Depakin story

Appuntamento a lunedì 19 giugno alle ore 21 con il tema di Maurizio Bertino, Campione della Prima Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Bertino Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Della Rossa Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
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Monica Patrizi
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Depakin story

Messaggio#1 » martedì 20 giugno 2017, 0:58

Ho letto da qualche parte che le anime affini si riconoscono tra milioni di persone. Si riconoscono dagli occhi, che singhiozzano come le fontane di Roma nei giorni d’estate e dalle risate sgangherate, che scoppiano senza motivo.
Con un gesto riescono a farti sentire a casa, quella casa che non hai mai trovato.
Un pezzetto di te è dentro di loro; un pezzetto di loro, anche se non lo sai, è dentro di te.
Depakin da 300 mg, 3 cpr tre volte al dì.
Io e Silvia, ci siamo riconosciute subito.
Giravamo intorno al tavolo imbandito per l’inaugurazione di un nuovo locale. Quando mi sono avvicinata per prendere un tramezzino, mi ha guardato sorridendo, con la bocca sporca di cioccolato.
Xanax da 0,50 mg, 1 cpr dopo colazione.
“Vuoi qualcosa? Non fare complimenti, qui è tutto gratis”, mi disse.
“Grazie ma cercavo qualcosa di salato” risposi.
En, 13 gocce, dopo cena.
“Un caffè?”. Prese il termos e se ne versò una tazza. “Nella Casa Famiglia dove vivo mi hanno messo a dieta. Tu faresti merenda con due gallette di riso? Per fortuna oggi sto con mia zia, che è anziana e non mi controlla”.
E ridendo di gusto ingoiò un supplì.
In effetti, una dieta non le avrebbe nuociuto. Silvia nascondeva a stento le sue forme prosperose dentro un abito colorato; dalla gonna uscivano un paio di polpacci grandi come cocomeri.
Si avvicinò una vecchina, minuta, sua zia presumo, che le ricordò della dieta.
Valium, da 15 a 20 gocce, da somministrare all’occorrenza.
Stavo per allontanarmi, quando la sentii dire: “A proposito, stanotte ti ho sognato. Eri proprio tu. Siediti che ti racconto…”
Tolep da 10 mg, 1 cpr dopo pranzo.
Io e Silvia ci incontrammo altre volte: alla sagra degli arrosticini, all’inaugurazione del negozio di parrucchiere “Teste Matte”, al concerto di “Ivano e gli amici del liscio”. Ogni volta, con la scusa di avermi sognato, mi raccontava qualcosa di sé, degli uomini che l’avevano corteggiata e delle feste a cui era andata. Ci sedevamo, preferibilmente, accanto al tavolo delle vivande. Tra un pianto e una risata, mi raccontava di suo padre, che faceva il muratore e da piccola la portava in giro su una carriola. Quando morì, il Servizio Sociale la inserì in Casa Famiglia della città.
Poi per mesi non la vidi più.
La cercai in Casa Famiglia. La direttrice mi informò che, preoccupati dagli sbalzi di umore e dall’aumento di peso, l’avevano portata in un Centro di Salute Mentale, dove le avevano prescritto una terapia per farla guarire.
“Guarire da cosa?”, chiesi.
Stabilizzare l’umore, ridurre comportamenti bulimici, lessi sulla ricetta, insieme ad una serie di psicofarmaci.
Seroquel, 1 cpr da 400 mg, mattina e sera.
Vidi Silvia sopita su un divano. Con addosso un cappotto, era seduta accanto al termosifone.
Ancora oggi, quando vado ad un buffet, spero sempre di incontrarla. Resta però in me quel suo pezzetto allegro e affamato, innamorato del caffè e delle cose belle della vita, a cui nessuna pillola potrà mai arrivare.



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antico
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Re: Depakin story

Messaggio#2 » martedì 20 giugno 2017, 1:02

Ciao Monica! Due su tre anche per te!

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angelo.frascella
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Re: Depakin story

Messaggio#3 » martedì 20 giugno 2017, 23:13

Ciao, Monica.

Una storia semplice e delicata sul Male di vivere, che qui non viene incontrato nel “rivo strozzato che gorgoglia”, ma nella quotidianità. Con poche pennellate la possiamo quasi vedere davanti agli occhi Silvia e ne vediamo l’aspetto migliore, solare, ma dall’elenco delle medicine e dal finale possiamo intuirne il malessere interiore. In diversi punti hai scelto di narrare, anziché di mostrare e questo mi è dispiaciuto soprattutto quando lei dice di averla sognata. Mi sarebbe piaciuto che Silvia iniziasse almeno a raccontare. Nel complesso mi è piaciuto.

A rileggerci,
Angelo

valter_carignano
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Re: Depakin story

Messaggio#4 » giovedì 22 giugno 2017, 13:02

ciao
se l'idea è che il MALE sono gli psicofarmaci, ma in particolare quelli dati a caso, come fossero pastiglie di zucchero, per bloccare comportamenti non conformi (conformi a che cosa, poi? Mah!)... allora sono totalmente d'accordo.
Il racconto scorre bene, volendo fare una critica si potrebbe dire che il fatto che nomini le 'medicine' fa intravedere fin dall'inizio il finale. Ma potrebbe essere invece una cosa voluta, e quindi non è più una critica ma un complimento.
Mi sarebbe piaciuto sapere un po' di più sul perché le due protagoniste sono spiriti affini. Ma il tempo e i caratteri sono tiranni, si sa.
Secondo me, un buonissimo lavoro.

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Monica Patrizi
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Re: Depakin story

Messaggio#5 » giovedì 22 giugno 2017, 20:35

@Angelo: grazie del prezioso suggerimento, hai assolutamente ragione, la scusa del sogno poteva essere sviluppata meglio e potevo sfruttare questo gancio dando più spazio al "show", più che al "tell", tuttavia non sarei stata dentro ai caratteri stabiliti e ad utilizzare quelli mancanti per chiudere la storia che volevo raccontare... ammetto che avrei voluto inserire anche un dialogo tra Silvia e la protagonista quando la va a trovare in Casa Famiglia... but: 3000 non più di 3000. !

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Monica Patrizi
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Re: Depakin story

Messaggio#6 » giovedì 22 giugno 2017, 21:06

@Valter: grazie per le tue osservazioni. Hai colto l'idea di fondo che guida il racconto, "il male" così come l'ho pensato io (non so se ci sono riuscita!), è la tendenza a ricorrere agli psicofarmaci (talvolta prescritti anche dai semplici medici di base per curare ansia e insonnia ad esempio, come fossero vitamine) per "guarire" un certo malessere, curando il sintomo ma non la sua causa, e soprattutto spesso andando ad appiattire l'essenza della persona: nel caso di Silvia la sua fame di vita, di buon cibo e caffè, e di emozioni che da sempre le scorrevano intense, tanta da farla ridere e piangere come su un'altalena... Volevo dare l'idea della sedazione chimica progressiva attraverso l'elenco di psicofarmaci prescritti per Silvia sulla sua ricetta medica (cercati su internet, con indicazioni terapeutiche e dosaggio)... Depakin story, mi è venuta così! (Il Depakin è un farmaco molto usato nel trattamento dell'epilessia ma è noto anche come regolatore dell'umore).

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maria rosaria
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Re: Depakin story

Messaggio#7 » venerdì 23 giugno 2017, 22:41

Ciao Monica.
All'inizio ho pensato a un altro racconto dove il Male è assimilato alla follia, cosa che, come già ho avuto modo di dire, non condivido.
Però il tuo continuo intercalare nel testo di farmaci e dosaggi mi ha fatto intuire, come poi hai spiegato, che ti riferivi proprio a loro come al Male.
Forse avrei preferito un finale più tragico, in cui fosse più evidente il Male, cioè la condizione in cui era stata condotta Silvia dopo il trattamento.
Benché il racconto sia ben scritto e l'idea buona, rimane qualcosa che non mi ha fatto empatizzare molto con la storia e i protagonisti.
Alla prossima
Maria Rosaria

Aristide Capuzzo
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Re: Depakin story

Messaggio#8 » domenica 25 giugno 2017, 22:06

Ciao Monica,
Per me nel tuo racconto il male non si trova nei farmaci (ho molto apprezzato il loro inserimento con i dosaggi) ma nella vita che sta prima, durante e dopo il loro utilizzo. Nonostante in alcuni tratti abbia accusato anche io della 'stanchezza' da raccontato ho trovato lo stile con cui hai deciso di interpretare il tema il più originale del gruppo. Un'altra cosa che mi è piaciuta è l'aver percepito molto spazio di manovra come lettore. Lasciare sottintesi alcuni argomenti ha creato una buona aspettativa. Il finale pecca un po', è un po' sotto le righe rispetto al resto, ma nel complesso il tuo testo mi è piaciuto.

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jimjams
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Re: Depakin story

Messaggio#9 » lunedì 26 giugno 2017, 16:33

Un racconto delicato, forse un filo troppo, sul male di vivere, che può avere mille forme e purtroppo spesso immune alle cure. Mi è piaciuto, ma nello spirito di Minuti Contati, a costo di fare il pierino, provo a dare un mio contributo migliorativo. Il personaggio di Silvia è troppo solare, troppo simpatico, troppo senza pensieri, non si sposa bene il modo in cui la racconti con la sua condizione. Dovresti, con la stessa delicatezza con cui hai raccontato il resto, riuscire a concretizzare quel male che l'attanaglia. Un modo? Devi cercarlo, ma per capirci, sarebbe bastato che Silvia dopo essersi ingozzata fosse corsa a vomitare, o che si fosse messa a piangere per aver mangiato troppo, che mostrasse insomma quel malessere che ha dentro.

Fernando Nappo
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Re: Depakin story

Messaggio#10 » martedì 27 giugno 2017, 8:26

Ciao Monica,
hai scritto un bel racconto, molto delicato e che mette in risalto due aspetti dello stesso problema: le difficoltà di alcune persone ad affrontare la vita e l'inadeguatezza di chi le deve curare da questo loro malessere e che spesso lo fa semplicemente abusando di farmaci. Lo trovo ben scritto, e in tema, anche se forse sarebbe stato più coinvolgente se avesse approfondito un po' di più il rapporto tra le due ragazze. Ma i tremila sono inesorabili, si sa. Molto bella l'idea di inframmezzarlo con i dosaggi dei farmaci.

antigone
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Re: Depakin story

Messaggio#11 » martedì 27 giugno 2017, 21:31

Ciao Monica,

Un bel racconto davvero. Delicato, umano, commovente: ho trovato tutto questo nelle tue parole.
Mi piace moltissimo il fatto che tu abbia scelto di inserire nomi e dosi di farmaci prescritti: mi pare una scelta potente, che aumenta l'intensitá della narrazione.
Anche io sono d'accordo sul fatto che sarebbe stato bello ascoltare la voce di Silvia.
E' questo un tema a me particolarmente caro. Trovo che tu l'abbia trattato con un certo rispetto.
La scrittura é piacevole.

Carmen

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