Ciao.
Ecco la mia classifica con i relativi commenti. Buona sfida a tutti!
1) Una vita non basta - di Valter Carignano
2) Oltresogno - di Eugene Fitzherbert
3) Nel cassetto - di Laura Silvestri
4) Sogni senza memoria - di Milena Vallero
5) Test - di Federica Leonardi
1) Una vita non basta - di Valter CarignanoC’è in questo racconto una sorta di sdoppiamento tra bene e male, tra conscio e inconscio, tra realtà e sogno.
Ho apprezzato molto la dualità tra vita reale e sogni, praticamente intercambiali durante tutta la storia, dall'inizio alla fine. Non si riesce ad afferrare quale sia il sogno e quale non lo sia, se il senza tetto stia sognando di essere l'imprenditore o viceversa, ma questo è molto bello, anche se forse non così originale.
L'epilogo, infine, chiude il cerchio: morire nel sogno equivale a morire nella vita reale e viceversa.
Stilisticamente il racconto migliore, a mio avviso, tra quelli letti.
Non ho altro da aggiungere, se non che è veramente un bel racconto.
2) Oltresogno - di Eugene FitzherbertBravo. Il tuo racconto mi è piaciuto veramente molto.
Hai saputo descrivere cose tecniche e io sono riuscita (anche se parzialmente) a comprenderle.
Ma l’obiettivo non credo fosse quello, giusto?
Era piuttosto raccontare il desiderio di un padre di far tornare la figlia dall'aldilà, un aldilà abbastanza particolare.
E mi è piaciuta molto anche l'idea dell'Onirosfera in cui il mondo dei sogni belli è separato da quello degli incubi.
Visto che siamo qui, però, ti faccio un po’ di pulci:
1)
dr.ssa non mi piace, non stai scrivendo l’indirizzo su una lettera ;)
2)
Eugene Fitzherbert ha scritto:«Si tolga gli occhiali e si accomodi qui, per favore.» Gli disse, indicando una poltrona reclinabile.
Avrei scritto
Gli minuscolo e tolto il punto prima.
3)
Eugene Fitzherbert ha scritto: Aprì la bocca e puntò filo in fondo alla guancia.
qui ti sei dimenticato l'articolo davanti a filo.
Sono solo sciocchezze a cui aggiungo qualche virgola che, a mio avviso, ti sei perso per strada.
Complessivamente un ottimo lavoro.
3) Nel cassetto - di Laura SilvestriBel racconto!
Impossibile, per me, non immedesimarmi in molti dei punti della storia e, soprattutto, nella tua protagonista. Il desiderio di scrivere, la fatica di trovare il tempo per farlo, la frustrazione e la sfida continua nel riuscire a produrre qualcosa che piaccia agli altri ma, principalmente, a noi stessi.
Anche l’aderenza al tema mi sembra centrata: il sogno di Barbara non è quello di piegarsi biecamente ai desideri del mercato. Perché scrivere ciò in cui non si crede?
Il lettore ha ragione e va accontentato, ma anche lo scrittore deve rispettare la sua natura e la sua anima.
Leggo ora nei tuoi commenti che scrivi fantasy: ciò spiega perchè sono rimasta favorevolmente colpita da come hai saputo caratterizzare il tuo Daeren nel racconto.
Detto ciò, per me il racconto è senz’altro una gradevole lettura, che ho apprezzato nella sua semplicità ma anche nella sua estrema chiarezza.
4) Sogni senza memoria - di Milena ValleroIl racconto è ben scritto.
Molto bella l’idea di sostituire la memoria con i sogni. La protagonista, a causa di una patologia rara, ricorda perfettamente tutti i momenti della sua vita ma, nello stesso tempo non ricorda i suoi sogni. Questa specie di “superpotere” a un certo punto comincia a diminuire e la donna perde piano piano tutti i suoi ricordi, riacquistando però la capacità di sognare.
La cosa che un po’ mi lascia perplessa è la conseguenza logica degli eventi: la protagonista infatti scopre che tutto quello che le sta accadendo è a causa di un esperimento di un popolo alieno sul cervello degli umani.
Però questo lei lo sogna, quindi forse non possiamo essere certi che sia vero e che alla fine lei perderà completamente la memoria.
Inoltre se lei perde la memoria non dovrebbe neanche rendersi conto del tempo trascorso e di quello che ha perso come ricordo. Sto dicendo una banalità? Non lo so. Sono tutti dubbi, affascinanti, che mi hai fatto venire.
L’epilogo è, comunque, nel racconto la paura da parte della donna di rimanere completamente senza memoria. Questa metafora della morte, reale o apparente è un messaggio che ho apprezzato molto: si muore quando non si riesce più a ricordare.
5) Test - di Federica LeonardiIl tuo racconto è senza dubbio ben scritto e accattivante. Ho proseguito la lettura con la curiosità, che cresceva riga dopo riga, di scoprire il significato e il nucleo centrale della storia.
Purtroppo alla fine mi sono sentita veramente una cretina.
Probabilmente è dovuto al fatto che hai utilizzato conoscenze informatiche a me sconosciute (sono andata a cercarmi cosa significa quel x y etc. e ho scoperto che è un comando di Linux per riavviare un server, ma non ne sono neanche tanto sicura) per costruire una vicenda che solo in parte sono riuscita a ricostruire.
Dunque: abbiamo una coppia di gemelli siamesi attaccati tramite il tronco. Un corpo, due teste. L’esperimento nel quale i due fanno da cavia è un esperimento sul sonno e sui sogni ma, anche qui, non sono riuscita a comprenderne bene la natura.
Le frasi in corsivo che scandiscono il tempo le ho rilette più volte per vedere se ci fosse una successione temporale che potesse significarmi qualcosa ma purtroppo anche qui non sono riuscita a trovare un significato a me comprensibile.
Resta il fatto che hai una bellissima scrittura, questo l’ho apprezzato molto e anche la capacità di rendere il tutto, al di là della comprensione, molto affascinante.
Diciamo che forse mi sarebbe servito almeno qualche elemento in più sui personaggi per godere di questo racconto, a mio avviso, ripeto, estremamente ermetico.