Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Lunedì 21 agosto dalle 21 all'una.
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LuigiDeMeo
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Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#1 » martedì 22 agosto 2017, 0:14

Qui è la NA1SS, trasmettiamo sulla frequenza VHF 145,8 MHz in FM. La radio amatoriale multifrequenza è il nostro solo mezzo di comunicazione rimasto... ma che senso hanno queste cazzo di sigle? Parlo dalla Stazione Spaziale Internazione: Huntsville si è zittita un'ora fa, il JSC invece ieri mattina. Il resto dell'equipaggio dorme, per risparmiare energia, e non ho il coraggio di dirgi che siamo soli e isolati, drammaticamente soli. Trasmetto questo messaggio sperando che qualcuno lo riceva e possa rispondere.

"Sei mesi passano presto." Queste sono state le parole di congedo del centro di controllo il giorno prima della partenza. Doveva essere il punto più alto della mia carriera dopo due anni di addestramento e sacrificio, invece è stato l'inizio della fine. Eravamo già a destinazione quando è cominciato, ma ci hanno tenuto all'oscuro, finché l'evidenza ci ha colpito con tutto il suo orrore. Nella cupola c'era Kanai quando ha visto la marea nera invadere Odessa, e io ero in videoconferenza quando Houston ha deciso di dirci la verità: mentre noi facevamo foto di rito e piantavamo alberelli come cretini qualcosa era scappato (parole loro) da una base militare russa segreta nel Caucaso. Tre giorni prima della nostra partenza la Cecenia, il Daghestan e tutta la regione del Caucaso si era zittita e spenta, come se non ci fosse più nessuno vivo in una regione di 5000 km quadrati. Tre giorni dopo il nostro arrivo quel qualcosa era fuori controllo, e aveva fame. Solo allora Mosca ha deciso di sbottonarsi con il mondo.
Ma a noi non hanno detto niente! Hanno atteso che lo scoprissimo da soli che i maledetti morti tornano dalla tomba e mangiano i vivi! Maledetti bastardi! Se state ascoltando lo dovete sapere: chi vi governa e ora da dentro un bunker vi rassicura che l'esercito sta arginando l'epidemia vi ha mentito! NON VI HANNO DETTO PER TEMPO CHE ERAVATE IN PERICOLO! E continuano a mentirvi, abbiamo visto l'esercito messicano e i marines farsi macellare sul Rio Bravo, questa guerra è persa in partenza.
Da quel momento abbiamo sospeso tutte le attività e ci siamo incollati ai teleobiettivi e agli strumenti, ci siamo goduti i nostri posti in prima fila per l'Apocalisse, in diretta sulle decine di satelliti spia e per telecomunicazioni a cui potevamo collegarci e dal vivo sulle migliori videocamere e macchine fotografiche del pianeta. Era il mio turno quando ho visto i morti viventi... Dio Onnipotente, è talmente assurdo dire morti viventi come fosse normale... invadere Bruxelles. Ed è toccato a me dire agli altri dei funghi atomici sopra la Cina e l'India.

Come fanno a diffondersi così velocemente?! COME FANNO!? Sono ovunque, ovunque, ovunque! La notte, Dio come sono buie le notti senza luce elettrica, vedo le città bruciare come paglia e loro che si spostano attraverso i filtri termici e infrarossi. E di giorno li vedo muoversi, e li vedo mangiare!

Mi viene da ridere, siamo gli unici esseri umani al sicuro dall'epidemia eppure siamo più condannati degli altri. Perchè mentre il mondo andava a rotoli ci hanno spedito nello spazio quei geni della mia e delle altre Agenzie!
Il termine della nostra missione è scaduto cinque mesi fa e ovviamente la nuova Expedition non è partita per darci il cambio. E' quasi un anno che siamo nello spazio. Sapete cosa fanno le radiazioni cosmiche e l'assenza di peso ad un essere umano? Alle ossa di un essere umano? No, non lo volete sapere. Diventare un maledetto cadavere ambulante non è così diverso. E taciamo di quello che ci sta succedendo al cervello. Anzi ve lo dico lo stesso, cambiate frequenza se non vi interessa ascoltare! Fëdor è uscito di testa, abbiamo dovuto legarlo nella sua cuccetta, un bel salame russo che blatera di voler far atterrare la stazione su quei mostri per salvare i suoi figli. Povero bastardo, almeno ora che è esaurito non può rendersi conto di quanto siamo fregati. Siamo senza rifornimenti da troppo, l'alternativa è rimanere qui a crepare di fame e di sete o per quello che ci sta facendo la microgravità o bypassare i comandi da Terra della Soyuz e scendere con voi tra gli zombie. Vi va di accudire sette astronauti adulti come fossero poppanti per tre mesi mentre scappate dai mostri? Sono in ascolto e attendo risposta... cambio...

Sono in ascolto e attendo risposta... cambio...
Sono in ascolto e attendo risposta... cambio...
Sono in ascolto e attendo risposta... cambio... vi prego qualcuno risponda. C'è qualcuno ancora vivo a casa? Qualcuno risponda... cambio... Maria ti amo almeno tu rispondi, dimmi che sei viva. Sono in ascolto e attendo risposta... cambio... attendo risposta... cambio...
Ultima modifica di LuigiDeMeo il martedì 22 agosto 2017, 0:20, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#2 » martedì 22 agosto 2017, 0:17

Ciao Luigi! E' passata una vita dall'ultima volta che ti sei fatto vivo da queste parti, bentornato!
Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Zombie Edition!

Ps: potrai apportare correzioni o modifiche al racconto fino all'1.00. Ogni modifica successiva a questi orari (fino all'1.33 massimo perché poi bloccherò tale possibilità) ti comporterà dei malus.

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LauSil
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#3 » giovedì 24 agosto 2017, 15:42

Ciao Luigi,
inizio dicendo che ho trovato il tuo racconto davvero ottimo. Nell'inverosimiglianza di una storia che parla di morti viventi, ho apprezzato la spiegazione degli zombie come esperimento bellico e, ancor più, l'accostamento originale del tema col filone "alone in space". Premetto che - e qui siamo proprio nel gusto personale - ho sempre trovato estremamente inquietante (sin dai tempi di Apollo 13) l'idea dell'astronauta alla deriva nello spazio: tu aggiungi a ciò il terrore del rientro nel bel mezzo di un'apocalisse. Il finale, ben scandito dal ripetersi delle ultime frasi, l'ho trovato molto toccante, con la deriva mentale del protagonista. Il tutto scritto col giusto stile, che varia e si adatta al momento della narrazione. Nulla da aggiungere, a parte i dovuti complimenti. :)

LuigiDeMeo
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#4 » giovedì 24 agosto 2017, 22:23

LauSil ha scritto:Ciao Luigi,
inizio dicendo che ho trovato il tuo racconto davvero ottimo. Nell'inverosimiglianza di una storia che parla di morti viventi, ho apprezzato la spiegazione degli zombie come esperimento bellico e, ancor più, l'accostamento originale del tema col filone "alone in space". Premetto che - e qui siamo proprio nel gusto personale - ho sempre trovato estremamente inquietante (sin dai tempi di Apollo 13) l'idea dell'astronauta alla deriva nello spazio: tu aggiungi a ciò il terrore del rientro nel bel mezzo di un'apocalisse. Il finale, ben scandito dal ripetersi delle ultime frasi, l'ho trovato molto toccante, con la deriva mentale del protagonista. Il tutto scritto col giusto stile, che varia e si adatta al momento della narrazione. Nulla da aggiungere, a parte i dovuti complimenti. :)


Ti ringrazio dei complimenti. L'astronauta isolato nello spazio è un tema molto inquietante anche per me e l'associo a quella che credo sia la mia unica fobia: essere sepolti vivi. Mi togli un peso dal cuore perché pensavo che la spiegazione del diffondersi dell'epidemia potesse venir interpretata come Infodumping. Grazie ancora :D

valter_carignano
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#5 » venerdì 25 agosto 2017, 13:43

ciao
forse ci non siamo mai incrociati, quindi piacere di conoscerti.
Hai scelto un approccio difficile, secondo me, in quanto il monologo rischia sempre di essere un po' pesante. Il 'messaggio ai posteri' è un buon escamotage, e la tua narrazione ha dei momenti davvero molto buoni, a mio parere. Per esempio, il flash su Fedor e le ultime righe, molto espressive.
Apprezzo anche la spiegazione del 'come si è arrivati a questo': può essere un po' infodump, secondo un certo punto di vista, ma secondo me invece era necessaria e l'ho apprezzata.
Un buon lavoro, secondo me.

LuigiDeMeo
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#6 » sabato 26 agosto 2017, 9:55

valter_carignano ha scritto:ciao
forse ci non siamo mai incrociati, quindi piacere di conoscerti.
Hai scelto un approccio difficile, secondo me, in quanto il monologo rischia sempre di essere un po' pesante. Il 'messaggio ai posteri' è un buon escamotage, e la tua narrazione ha dei momenti davvero molto buoni, a mio parere. Per esempio, il flash su Fedor e le ultime righe, molto espressive.
Apprezzo anche la spiegazione del 'come si è arrivati a questo': può essere un po' infodump, secondo un certo punto di vista, ma secondo me invece era necessaria e l'ho apprezzata.
Un buon lavoro, secondo me.


Ciao Valter, piacere mio. Innanzitutto grazie mille. All'inizio avevo pensato di strutturare il tutto come un "ultima lettera ai propri cari" ma arrivato a metà mi sono accorto che non mi avrebbe permesso di rendere bene la discesa emotiva del personaggio. Con il monologo radiofonico mi sembra di esserci riuscito meglio, anche se è qualcosa che raramente scrivo ;)

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simone.delos
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#7 » sabato 26 agosto 2017, 10:36

Bellissima idea. Molto attinente alla traccia.
Ci sono dei passaggi che non mi sono molto piaciuti, come ad esempio i punti esclamativi nelle considerazioni della voce narrante e in generale il passaggio di narrazione tra: messaggio inviato e pensieri "parlati".
Mi è piaciuta molto la descrizione tecnica delle strumentazioni e del contesto generale. Molto credibili.
Finale ok.
Anche qui non sono riuscito a trovare Romero. Ma questa è una considerazione personalissima.
Lettura piacevole.
vivir con fuerza, locura y libertad

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jimjams
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#8 » sabato 26 agosto 2017, 17:49

Anche questo racconto ha un punto di vista particolare sull'apocalisse zombie. In questo caso un occhio che scruta dall'alto ma che non è al sicuro come si potrebbe pensare in un primo momento. Non c'è più un posto dove tornare e non c'è più nessuno che possa inviare rifornimenti e aiuti. Due cose interessanti nello stesso racconto, la desolazione di chi gira in orbita sapendo che ha solo rimandato la fine; la visione di una sconfitta totale dell'umanità di fronte agli zombie, o almeno io così leggo la storia.

LuigiDeMeo
Messaggi: 53

Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#9 » lunedì 28 agosto 2017, 7:11

simone.delos ha scritto:Bellissima idea. Molto attinente alla traccia.
Ci sono dei passaggi che non mi sono molto piaciuti, come ad esempio i punti esclamativi nelle considerazioni della voce narrante e in generale il passaggio di narrazione tra: messaggio inviato e pensieri "parlati".
Mi è piaciuta molto la descrizione tecnica delle strumentazioni e del contesto generale. Molto credibili.
Finale ok.
Anche qui non sono riuscito a trovare Romero. Ma questa è una considerazione personalissima.
Lettura piacevole.


Ciao Simone

Ho usato spesso i punti esclamativi e le maiuscole per dare l'idea che l'astronauta dirante questo "monologo radiofonico" non si limita a parlare, ma le sue emozioni lo spingono anche ad urlare.

Sulla strumentazione tecnica ho fatto un oretta di lettura prima di cominciare a scrivere. La frequenza radio dell'ISS è davvero quella e la si può ascoltare anche in podcast, per il resto tutti i termini sono corretti, anche i nomi degli astronauti (Fedor è davvero sulla Iss al momento, Kanai ci salirà tra due expedition). Su dove sia Romero passo a rispondere anche a Jimjams, così unisco due post ^^

jimjams ha scritto:Anche questo racconto ha un punto di vista particolare sull'apocalisse zombie. In questo caso un occhio che scruta dall'alto ma che non è al sicuro come si potrebbe pensare in un primo momento. Non c'è più un posto dove tornare e non c'è più nessuno che possa inviare rifornimenti e aiuti. Due cose interessanti nello stesso racconto, la desolazione di chi gira in orbita sapendo che ha solo rimandato la fine; la visione di una sconfitta totale dell'umanità di fronte agli zombie, o almeno io così leggo la storia.


Ciao!
Ottima lettura. Ho cercato, nel mio piccolo, do estremizzare la situazione molto cara a Romero dei sopravvissuti ma non salvati. Come i suoi attori confinati in un supermercato (o in una città blindata o su un isola come nella sua ultima pellicola) anche l'astronauta è al sicuro, ma solo in apparenza, anzi gli zombie sono un problema minore rispetto a quello che succede nel suo piccolo mondo. E la sua prigione è un espressione della nostra società: Romero usa il supermercato come simbolo del consumismo e del benessere occidentale, la ISS è la metafora di quanto avanti si sia spinto l'uomo ma quanto sia ancora vulnerabile e fragile (non c'è esperienza più traumatica per l'uomo della permanenza nello spazio)

Spero di essere stato esauriente e non prolisso ;)

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simone.delos
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#10 » lunedì 28 agosto 2017, 18:17

LuigiDeMeo ha scritto:
simone.delos ha scritto:Bellissima idea. Molto attinente alla traccia.
Ci sono dei passaggi che non mi sono molto piaciuti, come ad esempio i punti esclamativi nelle considerazioni della voce narrante e in generale il passaggio di narrazione tra: messaggio inviato e pensieri "parlati".
Mi è piaciuta molto la descrizione tecnica delle strumentazioni e del contesto generale. Molto credibili.
Finale ok.
Anche qui non sono riuscito a trovare Romero. Ma questa è una considerazione personalissima.
Lettura piacevole.


Ciao Simone

Ho usato spesso i punti esclamativi e le maiuscole per dare l'idea che l'astronauta dirante questo "monologo radiofonico" non si limita a parlare, ma le sue emozioni lo spingono anche ad urlare.

Sulla strumentazione tecnica ho fatto un oretta di lettura prima di cominciare a scrivere. La frequenza radio dell'ISS è davvero quella e la si può ascoltare anche in podcast, per il resto tutti i termini sono corretti, anche i nomi degli astronauti (Fedor è davvero sulla Iss al momento, Kanai ci salirà tra due expedition). Su dove sia Romero passo a rispondere anche a Jimjams, così unisco due post ^^

jimjams ha scritto:Anche questo racconto ha un punto di vista particolare sull'apocalisse zombie. In questo caso un occhio che scruta dall'alto ma che non è al sicuro come si potrebbe pensare in un primo momento. Non c'è più un posto dove tornare e non c'è più nessuno che possa inviare rifornimenti e aiuti. Due cose interessanti nello stesso racconto, la desolazione di chi gira in orbita sapendo che ha solo rimandato la fine; la visione di una sconfitta totale dell'umanità di fronte agli zombie, o almeno io così leggo la storia.


Ciao!
Ottima lettura. Ho cercato, nel mio piccolo, do estremizzare la situazione molto cara a Romero dei sopravvissuti ma non salvati. Come i suoi attori confinati in un supermercato (o in una città blindata o su un isola come nella sua ultima pellicola) anche l'astronauta è al sicuro, ma solo in apparenza, anzi gli zombie sono un problema minore rispetto a quello che succede nel suo piccolo mondo. E la sua prigione è un espressione della nostra società: Romero usa il supermercato come simbolo del consumismo e del benessere occidentale, la ISS è la metafora di quanto avanti si sia spinto l'uomo ma quanto sia ancora vulnerabile e fragile (non c'è esperienza più traumatica per l'uomo della permanenza nello spazio)

Spero di essere stato esauriente e non prolisso ;)


Beh, Luigi. Credo questo sia il bello di questo luogo. Mi hai dato una chiave di "volta" che forse a prima lettura mi era sfuggita.
Rileggendolo alla luce di questo, il racconto assume ulteriore forza.:)
vivir con fuerza, locura y libertad

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Eugene Fitzherbert
Messaggi: 486

Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#11 » martedì 29 agosto 2017, 17:30

Ciao, Luigi,
piacere di conoscerti, visto che è la prima volta che leggo qualcosa di tuo. E meno male che mi è capitato! Davvero un bel racconto, angosciante e terrificante al punto giusto.
L'interpretazione del tema è personale, ma sicuramente centrata. Il monologo scorre, anche se come già ti hanno fatto notare ha un po' di alti e bassi. Sarebbe stato bello se, per spezzare il ritmo, qualche frase fosse stata tagliata, e ripresa successivamente per indicare che qualcosa sta succedendo nella stazione spaziale (ad esempio, la faccenda di Fedor). Ma queste sono piccolezze, consigli da lettore, rivolti a un racconto che è molto ben strutturato.
Complimenti!

LuigiDeMeo
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#12 » martedì 29 agosto 2017, 19:30

Eugene Fitzherbert ha scritto:Ciao, Luigi,
piacere di conoscerti, visto che è la prima volta che leggo qualcosa di tuo. E meno male che mi è capitato! Davvero un bel racconto, angosciante e terrificante al punto giusto.
L'interpretazione del tema è personale, ma sicuramente centrata. Il monologo scorre, anche se come già ti hanno fatto notare ha un po' di alti e bassi. Sarebbe stato bello se, per spezzare il ritmo, qualche frase fosse stata tagliata, e ripresa successivamente per indicare che qualcosa sta succedendo nella stazione spaziale (ad esempio, la faccenda di Fedor). Ma queste sono piccolezze, consigli da lettore, rivolti a un racconto che è molto ben strutturato.
Complimenti!


Grazie mille dei complimenti
Avevo pensato di inserire qualche elemento esterno che spezzasse il monologo, ma il vero terrore di Minuti Contati è quello di sforare con il numero di battute! :P

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Peter7413
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#13 » martedì 29 agosto 2017, 22:06

Mi è piaciuto. Buona idea, buona realizzazione. Forse va ancora un po' ripulito, anche asciugato. Non troppo, ma a volta ho avuto come l'impressione di qualche parola di troppo, di frasi che potevano essere più dirette. Piccolo appunto sul tema: non è oggi, ma PROPRIO IN QUESTO PERIODO in quanto l'apocalissi non scoppia da un momento all'altro, ma si diffonde come una pestilenza, velocemente, ma su un periodo di tempo ben superiore al giorno e quando i protagonisti partono il tutto era già iniziato. Detto questo: grande potenza visiva, sarebbe perfetto per una sceneggiatura cinematografica: claustrofobico e orrorifico. Perché non provi a trarne una sceneggiatura? Guarda che ha potenzialità enormi.

LuigiDeMeo
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#14 » mercoledì 30 agosto 2017, 9:43

Peter7413 ha scritto:Mi è piaciuto. Buona idea, buona realizzazione. Forse va ancora un po' ripulito, anche asciugato. Non troppo, ma a volta ho avuto come l'impressione di qualche parola di troppo, di frasi che potevano essere più dirette. Piccolo appunto sul tema: non è oggi, ma PROPRIO IN QUESTO PERIODO in quanto l'apocalissi non scoppia da un momento all'altro, ma si diffonde come una pestilenza, velocemente, ma su un periodo di tempo ben superiore al giorno e quando i protagonisti partono il tutto era già iniziato. Detto questo: grande potenza visiva, sarebbe perfetto per una sceneggiatura cinematografica: claustrofobico e orrorifico. Perché non provi a trarne una sceneggiatura? Guarda che ha potenzialità enormi.


È lo stesso lasso di tempo e non lo stesso giorno per un motivo. Legato al fatto che quando si parte per lo spazio non è che la fine di un periodo di quarantena e briefing di più di 40 giorni (e davvero si pianta un albero come deu boyscout) durante il quale la missione può essere annullata per qualsiasi ragione interna o esterna. Quindi la missione poteva essere annullata a causa dell'epidemia, gli astronauti potevano essere salvati anche mentre salivano sulla scaletta. Ma non è stato fatto

Non mi sono mai cimentato in una sceneggiatura, quindi non saprei dove mettere le mani e cosa ne uscirebbe fuori. Però dai mai dire mai nella scrittura :D

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Andrea Partiti
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#15 » giovedì 31 agosto 2017, 18:25

Ci riproponi un classico della fantascienza/horror, gli astronauti bloccati nello spazio durante un evento apocalittico al suolo, che possono lasciarsi andare alla pazzia o diventare un faro di speranza per chi è a terra, essendo gli unici a comunicare ancora attivamente e mantenere unite persone molto distanti e isolate.
In tutti questi casi mi è sempre sembrato irrealistico che non ci fosse un sistema di evacuazione delle basi in orbita indipendentemente da quel che capita a terra, sulla ISS c'è, perché ricordo almeno una volta in cui era quasi stato attivato nel caso di un passaggio ravvicinato di un detrito pericoloso. Rimandare la discesa e aspettare la decalcificazione delle ossa sembra una pessima idea, anche se funzionale al mostrarci quanto è drammatica la situazione ^^
Soprattutto perché suppongo che internet non l'avessero se davvero gli tenevano nascosta l'epidemia a terra, altrimenti mi sembra improbabile riuscirci. O internet non c'è nella tua ambientazione, ma la rete di videocamere e satelliti suggerisce il contrario, oppure si sarebbero insospettiti molto prima!
Dettagli di trama a parte, l'attinenza al tema c'è tutta e lo stile non ti manca. Il racconto ha un buon ritmo e si legge con piacere, non ho sentito dei momenti di lentezza neanche nel lungo paragrafo in cui il narratore ci racconta cosa è successo che era oggettivamente a rischio critiche "show don't tell", ma per me funziona.

Zebratigrata
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Re: Non ci sono confini... che tengano - Luigi De Meo

Messaggio#16 » giovedì 31 agosto 2017, 22:32

Molto bella l’idea per l’ambientazione, e anche quella del racconto-comunicato.radio
Avrei sperato in una fine più sorprendente ma come ho già scritto altrove questo è un po’ un problema del tema: l’apocalisse ce la aspettiamo, perciò deve essere raccontata in modo particolare oppure il finale deve essere indimenticabile. Il primo requisito c’è, comunque.
A parte questo le uniche note che ho sono su alcune apparenti incoerenze, come il fatto che sembra essere il primo comunicato alla radio e a quanto dice l’astronauta la gente ancora non sa nulla mentre poi dice che hanno già sforato di 5 mesi i tempi della missione: se i tempi di contagio sono quelli descritti per la Cecenia dopo 5 mesi penso che tutti ormai se ne sarebbero accorti.

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