto.
Ciao ancora!

Gat

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eleonora.rossetti
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#5 » martedì 20 giugno 2017, 18:27

Ciao Canadria!
Anche tu, come in altri racconti che ho letto, hai trattato il tema "un altro presente" nel senso di un nuovo regalo. L'ennesimo, la goccia che in questo caso fa traboccare il vaso, spingendo l'ormai esasperato protagonista al gesto estremo.
In effetti anche io ho pensato "ma perché tutti questi regali?" Mi aspettavo un finale con un colpo di scena, nel senso che magari lui si era gettato perché in realtà tutto ciò che gli era stato donato era per un secondo fine e non per autentica e dispendiosa riverenza, il che avrebbe rafforzato il concetto della facciata delle persone che lo circondavano e reso ancora più motivato il gesto di buttarsi dal ponte. Perché in effetti - e forse questo mi allontana empaticamente dal protagonista - di gente che si lamenta perché tutti lo riveriscono ed è ricco sfondato... non so quanti ce ne siano!
Detto questo, mi è piaciuto assai lo stile: pirandelliano, come altri ti hanno fatto notare, che non annoia mai, come se fosse una recita teatrale ;)
Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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raffaele.marra
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#6 » mercoledì 21 giugno 2017, 0:02

Sono sempre più convinto che tu abbia la capacità di rendere affascinante qualunque tipo di testo, anche racconti che, come in questo caso, non hanno grandi idee alla base. Il bello dei tuoi racconti è lo stile (oltre che, spesso, il contenuto). Si tratta davvero di qualcosa di estremamente godibile, musicale, eufonico e ritmico. In questo caso in particolare hai emulato uno stile quasi da filastrocca, piacevolissimo e coerente con la storia narrata, anche se si tratta di una storia che non ha grandissime pretese. Ma io sono di quelli che adorano le forme ben curate e la tua è sempre per me un esempio utilissimo per crescere e imparare. Indipendentemente dall'esito e dalla classifica, ti faccio ancora una volta i miei complimenti.

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#7 » mercoledì 21 giugno 2017, 9:06

Ciao,
Concordo con il commento di Raffaele: la storia in sé non è niente di particolarmente originale, ma c'è qualcosa nello stile che la rende speciale, che ti tiene incollato a leggere. La questione dei regali di lusso da gente umile è in effetti poco chiara, ma personalmente non ci ho dato molto peso. Forse voleva essere solo una metafora degli ossequi e del rispetto che il protagonista sente di non meritare. In questo senso, il personaggio è caratterizzato molto bene, intrappolato in un ruolo che non vorrebbe (ovviamente, ci si chiede se sarebbe della stessa idea dopo aver sperimentato un po' di vita da poveraccio, ma non è questo il punto del racconto).

Canadria
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#8 » mercoledì 21 giugno 2017, 16:36

Ciao a tutti e grazie per i vostri commenti!
E' vero, non avevo grandi idee ma volevo partecipare e ci ho provato :P

L'idea alla base della storia era quella di un uomo che, potendo avere tutto, non ha, in realtà, nulla perché la sua vita sociale si basa sull'opportunismo e sulle ossequiose riverenze di chi certamente cerca di ottenere qualcosa dalla sua agiata posizione. Ecco, questo non l'ho specificato perché credevo fosse intuibile.
Inoltre, non volevo renderlo simpatico, volevo renderlo quello che è: uno che noi, che non siamo (credo) dei "baronetti", non riusciamo effettivamente a capire. Perché si lamenta? In fondo può avere tutto ciò che vuole! Eppure gli manca qualcosa. Non vuole accaparrarsi la simpatia del lettore, vuole essere accettato per quello che è ma, evidentemente, anche in questo caso...non ci riesce.

Ad ogni modo, sono d'accordo con chi dice che manca qualcosa. L'ho letto più volte anch'io e mi sono detta lo stesso, solo che non sono ancora riuscita a capire come modificarlo.
Ci proverò più avanti cercando di mettere in pratica i vostri consigli che mi risultano sempre utilissimi.

Vi ringrazio tutti di nuovo, soprattutto per i complimenti che mi lasciano un senso strano di contentezza e soddisfazione, soprattutto perché provengono da persone come voi che tanto amano la scrittura.

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TinaCaramanico1
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#9 » mercoledì 21 giugno 2017, 20:16

Anche in questo racconto il “presente” è inteso come “regalo”. La struttura narrativa è molto semplice, lo stile anche, tutto si basa sui pensieri del protagonista, che però manca un po’ di spessore psicologico. Restano parecchie domande: perché tutti gli facevano regali? Se non vuole uccidersi, ma solo nascondersi, allora non è poi tanto triste e disgustato dalla sua vita. Dove sta esattamente il dramma? E c’è davvero, un dramma (se ci fosse stato, avrebbe forse voluto suicidarsi)? Insomma, non mi convince del tutto. Da ripensare nei particolari, secondo me.

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giancarmine trotta
Messaggi: 383

Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#10 » mercoledì 21 giugno 2017, 22:39

Ciao e ben ritrovata!
La lettura del racconto è suggestiva. Sei riuscita a rendere interessante una storia che non ha contenuti particolari. Leggendo pensavo a questo personaggio ricco, con la r "moscia", stanco della sua vita. Uno che effettivamente, come ci hai spiegato, non riusciremo mai a capire. Uno che magari ci risulta antipatico, fortunato, snob. Ti ripeto: la storia ha dei punti poco chiari che gli altri hanno già evidenziato, ma la maestria con la quale l'hai raccontata l'ha resa comunque godibile.
Alla prossima,
G.

Gualtiero Bianchi
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#11 » mercoledì 21 giugno 2017, 23:54

Ciao Canadria,
ho letto con estremo piacere altri tuoi racconti (Alicudi mi ha stregato), e non posso che confermare che la loro forza sta nello stile, così pacato, cadenzato e riflessivo che ferisce come un foglio di carta, con apparente innocenza. La vicenda qui narrata, nella sua drammaticità, difetta purtroppo di pathos (vuoi per la scelta del soliloquio come approccio narrativo): non sono riuscito nonostante le plurime letture ad empatizzare con il protagonista, forse anche perchè non riesco ad immedesimarmi nella sua realtà, e a coglierne appieno la sofferenza esistenziale. La ricchezza allontana gli affetti sinceri? Crea sudditanza? Benissimo, essere ricchi non è un obbligo, si può scegliere di lasciare tutto e cambiare vita.
Insomma, la solita magnifica confezione, il dono questa volta però te lo sei dimenticato (lo dico con un sorriso). Saprai sicuramente rimediare alla prossima occasione!

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DandElion
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Re: La triste vita di un milionario

Messaggio#12 » giovedì 22 giugno 2017, 16:30

Canadria ha scritto:Ma non volevo morire, volevo cadere, e finire sott’acqua e non sentirvi più. Me lo concederete, spero!, mi concederete, spero, almeno un piacere in questa vita triste!

Questa chiosa è fenomenale. Non c'è nulla di più terribile di una vita falsa e perfetta che tutti invidiano e criticano senza portare il giogo del suo peso. Mi piace, scorre, il tuo stile un po' ridondante veste bene questo racconto, mi spiace un poco per il postino e forse avrei utilizzato qualche termine differente, ma il racconto c'è. Stavolta posso dirtelo: Mi piace :)
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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