Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Appuntamento a lunedì 17 luglio dalle 21 all'una con una Special dedicata a Franco Brambilla!
Dovrete scrivere facendovi ispirare da una sua immagine a vrete più caratteri del solito: 5000 spazi inclusi!
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angelo.frascella
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Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#1 » martedì 18 luglio 2017, 0:37

Tommy aveva tenuto le foto nella cartellina per tutto il convegno. Il piano era di parlarne subito. Invece non aveva avuto il coraggio di confidarsi neppure con le persone che conosceva da più tempo.
Per tutto il tempo si era ripetuto che non tentare è peggio che fallire. Lo avrebbero assalito col loro scetticismo, ma non avrebbero potuto negare di fronte all’evidenza.
“C’è tempo per un ultimo intervento dal pubblico. Poi ci saluteremo e ci rivedremo l’anno prossimo.”
Con un enorme sforzo di volontà, Tommy lanciò la mano in alto: “Devo dire una cosa importante.”
Il grido aveva sovrastato i colleghi, che si erano zittiti immediatamente.
“Lei che si sbraccia e urla, venga pure avanti” disse il moderatore.
Col respiro e il battito accelerato, Tommy guadagnò il palco. Per fortuna la giacca copriva le macchie di sudore.
Si allargò la cravatta, sospirò e iniziò a snocciolare il discorso che si era preparato.
“Amici, colleghi, siamo qui per la passione ci unisce. Lo spazio, le stelle, i pianeti. Possiamo solo scrutarli da lontano e il nero che li avvolge è la perfetta metafora di quanto poco li conosciamo. Ecco perché proprio noi astrofili dobbiamo mantenere la mente aperta e guardare alle nuove idee come un raggio di luce che illumini la nostra ignoranz…”
“Signor Costa” intervenne il moderatore sbirciando il cartellino, “la prego di fare in fretta.”
Tommy aprì la cartellina.
“Posso chiederle di proiettare queste diapositive?”
L’uomo sbuffò, prendendole dalla sua mano: “Spero non sia qui per parlarci di UFO. Siamo negli anni settanta. Siamo uomini di scienza. Non crediamo più alle favole.”
Un brusio si levò fra il pubblico: non tutti condividevano questa posizione e la cosa rincuorò Tommy.
“Questo è Marte.”
“Lo sappiamo riconoscere.”
Tommy continuò, deciso a non farsi innervosire: “Se osservate bene la parte in alto a destra, noterete un segno bianco, che non può essere che la scia di un razzo.”
“Lo sapevo! Vi prego di spegnere il proiettore. All’uscita, signor Costa, consegni pure la tessera dell’associazione. Agli altri dico, arrivederci all’anno prossimo.”
Tommy inchiodò gli occhi al pavimento. Avrebbe aspettato che tutti andassero via, prima di tornare a dare segni di vita.
“Signor Costa” disse una voce femminile, “quello che ha detto è davvero interessante.”
Alzò lo sguardo. La ragazza mora con gli occhi azzurri, che aveva notato in giro in quei giorni, era davanti a lui.
“Grazie” disse, arrossendo.
“È vero, Tommaso. Ma perché non me ne hai parlato prima?”
Anche Gianni, con cui aveva legato dal primo convegno degli astrofili, si era avvicinato.
“Ascolta” continuò Gianni, “un astronomo che lavora a un osservatorio a mezz’ora di macchina da qui mi ha invitato stasera. Vieni con me. Cercheremo delle prove più convincenti della tua scoperta.”
“D’accordo” annuì Tommy.
“Vado a prendere l’automobile. Ci vediamo qua fuori, fra mezz’ora.”
La ragazza rimase vicino a lui: “Vorrei venire anch’io. Posso?”
“Ma… La gente che dirà? I suoi genitori? Da sola. In piena notte. Con due uomini.”
“I miei sono persone moderne. Hanno vissuto in America. Per quello che riguarda gli altri, basterà che lei non dica niente a nessuno. Mi raccoglierete a un paio di isolati da qui.”

“È incredibile. Abbiamo le prove. Nessuno potrà prenderti più in giro.”
Gianni saltellava su e giù per la stanza. L’astronomo che li ospitava continuava a studiare le foto che avevano scattato e ripeteva: “Il Nobel. Il Nobel. Qui ci scappa il Nobel”.
La ragazza se ne stava seduta con un sorriso indecifrabile.
Lo sguardo di Tommy saltellava tra l’uno e l’altro. Avrebbe voluto abbracciarli tutti. Soprattutto, avrebbe voluto abbracciare la ragazza. Lo avrebbe fatto: era il suo giorno e se lo meritava.
Si diresse verso di lei con le braccia spalancate e la vide alzarsi e aprire le proprie per accoglierlo. Le si avvicinò, sentendo il profumo dei capelli. Poi sentì una puntura sul collo, il mondo iniziò a vorticare e divenne nero.

Mary Jane sollevò la cornetta, indifferente ai tre cadaveri, compose il numero segreto e pronunciò la parola d’ordine.
Poi iniziò a dettare il rapporto: “Agente X21. Avevate ragione. Quelli che guardano iniziano a vedere troppo. Ora ce ne sono tre in meno, ma occorre agire a livello più alto. Bisogna spargere menzogna, far credere che non siamo neppure stati sulla luna. Mandate qualcuno a prendermi.”
Posò la cornetta e s’inginocchiò accanto al corpo di Tommy: “Mi dispiace” sussurrò. “Ciò che stiamo facendo lassù è troppo importante e, se i Russi lo sapessero, la vita dei coloni sarebbe in pericolo. Anche quella di mio fratello e della sua famiglia.”
Chiuse gli occhi e ripensò alla foto che la nipote le aveva mandato da Marte: lei, con le amiche, che se ne andavano in giro in bicicletta a scrutare il lancio dei razzi terraformanti.
“Stanno costruendo una nuova patria. Senza guerre. Senza nemici. Senza il bisogno di uccidere.” Ricacciò indietro una lacrima. “Un giorno li raggiungerò anch’io lassù, sai? Fino ad allora devo proteggerli.”



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antico
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#2 » martedì 18 luglio 2017, 0:40

Ciao Angelo! Tutto ok con i parametri! Buona Brambilla Edition!

alexandra.fischer
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#3 » martedì 18 luglio 2017, 18:06

QUELLI CHE GUARDANO di Angelo Frascella Ottima fusione fra spy-story e SF. La colonizzazione di Marte è già avvenuta negli Anni Settanta, ma i Russi non devono saperlo. Di qui la decisione di Mary Jane di zittire per sempre Tommy e il suo amico per il bene della nipote (e qui entra in ballo l’illustrazione di Brambilla, che tu trasformi nel ricordo della gita della nipote in bicicletta con le amiche per vedere il lancio dei terraformanti). Interessante l’idea del convegno di astrofili con tanto di prima immagine compromettente (scia di un razzo) e anche l'ambientazione italiana della storia.

Charlesdexter
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#4 » giovedì 20 luglio 2017, 13:17

Racconto fresco e interessante. Mi è piaciuta sia la prima scena, con ricostruzione di un uditorio piuttosto verosimile, sia la seconda, con esito a sorpresa della vicenda, con nota sentimentale sulla motivazione dell’eliminazione del personaggio. Lo stile è semplice e colloquiale ma privo di errori.

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Andrea Partiti
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#5 » giovedì 20 luglio 2017, 13:35

Intanto, sono felice di non essere stato l'unico a pensare che quelli dell'immagine fosse *ovviamente* razzi terraformanti, essendo su Marte e essendoci ancora problemi con l'atmosfera.
L'idea che hai sviluppato mi sembra molto azzeccata. Complotti piccoli per eclissare complotti ancora più grandi. Il fatto di ambientarlo negli anni '70 rende il tuo racconto allo stesso tempo più plausibile, perché mancavano sistemi di sorveglianza e telecomunicazione tali da rendere impossibile nascondere una colonia marziana e meno plausibile, perché era appena l'era dei Viking e di marte si sapeva ben poco. Ma in fondo, nella tua narrativa possono aver mandato ben più sonde e rover in segreto!
L'uscita sul vincere il premio Nobel mi sembra strana, pensano di aver scoperto un complotto ad alti livelli? Pensano di aver trovato una civiltà aliena? In ogni caso, non riesco ad associare una categoria di Nobel da associare, e mi confonde sull'interpretazione che il protagonista trova per le foto.

Kuranes
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#6 » giovedì 20 luglio 2017, 17:34

Bello! Appunti tendenzialmente irrilevanti: mi piace il tono dei dialoghi iniziali anche se in qualche modo te la prendi anche troppo con il protagonista: è davvero realistica un'umiliazione pubblica come quella che gli infliggono, con quel "consegni pure la tessera" alla platea? Un "a parte" sussurrato gelidamente ce lo vedrei meglio. Agente X21 come nome mi convince poco. Basta

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angelo.frascella
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#7 » giovedì 20 luglio 2017, 23:45

Andrea Partiti ha scritto:Il fatto di ambientarlo negli anni '70 rende il tuo racconto allo stesso tempo più plausibile, perché mancavano sistemi di sorveglianza e telecomunicazione tali da rendere impossibile nascondere una colonia marziana e meno plausibile, perché era appena l'era dei Viking e di marte si sapeva ben poco.


Beh, Andrea, nella logica complottistica forse dicevano di saperne ben poco, mentre c'erano state molte più sonde e missioni :)

L'uscita sul vincere il premio Nobel mi sembra strana, pensano di aver scoperto un complotto ad alti livelli? Pensano di aver trovato una civiltà aliena? In ogni caso, non riesco ad associare una categoria di Nobel da associare, e mi confonde sull'interpretazione che il protagonista trova per le foto.


In effetti, l'ho buttato un po' lì, ipotizzando che la scoperta di una civiltà aliena (è quello che il nostro astronomo è convinto di stare guardando) sarebbe una cosa così enorme da portare a un Nobel per la Fisica. Magari sarebbe bastato un "diventeremo famosi".

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angelo.frascella
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#8 » giovedì 20 luglio 2017, 23:49

Grazie, Luca.

Kuranes ha scritto:è davvero realistica un'umiliazione pubblica come quella che gli infliggono, con quel "consegni pure la tessera" alla platea? Un "a parte" sussurrato gelidamente ce lo vedrei meglio.


Beh, Luca, pensavo a una situazione analoga di quella che si porrebbe in un congresso di biologi, se uno salisse sul palco per parlare in favore dell'anti-vaccinismo. Ho immaginato un ambiente che sta cercando di isolare, anche in modo esemplare, persone che abbracciano tesi anti-scientifiche.

Sul nome dell'agente, sono d'accordo con te: andavo di corsa (ho iniziato a scrivere tardi) e non avevo voglia di pensarci troppo

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jimjams
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#9 » martedì 25 luglio 2017, 23:53

Piccoli edit su cui sono inciampato: che conosceva meglio (per evitare la ripetizione di tempo). Stessa cosa sotto, puoi dire c'è spazio invece di c'è tempo. Per la passione che ci unisce, manca il che.
Veniamo alla storia. Anche tu ucronico, be' con l'abbigliamento anni settanta e i razzi in cielo era una possibilità molto allettante. L'idea che hai avuto mi piace e lascia spazio persino per uno sviluppo non ucronico, anche se tenere davvero nascosta una colonia su Marte di questi tempi sarebbe difficile. Più plausibile in quegli anni di certo. Una cosa che mi stona parecchio è la sviolinata finale dell'assassina. Stride un po' con gli atti appena compiuti non trovi? Una fanatica patriota sarebbe stata forse più antipatica ma anche più coerente. Mi piace invece la commistione urania/segretissimo, diciamo così ;-)"

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Peter7413
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#10 » giovedì 27 luglio 2017, 14:25

Ho decisamente apprezzato il messaggio, anche se, personalmente, rilevo un paio di problemi. Il primo, quello più grave, riguarda tutta la prima parte che mi è parsa poco intrigante, a tratti forzata con il protagonista che decide di condividere questa sua scoperta con una modalità che mi viene da definire all'acqua di rose. Alza la mano, gli viene data parola, gli viene tolta, conosce Gianni e la ragazza, troppo facile, quasi a seguire pedissequamente una scaletta, passivo, anche un pelo lento pur nella sua brevità. Secondo me, a volte, dovresti rischiare di più con strutture maggiormente votate al rischio. Insomma, si legge, ma non avvince. Poi il finale e qui ho un appunto assolutamente personale. Se su Marte cercano di ricostruire una società basata sulla pace, mi vedrei meglio che chi arriva a scoprire cosa sta realmente succedendo venga lì trasportato invece che ucciso. Il concetto è che spariscano e sì, devono sembrare morti agli occhi dei terrestri, ma in verità... E questo lo vedrei bene come il prologo a un romanzo perché qui ci sono le tue tematiche, Angelo, e credo che l'inserimento di questo protagonista rapito alla Terra in un nuovo contesto marziano possa lasciare uno spazio di manovra davvero enorme e assolutamente fertile.

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giuseppe.gangemi
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#11 » giovedì 27 luglio 2017, 18:46

Ciao Angelo,
il racconto che hai scritto è molto carino. è una via di mezzo tra un racconto sci-fi e una spy-story. Ricorda molto il filone cospirazionistico degli anni '70 e a me ha fatto ricordare anche Capricorn One. Ci sono anche degli elementi divertenti.
Il riferimento al nobel è sbagliato, meglio la fama planetaria e la citazione nei libri di storia o simili.
Io avrei fatto una citazione di Giovanni Schiaparelli nel tuo racconto.
Ci vedo anche dei possibili collegamenti con il racconto di Maria Rosaria.
Tema rispettato.
Ciao

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angelo.frascella
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Re: Quelli che guardano - di Angelo Frascella

Messaggio#12 » venerdì 28 luglio 2017, 14:35

Peter7413 ha scritto:Secondo me, a volte, dovresti rischiare di più con strutture maggiormente votate al rischio.


In che senso, Maurizio?
Nota che, se il convegno ti è sembrato un po' all'acqua di rose è perché è un convegno di astrofili (quindi hobbisti) e non scienziati.

Peter7413 ha scritto:Poi il finale e qui ho un appunto assolutamente personale. Se su Marte cercano di ricostruire una società basata sulla pace, mi vedrei meglio che chi arriva a scoprire cosa sta realmente succedendo venga lì trasportato invece che ucciso.


Quell'ossimoro ideologico ce l'ho messo di proposito: una società che dice di essere votata alla pace, ma che per arrivarci, uccide...

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