Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Appuntamento a lunedì 19 giugno alle ore 21 con il tema di Maurizio Bertino, Campione della Prima Era di Minuti Contati. Chi vorrà partecipare avrà tempo fino all'una di notte per postare un racconto di massimo 3000 caratteri spazi inclusi incentrato su quel tema.

NB: la partecipazione alla Bertino Night non preclude la partecipazione alla Frascella Night e alla Della Rossa Night. Volendo, si può partecipare anche a tutte e tre!
Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 giugno 2017, 2:17

Immagine

BENVENUTI ALLA BERTINO NIGHT DELLA CENTESIMA EDIZIONE DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo 13 della BERTINO NIGHT con MAURIZIO BERTINO nelle vesti di Campione che giudicherà i semifinalisti che usciranno dai gruppi per selezionare i cinque finalisti che andranno al giudizio delle guest star di questa CENTESIMA EDIZIONE DI MINUTI CONTATI!

Gli autori del gruppo 13 dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo 113.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo 3.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e per l'occasione saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i semifinalisti che verranno valutati da MAURIZIO BERTINO. I migliori CINQUE della classifica di MAURIZIO BERTINO accederanno invece alla finalissima (insieme ai migliori racconti delle altre due NIGHTS) dove verranno giudicati dalle guest stars di questa CENTESIMA EDIZIONE.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti nel RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo 13:

Il male assoluto, di Marco Roncaccia, ore 00.51, 2982 caratteri
Io che aspetto qui, di Erika Adale, ore 00.42, 2301 caratteri
Difesa accorata, di Jacopo Berti, ore 00.06, 2689 caratteri
Il male migliore, di Riccardo Rossi, ore 00.24, 2911 caratteri
Non dovevi farlo, di Giancarmine Trotta, ore 00.43, 2849 caratteri
Crochi nella neve, di Chiara Rufino, ore 01.05, 2694 caratteri MALUS 4 PUNTI
La danza, di Chiaradiluna, ore 23.31, 1907 caratteri
Depakin story, di Monica Patrizi, ore 00.58, 2924 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di martedì 27 GIUGNO per commentare i racconti del gruppo 113. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 GIUGNO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. [/b][/size]

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo 113.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA BERTINO NIGHT DELLA CENTESIMA EDITION A TUTTI!



Avatar utente
angelo.frascella
Messaggi: 716

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 23 giugno 2017, 23:01

Ciao a tutti.

devo dire che non c’è un racconto brutto (o meglio completamente non riuscito) e, anche quelli in fondo alla classifica, con un po’ di laboratorio, possono meritarsi la vetrina. Tre racconti a questo giro, sono dei monologhi senza una vera trama. Uno dei tre, però, per l’interpretazione originale e l’umorismo e l’ironia che lo sostengono in modo brillante, ho voluto premiarlo.

La mia classifica:

1) Non dovevi farlo

2) Difesa accorata

3) Depakin story

4) Il male migliore

5) Il Male assoluto

6) Crochi nella neve

7) La danza

8) Io che aspetto qui

I COMMENTI:

Non dovevi farlo di Giancarmine Trotta

C'è qualcosa di lirico, nel tuo racconto: nella scelta delle parole, che hanno una musicalità avvolgente, nel modo in cui gestisci il ritmo e anche visivamente. Nonostante questo il tuo è un racconto con una storia, e non una poesia, con personaggi, uno sviluppo drammatico e un bel colpo di scena finale. E tutto quel ritmo e quella musicalità stridono con la crudeltà del contenuto e del personaggio, facendo sentire bene il contrasto fra quello che secondo il personaggio sarebbe amore e la cruda realtà di ciò che ha fatto. Bello!

IL MALE ASSOLUTO di Marco Roncaccia

Ciao, Marco.

Acc... veramente estremo il tuo racconto. Certo il male è male e se lo si ammorbidisce non si ha più diritto di chiamarlo così.
In ogni caso, se la prima metà in cui ci conduci dai vaneggiamenti del protagonista alle torture allo psichiatra ha un suo crescendo che funziona, poi quando arriva la parte sul tipo al citofono e sulla segretaria mi è sembrato un po' tirato per le lunghe e ripetitivo. Il finale, con l'"epifania" del killer e la sua decisione finale ridà respiro al racconto. L'idea non è troppo originale (e un po' lontana dai miei gusti), ma realizzata, nel complesso, abbastanza bene.

Io che aspetto qui di Erika Adale

Ciao, Erika.

Terzo racconto che leggo che è un monologo, senza vera narrazione. Dovrò perciò tenere conto, in fase di classifica, che il tema si prestava a essere trattato in questo modo. Una voce inquietante, ma non è chiaro di chi sia, ma che promette, con una serie di ipotetiche, di installarsi nei passanti e portarli a fare chissà cosa. Alla fine, comunque, il pezzo l'indeterminazione del soggetto che parla (il diavolo? un alieno? il seme della follia?) riesce ad aggiungere un po' di mistero all'insieme.


Difesa accorata - di Jacopo Berti

Ciao, Jacopo.

Come ho già detto a un'altra persona. stilisticamente molto bello, ma è più un monologo, che magari vedrei bene a teatro, che un racconto, per quanto ci sia un lieve movimento dietro (la ribellione dell'IO che si ribella e prende il controllo di Jacopo). Si vede che sei intriso di Calvino (e non lo neghi, dato che lo citi) e l'umorismo raffinato e l'autoironia che stanno dietro il pezzo, comunque, le apprezzo molto e, insomma, sei riuscito a divertirmi.

Depakin story di Monica Patrizi

Una storia semplice e delicata sul Male di vivere, che qui non viene incontrato nel “rivo strozzato che gorgoglia”, ma nella quotidianità. Con poche pennellate la possiamo quasi vedere davanti agli occhi Silvia e ne vediamo l’aspetto migliore, solare, ma dall’elenco delle medicine e dal finale possiamo intuirne il malessere interiore. In diversi punti hai scelto di narrare, anziché di mostrare e questo mi è dispiaciuto soprattutto quando lei dice di averla sognata. Mi sarebbe piaciuto che Silvia iniziasse almeno a raccontare. Nel complesso mi è piaciuto.

Il male migliore di Daniel Travis

Interpretazione simpatica la tua e la battuta finale è davvero carina. Il tuo olimpo di gioie e dolori mi ha fatto ripensare a John Doe (non so se hai mai letto quel fumetto). La parte iniziale del racconto forse è un po’ confusa e, solo quando il protagonista annuncia che Tommaso è un dolore come lui ho iniziato a intuire (è vero che dici che due Gioie lo attendono all’ingresso, ma avevo pensato, alla prima lettura, che fosse una metafora per indicare delle ragazze). Comunque complessivamente mi ha divertito.

La danza di Chiaradiluna

Il male per eccellenza è la follia nel tuo racconto (almeno io l'ho interpretato così) e ci sta benissimo. Stilisticamente il tuo lavoro è ineccepibile: misurato, ben calibrato ed efficace nella scelta delle figure retoriche. Mi convince meno dal punto di vista dello sviluppo narrativo. Alla fine abbiamo un monologo di un entità personalizzata, scritto bene, ma senza personaggi, senza una vera narrazione che si svolga sotto i nostri occhi. Direi che ci avviciniamo più al versante poetico che a quello narrativo. Probabilmente il tema si prestava a una simile interpretazione, ma da un punto di vista della classifica potrebbe avere un qualche peso. Deciderò dopo aver letto gli altri.

Crochi nella neve di Chiara Ruffino

Fino alla fine credevo che il bimbo fosse la pazzia e non il suicidio.
Il racconto non mi convince del tutto. Il fatto che sia così "narrato" me lo ha reso poco vicino emotivamente. Alcuni dettagli non mi sono chiari: perché la mamma dice che è presto per lui per certe cose? Perché questa evidenza data al croco (questo dubbio è probabilmente dovuto alla mia scarsa conoscenza della botanica)? Perché le stelle dovrebbero essere create da lui?
Inoltre non mi convince la scelta di usare un bambino poco consapevole che crede di giocare con degli amici per personificare il suicidio.

A rileggerci,
Angelo

Aristide Capuzzo
Messaggi: 44

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » domenica 25 giugno 2017, 22:17

Ciao a tutti, di seguito la classifica,
e le osservazioni in ordine sparso. Vorrei precisare che il livello di tutti i racconti era buono, ma una classifica andava stilata...

1. Non dovevi farlo - Giancarmine Trotta
2. Depakin story - Monica Patrizi
3. Il male migliore - Riccardo Rossi
4. Il male assoluto - Marco Roncaccia
5. Io che aspetto qui - Erika Adale
6. Difesa accorata - Jacopo Berti
7. La danza - ChiaradiLuna
8. Crochi nella neve - Chiara Rufino

Io che aspetto qui - Erika Adale
Ciao Erika,
nel tuo racconto non ho percepito in modo nitido il Male, quello con la M maiuscola. Anche se innegabilmente ne fa parte, mi è sembrato un po' sbiadito, forse per via del tuo stile descrittivo e a tratti delicato, che per quanto buono, in questo testo risulta essere troppo leggero per un Male così feroce e infido; uno dei peggiori mali, quello che s'insinua e sa aspettare. Ma sottolineo: forse.
Per il resto mi piace, è scritto bene e presenta il tema in modo originale, soprattutto per la scelta della prima persona.

Il male assoluto - Marco Roncaccia
Ciao Marco,
il tuo racconto mi è piaciuto molto. Scorrevole e deciso, ha un ritmo incalzante che induce a correre fino alla fine per scoprire cosa succederà. Ho apprezzato meno la parte in cui il protagonista mozza le orecchie e gli occhi, l'ho trovata fuori dal contesto, e adesso cerco di farti capire cosa intendo. La prima parte è follia dura e precisa, che ti scaraventa in una testa incasinata, dove c'è spazio sia per la violenza sia per la profondità della prima frase. E va benissimo così, perché si tratta appunto di una mente completa, niente lascia percepire quella spiacevole sensazione di un personaggio delineato solo a metà, come spesso accade, soprattutto nei racconti così brevi.
Quando poi arriva la parte delle orecchie e degli occhi, questa mente viene scalzata da una completamente diversa, infantile, per cui la violenza non è nemmeno divertimento ma soltanto violenza fine a se stessa. Questa cosa non mi è piaciuta perché non serve nemmeno a presentare il mezzo, il trinciapollo, perciò la toglierei del tutto. Concludo dicendo che anche il finale mi ha lasciato perplesso, troppo definitivo un suicidio in una situazione così instabile e pazzoide.
Ribadisco comunque che il tuo testo mi è piaciuto molto, queste sono mere osservazioni.

Difesa accorata - Jacopo Berti
Ciao Jacopo,
Il tuo monologo è interessante, ben costruito e ironico al punto da non strafare ma piuttosto da strappare quel sorriso che lascia una traccia nella testa dopo la lettura. E questo non può che essere un punto a favore.
Non ho molto altro da aggiungere se non che per quanto mi riguarda il tema c'è ed è letteralmente vicino al titolo. Classifica e giudizio sono due elementi distinti spesso non direttamente proporzionali. Il giudizio è buono, per quanto riguarda la classifica terrò conto anche - non unicamente - del gusto personale, com'è inevitabile che sia.
Alla prossima.

Il male migliore - Riccardo Rossi
Ciao Daniel,
Bel racconto. Non ho avuto alcuna fatica a comprendere i personaggi e la situazione, entrambi interessanti e originali. Ho avuto più problemi a seguire lo svolgimento. Come ti hanno segnalato il passaggio finale è confuso, ho dovuto rileggere per capirlo e non è mai una buona cosa, anche data la brevità del racconto. Io cercherei un altro nome per Tommaso, pure inventato, che richiami la sua specialità e allo stesso tempo lo delinei rendendolo un personaggio reale. Ironico parlare di realismo in un racconto fantasy, ma confido che tu abbia capito il senso di quel 'reale'.
Ci si rilegge!

Non dovevi farlo - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
Forte lo è di certo il tuo racconto. Mi sembra ben strutturato tra la parte discorsiva e i colpi di scena che diventano in sè e per sè azioni vere e proprie. Trovo il protagonista un buon personaggio, forte e coerente. Il tuo è un buon lavoro, complimenti. Devo ancora finire i racconti quindi non conosco ancora la classifica finale, ma sento profumo di podio.

Crochi nella neve - Chiara Rufino
Ciao Chiara,
Per me io tuo racconto è riuscito, salvo alcune osservazioni che ho da fare, e che si accodano ai commenti già fatti.
Il finale proprio non mi piace. In realtà probabilmente non è colpa del finale rivelativo, ma piuttosto del non aver seminato indizi qui e là prima di concludere. Quando voglio un finale a sorpresa cerco di dare al lettore una di queste due alternative:
- hai previsto dagli indizi il finale a sorpresa, perciò il testo conferma la tua tesi;
- non hai previsto il finale ma quando lo svelo gli indizi seminati tornano a srotolarsi nella mente come un nastro.
In ogni caso il testo ne esce vincente. Nel tuo invece mancano - o non ho colto per ignoranza in fatto di simbologia - questi indizi.
Non ho apprezzato neanche la citazione iniziale perché in un testo così corto l'ho trovata pretenziosa.
Per il resto, come detto sopra, è un buon racconto.

La danza - ChiaradiLuna
Ciao Chiara,
Il tuo racconto, come altri, affronta il tema con una delle chiavi di lettura più complesse. Hai scelto la struttura più intimista, quella che non rivela un male violento ma piuttosto la profondità delle sue radici. Scegliendo in questo modo, è molto difficiel essere originali e si tende a fare più leva sullo stile che sulla potenza dell'idea.
Devo ragionare sulla posizione in classifica, tuttavia io tuo testo non può che essere promosso.
A presto.

Depakin story - Monica Patrizi
Ciao Monica,
Per me nel tuo racconto il male non si trova nei farmaci (ho molto apprezzato il loro inserimento con i dosaggi) ma nella vita che sta prima, durante e dopo il loro utilizzo. Nonostante in alcuni tratti abbia accusato anche io della 'stanchezza' da raccontato ho trovato lo stile con cui hai deciso di interpretare il tema il più originale del gruppo. Un'altra cosa che mi è piaciuta è l'aver percepito molto spazio di manovra come lettore. Lasciare sottintesi alcuni argomenti ha creato una buona aspettativa. Il finale pecca un po', è un po' sotto le righe rispetto al resto, ma nel complesso il tuo testo mi è piaciuto.

Avatar utente
maria rosaria
Messaggi: 687

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 26 giugno 2017, 8:45

Ecco la mia "sudata" (fa un caldo boia!) classifica.

1) Non dovevi farlo

Perfetta interpretazione del tema in questo tuo racconto che è veramente potente.
Si percepisce tutta la rabbia che l'uomo scatena sulla donna e pur di non dividerla neanche con un figlio è disposto ad ucciderla.
La storia di un amore malato, dove il Male è percepibile riga dopo riga. Fino alla fine.
Bello anche lo stile.
Complimenti.

2) Il Male assoluto
Porca miseria! Lo posso dire? Mi hai profondamente colpita.
Anche perchè, lo ammetto, le scene di violenza cruda mi disturbano sempre un po'.
Qui abbiamo una devianza totale, assoluta. Un crescendo di atrocità fino al gesto estremo in cui il protagonista decide di uccidersi e lasciare viva (si fa per dire) la sua vittima.
Tema centratissimo e, a mio parere, ben interpretato attraverso uno straordinario ribaltamento dei ruoli in cui il paziente (vittima) diventa aguzzino e il medico (aguzzino) diventa vittima.
Bravo!

3) Io che aspetto qui
Il tuo racconto mi ha fatto ricordare un film, molto bello e anche molto inquietante, dal titolo "Il tocco del male", interpretato da un meraviglioso Denzel Washington, in cui il demonio passava da persona a persona senza che queste se ne rendessero conto.
La tua storia è ben scritta, c'è un crescendo di tensione man mano che si legge perchè in realtà non si intuisce subito quale sarà il finale.
Un finale triste, ma forse molto realistico: il male è sempre in agguato, nessuno ne è immune.
Brava!

4) Difesa accorata

Credo che la tua declinazione del tema sia, almeno finora, una delle più originali.
L'accento non è in questa storia sul Male bensì sull'Io, correggimi se sbaglio, che si racconta e lamenta le sue vicissitudini.
Tutto ciò mi ha intrigato molto.
Purtroppo la leggibilità, perdonami, non è il punto forte del racconto. Non che sia scritto male, anzi.
Forse c'è talmente tanta erudizione (se non sbaglio a un certo punto citi anche, in maniera libera, Calvino) che si stenta a trovare una storia nel senso classico del termine.
Ad ogni modo complimenti per l'idea, veramente ottima.
Molto divertente il finale finto-polemico con la star del contest.

5) Crochi nella neve
C'è, in questo racconto, qualcosa che non mi convince.
Ci sono cose non dette che meriterebbero di essere meglio chiarite: ad esempio la cosa delle stelle che ho apprezzato solo dopo aver letto la tua spiegazione nel commento ad Angelo. Ma anche il modo e le parole che la madre rivolge al figlio.
C'è, poi, la frase finale: Lui, il Suicidio.
Sembra quasi una spiegazione di tutto quello che hai scritto prima. Mi sarebbe piaciuto arrivarci da sola, senza bisogno di quella frase. Mi sarebbe piaciuto trovare nel testo degli indizi (almeno per me) più comprensibili. Scoprire piano piano un finale palesarsi davanti senza bisogno di nominare nulla.
Perché l'idea mi piace molto, è anche ben scritta, ma purtroppo non sono riuscita a godere appieno il tutto.

6) La danza

Il tuo commento in cui affermi di esserti ispirata alla Pazzia come voce narrante mi ha disorientato.
Sì, perché almeno per me Pazzia non è sinonimo di Male. Anzi.
Il racconto in sé mi piace, c'è l'evoluzione, c'è un percorso di questo "demone" che entra di nascosto nella mente, nell'animo delle persone e le trasforma rendendole vittime del demone stesso.
Però, così facendo ho perso di vista il tema: se interpretiamo il Male come ciò che ci libera dall'essere tutti ordinari, tutti rispettosi delle regole (bisogna vedere quali), tutti noiosi e insignificanti, allora tutte queste cose sono Bene. E la cosa non mi suona molto.
Al di là di queste speculazioni sul tema, il racconto non mi dispiace.

7) Depakin story
All'inizio ho pensato a un altro racconto dove il Male è assimilato alla follia, cosa che, come già ho avuto modo di dire, non condivido.
Però il tuo continuo intercalare nel testo di farmaci e dosaggi mi ha fatto intuire, come poi hai spiegato, che ti riferivi proprio a loro come al Male.
Forse avrei preferito un finale più tragico, in cui fosse più evidente il Male, cioè la condizione in cui era stata condotta Silvia dopo il trattamento.
Benché il racconto sia ben scritto e l'idea buona, rimane qualcosa che non mi ha fatto empatizzare molto con la storia e i protagonisti.

8) Il male migliore
Il tuo racconto è accattivante però purtroppo non sono riuscita a coglierne il vero significato.
Mi sono persa soprattutto quando hai inserito il personaggio di Tommaso. Fino ad allora mi ero allineata su uno schema del tipo: chi parla, la voce narrante, è il Male (inteso in senso fisico, come malattia o dolore) e gli altri sono la Gioia, il Successo, lo Sconforto e via dicendo. Poi entra in scena Tommaso e lì mi sono persa.
Sicuramente sono io che non ci arrivo e me ne dispiace perché anche il finale mi ha lasciato perplessa e con parecchi punti interrogativi.
Maria Rosaria

Avatar utente
jimjams
Messaggi: 677

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 26 giugno 2017, 17:03

La mia classifica e i miei commenti, tranne i primi due differenze sottili tra gli altri, prendete la classifica per quello che vale.

1) Non dovevi farlo, di Giancarmine Trotta
2) Il male assoluto, di Marco Roncaccia
3) Io che aspetto qui, di Erika Adale
4) Il male migliore, di Riccardo Rossi
5) Depakin story, di Monica Patrizi
6) Difesa accorata, di Jacopo Berti
7) Crochi nella neve, di Chiara Rufino
8) La danza, di Chiaradiluna


Non dovevi farlo, di Giancarmine Trotta
Idea superba, mi ha colpito molto. Tuttavia, proprio perché il racconto si basa su questo, potresti fare qualche piccolo ritocco per esplicitarla ancora più direttamente alla fine. Per capirci, "Ma io volevo solo te e non ti avrei mai divisa con nessuno", non lasciare al lettore nessuna possibilità di dubitare, colpiscilo allo stomaco, sbattiglielo in faccia: "Neppure con mio figlio." Perché lo si capisce eh, ma può rimanere un filo di dubbio sulla paternità , o magari è stata stuprata, e invece tu non darlo al lettore quell'appiglio di pietà, colpiscilo duro, lui lo sa che il figlio è suo. Per il resto, tema credo ben centrato, svolgimento perfetto tranne a mio avviso per quell'attimo di esitazione finale.

Il male assoluto, di Marco Roncaccia
Ouch, Marco, ero pronto all'ironia, ma quella nera fa maluccio. Bon, il racconto centra il tema (c'entra, c'entra) fin troppo direi. La pazzia è resa bene, il corso delle idee che vagano pure, e insomma bene anche lo stile, come sempre. Credo che ammazzare il proprio analista sia un evento ricorrente in letteratura, d'altra parte può sempre far comodo, quanto meno ci fanno uno sconto. Ma bando agli scherzi, la cosa che mi è piaciuta di più è come il racconto esplora la follia, una bestia incomprensibile e capace di tutto. A voler essere pignoli in realtà il nostro pazzo non è affatto malvagio, proprio perché pazzo, ma è un dettaglio marginale e soprattutto opinabile.

Io che aspetto qui, di Erika Adale
Ciao Erika, l'idea mi piace, una oscura entità in agguato, pronta a seminare dentro di noi la sua natura malvagia. La chiusa finale l'avrei fatta un filo diversa, più inquietante, non so, forse : io comunque sono qui, vi aspetto. Cercando di coinvolgere maggiormente il lettore. Ecco, se è vero che questa narrazione piuttosto piatta, tranquilla, questa calma può suscitare un senso di inquietudine proprio per la mancanza di aggressività in questa "creatura", a livello narrativo mi pare manchi quel filino di coinvolgimento che secondo me avrebbe reso l'idea più potente. Troppo tranquilla e paziente la nostra entità, anche se capisco che è con questa natura che l'hai immaginata. Spero di essermi spiegato.

Il male migliore, di Riccardo Rossi
Divertente racconto che in qualche modo mi ricorda certi personaggi di Pratchett o Gaiman. Dura la vita del Male, anche se a quanto pare c'è Male e Male e non tutti sgobbano alla stessa maniera. Tutto sommato non mi dispiace. Un elemento che potrebbe migliorare è la parte iniziale che crea un po' di confusione in cui leggendo non si capisce cosa stia succedendo. Buona idea di fondo, aderente al tema.

Depakin story, di Monica Patrizi
Un racconto delicato, forse un filo troppo, sul male di vivere, che può avere mille forme e purtroppo spesso immune alle cure. Mi è piaciuto, ma nello spirito di Minuti Contati, a costo di fare il pierino, provo a dare un mio contributo migliorativo. Il personaggio di Silvia è troppo solare, troppo simpatico, troppo senza pensieri, non si sposa bene il modo in cui la racconti con la sua condizione. Dovresti, con la stessa delicatezza con cui hai raccontato il resto, riuscire a concretizzare quel male che l'attanaglia. Un modo? Devi cercarlo, ma per capirci, sarebbe bastato che Silvia dopo essersi ingozzata fosse corsa a vomitare, o che si fosse messa a piangere per aver mangiato troppo, che mostrasse insomma quel malessere che ha dentro.

Difesa accorata, di Jacopo Berti
Molta ironia in questo brano, pieno di riferimenti e giochi, un divertissment che funziona. Credo che ci sia un refuso in trino retaggio (sarà trito?) oppure non ho colto qualcosa. A me è piaciuto, anche se ora sono un po' in difficoltà nel piazzarti in classifica. Vediamo, tanto mi affido al mio metodo brevettato SIF (Stile,Idea, Fix). Un appunto però te lo faccio, il legame con il tema è a sua volta uno scherzo, divertente perché interno al contest, ma forse poco comprensibile a chi lo leggesse per caso.

Crochi nella neve, di Chiara Rufino
C'è una vena poetica che pervade il racconto e me lo rende gradevole, ma al tempo stesso non mi soddisfa abbastanza una volta arrivato al finale. Perché alla fine si fa fatica a ricollegare la rivelazione con quanto appena letto, se non appunto attraverso la poesia delle immagini. Ecco tendenzialmente mi viene da vederlo più come una poesia, un pochino ermetica come spesso lo sono le poesie, che richiede un'analisi per arrivare alla comprensione, piuttosto che come un vero e proprio racconto. Buona in generale l'idea di analizzare il Suicidio.

La danza, di Chiaradiluna
L'idea qui è quella di una personalizzazione della Pazzia. Qui abbiamo molti autori che hanno scelto vie simili, niente di strano. Da un punto di vista narrativo non vedo grossi problemi, anche se la scelta, forse forzata, di strutturare un monologo autodescrittivo, ha il difetto di non essere particolarmente coinvolgente. Immagina di cambiare il gioco e descrivere, dal punto di vista dell'uomo, l'angoscia di chi si sta perdendo nella follia e ne è almeno parzialmente consapevole pur non riuscendo a fare nulla per fermarsi. Immagina se fosse un pazzo omicida, nei momenti di lucidità, a descrivere la sua Pazzia. Cambia molto emotivamente. Lo scrivo a te ma in effetti ci cado spesso anche io, mal comune... impareremo :-)

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » martedì 27 giugno 2017, 8:52

Classifica.

1) Non dovevi farlo, di Giancarmine Trotta
2) Il male assoluto, di Marco Roncaccia
3) Difesa accorata, di Jacopo Berti
4) Depakin story, di Monica Patrizi
5) Io che aspetto qui, di Erika Adale
6) Crochi nella neve, di Chiara Rufino
7) Il male migliore, di Daniel Travis
8) La danza, di Chiaradiluna

Commenti.

Non dovevi farlo, di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
un racconto molto duro, forse il più duro che ho letto finora, e che gronda "male " a ogni riga. Scritto molto bene, e con una storia davvero potente alla base, quella di un uomo così malato da non poter condividere la "sua donna" - espressione odiosa - nemmeno col loro figlio. Bell'idea, e terribile al tempo stesso. Molto indovinato anche il titolo.
A mio avviso, perfettamente in tema.

Il male assoluto, di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
decisamente un racconto duro, ma non ti dico una novità, visti i commenti precedenti. Anch'io, pur non essendo di stomaco debole, ho preferito la parte iniziale, in cui il protagonista mostra più i suoi problemi mentali, le sue paranoie, e meno le parti più crude, quasi splatter. Gusti a parte, mi sembra un racconto molto buono, un vero colpo allo stomaco. Certo, l'idea del tipo che vuole far fuori il suo strizza non è nuovissima, ma tu la rendi molto bene e comunque è perfettamente aderente al tema. L'idea finale del suidicio, con la vittima che rimane in vita ma orrendamente mutilata, rende ancor più terrificante il racconto.

Difesa accorata, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo,
racconto simpatico e decisamente autoironico. Purtroppo temo di non aver colto alcune delle tue citazioni, anche se naturalmente questa è solamente colpa mia. Come Maria Rosaria, credo che tu abbia voluto sottolineare che il male è proprio l'io quando è eccessivo, giocando un po' col tema. Forse non il più leggibile dei tuoi racconti (almeno dal mio punto di vista), ma in tema e piuttosto originale.

Depakin story, di Monica Patrizi
Ciao Monica,
hai scritto un bel racconto, molto delicato e che mette in risalto due aspetti dello stesso problema: le difficoltà di alcune persone ad affrontare la vita e l'inadeguatezza di chi le deve curare da questo loro malessere e che spesso lo fa semplicemente abusando di farmaci. Lo trovo ben scritto, e in tema, anche se forse sarebbe stato più coinvolgente se avesse approfondito un po' di più il rapporto tra le due ragazze. Ma i tremila sono inesorabili, si sa. Molto bella l'idea di inframmezzarlo con i dosaggi dei farmaci.

Io che aspetto qui, di Erika Adale
Ciao Erika,
un racconto molto pacato, in un certo senso in contrasto con la durezza che il tema evoca. La scrittura, come tuo solito, è molto buona, scorrevole. Indubbiamente, l'assenza di una trama si fa sentire e forse depotenzia un poco questo monologo. L'idea dell'entità malvagia che attende di mietere vittime non mi dispiace affto, comunque, e sul finale vivacizza un po' il racconto.
Comunque un buon racconto, ben leggibile e in tema.

Crochi nella neve, di Chiara Rufino
Ciao Chiara,
trovo molto buona l'idea di affrontare il tema parlando del suicidio per affrontare il tema. Il racconto mi è piaciuto abbastanza, ma anch'io non ho apprezzato molto il finale, al quale sono arrivato non preparato (probabilmente perché non sono stato in grado di cogliere gli indizi opportuni). Riguardo a qualche altro dubbio, hai già risposto nei commenti precedenti.
Il tema mi pare centrato.

Il male migliore, di Daniel Trevis
Ciao Daniel,
l'idea di base del racconto mi piace molto, ma prima di riuscire a estrapolarla per benino dal tuo testo l'ho dovuto rileggere un paio di volte, soprattutto la parte iniziale. E non nascondo che c'è un punto, l'incontro con Tommaso, che ancora non mi è chiarissimo.
Molto simpatico, una volta capia l'dea, e senza dubbio in tema.

La danza, di Chiaradiluna
Ciao Chiara,
devo ammettere che, se non fosse per la riga in cui parli dell'omicidio dei propri figli, non avrei riconosciuto nel tuo racconto la follia, o il male in generale. Almeno per buona parte del racconto questa entità che spinge le persone a rompere gli schemi, non conformarsi alle regole sociali autoimposte, non mi ha fatto pensare a qualcosa di sbagliato, di negativo, anzi. Magari non ho letto con la dovuta concentrazione. A parte questa impressione, il racconto stilisticamente fila bene, è ben leggibile. È pur vero che è più un monologo che una storia strutturata in maniera classica.

valter_carignano
Messaggi: 417
Contatta:

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » martedì 27 giugno 2017, 10:37

ciao a tutti
comme d'habitude, tutti racconti di grande qualità, seppur con stile diverso. Qualcuno potrebbe aver bisogno di più spazio, o di qualche limatura, ma il livello è alto e - dovessi dare dei voti - tutti quanti starebbero fra l'otto e il nove e mezzo. La classifica mente, ma bisogna farla.

1.Io che aspetto qui
2. Il Male migliore
3. Non dovevi farlo
4. Crochi nella neve
5. Difesa accorata
6. Depakin Story
7. Il male assoluto
8. La danza

Io che aspetto qui
ciao
a me, invece, ha ricordato certi racconti 'senza trama' di E.A.Poe, o certe sue poesie. Insomma, credo che il fatto che il racconto abbia destato diverse reminiscenze, in diversi di noi, sia un suo punto di forza.
Non c'è una vera e propria trama - concordo con Angelo - ma mi sembra di capire che l'intento fosse un altro, e che proprio l'evocazione di immagini, ricordi, correlazioni nel lettore possa essere ciò che lo rende riuscito.
Secondo me, un buon lavoro.

Il Male migliore
ciao
mi è piaciuto, benché io abbia scritto una cosa totalmente diversa, molto accattivante il Male che si lamenta di essere Male... ogni lavoro ha i suoi lati negativi e può stufare, giustamente.
Non 'il' Male ma 'uno dei' Mali, ci sta, una specie di organigramma con Gioie, Lussurie, Mali al posto di Troni, Cherubini, Serafini. Se ci sono quelli, perché non questi?
Appena appena più chiaro poteva forse essere il 'trasferimento' finale, ma in tutti i casi un buonissimo lavoro, leggero e spigliato.

Non dovevi farlo
ciao
scelta delle parole poetica, concordo con Angelo, che danno al tutto un tono quasi epico, e al contempo lo fissano in una dimensione simbolica in cui l'accenno all'avvocato (cioè al presente nostro, di adesso) quasi gli fa perdere forza. Ma non è una critica, solo punti di vista diversi.
Rimane da chiedersi perché lei non lo abbia mollato prima. Ma anche nella realtà, molto spesso, in casi simili, questa domanda rimane sospesa.
Racconto molto, molto forte. E per questo assolutamente riuscito. Ottimo lavoro.

Crochi nella neve
ciao
racconto indubbiamente difficile, denso di riferimenti e simbologie. Però, personalmente, lo trovo molto interessante, complice anche una prosa a tratti onirica, spesso ottocentesca. E allora rileggerlo non mi pesa, anzi lo rileggo con piacere per cogliere (o cercare di cogliere) sfumature e immagini nuove.
Non so, dirò una stupidaggine, ma il fatto che sia un poco oscuro - o meglio, direi 'nascosto' - in questo caso lo trovo più un pregio che un difetto.
Per me, nella sua particolarità, un buon lavoro.

Difesa accorata
ciao
che sia un monologo, non ci sono dubbi. A me personalmente, questo non disturba: ci sono racconti di tanti tipi, e anche questo come espressione letteraria mi sembra abbia la sua dignità e ragione di essere.
Sicuramente molto colto, e forse non ho colto (calembour) tutti i riferimenti. Però scorre bene, è imprevedibile, arriva fresco al finale.
Mi sembra un buon lavoro. Forse avrei messo qualche 'a capo' di più, ma forse è la mia vista che non è (mai stata) buona ed è più sensibile a certe cose.

Depakin Story
ciao
se l'idea è che il MALE sono gli psicofarmaci, ma in particolare quelli dati a caso, come fossero pastiglie di zucchero, per bloccare comportamenti non conformi (conformi a che cosa, poi? Mah!)... allora sono totalmente d'accordo.
Il racconto scorre bene, volendo fare una critica si potrebbe dire che il fatto che nomini le 'medicine' fa intravedere fin dall'inizio il finale. Ma potrebbe essere invece una cosa voluta, e quindi non è più una critica ma un complimento.
Mi sarebbe piaciuto sapere un po' di più sul perché le due protagoniste sono spiriti affini. Ma il tempo e i caratteri sono tiranni, si sa.
Secondo me, un buonissimo lavoro.

Il male assoluto
ciao
bello forte, lo dico anch'io e mi accodo agli altri, quindi ottima riuscita. Così come anche il racconto di Giancarmine, si tratta della declinazione della stessa idea: là, una patologia violenta e possessiva circoscritta (a quanto sembra); qui, invece, non circoscritta e in certo senso assoluta.
Un unico, piccolo dubbio: il piano del killer è composito (scoprire dove il medico ha lo studio, fuggire dalla clinica, aggredire qualcuno per prendergli vestiti e denaro, comprare il trinciapollo in un negozio specifico eccetera). Frutto di una mente molto pronta, con ogni probabilità è un individuo di una certa cultura, io credo.
E quindi ci sta che dopo aver compiuto il secondo delitto (a proposito: bella fortuna che Garri fosse al primo appuntamento e la segretaria non l'avesse mai visto. Ma senza fortuna, si sa, le grandi imprese non riescono) lui si metta a leggere (se non fosse colto, non lo farebbe). Ma poi non ricorda il nome di Nietzsche.
Ecco, questo stona un po', a mio modestissimo parere.
Comunque, credo sia davvero un buon lavoro.

La danza
ciao
se ho capito bene, un demone (o il diavolo in persona) che penetra nelle menti delle persone e... che cosa? Li fa diventare quello che sarebbero autenticamente senza le costrizioni sociali? O instilla in loro una particella di caos che inevitabilmente li farà compiere atti violenti contro sé o contro altri?
Il dubbio mi è venuto perché alla fine accosti 'ammazzeranno i figli' e 'seguiranno il loro amore fino alla morte'; per me, la prima è ovviamente una cosa negativa, mentre la seconda è molto positiva (specie se in 'amore' includiamo anche le passioni vere e radicate come la musica, la scrittura... i sogni, insomma).
Ma il fatto che la cosa - almeno per me - non sia del tutto chiara non mi disturba particolarmente, e forse anzi dà al racconto quell'indeterminatezza che non guasta.
Mi sembra un buon lavoro, anche se forse avresti potuto sfruttare i caratteri rimasti per qualche scena in 'show', ma ognuno ha il suo stile e i suoi gusti.

antigone
Messaggi: 12

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » martedì 27 giugno 2017, 21:44

La mia classifica:

1) Non dovevi farlo

2) Depakin story

3) Il Male assoluto

4) Difesa accorata

5) Il male migliore

6) Crochi nella neve

7) La danza

8) Io che aspetto qui

I COMMENTI:


1) Non dovevi farlo

Ciao Giancarmine,

Hai scritto un racconto molto intenso, "potente", come definito da qualcun altro, aggettivo che faccio mio.
Il tuo stile mi piace molto. Sono rimasta inchiodata allo schermo. Hai tracciato il dolore di due individui: la vittima e il carnefice. Il carnefice porta in sé un dolore antico, una psicosi a un tempo causa di sofferenza soggettiva e dolore usato come mezzo di punizione.
Il tema é bellissimo: tragico, ha persino qualcosa di elegiaco.
Potentissime anche le descrizioni delle donne che compongono la famiglia della compagna che ha ucciso.
Bravo. Davvero!

Carmen



2) Depakin story
Ciao Monica,

Un bel racconto davvero. Delicato, umano, commovente: ho trovato tutto questo nelle tue parole.
Mi piace moltissimo il fatto che tu abbia scelto di inserire nomi e dosi di farmaci prescritti: mi pare una scelta potente, che aumenta l'intensitá della narrazione.
Anche io sono d'accordo sul fatto che sarebbe stato bello ascoltare la voce di Silvia.
E' questo un tema a me particolarmente caro. Trovo che tu l'abbia trattato con un certo rispetto.
La scrittura é piacevole.

Carmen


3) Il Male assoluto
Ciao Marco,
ho letto il tuo racconto con il fiato corto.
Assoluta pertinenza al tema: il male interno che si traduce in male inflitto con crudeltá.
Molto interessante l'immagine iniziale del bruco/farfalla. Efficacissimo la parte che lascia intravedere la psicosi del protagonista narrante.
Non amo le descrizioni crude, ma questo é un fatto del tutto personale. Credo la tua narrazione funzioni bene sempre. Avverto una sorta di "stacco" tra la prima e la seconda parte, ma é forse un effetto voluto, che alimenta ulteriormente la tensione.
La frase in cui parli del nastro adesivo che copre la faccia mi ha fatta trasalire. Lí hai aperto le cortine su di uno scenario divenuto piú chiaro.
Sono alla mia prima esperienza in "minuti contati" ed é possibile che io non disponga di strumenti valutativi adeguati, ma il tuo racconto mi é piaciuto, tenendomi inchiodata allo schermo fino alla fine, vivendo il crescendo di tensione che la narrazione ha suscitato. Grazie.


4) Difesa accorata
Ciao Jacopo,

Hai declinato il tema con grande originalitá, cosa che apprezzo moltissimo.
Una evidente ironia attraversa l'intero brano che -- non dico niente di nuovo -- si presenta come un monologo: un io narrante protagonista assoluto.
Molti sono i riferimenti alle neuroscienze (gangli, neuroni, area di Broca): mi domando se siano di immediata comprensione per chi non possiede conoscenze relativa a questa branca delle scienze anatomofisiologiche.
Bella l'imprevedibilitá, bello l'andamento dinamico.
Giudizio positivo.

Carmen


5) Il male migliore
Ciao Daniel,

Mi é molto piaciuta la declinazione del tema che hai scelto: é di certo originale, interessante.
Ho trovato il tuo racconto piacevole, addirittura commovente in questo pasagio:
"Lo sai che ieri ho sperato che dei bambini in pediatria avessero il fegato di sopportarmi meglio? Dei bambini, santo cielo.”
Purtroppo, alcuni passaggi del racconti non mi sono risultati immediatamente chiara. Tempo che possa affaticare i lettori, che, come me, potrebbero essere costretti a rileggere.
Tuttavia, l'idea mi piace veramente tanto e il mio giudizio complessivo é positivo.

Carmen


6) Crochi nella neve
Ciao Chiara,

Il tuo racconto é interessante. Anche io penso che abbia qualcosa di onirico.
Bella l'idea. Forse manca qualcosa che lo renda un po' piú chiaro. C'é qualche mancanza, qualche piccola falla narrativa qua e lá -- ma é possibile che io non sia riuscita a cogliere elementi importanti e, nel caso, mi scuso.
Sono d'accordo con chi ritrova, nelle tue parole, un'inclinazione (un'intenzione?) poetica.
Anche secondo me il finale poteva riuscire meglio. Mi sembra un pochino frettoloso.

Carmen


7) La danza
Ciao Chiara,

Nonostante non sia certa dell'identitá del soggetto del tuo racconto -- che immagino essere la pazzia -- ho trovato questo scritto interessante. Sicuramente ben scritto. Mi chiedo, tuttavia, se una chiarezza maggiore sarebbe stata mezzo di valorizzazione del tuo lavoro.
Qualcosa di poetico é presente in quel che hai scritto, cosa che mi piace molto.
Il mio giudizio, ad ogni modo, é complessivamente positivo.

Carmen

8) Io che aspetto qui
Ciao Erika,

Hai uno stile che mi piace molto. Le parti descrittive, il dettaglio naturalistico mi hanno subito presa e accompagnata nei luoghi di cui parli.
Ammetto che non sono riuscita a comprendere bene l'identitá dell'io narrante. Probabilmente si tratta di un effetto desiderato, ma temo metta in difficoltá i lettori.
La scena del cane é assai intensa: ho avvertito un misto di terrore, profondo dispiacere per l'animale e odio per chi ha inflitto sofferenza all'animale. E' un passaggio che ho apprezzato particolarmente.
Non so se il tema sia veramente centrato. Devo dire che apprezzo le declinazioni originali, alternative di temi che si prestano a letture molteplici. Tu sei stata originale di certo. Servirebbe, forse, un po' piu' di chiarezza, per evitare al lettore una fatica interpretativa che potrebbe disturbare.

Avatar utente
AmbraStancampiano
Messaggi: 477
Contatta:

Re: Gruppo 13: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » martedì 27 giugno 2017, 23:30

Ciao, scusate per i commenti sintetici e dell'ultimo minuto, è stata una classifica difficile durante una settimana difficile!

Il male assoluto
Ciao Marco, direi che centri pienamente il tema, e lo fai con uno stile estremamente efficace, aiutato dai continui a capo che sottolineano la crudezza degli avvenimenti e dal POV in prima persona estremamente ben gestito.
Devo dire che il tuo killer ha una fortuna becera, ma il racconto è così coinvolgente che la cosa fila molto liscia. Mi è piaciuto davvero tanto, e mi scuso per il commento sintetico e poco utile dovuto alla mancanza di tempo.

Io che aspetto qui
Ciao Erika, l’idea mi piace moltissimo ed è perfettamente a tema. Lo stile è buono come sempre, ma forse in questo caso, trattandosi di un racconto/monologo, avresti potuto enfatizzare un po’ più certi termini e osare sperimentazioni linguistiche un po’ più oscure, che rendessero un po’ più vivo e più visibile questo male. Gestito così il racconto fila ed è interessante, ma in effetti ci fa una promessa non chiara e che non potremo in alcun modo veder mantenuta, perdendo così di forza. Comunque un’ottima prova, mi scuso per il commento sintetico e poco utile dovuto alla mancanza di tempo.

Difesa accorata
Ciao Jacopo, direi che hai interpretato il tema nella maniera più letterale possibile! Il tuo pezzo ha un ottimo ritmo, una scelta lessicale superba e un tono ironico e interessante; insomma, si tratta di un ottimo lavoro. Lo vedo però molto più vicino a un monologo teatrale che a un vero e proprio racconto, forse proprio a causa di questa verve e della scelta lessicale a volte fin troppo colta, che ne rappresentano la forza. Questo, però, è proprio per trovargli un difetto. Ottima prova, mi scuso per il commento sintetico e poco utile dovuto alla mancanza di tempo.

Il male migliore
Ciao, il racconto mi è piaciuto e non ho avuto particolari difficoltà a comprenderlo, anche se il passaggio tra il mondo materiale e quello di questi “spiritelli” è un po’ brusco ed effettivamente genera un po’ di spaesamento. Comunque notevole la scelta di presentarci questo nuovo mondo attraverso il pub. La prova mi sembra buona e la battuta finale anche, ma qualcosa nella costruzione di quella battuta mi lascia un po’ freddina: si arriva al sadomaso in maniera forse un po’ tirata e sicuramente il dialogo finale soffre del limite di caratteri. Comunque un’idea interessante.

Non dovevi farlo
Ciao Giancarmine, mi hai messo letteralmente i brividi. Hai scritto un racconto molto potente, perfettamente calibrato, che non può lasciare indifferenti. All’inizio ti avvolge, alla fine ti sciocca. Fatico davvero ad arrivare ai 300 caratteri obbligatori. Mi scuso per il commento poco utile dovuto alla mancanza di tempo, ma in questo caso anche con un’analisi più approfondita non credo che sarei riuscita a dire molto di più. Davvero bello.

Crochi nella neve
Ciao Chiara, la prosa del tuo racconto è notevole, densa di citazioni e riferimenti oscuri e davvero molto ben condensata in 3000 caratteri. Forse proprio per questo motivo la rivelazione finale arriva inaspettata, ma personalmente ho molto apprezzato, in questo caso, l’oscurità del racconto disvelata in questa maniera brusca e - in qualche modo - domestica. Mi piace molto l’idea che hai seguito per declinare il tema e non noto neanche imprecisioni o contraddizioni, per me è proprio un ottimo lavoro. Mi scuso per il commento poco utile dovuto alla mancanza di tempo.

La danza
Ciao, il monologo fila liscio, l’interpretazione ci sta, ma personalmente non mi ha coinvolta molto. Sicuramente è una questione di gusti, ma forse il fatto che tu abbia messo in scena questa voce narrante che racconta se stessa attraverso azioni di carattere generale invece che una vera e propria azione che possa rimanerci veramente impressa, ha il suo peso. Non sono una fan del cosiddetto show don’t tell, ma in questo caso qualche immagine in più avrebbe sicuramente giovato sia alla resa del testo che alla costruzione narrativa. Il monologo in sè mi è piaciuto, ma secondo me c’erano le premesse per dare di più. Mi scuso
per il commento sintetico e poco utile, dovuto alla mancanza di tempo.

Depakin story
Ciao Monica, il tuo racconto mi ha colpita molto. È delicato, amaro, ben scritto e ottimamente misurato. La narrazione intervallata alle ricette mediche e originale e prende un ritmo perfetto. Il finale forse è un po’ telefonato, ma questo è proprio volergli trovare un difetto. Mi scuso per il commento sintetico e poco utile, dovuto alla mancanza di tempo. Per me si tratta davvero di un ottimo lavoro.

Classifica
1 - Non dovevi farlo
2 - Depakin story
3 - Crochi nella neve
4 - Il male assoluto
5 - Difesa accorata
6 - Io che aspetto qui
7 - Il male migliore
8 - La danza
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Torna a “Bertino Night”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti