Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Appuntamento a mercoledì 14 giugno alle ore 21 con il tema di Angelo Frascella, Campione della Terza Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Frascella Night non preclude la partecipazione alla Della Rossa Night e alla Bertino Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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antico
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Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » giovedì 15 giugno 2017, 1:51

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BENVENUTI ALLA FRASCELLA NIGHT DELLA CENTESIMA EDIZIONE DI MINUTI CONTATI!

NB: ricordo che tutti gli autori partecipanti a questo gruppo potranno partecipare anche alla successiva di questa CENTESIMA e così provare a portare più racconti fino alla finale.

Questo è il gruppo MAGRATHEA della FRASCELLA NIGHT con ANGELO FRASCELLA nelle vesti di Campione che giudicherà i semifinalisti che usciranno dai gruppi per selezionare i cinque finalisti che andranno al giudizio delle guest star di questa CENTESIMA EDIZIONE DI MINUTI CONTATI!

Gli autori del gruppo MAGRATHEA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo HYPERION.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo TRANTOR.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e per l'occasione saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i semifinalisti che verranno valutati da ANGELO FRASCELLA. I migliori CINQUE della classifica di ANGELO FRASCELLA accederanno invece alla finalissima (insieme ai migliori racconti delle altre due NIGHTS) dove verranno giudicati dalle guest di questa CENTESIMA EDIZIONE.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti nel RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MAGRATHEA:

Crono incongruenze socio psico temporali, di Maurizio Bertino, ore 00.22, 2996 caratteri
On the rocks, di Andrea Viscusi, ore 00.04, 2982 caratteri
Troppo visibile, di Fernando Nappo, ore 00.58, 2796 caratteri
La fine di un giorno, di Diego Ducoli, ore 00.46, 2757 caratteri
Versioni, di Riccardo Rossi, ore 23.35, 2998 caratteri
La triste vita di un milionario, di Canadria, ore 23.56, 2997 caratteri
Baclava/Balaklava, di Chiara Rufino, ore 23.29, 2409 caratteri
L’inferno, di Giuseppe De Micheli, ore 23.32, 2776 caratteri
Uovo di Zuingot, di Emilia Bifano, ore 00.47, 2514 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 22 GIUGNO per commentare i racconti del gruppo HYPERION. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 23 GIUGNO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. [/b][/size]

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo HYPERION.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA FRASCELLA NIGHT DELLA CENTESIMA EDITION A TUTTI!



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maria rosaria
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Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » martedì 20 giugno 2017, 10:37

Ciao, ecco la mia classifica. Bravi tutti, come sempre.

1) On the rocks, di Andrea Viscusi
Inizi in sordina un racconto che nel finale esplode in tutta la sua essenza fantascientifica.
Mi è piaciuto centellinare la storia di Enzo che all'inizio sembra quasi lo scemo del villaggio, con i suoi tic, le sue manie, le sue storielle inventate, mentre alla fine si manifesta per quello che è realmente. Un uomo venuto da un altro mondo, forse da un altro tempo, da un altro presente, dove il freddo la fa da padrone e lui rimpange molto quel tempo.
Rimane la curiosità di sapere perchè Enzo e la voce narrante siano fuggiti da quel presente.

2) Baclava/Balaklava, di Chiara Rufino
Bella questa storia di giovani donne guerrigliere.
Hai saputo ben delineare la figura di queste ragazze e ragazzine che in quanto a coraggio non hanno nulla da invidiare ai loro compagni maschi e che, per alcuni, sono solo delle "visionarie". Donne che combattono nemici esterni e interni al proprio territorio.
Anche l'interpretazione del tema che all'inizio mi era sembrata un po' tirata, riflettendo credo sia corretta: quello di queste donne combattenti è decisamente un altro presente, molto diverso e distante dal nostro.
Unico dubbio mi rimane sulla data finale che non ho ben collegato al resto.

3) Versioni, di Riccardo Rossi
Il computer alterquantico che stravolge la realtà, la rimescola per farne uscire chissà cosa è un'idea affascinante.
Mi è piaciuto moltissimo l'intercalare del racconto della donna con le fasi di realizzazione di un puzzle: un puzzle scombinato che può essere la diretta conseguenza della follia della donna come la metafora di una realtà modificata che può ogni volta avere un aspetto diverso.
E la simbiosi tra la donna e il computer è fantastica: il computer cambia il mondo, cambia anche la protagonista come lei cambia il puzzle ogni volta che lo completa.
La cosa che più intriga di questo racconto, al netto della comprensibilità o fattibilità scientifica della cosa, è il fatto che a ogni lettura mi sembra di carpirne un significato diverso.
Non è che 'sto computer funziona veramente e rimescola pure i significati della storia? ;)

4) Troppo visibile, di Fernando Nappo
Penso che tu abbia un talento innato nello scrivere racconti surreali in cui è sempre presente un messaggio, più o meno velato, di natura sociale.
Anche questa tua storia non fa eccezione.
Mi è piaciuto come hai gestito la parabola dell'uomo che decide di rimanere "nudo" e trasparente, per poi accorgersi che forse proprio in quelle condizioni è più visibile che mai.
Credo che l'interpretazione del tema sia un filo tirata, ma per il resto un buon racconto.

5) La fine di un giorno, di Diego Ducoli
Chissà perché mi aspettavo una fine diversa.
Invece mi hai spiazzato, e la cosa non mi dispiace affatto.
Mi aspettavo chissà quale colpo di scena e invece ecco che l'uomo in apparenza insensibile e disattento fa affidamento, nel momento di difficoltà, all'amore che lo lega alla sua compagna.
Come tema mi sembra più attinente a un altro futuro che non a un altro presente.
Ma se il futuro lo interpretiamo come il presente che ci aspetta dietro l'angolo, ci può anche stare.
Occhio a qualche piccolissimo refuso.
Alla prossima.

6) La triste vita di un milionario, di Canadria
Il tuo racconto mi ha evocato trascorse letture pirandelliane. Non so perchè, ma è così.
Si avverte la malinconia di quest'uomo che non accetta di essere considerato per quello che è, vorrebbe essere altro, forse in questo senso vorrebbe un altro presente.
Però...
Credo manchi qualcosa, forse un conflitto più marcato che renda la storia più che un semplice flusso di pensieri di un uomo morto che non voleva morire.
Anche la frase del postino secondo me andava sfruttata meglio: è molto divertente il gioco di parole che hai usato però poi lo hai lasciato lì, spostando l'attenzione del protagonista (e anche del lettore) sulla bicicletta sgangherata.
Credo che, lavorandoci un po', e forse con una manciata di caratteri in più, ne verrebbe una storia molto più carina.

7) Crono incongruenze socio psico temporali, di Maurizio Bertino
Mi piace la tua capacità di scrivere dialoghi diretti molto efficaci. Danno ritmo alla storia e alla lettura, e questo vale anche per questo tuo racconto in cui il dialogo ci porta dritti alla fine come il flusso d'acqua di un vivace torrente.
Devo ammettere che ho un po' inciampato su quell' "oggetto bianco e nero girato intorno al collo" e quando ho capito di cosa si trattasse mi sono data della tonta. :D
La storia, insomma (a parte la mia scemità), fila tranquilla però alla fine ci sono due cose che non mi sono chiare:
1) che importanza abbia il fatto che si tratti di due figli maschi anzichè un maschio e una femmina. Mi ero fatta l'idea che fosse un indizio che mi sarei ritrovata spiegato alla fine e invece non sono riuscita a trovare una spiegazione.
2) perchè l'esperimento è fallito? Anche se i dati non coincidono con quelli riportati da altri soggetti, non capisco proprio per quale motivo non debbano essere validi dal punto di vista scientifico. Soprattutto se, come dice uno dei protagonisti, si può trattare di un altro passato. Forse perchè un esperimento scientifico è quello che si può riprodurre nelle stesse condizioni e portare allo stesso risultato?
Non so, non mi convince del tutto.

8) L’inferno, di Giuseppe De Micheli
Il tempo si ferma e il protagonista ha modo di riflettere su ciò/chi è veramente e prendere coscienza che forse è tempo di cambiare.
Un'idea non particolarmente originale ma che hai saputo gestire bene.
Peccato quel finale con un tempo verbale che proprio non mi piace.
Prova a riscrivere questo paragrafo con un tempo presente e nota poi quanto ne guadagna il tutto:

mezzomatto ha scritto:Sospirai. Nel naso e nella bocca, assieme all’aria, entrò il profumo del caffè, la pendola batté armoniosamente le sette, il corpo si stiracchiò voluttuosamente. Il rito del risveglio si stava ripetendo regolarmente. Ma questa volta mi girai sull’altro fianco. Oggi sarei andato tardi in ufficio. Mi riaddormentai.


9) Uovo di Zuingot, di Emilia Bifano
Hai condensato una storia fantasy in tremila caratteri, il che non è facile.
Peccato che hai voluto inserire così tante informazioni, senza dare al lettore il modo di calarsi in questo universo così diverso e complesso in modo da goderne appieno e viversi la storia.
Ti confesso che ho riletto più volte il racconto e ogni volta mi sono persa tra esosfera, contaminazione da Zuingot, Mondo di Sopra e Cieli di Sopra.
Intuisco che dietro c'è l'entusiasmo e la voglia di costruire un universo nuovo e una storia all'interno di esso.
Forse, però, tremila caratteri sono veramente pochi.
Maria Rosaria

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Gatterina
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Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » martedì 20 giugno 2017, 21:41

Ciao, ecco la mia classifica!
Questa è la mia primissima edizione di Minuti Contati e sono stata molto felice di partecipare e di leggervi tutti, ma proprio tutti. :)

1 - Troppo visibile - Fernando Nappo
2 - Versioni - Riccardo Rossi
3 - On the rocks - Andrea Viscusi
4 - Baclava/balaklava - Chiara Rufino
5 - L'inferno - Giuseppe Di Micheli
6 - Crono incongruenze socio psico temporali - Maurizio Bertino
7 - Uovo di Zuingot - Emilia Bifano
8 - La triste vita di un milionario - Canadria
9 - La fine di un giorno - Diego Ducoli

1 - Troppo visibile - Fernando Nappo
Molto bello l'esordio, carinissimo il personaggio della moglie, che nonostante il suo sopracciglio alzato mi sembra perfettamente in grado d'essere di supporto al marito. Mi piace che non ci siano reazioni particolari all'improvvisa invisibilità di un dipendente, e anche il procedere per compromessi che segue, con una struttura che accompagna perfettamente il tutto. La segretaria, il capo e persino i colleghi, come la moglie, sono caratterizzati in modo chiaro e semplice con pochissime parole (una cosa che vorrei saper fare anche io e che non mi riesce mai!)
Anche Roberto ha un suo carattere: ha provato a far sua la libertà di gestire la propria presenza, scoprendo alla fine che in verità è più facile farlo passando inosservati in modo anonimo, e la scoperta porta un po' di amarezza, così come il cappello rimesso al suo posto. Almeno questa è la mia interpretazione!
L' unico problema che riscontro è appunto che questa mia interpretazione forse è un po' soggettiva. Diciamo che se avessi messo il focus sulla “presenza fisica, visiva” piuttosto che sulla “visibilità”, associarlo al tema dell'edizione sarebbe risultato più immediato. Preferisco comunque i temi tirati a quelli triti. ;)


2 - Versioni - Riccardo Rossi
Il racconto rispetta assolutamente il tema ed è molto coinvolgente.
Mi piace come il dialogo e le descrizioni si affianchino nel fornire piccoli particolari, descrizioni, carattere. Il tuo operatore ha forse la risposta un po' troppo pronta, che si incastra alla perfezione con le battute della paziente, ma era effettivamente necessario perché tutto filasse senza intoppi (e nel limite dei 3000 caratteri), quindi lo capisco.
Il puzzle cresce d'importanza, all'inizio sembra un buon elemento piazzato lì per dare forma al personaggio e all'ambiente, poi l'operatore si accorge che qualcosa non va negli accostamenti della signora, ma del resto lei è lì perché è pazza! E alla fine quell'ultimo quadratino gli dà persino un brivido, perché il racconto di quella pazza, che sia vero o no, gli si è proprio insinuato in testa. E lo stesso accade al lettore. Quindi direi che è un ottimo racconto, anche se eviterei di definire la donna un'operatrice, giusto per evitare la ripetizione del termine.
Come sempre, è un piacere leggerti.


3- On the rocks - Andrea Viscusi

Il personaggio di Enzo mi è piaciuto subito, adoro i suoi ammiratori e il modo in cui riesce a dare carattere all'intero locale. L'immagine degli artisti che si lasciano ispirare dai suoi racconti è carinissima, mi ha fatto sorridere e apprezzare Enzo ancora di più. Il barista è stato un enigma ben gestito, sembrava forse un po' insolito il modo in cui trattava il suo cliente abituale ed ero già pronta a lamentarmi del fatto che non gli facesse pagare proprio nulla quando mi hai colpita con quel "nostro".
Un po' mi dispiace che quasi tutti abbiano scelto come tema il viaggio nel tempo/tra realtà, ma meglio di cosi non la si sarebbe potuta raccontare! Mi è piaciuto il tono nostalgico sul finale, mi piace onestamente anche restare all'oscuro delle ragioni che hanno spinto i due a compiere il viaggio, chiedermi se non siano forse rimasti bloccati per via di un guasto alla nave, avere così tante possibili aperture che, almeno per me, non risultano affatto fastidiose.
Mi ha fatto davvero piacere leggerti!


4 - Baclava/Balaklava - Chiara Rufino

Mi piace molto il modo in cui ti sei accostata al tema, mostrandoci un altro presente di adesso (o un paio di anni fa, ma il concetto è quello!), su questo stesso pianeta, senza andare a cercare realtà alternative ma semplicemente spostando un po' lo sguardo su un'altra parte del mondo.
Hai fatto un buon lavoro in 3000 caratteri. Penso che potrebbe diventare un racconto ancora più consistente se avessi voglia di espanderlo.
Sono una maniaca della punteggiatura, e ti consiglio di usarne anche di più: potrebbe aiutarti a dare più pathos, più carattere, più espressività alle tue protagoniste. In parte sarà voluto il tono di normalità, visto che per queste donne è effettivamente normale avere a che fare con la guerra, in parte penso che il racconto manchi di una certa emotività, non sdolcinata, ma più carica. Per esempio, mi piace che tu abbia accennato anche alle chiacchiere delle donne, ma mentre con l'immagine dei film che riescono a vedere sei riuscita con pochissime parole a darmi l'idea delle difficoltà quotidiane, delle piccole vittorie dal significato enorme, dell'impegno che deve volerci per avere un circolo con un cinema, dell'altro presente, l'accenno al trucco nella stessa frase mi scivola un po' addosso, come se fosse quasi trascurato.


5 - L'inferno - Giuseppe Di Micheli

Parlo come sempre di punteggiatura, e ti dico che normalmente un testo così continuativo mi infastidisce, ma la tua situazione è invece ideale: del resto il peccato del protagonista è la fretta. Quindi complimenti per il ritmo, che rallenta e accelera in corrispondenza del risveglio, del rito mattutino, della macchina e dei compiti che lo aspettano. Trovo piacevole anche la rivelazione, quel momento in cui riesce a vedersi in un attimo cristallizzato, e quel che vede non gli piace. La smorfia piuttosto che il sorriso, la severità gratuita e obbligata che gli sta stretta. La soluzione che trova per non vedersi brutto per sempre, quel suo rimettersi a dormire e lasciare la fretta almeno per questa volta, è molto azzeccata. C'è però un inceppo di tempi verbali nel penultimo paragrafo.
Devo dire anche che il racconto, per quanto piacevole, mi suona un po' fuori tema, forse sono io che non vedo questa sua decisione come sufficiente a introdurre un nuovo presente per sempre, o quel momento cristallizzato come un presente che rischia di essere eterno.
Ad ogni modo penso che tu abbia descritto un inferno molto personale e realistico!


6 - Crono incongruenze socio psico temporali - Maurizio Bertino
Mi è piaciuta molto la scelta di strutturare l'intero racconto in forma di dialogo, permette al lettore di entrare nel mondo descritto senza difficoltà e con grande immediatezza. Ti suggerisco però di rincarare un sacco la dose di punteggiatura, visto che hai solo quella per descrivere i toni dei due interlocutori; personalmente userei corsivi, più punti, esclamazioni, volendo esagerare persino il grassetto, ma anche soltanto delle pause meglio distribuite sarebbero sufficienti.
Per quanto riguarda l'oggetto bianco e nero, forse il momento di smarrimento si potrebbe risolvere definendolo un "indumento", visto che il ricercatore sembra sapere quale sia la sua funzione.
Mi è piaciuto molto anche il finale, anche se onestamente non avevo capito le tue vere intenzioni: pensavo che davvero la ricerca non avesse dato risultati per via delle diverse realtà. Avevo ipotizzato nella prima lettura che il problema fosse che i vari ricercatori fossero finiti in famiglie diverse senza comprenderlo, poi avevo escluso la possibilità pensando che dagli accenni le varie famiglie descritte erano quasi uguali, con lo stesso numero di figli e interessi o organizzazioni diverse. Se potessi rendere più chiaro il loro fraintendimento, il racconto sarebbe davvero perfetto.
Bellissima idea, davvero, e ancora complimenti anche per il dialogo!

7 - Uovo di Zuingot - Emilia Bifano
Questo racconto sembra un estratto di un progetto molto più grande. Il tema “un altro presente” immagino sia rispettato nel senso che ci sono due realtà molto diverse e molto connesse, con una precisazione sullo scorrere del tempo nelle due diverse dimensioni. Purtroppo a mio parere non è un racconto che possa rendere in 3000 caratteri, mi lascia solo con la voglia di conoscere meglio il personaggio della Moderatrice, di scoprire che tipo di creature siano gli zuingot, e perché un ragazzo come Lucas, che sembra sì un ragazzo semplice, ma anche molto sveglio e curioso, sia finito a raccogliere gusci piuttosto che all'Università di biotecnologie terrestri e celestiali.
Ti metto in basso in classifica davvero soltanto perché così come è non mi pare che il racconto concluda qualcosa da sé, e ci sarebbe bisogno di una versione estesa che spero tu stia già scrivendo. :)
Mi piace molto come hai sistemato piccoli dettagli, lo smalto blu che in verità offre protezione, la scelta di termini che appartengano a quel mondo soltanto (sassofionda, il lavoro di melma), e penso quindi che verrebbe fuori un gran lavoro, interessante e curioso, perché oltre agli elementi necessari, hai anche la fantasia e lo stile adatti.


8 - La triste vita di un milionario - Canadria
Mi piace che tu abbia scelto come tema quello del presente inteso come regalo, e che il protagonista si sia gettato in un fiume proprio per via di un altro presente, l'ennesimo offertogli.
Detto questo, onestamente credo che ci sia un po' di confusione: non credo che una persona ricca riceverebbe così tanti regali, tra l'altro costosi, da gente che non può avere le sue stesse facoltà, senza una ragione. Secondo me chi riceve così tanti omaggi li riceve per via del potere che ha, perché si spera che possa fare qualcosa in cambio di una cravatta di seta, ad esempio raccomandare qualcuno; non vedo una vera distinzione tra queste sfumature nel racconto.
Sento la volontà di creare della simpatia nei confronti di un uomo che non ha chiesto né preteso tutto quello che ha, che preferirebbe essere preso in considerazione come umano piuttosto che come ricco, erede, titolato.
Però il suo soliloquio, che rincara così tanto sulla sua ricchezza piuttosto che su altro, me lo rende comunque un po' antipatico, mi rende difficile provare effettiva simpatia; non so se fosse voluto o meno.
Direi che potrebbe diventare un racconto molto più interessante se riuscissi ad andare più a fondo ancora, a toccare questo protagonista e mostrarci com'è veramente, così che anche noi lo si possa vedere al di là di quel che possiede e del suo titolo di baronetto.


9 - La fine di un giorno - Diego Ducoli

Il tuo è un racconto che secondo me per l'argomento e per i personaggi dovrebbe effettivamente lasciare con un po' di amaro, e acido anche, in bocca, quindi accetto tutte queste sensazioni, sperando di non aver sbagliato del tutto con l'interpretazione.
Quest'uomo sa che sua moglie non lo ama particolarmente e non credo che lui provi qualcosa di speciale per lei. La routine del regalo mi fa già pensare a una coppia triste, trattata così. La noia del protagonista, il cinismo che soffoca anche la rabbia, sono ben espressi. I dialoghi andrebbero curati di più: hai tralasciato tante virgole e l'accento sul "sì". Vedo una contraddizione all'inizio, quando lui entra, si infastidisce per lo spreco di energia elettrica e poi va ad accendere la TV e trova anche il tempo di notare la servitù che gli fa trovare tutto pronto. Che sia voluto o meno, questo atteggiamento sprezzante è la cosa che trovo più efficace nel racconto.
Buono il colpo di scena finale, anche se i debiti mi sembrano spuntare dal nulla, forse avrebbe più senso con un investimento andato malissimo.

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eleonora.rossetti
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Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » martedì 20 giugno 2017, 22:01

Eccomi!
E' una CENTESIMA edition quindi ho dovuto ragionare, e a fatica sono riuscita a stilare una classifica. Odio fare le pulci e soppesare racconti a mio avviso molto validi; decidere il podio è stato difficile quanto stabilire i fanalini di coda. Ma-sa-dda-fà, come si suol dire, quindi diamoci sotto.
CLASSIFICA:

1. Versioni
2. On the rocks
3. Baclava/Balaklava
4. Crono incongruenze socio psico temporali
5. Troppo visibile
6. La triste vita di un milionario
7. La fine di un giorno
8. L’inferno
9. Uovo di Zuingot

Commenti in ordine sparso:

VERSIONI
Ah, con computer quantistici, IA e realtà possibili sfondi una porta aperta con me ;) ne sono appassionata!
Al di là dei gusti personali, più leggevo e più il puzzle che stava creando la donna mi inquietava sempre di più. Riesce a mantenere alta la tensione anche in un momento "quieto" di semplice narrazione: non c'è azione ma al contempo si sta col fiato sospeso, fino al finale, che pur non avendo tremendi colpi di scena ti lascia comunque pensare a cosa accadrà quando verrà messo l'ultimo tassello.
Tema centrato in pieno, non ho trovato difetti di stile rilevanti. Bene così ;)

CRONO INCONGRUENZE SOCIO PSICO TEMPORALI
Ciao Maurizio, per una volta riesco a commentarti anche io :)
Il dialogo botta e risposta funziona. Magari avrei dato meno spazio prezioso al battibecco iniziale sulla sorte degli altri, dato che tanto mistero mi ha fatto sospettare qualcosa di "pesante" (che in realtà ha meno peso del previsto). Mi è piaciuto il parallelismo delle realtà, il divario enorme tra gli eventi (sportivi da una parte, scientifici dall'altra), anche se all'inizio non l'ho interpretato come un vero "parallelismo" fisico. Mi è tornato in mente la missione della Cristoforetti: mezzo mondo col naso per aria e in Italia non venne trasmessa neanche la diretta... Comunque altri dettagli mi hanno rischiaffato sulla teoria delle dimensioni parallele.
In effetti, se devo trovarci un difetto, è nella rassegnazione finale: hanno comunque fatto una scoperta non da poco!
Nel complesso una buona prova, complimenti ;)

UOVA DI ZUINGOT
Benvenuta Emilia,
ho letto il tuo racconto e ho sentito molto forte il peso del limite dei caratteri. Anche qui il tema è inteso come "meanwhile, in un altro posto" ma ciò che ci offri è uno scorcio di ambientazione che soffre dello spazio ristretto. Ci lasci con tantissime domande e una curiosità, positiva certo, ma che per un racconto breve è eccessiva.
L'immaginazione c'è, e anche lo stile si sposa bene, ma a livello di succo è quasi "troppo", straborda e il risultato è che non lascia in mano nulla.
Nel caso il racconto non passasse la selezione, ti suggerisco caldamente di approfittare del Laboratorio e sfruttare il numero maggiore di caratteri per dar spazio alla tua storia, secondo me ne verrebbe fuori un lavoro assai valido ;)
A rileggerci!

ON THE ROCKS
Ciao Andrea,
hai saputo mischiare goliardico e tristezza in un solo racconto. Vedere Enzo che si scola tutti i drink ghiacciati senza mollare il bancone ci illude di avere di fronte, come già detto da altri, l'ubriacone scemo del villaggio che si inventa le storielle per avere attenzione e passare il tempo. Il finale ci riporta sulla realtà da "profughi" e a questo punto sono curiosa di capire da che anno provengono questi o se derivano da un universo parallelo (e perché hanno scelto di rimanere se le stagioni sono così sgradevoli).
Bel lavoro.

L'INFERNO
Ciao Giuseppe,
ho un po' faticato a trovare il tema, al principio, poi ho capito - se non erro - che lo consideri il tempo cristallizzato in cui lui ha questa "epifania" in cui vede, una proiezione di sé nel futuro e, logicamente, si spaventa sapendo dove andrà a parare.
Mi sono piaciute le descrizioni delle fasi del risveglio e la cadenza della canonica giornata, un po' meno nella seconda parte la pesante presenza degli avverbi che mi hanno appesantito la narrazione. Non dico che siano il male assoluto, ma così tanti in poco spazio mi ha molto "rallentato" nella lettura.
Un racconto tutto sommato discreto, anche se perfettibile.
A rileggerci!

BACLAVA
Ciao Chiara,
leggendoti non ho potuto fare a meno di ricollegarmi al Kobane Calling di Zerocalcare e alla notizia della morte di Cappuccio Rosso (se non conoscete, leggete Kobane Calling, capolavoro).
Il tema, in questo caso, è "altro presente" come un "meanwhile, in un altro luogo". Il contrasto tra il desiderio di queste giovani donne che vogliono andare al fronte a combattere e le nostre del mondo "occidentale" fa riflettere, e parecchio.
Anche i piccoli momenti "leggeri" non sono che un lieve palliativo di fronte a ciò che le aspetta.
L'hai descritto sapientemente senza scadere nel banale, senza patriottismo "gratuito": solo donne che si preparano a fare il loro dovere, al pari dei maschi.
A rileggerci! ;)

TROPPO VISIBILE
Ciao Fernando,
la semplicità con cui è narrato questo racconto maschera in realtà una profonda riflessione su una realtà che troppo spesso si basa sull'apparenza anziché sulla sostanza. Ammetto che il tema è un po' tirato, ho interpretato (se è corretto) "un altro presente" con "un altro modo di essere presente". Tiratino, appunto, ce l'ho fatto stare.
Qualche refusino (mogie=moglie, tra l'altro ripetuto all'inizio e alla fine, piccolo inconveniente di un copia-incolla, che mostra la tua volontà di rendere circolare il racconto ;) )
Alla prossima!

LA FINE DI UN GIORNO
Ciao Diego,
ho interpretato il tema considerando il sinonimo "presente=regalo" anche in riferimento al discorso della donna (classico esempio di chi basa l'amore sulla quantità di regali... un regalo al giorno e alla prima occasione si considera ignorata al pari di una sguattera! XD)
In effetti è sul finale che mi sono un po' imbrogliata. Buono il colpo di scena (e anche lui che si "consola" con almeno la partita in tv, anche se rischia di diventare un #maiunagioia) ma non ho capito se infine lui è sarcastico o meno. Specie considerando, appunto, il modo di porsi della donna.
Stile liscio; occhio agli accenti sui "si" e avrei aggiunto qualche virgola in più nei dialoghi, per dare respiro alle parole.
In definitiva un racconto gradevole anche se non mi ha fatto drizzare le antenne.
Buon contest!

LA TRISTE VITA DI UN MILIONARIO
Ciao Canadria!
Anche tu, come in altri racconti che ho letto, hai trattato il tema "un altro presente" nel senso di un nuovo regalo. L'ennesimo, la goccia che in questo caso fa traboccare il vaso, spingendo l'ormai esasperato protagonista al gesto estremo.
In effetti anche io ho pensato "ma perché tutti questi regali?" Mi aspettavo un finale con un colpo di scena, nel senso che magari lui si era gettato perché in realtà tutto ciò che gli era stato donato era per un secondo fine e non per autentica e dispendiosa riverenza, il che avrebbe rafforzato il concetto della facciata delle persone che lo circondavano e reso ancora più motivato il gesto di buttarsi dal ponte. Perché in effetti - e forse questo mi allontana empaticamente dal protagonista - di gente che si lamenta perché tutti lo riveriscono ed è ricco sfondato... non so quanti ce ne siano!
Detto questo, mi è piaciuto assai lo stile: pirandelliano, come altri ti hanno fatto notare, che non annoia mai, come se fosse una recita teatrale ;)
Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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TinaCaramanico1
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Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 21 giugno 2017, 21:15

Ciao a tutti! Ecco la mia classifica e i miei commenti.

Classifica:
1) Versioni, di Riccardo Rossi
2) On the rocks, di Andrea Viscusi
3) L’inferno, di Giuseppe De Micheli
4) Troppo visibile, di Fernando Nappo
5) Crono incongruenze socio psico temporali, di Maurizio Bertino
6) Baclava/Balaklava, di Chiara Rufino
7) La fine di un giorno, di Diego Ducoli
8) La triste vita di un milionario, di Canadria
9) Uovo di Zuingot, di Emilia Bifano

Commenti:

Crono incongruenze socio psico temporali, di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio! Il racconto si legge con piacere, i dialoghi sono naturali e credibili. L’idea, così come la esponi nel tuo commento, è veramente interessante, mi piace molto come hai pensato di sviluppare il tema della sessione. Però (c’è un però) quando sono arrivata al finale non ci ho capito molto, almeno non avevo capito bene il senso delle ultime battute in relazione a quanto dici tu nel tuo post. Forse avresti dovuto, malgrado la carenza di battute a disposizione, inquadrare un po’ meglio la società in cui vivono questi alieni, in modo che risultasse più evidente anche il senso della loro ricerca (e del tuo racconto). A tua consolazione ti dico che però io ho capito subito cos’era la cosa bianca e nera intorno al collo del terrestre...

On the rocks, di Andrea Viscusi
Ciao Andrea! Il racconto è bello, i personaggi riusciti. Che Enzo non fosse un qualunque alcolizzato delirante si capisce abbastanza presto, ma comunque la sua nostalgia e le sue storie lo rendono affascinante e simpatico. Mancano però tutte le informazioni relative al motivo per cui i due sono qui e ci restano; ho letto le tue intenzioni nel commento, e in effetti se avessi potuto chiarire meglio il contesto e le motivazioni dei personaggi sarebbe venuto fuori un racconto ottimo. Così è solo buono, ma ci possiamo accontentare.

Troppo visibile, di Fernando Nappo
Il racconto è delizioso, mi piace come riesci a creare questa situazione surreale e a condurre la storia e i dialoghi. Mi piace che ci sia un tema molto importante e che tu lo sappia affrontare in questo modo leggero e divertente. Mi piace tutto, tranne che anch’io fatico a vedere l’attinenza col tema della serata, a meno che tu non abbia inteso come sinonimi “presenza” e “visibilità”, e quindi l’uomo prova a essere invisibile e poi deve rassegnarsi a essere “un altro presente”: tirato per i capelli, però. Poi spiegaci come l’hai inteso tu, il tema. Magari mi sfugge un nesso.

La fine di un giorno, di Diego Ducoli
L’attinenza al tema c’è, sia che vogliamo interpretare “l’altro presente” come il nuovo tenore di vita che aspetta la coppia, sia che vogliamo intendere il “presente” come “regalo”. Ci sono alcuni accenti mancanti (sì-così). Mi è piaciuto il sarcasmo con cui il marito parla del loro eterno amore (inesistente), unica cosa che resterà. Non mi sono piaciute alcune scelte lessicali, un po’ scontate o bruttine (i lacrimoni, il ticchettio dei tacchi, posizionandosi, etc.). Non male l’idea, ma migliorabile l’esecuzione, secondo me.

Versioni, di Riccardo Rossi
Molto bello, questo racconto: il tema è perfettamente centrato, ma in modo originale e imprevedibile, fino alla fine. Misterioso quanto basta, ma coerente. I dialoghi sono ben gestiti, così come è affascinante la protagonista (e la sua mutevolezza che si inquadra nella mutevolezza generale della realtà). L’idea del puzzle è veramente efficace. Ottimo, su tutta la linea.

La triste vita di un milionario, di Canadria
Anche in questo racconto il “presente” è inteso come “regalo”. La struttura narrativa è molto semplice, lo stile anche, tutto si basa sui pensieri del protagonista, che però manca un po’ di spessore psicologico. Restano parecchie domande: perché tutti gli facevano regali? Se non vuole uccidersi, ma solo nascondersi, allora non è poi tanto triste e disgustato dalla sua vita. Dove sta esattamente il dramma? E c’è davvero, un dramma (se ci fosse stato, avrebbe forse voluto suicidarsi)? Insomma, non mi convince del tutto. Da ripensare nei particolari, secondo me.

Baclava/Balaklava, di Chiara Rufino
Ciao Chiara! Nel tuo racconto mi piace certamente l’interpretazione non banale che hai dato del tema. Mi piacciono alcuni tratti delle protagoniste, quelli che ci permettono di vederle, ascoltarle e immaginarle. Mi manca però una storia vera e propria in cui inserire questo momento fatidico, una struttura narrativa. Mi manca anche un’ambientazione più accurata, che mi permetta di immaginare (in modo credibile) i luoghi e la realtà in cui queste donne si muovono. La data del finale ha messo in crisi anche me, mi sono scervellata a pensare se in quella data fosse successo qualcosa di importante che giustificasse la tua scelta. Buona idea, esecuzione da perfezionare, a mio parere.

L’inferno, di Giuseppe De Micheli
L’aderenza al tema c’è: il protagonista scopre di aver fino a quel momento sprecato il suo tempo, e quindi ripartirà dopo questa rivelazione più consapevole verso “un altro presente”. Il racconto mi piace, mi piace soprattutto come hai reso prima il ritmo convulso della vita quotidiana del protagonista e poi, nella seconda parte, il fermo-immagine di questo presente che si dilata all’infinito. Una cosa però non mi ha soddisfatta: il finale. Mi pare un po’ tirato via, risolve in modo frettoloso e piuttosto ovvio la riflessione precedente, che mi aveva fatto sperare qualcosa di più, di meno scontato. Io proprio mi inventerei un altro finale, più originale e incisivo.

Uovo di Zuingot, di Emilia Bifano
Ciao Emilia e benvenuta a MC. Sul tuo racconto devo concordare con quanto ti hanno detto i commentatori che mi hanno preceduta: è gradevole leggerlo, offre molti spunti intriganti per l’immaginazione, ma lascia tantissime domande a cui non puoi rispondere in soli 3000 caratteri. Questo tipo di racconti davvero brevi richiedono un’idea fulminante, di solito un’ambientazione che si può almeno in parte sottindendere e una trama non troppo complessa. La tua idea si colloca in un altro universo narrativo. Diciamo che è uno spunto interessante, leggerei volentieri il seguito.

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raffaele.marra
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Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 22 giugno 2017, 0:57

Ecco la mia classifica. Giuro che è stata una delle volte in cui ho trovato maggiore difficoltà nello stabilire un ordine coerente. Ma qualcuno dovevo metterlo prima di qualcun altro e ho cercato di essere quanto più attento possibile. Tutto ciò, ovviamente, è dovuto alla qualità generale dei racconti che trovo molto alta. Complimenti a tutti e...
...ecco la mia classifica:

1° - Crono incongruenze socio psico temporali, di Maurizio Bertino

2° - La fine di un giorno, di Diego Ducoli

3° - Baclava/Balaklava, di Chiara Rufino

4° - On the rocks, di Andrea Viscusi

5° - La triste vita di un milionario, di Canadria

6° - Troppo visibile, di Fernando Nappo

7° - L’inferno, di Giuseppe De Micheli

8° - Versioni, di Riccardo Rossi

9° - Uovo di Zuingot, di Emilia Bifano




1° - Crono incongruenze socio psico temporali, di Maurizio Bertino
Ho trovato molto convincente il senso di questo racconto in cui la varietà è un'utopia così irreale da far pensare a un vero e proprio errore nel viaggio dei protagonisti. Nasce una riflessione sul cammino che ha intrapreso la nostra società, affetta da mode omologanti che mortificano la singolarità, l'autenticità, la differenza. E la conseguenza estrema di tutto ciò potrebbe essere l'inquietante scenario futurista che dipingi nel tuo racconto. Lo stile è ottimo, la resa dei dialoghi è attenta ed è perfettamente funzionale alla descrizione di quanto accade. Insomma, davvero un'ottima prova.

2° - La fine di un giorno, di Diego Ducoli
Un'interpretazione non originalissima del tema, ma sicuramente ben curata e, tutto sommato, positiva. Forse il concetto di "altro presente" è un po' forzato, anche se duplice: io ci vedo sia un futuro (che in realtà è ormai giunto e inevitabile) che rappresenta un cambiamento radicale nella vita della coppia sia un "presente" inteso come "dono" che consiste nell'ultimo regalo che Mario fa a sua moglie rivelandole l'amara verità. Insomma, due possibili mezzi ganci tra la tua storia e il tema ne fanno uno. Detto ciò, il racconto è godibile, intelligente, apparentemente superficiale ma, come dicevo, certamente curato e ben reso. Il nome di Alfonsito è una chicca, e ha un sapore tragicomico un po' come tutto il resto.

3° - Baclava/Balaklava, di Chiara Rufino
Mi ha colpito soprattutto la constatazione che, effettivamente, parli di un altro presente reale e documentato. Credo che avresti potuto evitare l'ultima parte, con il riferimento alla data attuale; credo che, con un minimo di riflessione, ogni lettore avrebbe scoperto da sé la coerenza del racconto con il tema del contest e sarebbe rimasto colpito quanto me. Così, invece, il finale sembra sminuire un tantino il bel lavoro che lo precede. Comunque si tratta di una prova positiva, non ho dubbi. Forse si poteva perdere qualche minuto per fare qualche ricerca un po' più approfondita e inserire qualche particolare per rendere l'ambientazione ancora più "esotica", per rendere il tutto ancora più forte. Ma qui si tratta davvero di gusti personali.

4° - On the rocks, di Andrea Viscusi
Gradevole e ben scritto, indubbiamente. Ciò che mi è piaciuto di più è lo spessore del tuo protagonista, questo Enzo che, man mano che il racconto va avanti, rivela una complessità per niente banale. Mi piace la sua evoluzione durante lo scritto, mi piace come fai scoprire al lettore il suo mondo. Lo fai gradatamente, per piccole aggiunte, fino alla rivelazione finale che dà gusto e colore all'intera storia. Certo restano dei dubbi qua e là, dei particolari da chiarire, delle informazioni che mancano, ma in un racconto brevissimo ciò è assolutamente ammissibile. Insomma, si tratta di una buona prova, a parer mio.

5° - La triste vita di un milionario, di Canadria
Sono sempre più convinto che tu abbia la capacità di rendere affascinante qualunque tipo di testo, anche racconti che, come in questo caso, non hanno grandi idee alla base. Il bello dei tuoi racconti è lo stile (oltre che, spesso, il contenuto). Si tratta davvero di qualcosa di estremamente godibile, musicale, eufonico e ritmico. In questo caso in particolare hai emulato uno stile quasi da filastrocca, piacevolissimo e coerente con la storia narrata, anche se si tratta di una storia che non ha grandissime pretese. Ma io sono di quelli che adorano le forme ben curate e la tua è sempre per me un esempio utilissimo per crescere e imparare. Indipendentemente dall'esito e dalla classifica, ti faccio ancora una volta i miei complimenti.

6° - Troppo visibile, di Fernando Nappo
Credo che il tuo sia un ottimo racconto, originale, coraggioso, significativo nonostante una semplicità praticamente disarmante. In tal modo mostri (ancora una volta) il tuo bel talento nel costruire storie e nel condurle con uno stile perfettamente appropriato. L'ossessione per l'apparire, per l'omologazione, per il vestire piuttosto che per l'essere, è la vera protagonista della tua storia, e l'ironia di fondo nasconde, come tradizione letteraria vuole, una amara riflessione.
Ciò che però non mi convince è l'attinenza al tema del mese. Un altro presente non lo vedo; vedo un altro modo di apparire, un tentativo di nascondersi, o di ribellarsi all'omologazione e all'anonimato, se vogliamo. Ma fatico un po' a farlo rientrare nel concetto di "altro presente". E un po' mi dispiace.


7° - L’inferno, di Giuseppe De Micheli
Sebbene non sia affatto originale, l'idea di partenza è sicuramente affascinante e genera attenzione e curiosità nel lettore. La descrizione dell'inferno cristallizzato in un attimo eterno, una sorta di perenne presente, è efficace e ben sostenuta da uno stile attento. Il racconto, però, non riesce ad andare oltre questo fascino insito nell'idea di fondo. Ho l'impressione che risenta un po', nella parte finale, della fretta o della carenza di caratteri.

8° - Versioni, di Riccardo Rossi
Il presupposto che c'è alla base di questo racconto lo trovo logico, coerente, ben pensato. Così il racconto porta in sé una originalità che lo rende particolarmente interessante, affascinante direi. Devo dire che forse la struttura del racconto poteva essere plasmata in maniera da assecondare un po' di più tale fascino, mostrando molto di più rispetto a quanto faccia.
Questo, ovviamente, significava sacrificare parte dei dialoghi per economizzare sui caratteri.

9° - Uovo di Zuingot, di Emilia Bifano
Un racconto che risente indubbiamente della brevità, e credo sia un vero peccato. Il tutto sembra coerente, ben congegnato, come se nulla fosse lasciato al caso. Eppure lascia una sensazione di incompletezza dovuta probabilmente ai troppi aspetti citati ma non approfonditi nella storia. Il testo denota una buona capacità narrativa e una padronanza stilistica che si addice perfettamente al genere affrontato. Insomma, credo che tu abbia ottime capacità sia a livello di stile che, soprattutto, a livello di "fantasia" e di capacità immaginativa. E hai tutto il tempo per imparare a governare questa ricchezza e a farla diventare fonte di lavori un po' più controllati e, sicuramente, di qualità.

Gualtiero Bianchi
Messaggi: 65

Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 22 giugno 2017, 1:08

Eccomi qui! Tocca anche a me per la prima l'ingrato compito di stilare una classifica! Per inciso, ho davvero letto tutti con estremo piacere, il che rende ancora più difficile la scelta. Proviamoci:

1) La fine di un giorno, di Diego Ducoli
2) On the rocks, di Andrea Viscusi
3) Troppo visibile, di Fernando Nappo
4) Versioni, di Riccardo Rossi
5) Baclava/Balaklava, di Chiara Rufino
6) Crono incongruenze socio psico temporali, di Maurizio Bertino
7) L’inferno, di Giuseppe De Micheli
8) La triste vita di un milionario, di Canadria
9) Uovo di Zuingot, di Emilia Bifano

LA FINE DI UN GIORNO
Ciao Diego.
Ecco, il tuo racconto ha toccato una qualche corda interiore cui sono particolarmente sensibile.
Non so perchè, il racconto in sè è piuttosto lineare, non spicca nei dialoghi, nel tema o nel messaggio che veicola, eppure arrivato in fondo alla prima lettura ho "sentito" qualcosa. Qualcosa di viscerale. A differenza che in tutti gli altri racconti del gruppo (alcuni oggettivamente migliori del tuo, non volermene).
Questa cosa è una gran bella discriminante. Sicuramente la parte da leone la svolge l'esasperazione quasi macchiettistica della relazione di convenienza tra la donna, più o meno consapevolmente relegata al triste ruolo di oggetto, e il ricco uomo, affarista assai materialista e cinico. L'apoteosi di questa tragedia di coppia nel repentino crollo del loro mondo, vissuta da una parte con disperazione e dall'altra con caustico sarcasmo: nessuna delle due strategie preserva i protagonisti dall'essere catalogati come perdenti esistenziali.
Ma forse questa è solo una mia invidiosa prospettiva :-)
Ad ogni modo, a te gli onori!

ON THE ROCKS
Ciao Andrea!
Gran bel racconto, mi è piaciuto molto. Mi piace l'inserimento graduato del contesto, che trasforma una normale vicenda da bar di un paesino in riva al mare nel nucleo operativo di una delicata missione tra universi distinti. Mi ha incuriosito molto la relazione, a dir poco affettuosa, tra Enzo e il barista, avrei apprezzato qualche informazione in più sotto questo profilo. Plauso infine per la scelta della parola "brananave", davvero evocativa! Una delle prove migliori del gruppo, complimenti.

TROPPO VISIBILE
La frase introduttiva, quasi uno slogan a forte impronta comica, riassume bene le qualità stilistiche di questo racconto, semplice e diretto, ripulito fino all'essenziale, una qualità di livello "avanzato", soprattutto se penso a me stesso.
Trovo il tema centrato, nel senso che si riesce ben a percepire dal racconto come l'intero ambiente lavorativo sia stato completamente stravolto dalla presenza dell'impiegato invisibile, ricollocando in pratica in un altro presente la vicenda rispetto all'ordinarietà del quotidiano.
Alla fine il protagonista, nel tentativo di cogliere l'occasione per un'affermazione di identità, paga quelle che sono le dinamiche di una realtà lavorativa molto ordinaria, con cui quasi tutti abbiamo avuto occasione di avere a che fare: un messaggio potente, soprattutto in riferimento a molti ambienti di lavoro dove la routine costringe le persone a perpetuare una serie di dinamiche stantìe e spesso umanamente depauperanti.
I miei più sinceri complimenti!

VERSIONI
Ciao Daniel.
Non posso che associarmi ai complimenti: una non-storia che si snoda intorno alla suggestione creata dalla paziente sull'operatore (perchè operatore? è uno psichatra no?), costruita intrecciando sapientemente il racconto con la costruzione del puzzle, che invero contagia anche il lettore sospendendolo nel dubbio tra i due piani di realtà (è davvero una scienziata oppure una paziente delirante?). La tensione narrativa resta così alta per tutto il racconto, anche se a mio modesto parere manca un po' di mordente per risultare davvero efficace (troppi dialoghi e poco narrato come suggeriva qualcuno?). Una buona lettura, un po' fine a sè stessa (nel senso buono del termine, cioè unicamente finalizzata a coltivare l'angoscia del dubbio), ma nel suo alveo assai efficace.

BACLAVA/BALAKLAVA
Ciao Chiara.
Il tema che hai scelto è davvero "presente", sensibile e scottante. L'hai affrontato a mio parere con grande naturalezza e realismo, senza sovrastrutture patetiche che avrebbero reso il tutto fuori luogo. Mi ha conquistato come nel giro di una frase sei riuscita a farle parlare di fucili e di trucco, rendendo appieno la dimensione di ordinaria precarietà che è tratto caratterizzante della vita in alcune realtà.
Mi associo a chi sottolinea che avresti potuto caratterizzare un po' meglio l'ambiente a discapito dei dialoghi: talvolta una pennellata risulta più evocativa di una parola.
Comunque ottima prova, complimenti, sarà difficile stilare una classifica!

CRONO INCONGRUENZE SOCIO PSICO TEMPORALI
Ciao Maurizio!
Nulla da eccepire sullo stile, i dialoghi scorrono senza esitazioni. Mi desta un minimo di perplessità lo iato tra il tono asettico dell'intervistatore e la ricchezza emotiva manifestata dall'intervistato, specie in relazione al tema omologazione che hai inquadrato nei commenti.
Te lo dico così perchè devo ammettere che senza il tuo "spiegone" non avrei mai colto il punto focale del racconto. Vedo che il problema è stato comune con altri, quindi condivido il suggerimento ad inserire qualche informazione più evocativa in modo da aiutare un poco anche un lettore distratto e un po' ritardato come il sottoscritto. Resta comunque un ottima idea per un tema molto attuale!

L'INFERNO
Ciao Giuseppe.
Ma perchè un uomo così pressato dagli affari della vita, ha il tempo di scandire e frammentare il proprio quotidiano risveglio in una summa di piccoli insignificanti particolari? Non ce lo vedo proprio!
A parte questa riflessione ilare, ci troviamo di fronte ad una riflessione esistenziale, un momento di epifania, più che ad un vero e proprio racconto. E come tutti i veri momenti di epifania si rivelano in maniera improvvisa, quasi cataclismatica, in grado di sovvertire l'ordine del mondo e del tempo di chi li vive.
In quest'ottica apprezzo l'idea alla base dello stile del racconto, pur dovendo sottolineare il sapore un po' troppo didascalico dell'insieme, che va' ad inficiarne l'incisività e la godibilità complessiva.

LA TRISTE VITA DI UN MILIONARIO
Ciao Canadria,
ho letto con estremo piacere altri tuoi racconti (Alicudi mi ha stregato), e non posso che confermare che la loro forza sta nello stile, così pacato, cadenzato e riflessivo che ferisce come un foglio di carta, con apparente innocenza. La vicenda qui narrata, nella sua drammaticità, difetta purtroppo di pathos (vuoi per la scelta del soliloquio come approccio narrativo): non sono riuscito nonostante le plurime letture ad empatizzare con il protagonista, forse anche perchè non riesco ad immedesimarmi nella sua realtà, e a coglierne appieno la sofferenza esistenziale. La ricchezza allontana gli affetti sinceri? Crea sudditanza? Benissimo, essere ricchi non è un obbligo, si può scegliere di lasciare tutto e cambiare vita.
Insomma, la solita magnifica confezione, il dono questa volta però te lo sei dimenticato (lo dico con un sorriso). Saprai sicuramente rimediare alla prossima occasione!

UOVA DI ZUINGOT
Ciao Emilia.
Che dire, davvero troppa carne al fuoco! Personaggi appena accennati e non caratterizzati, il filo logico degli eventi che scricchiola a più riprese, mancando probabilmente lo spazio per un reale collante narrativo, rendono piuttosto faticosa e poco soddisfacente la lettura. Certo, non si possono trascurare le decine di domande e suggestioni che questa storia stimola (che diavolo è uno zuingot? Come si fa a raggiungere una dimensione con una dimensione tanto differente dalla nostra? E i due tizi perchè stanno lì? Eccetera), però appunto qui è davvero troppo eccessivo il non detto rispetto al narrato! Mi aspetto di rileggere tutto quanto in una forma più estesa, l'idea alla base mi intriga molto!

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 22 giugno 2017, 8:41

Ciao a tutti,
Prima di tutto, complimenti per il livello medio dei racconti in questo gruppo: per me erano moralmente da podio i primi 6, fare la classifica è stato particolarmente difficile.

CLASSIFICA

1)VERSIONI, di Riccardo Rossi
2)TROPPO VISIBILE, di Fernando Nappo
3)CRONO INCONGRUENZE SOCIO PSICO TEMPORALI, di Maurizio Bertino
4)ON THE ROCKS, di Andrea Viscusi
5)BACLAVA/BALAKLAVA, di Chiara Rufino
6)LA TRISTE VITA DI UN MILIONARIO, di Canadria
7)L'INFERNO, di Giuseppe De Micheli
8)L'UOVO DI ZUINGOT, di Emilia Bifano
9)LA FINE DI UN GIORNO, di Diego Ducoli

COMMENTI

1)VERSIONI, di Riccardo Rossi

Mi è piaciuta la naturalezza con cui hai gestito la componente surreale, oltre alla tensione che hai saputo creare intorno al puzzle. L'idea è complessa ma ben resa nel poco spazio a disposizione, il computer alterquantico rimane un'entità un po' misteriosa e un po' magica, ma va bene così. Ben reso anche il personaggio della scienziata, quello dello piscologo più una figura "di appoggio" per la trama, ma nel complesso il racconto è molto godibile.

2)TROPPO VISIBILE, di Fernando Nappo

Carino il tuo racconto nella sua struttura circolare, allo stesso tempo leggero ma capace di portare un'amara riflessione sulla difficoltà di sfuggire a tutto ciò che la società ci impone. Non ho critiche da fare, il racconto punta a essere semplice e ci riesce in pieno senza però scadere nel banale, complimenti.

3)CRONO INCONGRUENZE SOCIO PSICO TEMPORALI, di Maurizio Bertino

Gran bel racconto, molto scorrevole, tema centrato in maniera non banale. Anch'io ho dovuto scervellarmi un po' prima di capire cosa fosse l'oggetto bianco e nero intorno al collo, ma suppongo sia un segno di quanto hai reso bene il punto di vista narrante. Secondo me a livello di infodump potevi azzardare un po' di più, nel senso che il racconto si capisce ma con un po' di fatica, forse qualche informazione in più qua e là sulla natura dei personaggi potevi inserirla. Nel complesso, una buona prova.

4)ON THE ROCKS, di Andrea Viscusi

Lo stile è ottimo, il racconto si legge bene ed è piacevole. Personalmente, avevo capito fin da subito che Enzo non era un semplice pazzo, sulla voce narrante sei invece riuscito bene a ingannare il lettore. Un paio di appunti minori:
- l'accenno alla teoria sul motore a inversione termica secondo me è di tropo; non aggiunge nulla al racconto se non, appunto, accennare a qualcosa che però non può essere sviluppato;
- avrei evitato l'espressione "mammelle sovradimensionate" per un semplice motivo: "sovradimensionate" fa pensare a qualcosa di anormale, innaturale, ma se il narratore viene dallo stesso presente di Enzo non ha senso che siano tali dal suo punto di vista.
Queste però sono piccolezze, nel complesso una prova molto buona.

5)BACLAVA/BALAKLAVA, di Chiara Rufino

Il tuo racconto non mi ha colpito molto alla prima lettura (fatta abbastanza di fretta), ma alla seconda ho apprezzato molto il quadro che hai saputo dipingere e la naturalezza con cui hai accostato l'aspetto eroico e quello di vita quotidiana delle donne che descrivi. Anche a me ha lasciato un po' confusa la data finale, all'inizio pensavo fosse un riferimento a un qualche evento importante che però mi sfuggiva. Personalmente, penso che sarebbe stato meglio sottolineare l'aspetto di "altro presente" in un altro modo, ma nel complesso una buona prova.

6)LA TRISTE VITA DI UN MILIONARIO, di Canadria

Concordo con il commento di Raffaele: la storia in sé non è niente di particolarmente originale, ma c'è qualcosa nello stile che la rende speciale, che ti tiene incollato a leggere. La questione dei regali di lusso da gente umile è in effetti poco chiara, ma personalmente non ci ho dato molto peso. Forse voleva essere solo una metafora degli ossequi e del rispetto che il protagonista sente di non meritare. In questo senso, il personaggio è caratterizzato molto bene, intrappolato in un ruolo che non vorrebbe (ovviamente, ci si chiede se sarebbe della stessa idea dopo aver sperimentato un po' di vita da poveraccio, ma non è questo il punto del racconto).

7)L'INFERNO, di Giuseppe De Micheli

Mi è piaciuta molto l'idea del tuo racconto, ma ho due osservazioni a livello di resa:
- Il tempo passato remoto nell'ultimo capoverso, quando il resto della narrazione è al presente o passato prossimo. Stona e non riesco a capirne il motivo.
- Forse sono io che prendo più alla lettera di quanto dovrei, ma se tutto si immobilizza nel momento del risveglio, perché si vede riflesso in giacca e cravatta?
Sono senz'altro aspetti minori e facilmente correggibili, ma per il momento mi hanno un po' rovinato il piacere della lettura, e questo è davvero un peccato perché la storia meritava.

8)L'UOVO DI ZUINGOT, di Emilia Bifano

Il tuo racconto è ben scritto e ha degli spunti interessanti, ma purtroppo non è un'idea da 3000 caratteri. L'impressione a fine lettura è quella di aver inquadrato solo in parte l'ambientazione e di non aver assistito a nessuna trama. Sarebbe andato bene anche avere solo uno buono scorcio dell'ambientazione, e probabilmente è quello che hai puntato a fare, ma ci sono ancora troppi punti di domanda: cos'è la contaminazione di cui si parla all'inizio? Perché schiacciano le uova? Vengono usate per produrre qualcosa che poi viene venduto? A chi? C'è una comunicazione con la Terra, nonostante il diverso scorrere del tempo? Come?
Insomma, idea senz'altro interessante, ma che qui non ha lo spazio per venir resa a dovere.

9)LA FINE DI UN GIORNO, di Diego Ducoli

Mi dispiace, ma questo racconto non mi ha convinta più di tanto.Ho trovato i personaggi un po' stereotipati, una coppia milionario-giovane moglie attaccata ai beni materiali senza nessun guizzo di vera personalità. Anche la frase sulla concorrenza cinese sembra un po' buttata lì, così come appare un po' innaturale l'immediata accettazione della cosa da parte della moglie senza fare ulteriori domande. Di sicuro non sono cose che succedono dall'oggi al domani, ma se la moglie aveva percepito che c'era qualcosa nell'aria a noi questo non l'hai fatto capire. Il finale è sicuramente a effetto ma, visto che nulla di quello che viene prima fa intuire che i due si amino davvero, risulta anche quello poco coinvolgente.
Insomma, probabilmente non eri ispirato, ma temo che questo racconto ti sia uscito davvero maluccio rispetto a quello che scrivi di solito.

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DandElion
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Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 22 giugno 2017, 17:27

Bonsoir
ecco la mia classifica :)

1. On the rocks – Andrea Viscusi
2. La fine di un giorno – Diego Ducoli
3. Versioni – Daniel Travis
4. La triste vita di un milionario – Canadria
5. Crono incongruenze socio psico temporali - di Maurizio Bertino
6. Troppo Visibile – Fernando Nappo
7. Baclava/Balaklava – Chiara Rufino
8. L'INFERNO - Giuseppe De Micheli
9. Uova di Zuingot – Emilia Biafano

1. On the rocks – Andrea Viscusi
Ciao Andrea!
Trovo il tuo racconto bellissimo, scorre piacevolmente senza incepparsi mai, senza esitazioni. L'unica cosa che mi stona un poco è la definizione geografica della signora. Olandese. Come fai a colpo d'occhio a dire "è olandese"? Non hanno una somatica spiccatamente differente dai tedeschi o dai danesi.
Per il resto il personaggio di Enzo è bellissimo e malinconico. Triste e dolce. Mi piace molto come hai declinato con grazia i vari passaggi della tua storia e come il suo conterraneo si prenda cura di lui, trattandolo con amore dolce di chi condivide un dolore profondo. E niente, grazie di questa perla, ho davvero gradito <3
Ps. Anche io prendo tutto On the rocks XD

2. La fine di un giorno – Diego Ducoli
La nota sarcastica finale - o almeno io l'ho letta così- è un lampo di genio non indifferente. È meraviglioso che un uomo che ha perso tutto, puntando alla carriera e all"amore" di facciata sappia anche finalmente guardarsi in faccia, rendersi conto del proprio fallimento e.. beh se fosse stato un mio racconto probabilmente a questo punto o la ucciderebbe in maniera fantasiosa o si suiciderebbe in maniera altrettanto particolare.. Mi piace pensare che continuando le cose diventino un po' più noir :P
Bellissimo l'uso di "presente" come dono, l'avevo pensato anche io all'inizio, ma poi non mi bastavano i caratteri per la cosa che avevo in mente e ho declinato la mia storia in un altro modo. Ottima scelta lessicale!

3. Versioni – Daniel Travis
L'ho sempre saputo che Dio è Donna!
Mi hai molto convinta, l'escamotage del puzzle è super, forse però avresti avuto bisogno di qualche riga in più per contestualizzare meglio l'inizio. Certo non si può avere tutto, ma al primo impatto ho faticato un poco a collocarmi nella storia. Comunque mi sei un sacco piaciuto e ti sei meritato un pezzettino del mio podio ;)

4. La triste vita di un milionario – Canadria
Canadria ha scritto:Ma non volevo morire, volevo cadere, e finire sott’acqua e non sentirvi più. Me lo concederete, spero!, mi concederete, spero, almeno un piacere in questa vita triste!

Questa chiosa è fenomenale. Non c'è nulla di più terribile di una vita falsa e perfetta che tutti invidiano e criticano senza portare il giogo del suo peso. Mi piace, scorre, il tuo stile un po' ridondante veste bene questo racconto, mi spiace un poco per il postino e forse avrei utilizzato qualche termine differente, ma il racconto c'è. Stavolta posso dirtelo: Mi piace :)

5. Crono incongruenze socio psico temporali - di Maurizio Bertino
Interessanti le teorie che si intravedono, giuste le osservazioni al contorno che hai fatto, ma il fatto che sia stato necessario esplicitarle per facilitarne la comprensione fa sì che l'esperimento sia buono a metà.. il tema è fighissimo, ma anche io ho fatto proprio fatica a capire il pallone bianco e nero e il perché non fosse contemplato il concetto di pluralismo. Forse con più spazio espliciterai meglio. Nel complesso una buona prova, non dico di no, ma non c'è l'effetto wow.

6. Troppo Visibile – Fernando Nappo
Il tuo racconto è carino e grazioso, non so se consapevolmente o meno hai praticamente citato un numero di Dylan Dog sull'uomo invisibile, che appunto dissolve nel grigiore delle sue giornate fino a diventare invisibile e allora deve reinventarsi il suo modo di essere visibile. Non sto qui a spolverare l'albo, però forse complice questo parallelo mi è sembrata una idea già nota, non dico esposta male, per carità, ma qualcosa di già visto. Il racconto è carino, ripeto, fila, ma non mi ha acceso nessun guizzo elettrico nei muscoli..

7. Baclava/Balaklava – Chiara Rufino
Bel racconto, molto ben calato una realtà ahimè tutt'altro che piacevole. Però anche questo è un tema che in tremila caratteri è difficile affrontare, manca tutto il risvolto del dietro le righe e la narrazione secondo me ci perde un po'. Come per Nappo ci vedo anche io il riferimento a zero calcare e anche se il tuo modo è più un omaggio ed un cesello comunque non ho avuto l'effetto wow..

8. L'INFERNO - Giuseppe De Micheli
mezzomatto ha scritto:L’INFERNO.Di solito il mio risveglio comincia dal naso, la prima cosa che sento è l’odore delizioso del caffè.

Vi prego appena svegli meglio l'odore del Napalm che quello del caffè..
A parte questa piccola risibile nota personale il tuo racconto è carino, simpatico, efficace nella sua oppressività, ma a parte l'invidia per il fatto che vorrei io potermi girare nel letto e restare a dormire- tipo tutte le mattine che Dio mi ha dato - non mi comunica molto. Il tema è centratissimo, ma non mi sale l'emozione. Mettici che sei capitato in un gruppo dove ci sono almeno già 4 racconti meritevolissimi e perfetti e lo slittamento è servito :( sarà per la prossima!

9. Uova di Zuingot – Emilia Biafano
Benvenuta!!! :)
Siccome mi sembra di capire che è la tua prima volta mi riservo di spulciarti un po' più a lungo degli altri racconti, mi sento di dedicarti tempo. Prendila come una voglia costruttiva e non distruttiva.
Sezioniamo un poco il tuo racconto..

Emilia Bifano ha scritto:Si guardò le mani sporche di fanghiglia, le unghie laccate di blu erano scomparse sotto uno strato di melma giallastra.

Adoro gli uomini che si truccano, se questo mette anche lo smalto lo voglio conoscere!!! <3 se è moro, poi: MIO!

Emilia Bifano ha scritto:“Lo smalto protettivo non ti salverà dalla contaminazione da Zuingot”

Intrigante, ma che tipo di effetto da' la contaminazione da Zuingot? non deve essere poi così pericoloso se può andare a rimettersi i guanti senza alcun tipo di profilassi o di lavaggio in mezzo

Emilia Bifano ha scritto:aggiunse la donna sistemando il cappuccio sulla testa.

Mi hai riportata alla mia infanzia, ho il ricordo della donna selvaggia di Rahan..

Emilia Bifano ha scritto:Qualcuno diceva fosse rimasta sfigurata durante la prima salita al Mondo Sopra, i più malevoli invece sostenevano si nascondesse da qualche suo vecchio cliente insoddisfatto per la merce ricevuta. In realtà erano tutti terribilmente desiderosi di scoprire che volto avesse una donna tanto potente.

Uhm not enough. In quale universo basta un cappuccio per sfuggire alla morte? Tutti conosco i personaggi che temono e non basta un cappuccio a sfuggire ai nemici..

Emilia Bifano ha scritto:Lucas se lo domandava spesso ma di certo la Moderatrice non era il tipo di persona a cui chiedere qualcosa, così si limitò ad annuire e corse a prendere un paio di guanti nella cassettina rinforzata.
“Che lavoro di melma” disse Martin vedendolo tornare con il camice insudiciato “Chi c’è l’ha fatta fare! Schiacciare uova nell’esosfera nel periodo degli amori! Non sono sicuro che tutto quel pasticcio giallo sia bava di Zuingot” aggiunse sogghignando. Lucas raccolse un sassofionda e lo scagliò in direzione dell’amico che a stento riuscì a scansarlo.

Tutta questa parte non aggiunge e non toglie nulla alla trama, sì carina l'idea di dare movimento, ma se stai facendo una azione clandestina nella tana di qualcosa di pericolosissimo come uno Zuingot mi sa tanto che non ti metti a tirare sassi ad un amico.. Tutti i riferimenti vari che hai aggiunto incasinano tantissimo il periodo. tutto ciò che nomini deve avere una corrispondenza nella testa di chi ti legge, se la corrispondenza non c'è non ci si riesce a calare nell'ambientazione. in 3mila caratteri è un casino, lo so. Con il numero di caratteri ci smeno sempre anche io.

Emilia Bifano ha scritto:“Magari se fai meno chiasso non finiremo divorati” disse poi Lucas afferrando il suo martello.
“Non ci mangeranno adesso, di giorno preferiscono dormire e lasciare tutto questo incustodito” Martin indicò centinaia di uova dorate e luccicanti.

Animali pericolosi tipo un drago, ma assolutamente poco furbi..? Sordi, forse? la fionda fa più o meno rumore del martello? il vociare?

Emilia Bifano ha scritto:Sulla terra con un frammento di guscio avrebbero potuto comprare una macchina di lusso o magari finire di pagare l’università di biotecnologie terresti e celestiali. Ma nessuno sarebbe mai potuto tornare indietro. Il tempo sulla terra si misura in secondi, in nano secondi a voler essere precisi. Il presente si muove velocemente e nell’arco di 86400 secondi il sole sorge e muore. Nell’esosfera4 il tempo è molto più lento: quello che nei Cieli di Sopra è un giorno, sul pianeta terra corrisponde a cento anni.

Quindi il committente nel frattempo è morto, sepolto e dimenticato? Perchè nessuno va a fare una missione ad alto rischio senza essere sicuro che se porta a casa il risultato poi ci guadagna qualcosa. Cento anni. Saluti amici parenti e conoscenti, disdici l'affitto di casa, sali nei Cieli di Sopra e scendi con i tuoi gusci d'uovo d'oro, che magari per la società che troverai non serviranno a nulla?.. La facoltà di Biotecnologie l'avranno chiusa e riaperta decine di volte.. O magari non esisterà più l'istituzione universitaria..

Emilia Bifano ha scritto:Lucas prese a martellare con violenza mentre l’amico riponeva i frammenti in un cesto.
“Vorrei proprio vederne uno, di Zuingot intendo. Dicono siano creature talmente belle e forti da poter uccidere un uomo solo con lo sguardo” disse Martin.

Qui ho seriamente pensato che la Moderatrice fosse una Zuingot. Dimmi, dimmi, dimmi che si può sviluppare tutto questo in un racconto moooooolto più lungo..!

Emilia Bifano ha scritto:“Forse è proprio per questo che nessuno le ha mai viste?” rispose Lucas “E poi ti spedirebbero di nuovo sulla terra se solo provassi a intrufolarti qui di notte e di te rimarrebbe solo una prugna rinsecchita al sole dei secoli”.

Quindi questi rubano uova di qualcosa che non hanno mai visto.. Questa frase non l'ho capita: quindi la terra ormai è morta e arida e allora a chi cavolo vendono i gusci questi qui??

Mi associo alla percezione generale, il tuo racconto DEVI svilupparlo. Sembra una cosa che sarà strabella, ma in 3mila caratteri è declinato male, funziona poco e lascia tantissimo spazio al dubbio.

Brava però: l'idea è molto accattivante, VOGLIO le descrizioni :P voglio leggere sto racconto adesso voglio sapere come va a finire. Mi piace.
Forza ;)
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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giancarmine trotta
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Re: Gruppo MAGRATHEA: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 22 giugno 2017, 22:14

Classifica e commenti:

1) On the rocks – Andrea Viscusi
2) Crono incongruenze socio psico temporali - di Maurizio Bertino
3) Troppo Visibile – Fernando Nappo
4) Baclava/Balaklava – Chiara Rufino
5) La fine di un giorno – Diego Ducoli
6) La triste vita di un milionario – Canadria
7) Versioni – Daniel Travis
8) Uova di Zuingot – Emilia Biafano
9) L'INFERNO - Giuseppe De Micheli

Commenti:

Crono incongruenze socio psico temporali - di Maurizio Bertino

Ciao Maurizio,

anche questa è un'ottima prova, con un piccolo però riguardo qualche informazione in più che (anche secondo me) poteva starci bene. I dialoghi sono godibili, frizzanti e quasi non si respira leggendoli. Credo che il fatto di aver dato voce a soggetti che non stanno sullo stesso livello abbia migliorato la bellezza del racconto: infatti, alle domande incalzanti, il protagonista sembrava sincero, anche quando pareva non fosse creduto. Questo ha portato empatia e solidarietà verso di lui da parte di chi l'ha letto. O almeno io ho provato questi sentimenti. Probabilmente, se gli abitanti di una Terra lontana potessero vederci durante un derby o una finale di CL, riderebbero molto di noi.
O tiferebbero anche loro?
In sintesi una prova ottima con un piccolo neo.
Complimenti, alla prossima,
G.

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On the rocks – Andrea Viscusi

Ciao Andrea,
ci hai regalato una piacevole lettura.
Abilissimo a mischiare le carte, anch'io per due terzi ho pensato al tipo strano del paese, inoffensivo, a cui tutti vogliono bene. Quando entra la fantascienza entrano gradualmente anche i dubbi che già gli altri ti hanno fatto notare. Per me hai fatto bene a non calcare la mano su questo aspetto e anzi, un finale senza troppe spiegazioni, in un racconto del genere, è quello per me migliore.
In definitiva una buona prova, ben caratterizzata. Un personaggio a cui il lettore si affeziona subito augurandogli ogni bene.
Lettura gradevole quindi, con poche imprecisioni.
Alla prossima,
G.
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Troppo Visibile – Fernando Nappo

Ciao Fernando,

ho letto il racconto e mi sono divertito. Ho letto i commenti e mi fa piacere che tutti abbiano provato buone sensazioni leggendo il tuo testo. Sei fin troppo modesto quando commenti il tuo stesso racconto: è vero, le imprecisioni ci sono e il tema è preso molto di lato (solo questo potrebbe pregiudicare un buon posto in classifica per il rispetto delle regole di MC), ma il racconto vale. Ha una sua struttura e i personaggi sono ben delineati, anche quando sono invisibili!
E' molto rischioso, secondo me, scrivere un racconto così surreale, in cui realtà e fantasia si fondono diventando un tuttuno. Per me ci sei riuscito appieno. E se non sarai premiato dalla classifica non è per la qualità di quello che ci hai presentato.
Complimenti e alla prossima,
G.
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La fine di un giorno – Diego Ducoli

Ciao Diego,
ho letto con piacere questo racconto che, al netto di qualche imprecisione, per me è riuscito. E' riuscito perché hai reso i personaggi riconoscibili, quasi degli stereotipi; però poi il protagonista ci regala un finale inatteso che spiazza il lettore che si aspettava tutt'altre decisioni.
Ovvio che qualche domanda me la sono posta:
Possibile che fino a quel giorno il protagonista si sia comportato allo stesso modo, senza tradirsi, mentre la sua vita andava a rotoli e si riempiva di debiti? Difficile, ma non impossibile credo. Mi sarebbe piaciuto qualche stereotipo in meno (il ticchettio, l'operaio che si unisce alla moglie... anche se ci hai evitato l'idraulico!).
In sintesi una buona prova, che lascia solo pochi dubbi. Lettura comunque piacevole.
Alla prossima,
G.
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Versioni – Daniel Travis

Ciao Daniel, alla lettura n. 1 del tuo testo ho capito alcune cose, ma non tutte; grazie ai commenti degli altri e alla lettura n. 2 ho letto ed apprezzato molto il testo. Hai incastrato molti elementi e in tremila caratteri non era affatto facile. Anch'io avrei preferito un pizzico di narrato in più, ma capisco l'impostazione che hai dato attraverso i dialoghi e quindi ci può stare.
In definitiva è una storia godibile, originale, ben strutturata, a cui manca veramente poco per non avere difetti.
Alla prossima,
G.
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La triste vita di un milionario – Canadria

Ciao e ben ritrovata!
La lettura del racconto è suggestiva. Sei riuscita a rendere interessante una storia che non ha contenuti particolari. Leggendo pensavo a questo personaggio ricco, con la r "moscia", stanco della sua vita. Uno che effettivamente, come ci hai spiegato, non riusciremo mai a capire. Uno che magari ci risulta antipatico, fortunato, snob. Ti ripeto: la storia ha dei punti poco chiari che gli altri hanno già evidenziato, ma la maestria con la quale l'hai raccontata l'ha resa comunque godibile.
Alla prossima,
G.
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Baclava/Balaklava – Chiara Rufino

Ciao Chiara,
una declinazione del tema che all'inizio mi ha spiazzato, poi però è risultata affascinante.
Leggendo ripensavo a certi articoli di Oriana Fallaci e alle ragazze che hanno rischiato la vita senza spesso ricevere i dovuti onori, da vive e da morte.
La riflessione della vita occidentale è calzante. Mi è mancata qualche descrizione sui luogi, qualcosa che ci portasse col pensiero e con le immagini in medio oriente. Ottimo il racconto del coraggio (la paura che s'inceppi il fucile), mentre il finale poteva essere gestito diversamente, ma è un'opinione personale. Il racconto, così profondo in ciò che comunica, non acquista nulla con l'informazione del giugno 2016 ed è un peccato.
In sintesi un racconto in chiaroscuro con alla base una declinazione del tema molto interessante.
Alla prossima,
G
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L'INFERNO - Giuseppe De Micheli

Ciao Giuseppe,
hai costruito una buona storia, sensata, ben strutturata, ma sei caduto sulle classiche bucce di banana. MC e la fretta delle quattro ore (per chi le ha a disposizione...) fanno di questi scherzi. Ti hanno già detto dei verbi (non posso che confermare le perplessità espresse negli altri commenti) e ti volevo far notare una cosa: già alla prima frase la virgola non mi convince --Di solito il mio risveglio comincia dal naso, la prima cosa che sento è l’odore delizioso del caffè che la cameriera mi serve in camera--
Io avrei visto una e congiunzione o un punto.
E' una virgola, ma essendo alla prima frase, mi ha colpito.
L'idea è buona e lo sviluppo discreto ma migliorabile.
Alla prossima lettura,
G.
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Uova di Zuingot – Emilia Biafano

Ciao Emilia e benvenuta!
Potrei fare copia e incolla dei commenti di Viviana e Maria Rosaria, ma l'Antico non credo permetta...
Scrivi bene e non ci sono appunti riguardo nulla, se non i contenuti: troppi per i 3000 di MC.
Più che altro, trattandosi di un fantasy, non è nemmeno possibile dare niente per scontato, mi spiego: in un racconto storico o in uno con l'ambientazione forte, accennare qualcosa senza spiegare è necessario in un contest di così pochi caratteri, ma nel fantasy credo sia meglio spiegare sempre, o comunque di più.
Ti ripeto che lo stile e il modo di raccontare sono ottimi.
Alla prossima lettura,
G.

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