I commenti dei Sopravvissuti ai finalisti

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Guest: I SOPRAVVISSUTI.

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antico
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I commenti dei Sopravvissuti ai finalisti

Messaggio#1 » lunedì 11 settembre 2017, 12:38

Ecco i commenti dei SOPRAVVISSUTI ai finalisti della Romero Tribute Edition. QUI potete trovare la NEWS con la classifica finale di Edizione!

Inimmaginabili sventure sul tetto del mondo

Un racconto di squisita fattura, al cui successo concorrono diversi fattori. Il primo, ottimamente gestito, è l'architettura degli indizi che conducono al ribaltamento di prospettiva: il lettore passa dal considerare il protagonista uno sventurato alpinista sopraffatto dalla natura, a un assassino narcisista disposto a rinunciare alla propria umanità e alla sua stessa vita pur di scolpirsi un posto in vista nella Storia, con l'andamento credibilissimo di un cinico sfogo, in cui si coglie la perizia dell'autore. Il secondo aspetto vincente è l'ironia con cui la sorte fa fallire l'accurato piano dell'aspirante eroe (ironia condivisa con i racconti "Sii preparato" e "Il mondo è mio", con la differenza che qui non scatta, come è facile aspettarsi, nel solo twist finale, bensì serpeggia lungo tutto il racconto nei silenzi sospetti della moglie e nel tono lamentoso della voce monologante). Terzo e non trascurabile fattore, questo racconto è autenticamente un omaggio alla Poetica del Revenant, con il suo contenuto di critica alla società massificata, all'ossessione di apparire a tutti i costi e all'indagine su quegli sciocchi mostri cannibali che siamo in fondo noi esseri umani. Ma, come ha aggiunto Andrea G. Pinketts al termine della lettura, questo racconto va oltre l'adesione stilistico-concettuale a George A. Romero: è un bellissimo pezzo di per sé, capace di reggersi in piedi da solo, e che ha anche un bellissimo titolo. Considerazione, quest'ultima, che noi SOPRAVVISSUTI non ci sentiamo di condividere interamente, a differenza dell'altra che invece condividiamo di cuore. ;)

Appunti in privato

"Feci una pausa per mettere un po’ di neve in bocca, aiuta." quell'aiuta finale stona.
"Uno si trova sulla cima della più imponente e impervia vetta della Terra dopo avere speso una vita per prepararsi per l’impresa." Questa frase è impersonale in terza persona, mentre il resto dell'invettiva monologante è in seconda. Uniformare.
"Siamo gente di montagna, noi italiani." Pinketts ha raccomandato di specificare "siamo ANCHE gente..."
"oggi la Storia ha deciso di volersi fare ricordare per qualche altro evento di cui non te ne può mai essere fregato di meno" la forma verbale scelta è inutilmente complessa e causa un rallentamento. In un passaggio ad alta temperatura come questo è meglio privilegiare soluzioni semplici e di immediata comprensione, come un condizionale presente.


Sii preparato

Bel racconto, in linea con le più classiche “survival stories”.
Il protagonista (a cui viene affibbiato un nome che ricorda una brutta malattia oculare – senza offesa per nessuno) si illude di poter sopravvivere.
Ciò con cui non ha fatto i conti è che gli zombies sono tanti, non sono mai stanchi e sono inarrestabili oltre al fatto che hanno una fame della m… . Così come non vanno mai in bagno.
Banalità, è vero, ma sono le banalità che fanno morire le persone. Chi ha dei figli, dovrebbe insegnarglielo: “Figli miei… quando arriverà l’Apocalisse zombie mai sottovalutare i bisogni fisiologici. È buona cosa andare sempre in coppia”.
Può sembrare un commento stupido, ma non è così. La scienza dice che l’85% delle persone morirà in modi simili. D’altronde, oggigiorno capita spesso che la gente muoia in bagno… e i morti non sono ancora tornati in vita. Il prozio (vecchio e malato, a dire il vero) di uno dei giurati è morto in bagno. Capita.
NON SI È MAI ABBASTANZA PREPARATI O ATTENTI.
Il racconto funziona, così come funziona il finale. Costruito bene.

Glauco lanciò un ultimo sguardo alla sua fortezza inviolabile. Perfetta, completa, rifornita. Quella sera avrebbe registrato il primo video del suo diario. Così inutilmente vicina. Era lui il prescelto per salvare l’umanità. La perse di vista quando il bagno chimico prese a oscillare sotto le spinte, fino a ribaltarsi coprendolo di liquami. Nell’urto la porta di plastica saltò via. Le mani lo afferrarono.
Sentì il primo morso.
Merda.

Difficile trovare imprecisioni o incongruenze, considerata anche la modalità a tempo del contest.
La giuria vuole, però, ricordare che, in caso di ripopolamento dopo l’Apocalisse, sarà necessaria la poligamia o qualcosa di simile. Non sarà sufficiente un letto doppio o camere in più. È bene considerare che sarà imprescindibile una continua ricerca del partner al fine di procreare con persone sempre diverse. Il rischio è quello di generare una nuova umanità piuttosto stupida nel caso le comunità partissero da due soli esemplari maschio/femmina. Sarà una scelta importante, quella di partire alla ricerca di partner per molteplici accoppiamenti, perché implicherà una vita non stanziale. Con tutti i rischi del caso.
Scelte… l’importante è non fare quella sbagliata.
Come, per esempio, lasciare il proprio bunker per non sporcare il bagno nuovo.


Il giorno della marmorta

Racconto molto bello, che ci ha messo in crisi. È stato il primo nominato tra i papabili vincitori, ma alla lunga ha ceduto il passo a dei racconti giudicati più completi.
Il punto di forza del racconto è il finale.

Erano lì, fuori dalla porta di casa mia e copulavano. E cazzo, saranno stati pure morti, ma sembrava non fossero mai stati più vivi.

È tornato il segnale TV, e io non sono più andata a fare il "Rick Grimes" dei poveri. Dicono che sono innocui. Che non dobbiamo disturbarli, e loro si limiteranno a ripetere l'ultima azione della loro vita. Per sempre. Dicono che verranno a prelevarli, prima o poi.
Per ora sono lì, e si divertono da morire.

Questa è la parte che ci ha messo tutti d'accordo. La cattiveria dell'autrice, che costringe la protagonista a vivere in loop l'adulterio del marito, è una trovata geniale.
Non male anche la reinterpretazione dello zombie. Non è quello Romeriano, ma come il suo torna nei luoghi familiari.
Però, rispetto agli altri racconti sul podio, questo è appena men che solido dal punto di vista costruttivo: le informazioni relative all'apocalisse zombie e quelle sull'omicidio di marito e amante sono date entrambe all'inizio del racconto e a distanza molto ravvicinata, finendo quasi per accavallarsi; se questo non è un problema per il lettore concentrato, crea tuttavia una leggera confusione e sparpaglia il flusso di attenzione (in una situazione quasi identica, la gradualità e separazione dei due nuclei di informazioni messa in campo dal racconto primo classificato risulta più efficace).
Complessivamente è un ottimo racconto che intriga nella prima parte e diverte nel finale.


If you can’t beat them

Racconto che fa dell'ambientazione il suo punto di forza. L'idea dell'apocalisse zombie durante il Lucca Comics ha potenzialità infinite. Il limite delle 5000 battute attenua questo effetto, ma resta comunque un punto a suo favore.
Il testo scorre bene, le due parti sono equilibrate e tutti e tre abbiamo apprezzato il finale con il bambino in formato “mamma uccello” che regala il ditò che dovrà essere mangiato.
Però, a differenza di quanto accaduto con “Il giorno della Marmorta”, la reinterpretazione degli zombie non ci ha visto uniti nel giudizio e questo ha penalizzato il racconto. I mostri di Romero, e anche molti di quelli venuti dopo, sono esseri umani con tratti animaleschi accentuati. Quesi tutti basano la loro caccia sull'olfatto e l'udito. I tuoi, invece, si affidano alla vista e questo ha fatto storcere un po' il naso. Nulla di compromettente, il racconto è molto bello, ma questo particolare ha fatto in modo che altri racconti fossero giudicati meglio. In altre situazioni sarebbe stato un “difetto” trascurabile ma, con un livello complessivo così alto, abbiamo dovuto valutare tutto in maniera più rigida.
Chi ha avuto la fortuna di leggere questo racconto rimarrà segnato a vita e, la prossima volta che andrà al comics, guarderà con meno fiducia l'orda di zombie che attraversa Lucca.


Il mondo è mio!

Racconto perfettamente in linea con il non riuscitissimo EX-SUPEREROI Vs. ZOMBI di Peter Clines che il “buon” Spartaco ha consigliato presentando il contest. Assicuriamo però che tale romanzo non ha influenzato il giudizio della giuria. L’esperimento fumettistico di unire i supereroi con gli zombies forse renderebbe di più sulle pagine inchiostrate…
Detto ciò, “Il mondo è mio” è un racconto riuscito e godibile ma che purtroppo è risultato un pelo sotto gli altri in concorso.

«La verità» gli rivelo, «è che non voglio arrendermi, ma distruggere il mondo. Gli altri me si sono infiltrati nelle sale di lancio dei missili nucleari di diversi paesi. Li azioneranno in contemporanea, così, finalmente, mia moglie sarà vendicata.»

La morte di una moglie (a chi non è sposato!) può sembrare una cosa drammatica ma da qui a causare l’Apocalisse per vendicarne la morte appare un po’ sproporzionato. Così come appare un po’ debole la morte del supereroe buono (a meno che Extra Man non fosse un ebete come lo erano i Mistery Men del 1999). Sinner non sarà stupido ma di certo Extra Man appare tale.

«Te lo impedirò.»
Si alza in piedi e, subito, crolla in terra.
Il fascio di radiazioni ben collimate, su cui ho posizionato la sua panca, ha funzionato. Non sono così stupido da lasciare in vita il mio peggior nemico. Neppure per la soddisfazione di vederne l’espressione durante il mio trionfo.


LA TRIACA VENEZIANA

Di tutti gli intrugli alchemico-medicamentosi distillati nei secoli passati, forse nessuno è complesso come la Teriaca o Triaca, con i suoi 57 ingredienti (o 64, quando non più ancora), tra cui spiccavano l'oppio e la carne di vipera. Nessuno meglio di questo onnipotente farmaco, dunque, si candiderebbe a involontario distillato di Morte Vivente, soprattutto allorché fumigato con robusti effluvi gastroesofagei da dopo-sbornia.
La cornice geo-storica del racconto risulta credibile, con lessico e dettagli tratti dal procedimento alchemico e dialoghi la cui componente vernacolare si accentua al progressivo scorrere di birra e grappa per i gargarozzi dei protagonisti; simpatico l'accostamento dei sintomi zombeschi a quelli dell'ebbrezza dei suoi postumi. Lo stile è generalmente buono, come pure il ritmo e l'interesse generale, a rivelare una penna perfettibile ma tutt'altro che di primo pelo.
I difetti del racconto sono concentrati tutti nell'ultima parte. L'attinenza alle specifiche risulta vaga (il momento d'inizio dell'epidemia non sembra avere nulla di particolare); dal punto di vista costruttivo il finale appare addirittura mancante, poiché i due simpatici coniugi passano fortuitamente dall'ebbrezza alla non-morte, e Venezia con loro, senza che a questo trasmetta al lettore una particolare catarsi, ilarità, messaggio o senso tragico: succede e basta, facendo pensare a una soluzione di ripiego, dettata più che altro dall'urgenza della consegna. Gli altri problemi riscontrati, di rilevanza minore, non deprivano tuttavia della sua generale piacevolezza il racconto, il cui autore i SOPRAVVISSUTI esortano a riprendere in mano e ampliare per una resa ancora migliore.



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angelo.frascella
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Re: I commenti dei Sopravvissuti ai finalisti

Messaggio#2 » lunedì 11 settembre 2017, 14:01

Ciao, sopravvissuti.

Mi permetto di rispondere al vostro commento:

antico ha scritto:Il mondo è mio!

[CUT]

La morte di una moglie (a chi non è sposato!) può sembrare una cosa drammatica ma da qui a causare l’Apocalisse per vendicarne la morte appare un po’ sproporzionato. Così come appare un po’ debole la morte del supereroe buono (a meno che Extra Man non fosse un ebete come lo erano i Mistery Men del 1999). Sinner non sarà stupido ma di certo Extra Man appare tale.



In effetti, il mio intento era parodistico: la decisione del cattivo appare sproporzionata perché vuol essere sproporzionata, per fare il verso alle azioni dei cattivi dei fumetti dei supereroi, così come Extra-man appare ebete perché il racconto vuol parodiare i supereroi duri e puri, vecchio stile.
Se però questa intenzione non è stata compresa dai giudici, evidentemente ho sbagliato qualcosa io nello scrivere il racconto.
Grazie per la lettura e il commento ;)

valter_carignano
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Re: I commenti dei Sopravvissuti ai finalisti

Messaggio#3 » martedì 12 settembre 2017, 5:48

Grazie a cotanti e insigni giudici, davvero.

Livio_Gambarini
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Re: I commenti dei Sopravvissuti ai finalisti

Messaggio#4 » martedì 12 settembre 2017, 14:27

angelo.frascella ha scritto:Ciao, sopravvissuti.

Mi permetto di rispondere al vostro commento:

antico ha scritto:Il mondo è mio!

[CUT]

La morte di una moglie (a chi non è sposato!) può sembrare una cosa drammatica ma da qui a causare l’Apocalisse per vendicarne la morte appare un po’ sproporzionato. Così come appare un po’ debole la morte del supereroe buono (a meno che Extra Man non fosse un ebete come lo erano i Mistery Men del 1999). Sinner non sarà stupido ma di certo Extra Man appare tale.



In effetti, il mio intento era parodistico: la decisione del cattivo appare sproporzionata perché vuol essere sproporzionata, per fare il verso alle azioni dei cattivi dei fumetti dei supereroi, così come Extra-man appare ebete perché il racconto vuol parodiare i supereroi duri e puri, vecchio stile.
Se però questa intenzione non è stata compresa dai giudici, evidentemente ho sbagliato qualcosa io nello scrivere il racconto.
Grazie per la lettura e il commento ;)


Ciao Angelo!
Hai toccato un tasto interessante con la tua risposta. In effetti il tuo racconto trabocca letteralmente di dettagli che richiamano il "codice" dei fumetti e dei cartoni animati supereroistici, dai nomi altisonanti di buoni e cattivi agli iconoici led colorati che si illuminano sulle inutilissime consolle. Nonostante questo aspetto sia stato gestito con cura, però, mi sento di confermarti che l'intento parodistico a cui fai riferimento non è riuscito particolarmente bene. Non sono sicuro del perché, ma sospetto che a questo contribuisca il punto di vista che hai scelto, ovvero quello di un cattivo intelligente ed empatizzabile, le cui azioni destano a tratti nel lettore un normale coinvolgimento, più che il rovesciamento e l'esagerazione necessari alla parodia. Forse rinunciando a dargli buone motivazioni e rendendolo un po' più macchiettistico (esisterà, questa parola?) avresti accentuato questo aspetto del tuo racconto, che in ogni caso si lascia leggere egregiamente.
Alla prossima!

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angelo.frascella
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Re: I commenti dei Sopravvissuti ai finalisti

Messaggio#5 » mercoledì 13 settembre 2017, 17:28

Grazie, Livio, per l'approfondimento del giudizio

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