Avrò la mia vendetta

[DandElion]

La notte è buia e afosa.
Non un filo di vento scuote le tende, che aperte e dritte come fusi, rimangono impettite contro la parete bollente del sole raccolto.
Non si può contare nemmeno sul tenue refrigerio delle pale al soffitto, che hanno smesso di funzionare un’oretta fa, con un ultimo scricchiolio sinistro.
Ovviamente è sabato di giugno, nessun tecnico da chiamare.
I bambini sono dai nonni al mare, come ogni anno, dalla fine della scuola fino all’inizio delle loro ferie e la casa è avvolta da un innaturale silenzio; persino il gatto sembra essersi scordato di tornare per la notte cercando chissà dove gli istinti perduti chirurgicamente o avendo trovato un posto più fresco dove riposare.
Lei, come al solito, prende tutto il letto- piccina, ma ingombrante!- in una posizione simile ad una “C” rovesciata, esponendo le gambe nude e i reni fuori dal lenzuolo, i capelli sciolti in un disordinato ventaglio sul cuscino.
Sento già la fragranza del suo collo sudato insieme al crescere della mia tensione mentre si muove nel respiro odoroso.
Lui, spilungone e allampanato, cerca di incastrarsi sul bordo del letto come può, in un lucido equilibrio tra veglia e sonno, con addosso solo un boxer, le braccia pelose in un tentativo maldestro di abbracciarla.
Prendere sonno sembra un’impresa eroica; poi d’un tratto complice forse un refolo di vento o sopraggiunta la stanchezza del caldo, eccoli cadere addormentati entrambi- in un sol colpo- come d’incanto.

È molto tempo che li osservo, senza essere vista, nascosta in questo punto, vicino alla finestra dove loro non possono proprio sospettare della mia esistenza. Li vedo entrare in camera. Li guardo spogliarsi, lanciare i vestiti con noncuranza- lei- piegare tutto con meticolosità da ragioniere-lui- e infilarsi tra le lenzuola. Li osservo, muoversi lenti e ritmici. Li guardo poggiarsi di fianco, separati, sussurrare e poi veloci in bagno. Ne percepisco l’odore e mi lecco le labbra sapendo che tra poco sarà il mio momento, pregustandone il sapore. Si addormenteranno e saranno alla mia mercé e a quel punto- solo a quel punto- potrò finalmente avere la mia vendetta.
Perché io li odio, con tutto il cuore, con tutta l’anima, ammesso che io ne abbia una. Ogni fibra del mio corpo li odia. Perché? Non lo so, li odiava mia madre. Mia nonna. La nonna di mia nonna e sua nonna ancora. Tutta la mia famiglia ed io tramanderò alle mie figlie questa faida di sangue che ci coinvolge da generazioni, reciprocamente.
Loro ci schiacciano quotidianamente, ci prendono a racchettate, ci fulminano, ci affumicano di citronella e ci umiliano scacciandoci e noi.. Noi abbiamo solo fame. Di quella fame che è richiamo del sangue, di quella fame che non passa.
Adesso finalmente dormono e posso silenziosa e fatale planare sul loro letto e fare strage del loro corpo..

Se non fossi così piccola li scannerei, li prosciugherei, perché io sono una zanzara, chi più di me sa aspettare il momento adatto, per vendicare la mia gente, colpire duro e saziarsi di sangue?

[antico]

Ed ecco servito il tris per Dand Elion! A te un record che mai potrà esserti sottratto: sei la prima ad avere ammessi in gara a una stessa edizione di MC ben tre racconti!

[DandElion]

Yuuuuh <3
grazie :D

[DandElion]

ho i caratteri per mettere il terzo puntino, ma devo proprio???? io dico di no ;) :P

[Rionero]

Ciao Dandelion,

carina l'idea, ma avrei trovato più interessante se ci avessi creduto fino in fondo: l'ultimo paragrafo quando il discorso diventa in prima persona è quello interessante, e su una lunghezza maggiore avresti potuto giocarla di più sull'analogia con i vampiri, lavorare sulla caratterizzazione della voce narrante e far arrivare il lettore a capire chi si cela dietro di essa senza doverlo dire apertamente (anche nell'attuale impostazione lo svelamento è superfluo se non proprio dannoso).

Piccoli appunti: il passaggio iniziale "aperte e dritte come fusi, rimangono impettite contro la parete bollente del sole raccolto" l'ho trovato poco chiaro, ma dev'essere colpa mia che non ho capito il posizionamento delle tende e cosa significa sole raccolto; idem la posizione simile ad un "C" rovesciata (non avendo una prospettica sul letto non mi cambia nulla sapere se la C è verso sinistra o verso destra o c'è un altro possibile rovesciamento?); boxer penso sia un nome plurale invece.

Alla prossima ^^

[eleonora.rossetti]

Ciao Dand!
Tema centrato: le zanzare sono il male! :D
Al di là degli scherzi: l'idea era carina, ma lo "stacco" che dai tra la narrazione onnisciente e quella in prima persona (che poi, tanto terza persona "esterna" non sembra a volte, visti i commenti inseriti sulle due persone durante la descrizione) mi rovinano un po' la lettura. Forse sarebbe stato meglio renderlo tutto nel POV della zanzara, insistendo su velati indizi anziché lasciando spazio alla descrizione dell'ambiente e dei protagonisti (ps si dice "le reni" per indicare la parte bassa della schiena, "i reni" sono gli organi interni ;) ), per farmi pensare, appunto, magari a una creatura soprannaturale per poi spiazzarmi con il colpo di scena.
Alla prossima!

[DandElion]

Ciao Dandelion,
carina l'idea, ma avrei trovato più interessante se ci avessi creduto fino in fondo: l'ultimo paragrafo quando il discorso diventa in prima persona è quello interessante, e su una lunghezza maggiore avresti potuto giocarla di più sull'analogia con i vampiri, lavorare sulla caratterizzazione della voce narrante e far arrivare il lettore a capire chi si cela dietro di essa senza doverlo dire apertamente (anche nell'attuale impostazione lo svelamento è superfluo se non proprio dannoso).

Per fare un parallelo zanzara-vampiro sarei finita a parlare di medioevo, ci avevo pensato ma mi servivano più caratteri.

Piccoli appunti: il passaggio iniziale "aperte e dritte come fusi, rimangono impettite contro la parete bollente del sole raccolto" l'ho trovato poco chiaro, ma dev'essere colpa mia che non ho capito il posizionamento delle tende

tende aperte ai lati della finestra, ferme perché non c'è nemmeno un filo di vento.

e cosa significa sole raccolto;

Le pareti durante il giorno immagazzinano calore che poi rilasciano durante la notte..

idem la posizione simile ad un "C" rovesciata (non avendo una prospettica sul letto non mi cambia nulla sapere se la C è verso sinistra o verso destra o c'è un altro possibile rovesciamento?);

la c ha la pancia verso sinistra la c rovesciata verso destra xD

boxer penso sia un nome plurale invece.

http://www.treccani.it/vocabolario/boxer/ punto 3. non cambia articolo, sempre singolare maschile dall'inglese ;)

Alla prossima ^^

A presto :D

[DandElion]

Ciao Dand!
Tema centrato: le zanzare sono il male! :D

Ho pensato che non mi andava di scrivere il mio solito horror con morti varie xD
Chi è più male del MALE incarnato?

Al di là degli scherzi: l'idea era carina, ma lo "stacco" che dai tra la narrazione onnisciente e quella in prima persona (che poi, tanto terza persona "esterna" non sembra a volte, visti i commenti inseriti sulle due persone durante la descrizione) mi rovinano un po' la lettura. Forse sarebbe stato meglio renderlo tutto nel POV della zanzara, insistendo su velati indizi anziché lasciando spazio alla descrizione dell'ambiente e dei protagonisti

Invece mi piace molto giocare sullo stacco e sul doppio punto di vista. l'assenza di pluralità mi da' un sacco noia.

(ps si dice "le reni" per indicare la parte bassa della schiena, "i reni" sono gli organi interni ;) ),

Ma non si dice "attento non ti scoprire che prendi freddo ai reni?" sono finita a leggere slogan del dux.. aiuto! -> https://it.wikipedia.org/wiki/Spezzeremo_le_reni

per farmi pensare, appunto, magari a una creatura soprannaturale per poi spiazzarmi con il colpo di scena.

No no no, quale soprannaturale?! volevo che sembrasse una terza persona "umana"!

Alla prossima!

Bis gleich! :D

[mezzomatto]

Avrò la mia vendetta, di Dand Elion
Titolo e svolgimento roboante per un semplice fatterello naturale: la voglia di pungere di una zanzara. Mi sembra sproporzionato l'impegno letterario, la qualità della scrittura, per una conclusione così banale. Non mi ha preso, l'avrai certamente capito, lo spirito di vendetta razziale della Grande Pungitrice.

[Andrea Partiti]

Sono d'accordo sul fatto che le zanzare siano il male - Pisa me l'ha insegnato molto chiaramente - quindi non ho alcuna perplessità sul tema e su come ci giochi.
Mi piace il cambio di narratore, l'ho usato spesso scrivendo (e mi sono beccato critiche perché è confuso) però lo vedo come un cambio di inquadratura in un film. Prima siamo nella stanza, poi fuori. Non vedo perché non si possa fare, pur di valutarne effetti e conseguenze. Tu hai pure sottolineato il cambiamento graficamente, quindi non c'è alcuna ambiguità.
Non apprezzo molto l'umanizzazione eccessiva della zanzara quando ancora c'è ambiguità sulla sua identità (soprattutto quel "mi lecco le labbra") e toglierei il paragrafo finale. I lettori che possono capire hanno già capito quel che sta succedendo, sembra un fare marcia indietro improvviso per "essere proprio sicura", anziché continuare ad accelerare verso il traguardo!

[luigi.brasili]

L’idea di base, zanzara vampiro vendicatore faida millenaria eccetera, l’ho trovata carina. Personalmente non ho nulla da eccepire contro le narrazioni “creative” con cambiamenti di pdv, personaggi, e tutto il resto, però in questo caso ho sentito un taglio troppo brusco, soprattutto per il fatto che la prima parte presenta un eccesso di verbosità e al contempo una mancanza di accuratezza in alcuni passaggi; con conseguente calo dell’attenzione e la frammentazione della leggibilità, costringendo a rileggere per comprendere al meglio le immagini descritte. Così mentre uno sta lì a chiedersi e a riflettere ti precipitano sul collo i succhiatori e pensi “maledette zanzare” (citazione :-)).
Provo a fare un esempio spero chiarificatore su quel che voglio dire sulla parte iniziale: abbiamo visto che fa caldo, bene, è sabato ok, ma che sia giugno, luglio o agosto, o financo dicembre che ci frega? Fa caldo, punto. Le ferie di chi? Dei nonni, dei genitori? Che c’importa? I bambini sono al mare, punto. E del gatto? Che c’importa? (A me piacciono i gatti, ma qui si può farne a meno, pensa a quanti caratteri di meno…) Miao!

[Simone Cassia]

Ciao Dand,
piacere di leggerti per la prima volta e commentarti, last not least.
Tema centrato in maniera originale e divertente, bene, e col caldo umido che c’è in questi giorni è anche piuttosto semplice capire da dove ti sia arrivata l’idea :P
Il cambio di narratore può essere un ottimo espediente per dare movimento al racconto, ma necessita una maggiore attenzione nella forma e nei contenuti per come vengono esposti e in questo caso non riesci pienamente a sfruttarne le potenzialità.
Circa sintassi, lessico e punteggiatura c’è qualche incertezza qua e là e forse qualche subordinata in meno potrebbe giovare, ma nel complesso ho trovato la lettura pienamente godibile, per quanto l’incriminata frase delle tende mi abbia richiesto più attenzione del dovuto per darle senso compiuto :P
Le ultime due righe sono del tutto superflue a mio avviso e i dettagli iniziali allungano il brodo senza arricchire particolarmente il contenuto del racconto, sono sicuro che la palestra di minuti contati ti aiuterà tantissimo a razionalizzare l’uso delle parole.
Nel complesso un racconto con dell’ottimo potenziale e un ampio margine di crescita, continua così!

[Vastatio]

Ciao,

degno di pubblicazione scientifica il tuo trapianto di testa uomo/insetto. Che senso ha avere una zanzara umana? La bellezza, per me, nel mostrare i pensieri di un altro essere (vivente o meno che sia) è proprio quella di fornire un altro "punto di vista". Completamente alieno o terribilmente simile al nostro.
Un odio "aulico" che si trascina da generazioni come se fosse una faida secolare tra etnie dove prima non dici perché ci odiano e poi dai un nutrito elenco di motivazioni. Linguaggio aulico, ma, quello ch epiù mi infastidisce, è che travisi lo stimolo della fame. Sconfini nella zona "vampirismo/zombie", fame insaziabile e senza motivi. Quando è più che ragionevole la loro fame, per avere i nutrimenti necessari alla riproduzione (almeno fai scorrere l'odio solo nel ramo femminile... i maschi sono tolleranti).
L'ultima frase non è in corsivo... forse un refuso.
In sé è interessante l'idea di ribaltare il "nostro" odio verso le zanzare vedendolo dalla loro parte. Ricambiato. Trovo però la realizzazione non soddisfacente.
PS: i reni stanno dentro, le reni stanno fuori. Però eviterei di andare così nello specifico, basta dire la schiena.