Pagina 1 di 1

La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: lunedì 26 giugno 2017, 0:31
da Danyramirez
(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto)

Il primo segnale era giunto alle 2 e 23 del mattino, nella base di Vallenar, regione di Atacama, Cile. Subito i dati rimbalzati, spolpati, spasmodicamente attesi... erano stati analizzati dal comitato dell’organizzazione mondiale della sicurezza intergovernativa, sede nord orientale della base Nellis Air Force Base, deserto del Nevada. Segni inequivocabili, con riscontri incrociati, di un contatto con una civiltà aliena. Scienziati e capi di stato tutti affannati, comunicavano con gli interpreti in modo convulso, senza sapere bene a cosa si stava per andare incontro. Una confusione generale, frammista a voci sovrapposte in inglese, francese, cinese, arabo, polacco e russo. L’ultima conferma era lampante: attorno alla nana rossa Steipes, approssimativamente a 55 anni luce dalla Terra, ruotava il pianeta Blasnet 1A, gigante gassoso delle dimensioni di Nettuno, nessun altro segno particolare. Fino alla calda notte del 2 luglio appunto. Da quel luogo non troppo remoto dello spazio erano giunti i segnali radio, forse in grado di cambiare la storia dell’umanità. Ci volle qualche ora perché sbollisse l’euforia più totale, per quella trasmissione di 121 secondi esatti, giunta al radiotelescopio cileno e ritrasmessa nell’immediato sia alla base in Nevada, sia al centro di elaborazione elettronico computazionale quantistico di Tokyo (l’unico al mondo e tenuto all’oscuro della popolazione intera del globo) per uno studio approfondito, che sgomberasse ogni qualsivoglia dubbio. E tutti infatti erano stati dissipati, malgrado i primi riscontri di quei due minuti fossero a dir poco inquietanti. Ulteriore convalida una serie di potenti emissioni di fast radio burst, lampi con energia straordinariamente forte. “I 121 secondi che abbiamo decifrato- tuonò con voce secca e squillante Daisuke Yoshida, capo della base, in un quantomai stentato e approssimativo inglese ai suoi collaboratori- è una breve conversazione a noi del tutto sconosciuta, avvenuta il 20 luglio 1969, qualche minuto prima dello sbarco sulla luna”. I collaboratori, in religioso silenzio, ascoltavano le parole sbigottiti e si precipitavano un attimo dopo a sentire in cuffia la misteriosa registrazione, palpitanti come animali in gabbia. Le voci erano distinte e chiare, sebbene dopo rapidi riscontri non era stato possibile dare una identità ad entrambi. Di netto solo il loro colloquiare. Un minuto e 40 secondi tra coordinate, manovre di bordo e richieste all’equipaggio di quella fatidica memorabile notte, normale routine, poi qualche secondo di “buio” acustico e di seguito una decina di secondi simili a un sibilo; una sorta di tappeto sonoro su cui si poteva percepire un canto di un bambino. “La configurazione e le porte di accesso sono pronte, come da vostra richiesta il 20 luglio 1969, data terrestre. La nostra risposta è risolutiva. Arriverà il 3 luglio 2017. Come previsto, la seconda notte”. 15 luglio 2017: la Terra è un pianeta errante. Non appartiene più al sistema solare.

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: lunedì 26 giugno 2017, 18:54
da marians
Ciao Daniele,
Ho letto più volte il racconto. Una prima lettura non mi è bastata per capire il racconto, che rimane un po' criptico come il messaggio alieno. Una lettura più attenta porta alla chiara comprensione del testo che è scientificamente molto accurato e preciso. Personalmente avrei tagliato qualche informazione tecnica ma risulta comunque un bel racconto. Bravo

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: lunedì 26 giugno 2017, 20:31
da Sara Todde
Ciao Daniele,
Devo essere onesta, ho trovato il racconto piuttosto confuso e difficile da seguire. La conclusione in particolare non mi è per niente chiara: mi sembra di aver capito che le voci del messaggio siano in parte quelle dell'equipaggio della missione del 1969, poi una voce sconosciuta parla del 3 luglio 2017 e di una risposta "risolutiva", ma non sappiamo cosa significhi. Che ruolo ha la voce del bambino? Perché la Terra si trova fuori dal sistema solare? Per qualche ragione gli alieni hanno aperto un varco per trasportare la Terra o qualcosa di simile? Dall'inizio crei tutta questa tensione anticipativa in vista di sconvolgenti rivelazioni, per poi arrivare a una conclusione insoddisfacente. Forse sfoltendo la parte introduttiva potresti guadagnare spazio per illustrarci meglio la risoluzione.

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: martedì 27 giugno 2017, 21:32
da Danyramirez
Ciao Sara, innanzi tutto grazie per la schiettezza. In effetti è stata una corsa contro il tempo (da qui il malus conseguente) e la stanchezza e nella fattispecie la fretta....che gioca brutti scherzi, è risaputo. Il corpus del racconto ne ha risentito, generando alcuni fisiologici squilibri tra la prima parte e quella finale. Questo forse ha generato una leggera forzatura che ha troppo frettolosamente (visti anche i 3000 caratteri) dato una conclusione non all'altezza delle premesse. Per quanto concerne invece l'intelligibilità del racconto stesso, la mia è stata volutamente una conclusione criptica o se meglio credi "aperta", uno stilema cercato ad hoc. Desideravo proprio lasciare uno spazio, nonché un alone di mistero su quale potesse essere il contenuto del messaggio lasciato agli alieni e ovviamente la relativa risposta degli stessi.
Per inciso l'etimologia di pianeta è proprio "errante"..."vagante" e nel nostro universo e per inciso nella nostra galassia, ci sono parecchi pianeti non legati gravitazionalmente a nessuna stella.

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: martedì 27 giugno 2017, 23:00
da ChiaradiLuna
Ciao Danyramirez!
Stavo proprio per scriverti un commento basato sul "sono d'accordo con quanto affermato da Sara Todde", e invece ho appena letto la tua risposta ai suoi dubbi. Perciò cambio strada e cerco di rispondere a mia volta a ciò che hai appena scritto ^^
Dunque, abbiamo già chiarito il fatto che la prima parte risulta troppo lunga: per quanto sia interessante dal punto di vista scientifico appare quasi prolissa. Probabilmente si sarebbe adattata di più ad un racconto da 6000 caratteri ^^ Ma questo lo hai già ribadito anch tu stesso, qundi andiamo avanti.
Ora, come lettrice, mi sono trovata di fronte ad una lunga introduzione per poi giungere ad un finale aperto. Il che, come ha già detto Sara, mi lascia un pò delusa. Per più di metà del racconto evidenzi lo scalpore suscitato di questo messaggio per poi non aiutarci a comprenderne la reale importanza. E anche la frase del pianeta Terra errante non la comprendo, perdonami ^^' Questo purtroppo è il rischio dei finali aperti.
Mi permetto di consigliarti qualche a capo di tanto in tanto.
In bocca al lupo!

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: mercoledì 28 giugno 2017, 0:29
da jimjams
Forse mi manca qualche competenza tecnica, ma in tutta sincerità non ho capito il racconto. Ovvero, è chiaro tutto, il contatto etc, ma non capisco l'epilogo, nemmeno il riferimento alla seconda notte. Non si tratta di un finale aperto, perché l'ultima frase è assertiva, pone una data successiva al 3 luglio, quindi all'evento annunciato dal messaggio e parla di Terra vagante, fuori dalla sua orbita, non più legata al sistema solare. Cosa questo significhi, come, perché, chi, questo è aperto, ma sinceramente non mi convince neanche un pochino, anche pensando agli effetti di un'uscita del pianeta dalla sua normale orbita. Lo stile raccontato e molto tecnico non crea particolare tensione, come forse hai tentato di fare, magari prova a usare un personaggio per mediare tra spiegazione e lettore, creando un minimo di empatia. E niente, c'è sempre quel finale che non comprendo.

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: mercoledì 28 giugno 2017, 21:01
da Danyramirez
jimjams, qualche chiarimento sul racconto. Ovviamente ho già spiegato come il tempo sia stato tiranno e mi abbia costretto a sbilanciare il racconto stesso a scapito della fruibilità piacevole della narrazione. Ne ha pagato dazio quindi il finale, troppo sbrigativo. Tuttavia il riferimento al mistero, che desideravo rimanesse è un finale aperto eccome. Sebbene, come dici tu, sia assertivo, nulla vieta che sia aperto. Neanche la temporalità. Appunto incerto, per il messaggio che gli astronauti hanno lasciato sbarcando sulla luna, per la risposta degli "alieni" e perché la Terra ora vaga nel cosmo e non ultimo perché non sappiamo che fine abbia fatto la vita sul globo. Il racconto "è molto tecnico" penso che sia inappropriato. Se leggo un racconto Horror non dico "è molto horror" ! è horror e basta. Penso che a volte sarebbe necessario un approccio meno apodittico nel giudizio. Avevo inteso ci fosse libertà di generi assoluta, può darsi abbia compreso male il contest. Poi ben vengano le critiche specifiche, su un tema, permettimi, quello astronomico, che spesso non riscuote grande appeal per effetto della scarsa dimestichezza che si ha della materia. Per il resto prontissimo a imparare e a migliorare grazie ai preziosi consigli, dal momento che è il mio primo racconto e vengo da una formazione di matrice giornalistica e saggistica.
Leggerò con molta attenzione i vostri ;)

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: venerdì 30 giugno 2017, 9:05
da eleonora.rossetti
Ciao Daniele,
un po' complice il wall of text, mi sono costretta a leggere con estrema lentezza tutto il racconto per essere sicura di non lasciarmi sfuggire niente (i wall of text hanno sempre quella maledetta caratteristica, che essendo "compatti" non riescono a darmi il ritmo della lettura). Concordo con chi ti ha detto che la prima parte è esagerata rispetto alla seconda: ci sono tantissimi dettagli e passaggi che potevano essere omessi senza pericolo d'inficiare sulla storia, per quanto siano scritti con uno stile che, nonostante l'assenza degli a capo, non annoia la lettura - quindi riconosco comunque la capacità ;)
Arrivata quasi alla fine, dopo tanta tensione, ero lì che aspettavo "l'esplosione" liberatoria della tensione stessa. E poi il finale è relegato a una sola riga. Non è tanto il finale aperto che non mi ha soddisfatto, quanto il poco spazio che gli è stato dato. E' come vedere in una puntata di Holly e Benji venti secondi di rallenty con lui che cerca di calciare la palla, con la palla che schizza facendosi i 42 Km di campo sempre in rallenty, e nella scena subito dopo vedere i tifosi che dicono "bella partita, abbiamo vinto!". Ecco, direi che la sensazione è stata la stessa XD
Leggo comunque che è il tuo primo racconto, quindi son sicura che sia soltanto una questione di ambientarsi allo spazio ristretto dei 3K caratteri.
Buon contest!

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: venerdì 30 giugno 2017, 10:18
da Danyramirez
bellissimo l'accostamento con Holly e Benji!!! eheheh! grazie per i suggerimenti! ;)

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: domenica 2 luglio 2017, 17:51
da Andrea Partiti
Il racconto è molto squilibrato, la prima parte è estremamente dettagliata e specifica per trasmetterci l'entusiasmo di una scoperta che possiamo immaginare in buona parte da noi quanto sarebbe rivoluzionaria e sconvolgente (anche se su tempi più lunghi perché tutte le conseguenze vengano percepite), la seconda parte tira le fila rapidamente.
Non ho nulla contro i finali aperti, ma il tuo mi sembra più un finale "non so come chiudere quindi lascio tutto misterioso e in sospeso", alla Lost, che è frustrante da leggere se non dai almeno qualcosa di concreto su cui speculare. Da lettore vorrei che almeno tu che scrivi avessi in mente una ragione precisa per il messaggio.
Tirare in ballo lo sbarco sulla luna, un bambino che canta, una seconda notte per dare una botta al tema e di colpo la terra che vaga? No, è troppo, soprattutto se hai stallato per più di metà racconto con festeggiamenti, nomi di centri, basi, istituzioni, luoghi che si rimpallano la scena ma senza avere un vero ruolo, messi solo a far presenza.
Prova a dividere fisicamente il racconto, allocare un certo numero di caratteri per la situazione iniziale, un po' per degli eventi e un po' per il finale. Con una certa flessibilità ma senza permettere alle tre parti di cannibalizzarsi. Puoi tagliare davvero molto da quel che hai scritto ora, fidandoti del tuo lettore e limitandoti ad accennare agli effetti della tua notizia. Qualsiasi cosa tu possa descrivere in una manciata di caratteri, non può vincere contro il dettaglio dell'immaginazione del lettore medio, puoi solo sperare di guidarla.

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: lunedì 3 luglio 2017, 14:54
da Fernando Nappo
Ciao Danyramirez.
Credo proprio che i miei commenti non possano che essere una sorta di riassunto di quanto segnalato da chi mi ha preceduto, a partire dall'impaginazione così "densa", per arrivare allo sbilanciamento tra le parti del racconto, fino al finale, che a me è risultato veramente poco chiaro, come, purtroppo, tutto il racconto. Mi sembra che ci sia materiale, se ben sviluppato e organizzato, per un racconto decisamente più lungo.

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: mercoledì 5 luglio 2017, 16:46
da Eugene Fitzherbert
Ciao, Danyramirez!
Io macino hard scince fiction, quindi i tuoi technicismi (ma neanche tanto!) sono stati digeriti senza bisogno di maalox.
Devo però confessarti che il primo impatto non è stato bellissimo: vedere tutte quelle righe impilate le une sulle altre senza neanche uno spazio in mezzo me ha quasi scoraggiato. Come ti è stato consigliato, andare a capo dà ritmo alla lettura, fa riposare il lettore e rende tutto meno soverchiante, anche se sono solo 3000 caratteri.

Dal punto di vista semantico, il finale è un po' troppo brusco e purtroppo il fatto che tutta la vicenda sia trattata come una notizia Ansa, quasi impersonale, non aiuta a provare un minimo di empatia verso il Pianeta ce se va alla deriva. Magari (e questo è un mio punto di vista, quindi prendilo con le dovute precauzioni), lasciare a un abitante della terra l'onere di commentare i fatti sarebbe stato più incisivo, magari con un riferimento alle conseguenze della perdita di orbita (il sole che si allontana, gli stravolgimenti climatici etc etc...), o no?

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: domenica 9 luglio 2017, 10:57
da giuseppe.gangemi
Ciao Daniele,
la prima parte del racconto forse è un po' troppo densa di dati, inoltre potrebbero essere forniti tramite dialoghi. Comunque ci fai capire che sai di quello che stai scrivendo e quindi dai molta credibilità al racconto: questo è un bene.
Servirebbe almeno un personaggio in cui il lettore possa identificarsi.
Ogni tanto dovresti andare a capo ed evitare il blocco unico di testo che va formattato meglio.
Ho letto poco di testi vicini al tuo racconto, ma mi hai fatto ricordare La nuvola Nera di Fred Hoyle. Lui però alla fine svelava la natura della nuvola, tu invece sei stato criptico e il finale è privo di alcune spiegazioni. Bella l'idea del pianeta errante.
Tagliare nella prima parte e aggiungere nella seconda parte.
Buona prova con gradi potenzialità.

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: domenica 9 luglio 2017, 16:13
da DandElion
Ciao, mi chiamo Elion e mi sono persa. Aiutami a ritrovare la strada di casa.


Danyramirez ha scritto:(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto)

Il primo segnale era giunto alle 2 e 23 del mattino, nella base di Vallenar, regione di Atacama, Cile.

Ok fino a qui ci sono.. Poi praticamente da subito, non più.



Danyramirez ha scritto:(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto)Subito i dati rimbalzati, spolpati, spasmodicamente attesi... erano stati analizzati dal comitato dell’organizzazione mondiale della sicurezza intergovernativa, sede nord orientale della base Nellis Air Force Base, deserto del Nevada.

È utile alla narrazione sapere dove hanno la base? Oppure spezza solo il ritmo creando confusione?

Danyramirez ha scritto:(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto)Segni inequivocabili, con riscontri incrociati, di un contatto con una civiltà aliena. Scienziati e capi di stato tutti affannati, comunicavano con gli interpreti in modo convulso, senza sapere bene a cosa si stava per andare incontro. Una confusione generale, frammista a voci sovrapposte in inglese, francese, cinese, arabo, polacco e russo.


Sicuramente l'idea di confusione ti è venuta non bene, ma strabene. Il periodo dà proprio l'idea della babele linguistica.

Danyramirez ha scritto:(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto) L’ultima conferma era lampante: attorno alla nana rossa Steipes, approssimativamente a 55 anni luce dalla Terra, ruotava il pianeta Blasnet 1A, gigante gassoso delle dimensioni di Nettuno, nessun altro segno particolare. Fino alla calda notte del 2 luglio appunto. Da quel luogo non troppo remoto dello spazio erano giunti i segnali radio, forse in grado di cambiare la storia dell’umanità.

Suspence.. però ci vuole così tanto dopo ad arrivare allo scioglimento che la suspence muore tra le parentesi e le descrizioni tecniche.. Esiste davvero un centro computazionale a Tokyo? Mi serve sapere che la popolazione non lo sa? o Mi distoglie dalla narrazione?
Al lettore medio (inclusa me) è chiaro il concetto di "fast radio burst"? o forse mi è più chiaro "una successione di luminosissimi insoliti lampi squarciò l'oscurità del cielo, "è una sequenza di fast radio burst" disse il capitano Kirk.. ??

Danyramirez ha scritto:(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto)“I 121 secondi che abbiamo decifrato- tuonò con voce secca e squillante Daisuke Yoshida, capo della base, in un quantomai stentato e approssimativo inglese ai suoi collaboratori- è una breve conversazione a noi del tutto sconosciuta, avvenuta il 20 luglio 1969, qualche minuto prima dello sbarco sulla luna”.

Eccolo là.. Dietro l'angolo ti aspettava il luogo comune del giapponese incapace di spiccicare due parole in inglese.. prova a mettergli un cappello da Sampei e una macchinetta fotografica al collo..



Danyramirez ha scritto:(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto) (..) poi qualche secondo di “buio” acustico e di seguito una decina di secondi simili a un sibilo; una sorta di tappeto sonoro su cui si poteva percepire un canto di un bambino.

Altro cliché top.. infiliamoci un bambino che non c'era fino ad ora, che fa un po' the ring e un po' "speranze per il futuro"..

Danyramirez ha scritto:(Daniele non è riuscito a loggarsi, domani provvederemo a loggarlo e sistemeremo a suo nome il racconto)“La configurazione e le porte di accesso sono pronte, come da vostra richiesta il 20 luglio 1969, data terrestre. La nostra risposta è risolutiva. Arriverà il 3 luglio 2017. Come previsto, la seconda notte”. 15 luglio 2017: la Terra è un pianeta errante. Non appartiene più al sistema solare.


La seconda notte? il 15 luglio? cosa succede in mezzo? o la seconda notte è il tre?

Anche per te: TROPPA carne al fuoco. Tremila battute non voglio dire che sia una twittata, ma sono poche poche pochissime!! UNA sola idea, massimo due se affini o altamente compatibili.

Forza :)

Re: La seconda notte - di Daniele Interdonato

Inviato: domenica 9 luglio 2017, 18:20
da Francesco D'Amore
Anche io ti consigliere i di usare un personaggio che faccia da riferimento alla tua storia. Non mi sono chiari tutti i passaggi e il significato del tuo racconto. Ho capito che la seconda notte hanno compreso che la terra sarebbe diventata un pianeta errante però tutto è narrato in modo poco accattivante. Durante la lettura mi perdo e non riesco a rimanere focalizzato sulla storia del tuo racconto. Magari con un personaggio e un obiettivo ben preciso riusciresti a catturare di più l'attenzione del lettore.