Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Il boia afferrò la donna appesa per le braccia, nuda e sanguinante, le allargò le gambe e diede un paio di giri alla pera che aveva poc'anzi inserito dentro di lei. Le urla della disgraziata avevano poco di umano.
L’Inquisitore lo bloccò con un cenno poi, con tono supplichevole, si rivolse alla poveretta.
«Confessa la tua colpa, risparmiati queste inutili sofferenze.»
La donna alzò gli occhi, evitò il suo sguardo e si girò invece verso il Notaio, ebbe la forza di sussurrare qualcosa che non giunse alle orecchie del notabile ma fu compreso dall'Inquisitore che reagì con sdegno.
«Innocente! Oh Signore quale bestemmia! Tu che hai osato accoppiarti con il demonio, come puoi proclamarti innocente?» Si avvicinò alla ragazza, le afferrò i capelli e tirò su la testa a forza.
«Guardami strega, dimmi in faccia che sei innocente, dimmi che non sei stata montata dal demonio, che la tua bocca non ha accarezzato il suo fallo diabolico, che c’è un pertugio del tuo corpo che non sia stato violato dall'Immondo!»
Scosse la testa contrariato: l’odio negli occhi della donna soverchiava persino il dolore. Lasciò andare i capelli ma lei mantenne alta la testa e continuò a fissarlo con occhi di fuoco. Fece un cenno al boia. Questa volta l’urlo di dolore della donna conteneva una rabbia spaventosa e provocò un brivido in tutti i presenti.
L’Inquisitore si chinò su di lei.
«Ti farò tagliare i seni e costringerò i tuoi figli a nutrirsene; ti strapperanno le unghie e se non basterà ti farò impalare, ma tu dovrai dire la verità. Tu lo sai, non puoi mentire, non qui, non a me. Devi solo confessare e tutto avrà fine.»
La donna cominciò a singhiozzare e si videro lacrime cadere a terra.
L’uomo tornò a un tono di voce suadente.
«Hai giaciuto col demonio? Rispondi Teresa, devi solo dire la verità, solo questo salverà te… i tuoi figli.»
Con la voce roca, un urlo senza forza alcuna venne fuori da quella gola torturata dal dolore e dai ferri.
«Sì, confesso, sono stata posseduta dal diavolo, ma loro sono innocenti, innocenti…»
L’Inquisitore annuì, il viso rattristato, accarezzò con delicatezza la testa della donna poi tornò a sedere sul suo scranno.
«Basta così, è sufficiente, ponete fine al dolore e portatela via, sia bruciata domani.»
Nessuno dei presenti obiettò, il processo era finito.
L’uomo si muoveva nella notte come un’ombra e nel buio non fece fatica a raggiungere il limitare del villaggio, là dove il bosco nascondeva le ultime case. Proprio a una di quelle si avvicinò, un poco più isolata delle altre, e bussò un rintocco segreto.
«Che cerchi?» chiese una voce di donna.
«Amore» rispose l’uomo.
La porta venne aperta e lui, dopo una rapida occhiata intorno, vi entrò. La donna era già seminuda e lo squadrava.
«Ehi, sei nuovo, ti hanno detto che devi pagare?» disse. «A meno che tu non sia davvero bravo» aggiunse poi maliziosa.
L’Inquisitore rise e gettò a terra il mantello rivelando un enorme fallo, giusto in mezzo alle gambe caprine.
«Oh sì, vedrai, vedrai quanto sono bravo, e come saprò ripagarti!»
L’Inquisitore lo bloccò con un cenno poi, con tono supplichevole, si rivolse alla poveretta.
«Confessa la tua colpa, risparmiati queste inutili sofferenze.»
La donna alzò gli occhi, evitò il suo sguardo e si girò invece verso il Notaio, ebbe la forza di sussurrare qualcosa che non giunse alle orecchie del notabile ma fu compreso dall'Inquisitore che reagì con sdegno.
«Innocente! Oh Signore quale bestemmia! Tu che hai osato accoppiarti con il demonio, come puoi proclamarti innocente?» Si avvicinò alla ragazza, le afferrò i capelli e tirò su la testa a forza.
«Guardami strega, dimmi in faccia che sei innocente, dimmi che non sei stata montata dal demonio, che la tua bocca non ha accarezzato il suo fallo diabolico, che c’è un pertugio del tuo corpo che non sia stato violato dall'Immondo!»
Scosse la testa contrariato: l’odio negli occhi della donna soverchiava persino il dolore. Lasciò andare i capelli ma lei mantenne alta la testa e continuò a fissarlo con occhi di fuoco. Fece un cenno al boia. Questa volta l’urlo di dolore della donna conteneva una rabbia spaventosa e provocò un brivido in tutti i presenti.
L’Inquisitore si chinò su di lei.
«Ti farò tagliare i seni e costringerò i tuoi figli a nutrirsene; ti strapperanno le unghie e se non basterà ti farò impalare, ma tu dovrai dire la verità. Tu lo sai, non puoi mentire, non qui, non a me. Devi solo confessare e tutto avrà fine.»
La donna cominciò a singhiozzare e si videro lacrime cadere a terra.
L’uomo tornò a un tono di voce suadente.
«Hai giaciuto col demonio? Rispondi Teresa, devi solo dire la verità, solo questo salverà te… i tuoi figli.»
Con la voce roca, un urlo senza forza alcuna venne fuori da quella gola torturata dal dolore e dai ferri.
«Sì, confesso, sono stata posseduta dal diavolo, ma loro sono innocenti, innocenti…»
L’Inquisitore annuì, il viso rattristato, accarezzò con delicatezza la testa della donna poi tornò a sedere sul suo scranno.
«Basta così, è sufficiente, ponete fine al dolore e portatela via, sia bruciata domani.»
Nessuno dei presenti obiettò, il processo era finito.
L’uomo si muoveva nella notte come un’ombra e nel buio non fece fatica a raggiungere il limitare del villaggio, là dove il bosco nascondeva le ultime case. Proprio a una di quelle si avvicinò, un poco più isolata delle altre, e bussò un rintocco segreto.
«Che cerchi?» chiese una voce di donna.
«Amore» rispose l’uomo.
La porta venne aperta e lui, dopo una rapida occhiata intorno, vi entrò. La donna era già seminuda e lo squadrava.
«Ehi, sei nuovo, ti hanno detto che devi pagare?» disse. «A meno che tu non sia davvero bravo» aggiunse poi maliziosa.
L’Inquisitore rise e gettò a terra il mantello rivelando un enorme fallo, giusto in mezzo alle gambe caprine.
«Oh sì, vedrai, vedrai quanto sono bravo, e come saprò ripagarti!»
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Tre su tre anche per te, Mario! Grande!
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
jimjams ha scritto:«Che cerchi?» chiese una voce di donna.
«Amore» rispose l’uomo.
La peggiore bugia che esista.
Meraviglioso racconto che ti fa calare al 100% nel contesto. Dolorosamente bello. Ambientazione perfetta, ritmo ineccepibile. Conclusione non scontata, anche se molto scontato è che la donna protegga i suoi figli- consapevole o meno che tanto alla fine li ammazzavano ugualmente.
L'inquisizione è stata sicuramente una delle peggiori azioni del diavolo su questa terra. Forse lo conosci già, ma ti invito a leggere - se hai lo stomaco felpato- Storia della tortura di Riley Scott, un saggio molto bello ed "istruttivo"- se così si può dire- sulle pratiche locali di varie parti del mondo.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
DandElion ha scritto:jimjams ha scritto:«Che cerchi?» chiese una voce di donna.
«Amore» rispose l’uomo.
La peggiore bugia che esista.
Meraviglioso racconto che ti fa calare al 100% nel contesto. Dolorosamente bello. Ambientazione perfetta, ritmo ineccepibile. Conclusione non scontata, anche se molto scontato è che la donna protegga i suoi figli- consapevole o meno che tanto alla fine li ammazzavano ugualmente.
L'inquisizione è stata sicuramente una delle peggiori azioni del diavolo su questa terra. Forse lo conosci già, ma ti invito a leggere - se hai lo stomaco felpato- Storia della tortura di Riley Scott, un saggio molto bello ed "istruttivo"- se così si può dire- sulle pratiche locali di varie parti del mondo.
Non l'ho letto, non so se voglio, è un tema che mi fa scalpitare dentro, non amo il dolore, non amo il male e cerco sempre un pizzico di ottimismo.
In questo racconto ho tentato di forzare un po' la mia natura.
Per i figli... sì, con il poco spazio che abbiamo per questi racconti la tortura doveva essere cruda ma andava colto l'attimo della confessione e doveva essere credibile. E il richiamo dei figli, per una povera donna senza colpe, che sapeva di avere di fronte il demonio, era forse l'unico in grado di farla cadere.
Sai, quando leggo certi commenti su internet, certe notizie, un certo modo di trattare e soprattutto considerare le donne, mi viene immediato pensare all'inquisizione, all'odio che anima l'uomo da millenni. Non so quando è successo, come si sia passati dall'amore per la creatrice all'odio. Ma è qualcosa che mi stravolge.
- Eugene Fitzherbert
- Messaggi: 486
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
La cara vecchia Inquisizione!
Un argomento molto caldo, visto quanto si sente in questi giorni, e come tu stesso dici, Mario, non se ne può più di questo sentimento di odio nei confronti delle donne. Per questo il tuo racconto è doppiamente doloroso, per il fatto che la donna sia innocente e viene spinta a confessare minacciando la cosa che ha di più caro al mondo e ancor di più per il cinismo, la crudeltà e la violenza con cui viene perpetrata la tortura e la morte della condannata.
La svolta soprannaturale da una parte è un'ottima allegoria che fa piombare il Male sulla terra direttamente dalle profondità dell'inferno, dall'altra però purtroppo fa perdere l'innocenza della donna: alla fine lei ha DAVVERO giaciuto con il demonio... O no?
Comunque, complimenti, sei bravo davvero (se può servire dirtelo) e hai uno stile praticamente magnetico!
Un argomento molto caldo, visto quanto si sente in questi giorni, e come tu stesso dici, Mario, non se ne può più di questo sentimento di odio nei confronti delle donne. Per questo il tuo racconto è doppiamente doloroso, per il fatto che la donna sia innocente e viene spinta a confessare minacciando la cosa che ha di più caro al mondo e ancor di più per il cinismo, la crudeltà e la violenza con cui viene perpetrata la tortura e la morte della condannata.
La svolta soprannaturale da una parte è un'ottima allegoria che fa piombare il Male sulla terra direttamente dalle profondità dell'inferno, dall'altra però purtroppo fa perdere l'innocenza della donna: alla fine lei ha DAVVERO giaciuto con il demonio... O no?
Comunque, complimenti, sei bravo davvero (se può servire dirtelo) e hai uno stile praticamente magnetico!
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Ciao, Mario!
Anch’io, come te, non amo i racconti troppo espliciti che riguardino torture e dolori fisici. In questo caso, però, non posso fare altro che dire che la tua storia mi sembra perfettamente riuscita, ben calibrata e ben raccontata. L’obiezione che ha mosso Eugene è un’obiezione arguta e sono curiosa di conoscere la tua risposta. Ad ogni modo, non turba il “piacere” della lettura e anzi solleva dubbi e dibattiti come è giusto che sia in questo caso. L’unica cosa che mi pare stoni è il titolo: perché l’inglese?
Comunque complimenti!
Anch’io, come te, non amo i racconti troppo espliciti che riguardino torture e dolori fisici. In questo caso, però, non posso fare altro che dire che la tua storia mi sembra perfettamente riuscita, ben calibrata e ben raccontata. L’obiezione che ha mosso Eugene è un’obiezione arguta e sono curiosa di conoscere la tua risposta. Ad ogni modo, non turba il “piacere” della lettura e anzi solleva dubbi e dibattiti come è giusto che sia in questo caso. L’unica cosa che mi pare stoni è il titolo: perché l’inglese?
Comunque complimenti!
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
jimjams ha scritto:Non l'ho letto, non so se voglio, è un tema che mi fa scalpitare dentro, non amo il dolore, non amo il male e cerco sempre un pizzico di ottimismo.
BTW è una lettura formativa ed interessante, con un taglio molto.. tecnico.
jimjams ha scritto:In questo racconto ho tentato di forzare un po' la mia natura.
Per i figli... sì, con il poco spazio che abbiamo per questi racconti la tortura doveva essere cruda ma andava colto l'attimo della confessione e doveva essere credibile. E il richiamo dei figli, per una povera donna senza colpe, che sapeva di avere di fronte il demonio, era forse l'unico in grado di farla cadere.
..È stato il motore che ha fatto cadere - tipo- tutte le streghe. più che il dolore della tortura era la minaccia verso i parenti e gli affini di ogni ordine e grado che le lasciava confessare l'inconfessabile..
jimjams ha scritto:Sai, quando leggo certi commenti su internet, certe notizie, un certo modo di trattare e soprattutto considerare le donne, mi viene immediato pensare all'inquisizione, all'odio che anima l'uomo da millenni.
Troppo spesso ci dimentichiamo che siamo "l'altro" del nostro "altro"
jimjams ha scritto:Non so quando è successo, come si sia passati dall'amore per la creatrice all'odio. Ma è qualcosa che mi stravolge.
.. è tristissimo il passaggio dalla madre Natura saggia, selvaggia a una cultura fallocentrica della violenza.. Non me ne capacito..
Sempre per la rubrica "DandElion-che-consiglia-libri" se ti capita leggi Donne che corrono con i lupi di Clarissa Pinkola Estes, che è un libro bellissimo di analisi psicologica delle fiabe popolari classiche.. non proprio una lettura da fare prima di andare a dormire perchè il lessico del traduttore (almeno nella mia edizione) non è leggero e lineare, ma molto molto bello.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Eugene Fitzherbert ha scritto:La cara vecchia Inquisizione!
Un argomento molto caldo, visto quanto si sente in questi giorni, e come tu stesso dici, Mario, non se ne può più di questo sentimento di odio nei confronti delle donne. Per questo il tuo racconto è doppiamente doloroso, per il fatto che la donna sia innocente e viene spinta a confessare minacciando la cosa che ha di più caro al mondo e ancor di più per il cinismo, la crudeltà e la violenza con cui viene perpetrata la tortura e la morte della condannata.
La svolta soprannaturale da una parte è un'ottima allegoria che fa piombare il Male sulla terra direttamente dalle profondità dell'inferno, dall'altra però purtroppo fa perdere l'innocenza della donna: alla fine lei ha DAVVERO giaciuto con il demonio... O no?
Comunque, complimenti, sei bravo davvero (se può servire dirtelo) e hai uno stile praticamente magnetico!
Prima di tutto grazie!
Sì, ha giaciuto con il demonio, proprio con l'inquisitore che ha di fronte, per questo lo guarda con tanto odio, perché lei sa.
Ma come era mia intenzione far capire alla fine, non con il suo consenso. Non era il demonio certo il demonio che si aspettavano di ricevere le povere ragazze, né certo l'avranno accettato di buon grado. Immagina il terrore, il top del male, le violenta, poi le inquisisce e le uccide. Sottolineo che volutamente ho inserito la prostituta, perché la presunta colpa del suo mestiere non è giustificazione al male che poi riceverà.
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Canadria ha scritto:Ciao, Mario!
Anch’io, come te, non amo i racconti troppo espliciti che riguardino torture e dolori fisici. In questo caso, però, non posso fare altro che dire che la tua storia mi sembra perfettamente riuscita, ben calibrata e ben raccontata. L’obiezione che ha mosso Eugene è un’obiezione arguta e sono curiosa di conoscere la tua risposta. Ad ogni modo, non turba il “piacere” della lettura e anzi solleva dubbi e dibattiti come è giusto che sia in questo caso. L’unica cosa che mi pare stoni è il titolo: perché l’inglese?
Comunque complimenti!
Ho risposto a lui, ma ribadisco, non erano consenzienti, non hanno colpe. Subire una violenza non è mai colpa della vittima, qualsiasi sia il mestiere che fa.
L'inglese for fun (Not Safe For Work)
- raffaele.marra
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Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Un racconto che per trequarti, pur essendo godibile (si fa per dire, visto quel che accade!), non presenta particolari spunti di originalità. Ma ciò che lo eleva a ottimo racconto, a parer mio, è la svolta finale in cui il Male si palesa nella sua quintessenza e ci mostra come ha ingannato la sua gente e persino noi lettori che troppo spesso diamo le cose per scontate. Insomma, credo che tu abbia fatto un gran bel lavoro, caratterizzato da uno stile incalzante, privo di fronzoli, eppure perfettamente coerente con la storia narrata. Ma, ribadisco, è il finale la vera forza del testo, questa sorpresa ben nascosta, ben gestita e altrettanto ben resa con pochi tratti. Complimenti.
- alberto.dellarossa
- Messaggi: 230
Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
Ottimo. Semplice, efficace, violento, cattivo. La storia è quanto di più banale esista ma hey, funziona alla stragrande. E funziona soprattutto per le descrizioni e la prosa, che sono adeguate al contesto e ben gestite. Poco altro da aggiungere, il male è il Male, e ottima è anche la circolarità del racconto, perché non posso fare a meno di pensare che la povera inquisita non fosse altro che una madre che cercasse di guadagnarsi in qualche modo due denari per nutrire i figli. In questo senso la narrazione è perfetta: lei ha giaciuto col Demonio che addirittura riesce a far confessare la verità. Bravo.
- patty.barale
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Re: Not Safe For Witches - Mario Pacchiarotti
L’inquisizione è il Male, l’incarnazione del demonio e tu ce lo mostri a chiare lettere: mi piace!
La prima parte del racconto è scritta molto bene, nonostante si basi su un argomento già ampiamente sfruttato: mi hai riportato alla mente le forti emozioni provate visitando il museo della tortura di San Gimignano.
Nella seconda parte, se mi è piaciuto il fatto che l’Inquisitore sia la reale incarnazione del male, dall’altra l’ho trovata troppo sbilanciata verso la classica antitesi tra santa e puttana, elementi cardine della moderna inquisizione…
In ogni caso leggerti è sempre un piacere!
ps.: dalla lettura dei commenti ho capito il perché della prostituta, tuttavia mi resta l'amaro in bocca (ma questo è semplicemente un commento personale, che non inficia la validità della tua prova, come al solito ricca di particolari fondamentali!)
La prima parte del racconto è scritta molto bene, nonostante si basi su un argomento già ampiamente sfruttato: mi hai riportato alla mente le forti emozioni provate visitando il museo della tortura di San Gimignano.
Nella seconda parte, se mi è piaciuto il fatto che l’Inquisitore sia la reale incarnazione del male, dall’altra l’ho trovata troppo sbilanciata verso la classica antitesi tra santa e puttana, elementi cardine della moderna inquisizione…
In ogni caso leggerti è sempre un piacere!
ps.: dalla lettura dei commenti ho capito il perché della prostituta, tuttavia mi resta l'amaro in bocca (ma questo è semplicemente un commento personale, che non inficia la validità della tua prova, come al solito ricca di particolari fondamentali!)
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