Il sacrificio - Andrea Partiti

Sabato 26 agosto dall'una alle 19.00, sarà possibile partecipare sia live direttamente dal Castello di Milazzo (dove si tiene la manifestazione del Dragon Fest) che da casa (accompagnando il proprio racconto con una foto ritraente se stessi con la scritta ANCHE QUI A (nome luogo da cui si scrive) SIAMO AL DRAGON FEST!
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Andrea Partiti
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Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#1 » sabato 26 agosto 2017, 18:59

Quando l’ultima luna di agosto inizia ad aprire l’occhio, nel villaggio le voci si abbassano. Le conversazioni si fanno private e sospettose. Le famiglie si guardano l’un l’altra, studiandosi speranzose e timorose.
Entro una settimana questo muto patteggiare porta a scegliere una vittima. Non c’è mai discussione, tutti capiscono di chi si tratta, da piccoli segni e indicazioni. Anche la vittima lo sa, perché smette di essere parte del gioco, gli occhi scivolano via e la evitano.
Nessuno mai ne parla ai bambini, perché i bambini fanno domande troppo difficili. Però arriva sempre il giorno in cui da soli mettono insieme i pezzi di quel rompicapo, dopo aver visto scomparire una persona ogni anno, rimossa non solo dal villaggio ma dalle lingue di tutti, amici e parenti.
Alcuni dopo essere stati scelti fuggono e si nascondono, ma l’isola è piccola, il bosco pulito e ordinato, le spiagge sono prive di insenature e grotte in cui rifugiarsi. Sanno bene che nessuna casa è sicura ormai, neanche quelle di chi li amava.
Alcuni prendono una barca, ma le correnti spingono violente verso riva, restituendo il fuggiasco alla spiaggia.
Alcuni provano a uccidersi, ma qualcosa da dentro ferma la loro mano armata di lama o il loro passo verso l’abisso. È troppo tardi e la vita non è più loro da gestire.
Gran parte dei prescelti però si rassegna, ricordando i tentativi degli anni precedenti, e si chiude in casa con la famiglia per un ultimo lungo banchetto senza limiti. Tutta l’isola allora china il capo in segno di riconoscenza e in processione si presenta alla porta con doni, cibo, ogni lusso alla loro portata.

***

Quest’anno tocca a me.
Lo vedo nelle lacrime di mia madre, lo vedo nella rabbia dei miei fratelli che spaccano legna come se fossero le teste di nemici da cui non possono difendermi.
“Ho avuto diciannove anni, diciannove buoni anni insieme a voi” dico loro, chiamandoli in un abbraccio, ma non li placa.
Quando la luna è piena mi madre mi porge come ultimo dono un abito nuovo, viola come il mare che mi attende. Lo indosso prima di uscire di casa.
Tutto il villaggio mi aspetta e a loro si unisce la mia famiglia. Cammino in mezzo alla gente verso la spiaggia, ma quando ci avviciniamo ai sentieri più scoscesi mi legano a un trono di legno consunto. Le catene tintinnano di dispiacere, ma non possono permettere tentativi disperati. Non ora.
Ho assistito ad appena tre di queste cerimonie e ricordo le urla disperate, le convulsioni, il terrore degli ultimi momenti. Vorrei pensare che sarò più dignitosa, ma ne sono così certa? Così accetto i ferri con un cenno.

Appoggiano il trono sulla battigia, la base sprofonda lentamente finché i miei piedi non si immergono nella sabbia tiepida e bagnata dalle onde.
Piango guardando il mare. Mia madre piange alle mie spalle. Il villaggio è muto in segno di rispetto: spegne le torce finché solo la grande luna ci illumina.
Passano minuti, forse ore. L’acqua che mi lambisce ormai le caviglie mi risveglia un formicolio lungo le gambe, che risale nelle ossa e mi afferra sempre più violento. Fatico a respirare, devo piegare la testa all’indietro per strappare qualche boccata ansimante. Sono bloccata in questa posizione quando ai margini dello sguardo vedo che sta iniziando. La pelle del collo si spacca, le clavicole si aprono e la creatura si fa strada verso l’esterno. Come un pallido tentacolo annusa l’aria fino a capire dov’è il mare. Il mare lo eccita, lo fa vibrare dal desiderio. La pelle si apre ancora di più e il sangue ne facilita l’uscita. Lo sento scivolare nel collo, una pulsazione alla volta. Mentre esce, lungo e pallido sotto la luna, mi schiaccia la trachea. Sta ancora uscendo quando perdo conoscenza per la mancanza di ossigeno, prima ancora che mi abbia abbandonata del tutto come un guscio vuoto.
Parte della mia coscienza lo segue. È ignaro del dolore che si lascia alle spalle, concentrato su un’unica missione di ciclica sopravvivenza.
Vedo ogni generazione nei suoi ricordi, da quando il Primo strisciò fuori da un mare rovente in cerca di un ospite. Gli scontri e la sottomissione. I tentativi di aggirare quel patto innominabile, sempre frustrati dal sale e dall’acqua. Vedo la mia famiglia riunita attorno al tavolo quando io sono stata prescelta. Vedo il verme scivolare sotto alla porta, allungarsi fino al mio letto, al mio cuscino, al mio cuore. Vedo il piccolo uovo viola ancorarsi al muscolo pulsante e assaggiare il mio sangue con curiosità.
Sarò io a scegliere, fra un anno.



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antico
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#2 » sabato 26 agosto 2017, 19:02

Ciao Andrea! Tutto ok con caratteri e commenti, buona Dragon Fest Edition anche a te!

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Andrea Partiti
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#3 » sabato 26 agosto 2017, 19:58

Da leggere solo dopo al racconto! :)
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LauSil
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#4 » sabato 26 agosto 2017, 20:21

Andrea Partiti ha scritto:Da leggere solo dopo al racconto! :)
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Andrea... non ci posso credere: sono stata vicinissima a scrivere un racconto sullo stesso identico tema! Ho cambiato idea in corso d'opera solo perché, con le mie figlie che mi saltellavano intorno, il "mood" non era proprio adatto alla storia... meno male, direi a questo punto! :D

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LauSil
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#5 » mercoledì 30 agosto 2017, 17:57

Ciao Andrea,
comincio a commentare i racconti di questo contest partendo dal tuo, dato che, come ho scritto sopra, questo piccolo parassita a cui ti sei ispirato aveva dato parecchio da pensare anche a me, soltanto che non ero in vena di derive horror. Deriva che invece, a te, è riuscita pienamente. Il racconto mi è senz'altro piaciuto. Lo stile è buono e appropriato al genere, lo svolgimento ha il giusto ritmo, suggerisce inevitabilità e non affretta troppo nonostante lo scarso spazio a disposizione.
Ammetto che non ho colto molto bene il modo in cui il villaggio "prende atto" di chi il parassita abbia scelto. E' solo un gioco di sguardi, un cercare di intuire, magari andare per esclusione? E il prescelto come sa di esserlo? La protagonista dice di vederlo solo dalle reazioni della sua famiglia... Ecco, forse avrei speso qualche parola su questo tema, che mi pare abbastanza importante nell'ottica di creare lo scenario cupo e claustrofobico del villaggio che sa e attende.
L'idea comunque del prescelto la trovo adorabilmente "creepy" e mi ricorda piacevolmente "The lottery" di Shirley Jackson nonché, da brava metallara quale sono, il bellissimo video di Marylin Manson ispirato a quel racconto.
Quindi, a parte quel punto un po' "oscuro" (almeno per me...)... direi nel complesso un racconto più che buono! Complimenti :)

Canadria
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#6 » sabato 2 settembre 2017, 12:50

Ciao, Andrea!
L’idea del racconto mi è piaciuta ma credo che sia rimasto qualche punto in sospeso. Innanzitutto, come diceva anche Laura, la parte iniziale è poco chiara. Sembra quasi che tu stesso non abbia trovato una spiegazione convincente al perché ognuno al villaggio sapesse chi era il prescelto senza mai parlarne. Inoltre, alla fine, la protagonista ci svela che è proprio il prescelto a scegliere la sua prossima vittima insinuandosi in casa sua.
La scena dell’arrivo al mare non mi è molto chiara: ad un certo punto la incatenano ad un trono di legno, ma quali “ferri” accetta, in seguito, con un cenno?
Infine, una pignoleria: “ai margini dello sguardo vedo che sta iniziando” e subito dopo “La pelle del collo si spacca, le clavicole si aprono”. Scritto così in successione, sembra che sia proprio quella la scena che la protagonista comincia a vedere (collo che si spacca e clavicole che si aprono).
Ma possono vedersi il collo che si spacca e le clavicole che si aprono mentre si tiene la testa piegata all’indietro? Non credo, ma capisco che è una sottigliezza.
In generale, mi piace sempre la tua deriva fantasy-horror, la trovo divertente e interessante, fantasiosa e piena di spunti.
Anche se questo racconto è, a mio parere, meno riuscito di alcuni altri tuoi (non riesco a ricordarmi il titolo di quello del tentacolo viola) a me, comunque, in generale, è piaciuto in quanto scorrevole e particolare.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#7 » domenica 3 settembre 2017, 18:22

Ciao, Andrea.
Un racconto horror gotico alla vecchia maniera, con tanto di villaggio in pericolo, un po' tribale e un po' pagano.
Sulla scrittura non ho nulla da eccepire (e ci mancherebbe, sei bravo e non devo essere io doverlo ribadire!) e lo stesso vale per lo stile, funzionale e consono a quel che racconti.
Mi aggiungo al coro di quelli che ti chiedono 'Come diavolo fanno a scegliere la vittima?' e a Laura che ha trovato una somiglianza con La Lotteria di Shirley Jackson (che capolavoro!)
Io ti pongo anche un'altra domanda: PERCHÈ? Perché devono sottostare al ciclo vitale di questo parassita? Cosa succede se non lo fanno? Ma ancora di più, cosa ci GUADAGNANO quando lo fanno?
Poi, a parte queste piccolezze, ti rinnovo i complimenti!

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jimjams
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#8 » lunedì 4 settembre 2017, 11:17

Un po' Alien risuona nell'aria, un po' qualche reminiscenza demoniaca. L'unico momento in cui si intoppa leggermente e nel difficile passaggio tra la vita e la morte. Non avrei comunque saputo fare di meglio. Ben scritto e originale, una visione del tema piuttosto raccapricciante, fino a questo momento il racconto che ha il tocco noir maggiore del gruppo.

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AmbraStancampiano
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#9 » martedì 5 settembre 2017, 16:10

Ciao Andrea,
è un po' che non mi capita di leggerti, e devo dire che trovo che la tua scrittura (già estremamente buona) sia molto migliorata. Il racconto si legge benissimo ed è molto "stiloso", il ritmo è perfetto.
Anche io, come gli altri, noto alcune incoerenze tra la prima e la seconda parte, però; in particolare:
- Se è lo stesso parassita a scegliere la sua prossima vittima, come fanno gli abitanti del villaggio ad accorgersene prima della vittima designata? E poi, se il parassita cresce dentro la vittima designata, com'è possibile che lei se ne accorga solo attraverso il cambiamento che percepisce negli altri?
- Se viene celebrata una cerimonia sacrificale per la vittima, com'è possibile che i bambini non ne sappiano davvero nulla? Possono non sapere esattamente cosa succeda durante il rito (come nel film The Village, per intenderci), ma devono necessariamente rendersi conto che dopo la cerimonia annuale sparisce nel nulla qualcuno in maniera un po' meno graduale rispetto a come ce la presenti.
- Perché la ragazza viene legata a un tronco e poi il tronco viene portato sulla spiaggia e poi in seguito viene incatenata? Non sarebbe più semplice e logico, visto che il parassita si manifesta una volta l'anno, utilizzare un sistema un po' più sicuro e scenico come un trono nelle acque, possibilmente lontano dal villaggio?

Infine, mi sembra che ci sia un piccolo errore di pov quando lei dichiara di vedere ai margini del suo sguardo la pelle del suo collo che si spacca, nonostante l'immagine sia molto forte e molto bella.

Ho molto apprezzato l'atmosfera horror fantasy, ma un po' devo contestarti il tema: in questo caso il nemico non viene DAL mare, ma viene AL mare; non ci chiarisci quanto questo parassita sia pericoloso del villaggio, e per ciò che possiamo desumere dal racconto in realtà si limita a distruggere il corpo ospitante per poi immergersi nell'acqua.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Fabiana Donato
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#10 » martedì 5 settembre 2017, 22:55

Ciao Andrea! Inizio dicendoti che il tuo racconto è viscido, ma in senso buono! Infatti il genere è la cosa che proprio mi è piaciuta di più, splatter e disgustoso. Hai fatto benissimo a scrivere nel commento quella spiegazione, perché mi ha fatto comprendere meglio la trama. E' un'idea forte, che mi piace, ma davvero ho trovato qualche incomprensione nel leggerla. Non avevo ben capito cosa stesse accadendo e ho trovato, come ti hanno già riferito gli altri, delle incomprensioni. Forse, la tua storia doveva essere sviluppata più accuratamente, nel senso di far comprendere meglio le immagini che hai in testa, perché il linguaggio è corretto e impeccabile, ma qualcosa non mi ha permesso di leggerlo in maniera scorrevole. Nel complesso è geniale. Alla prossima!

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Andrea Partiti
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#11 » venerdì 8 settembre 2017, 0:11

Grazie a tutti per i commenti!

Mi sento un po' in colpa (ma non troppo) perché mi sembra di avervi costretto a commentare un racconto che ho improvvisato più del solito. Anziché arrivare alla versione 1 e mezzo mi sono fermato alla versione 1 alle 0:59 contate, con dei problemi di coerenza perché quando scrivevo l'inizio non avevo ancora (coff) completamente chiaro come farlo finire.
Il "capire chi è la vittima" era un dettaglio su cui sarei voluto tornare per chiarirlo meglio, magari aggiungere dei cambiamenti espliciti in chi è infetto.
Anche questo vermone gigante che entra strisciando in città (il pericolo che viene dalle acque) per deporre il suo uovo, mentre lo scrivevo mi sembrava sempre più buffo e poco minaccioso e mi domandavo "perché non lo aspettano coi machete?" e avrei voluto trovare una meccanica migliore.

Ci tornerò su sicuramente perché ero contento dell'idea e mi spiace lasciarla a metà!

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Lo Smilodonte
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Re: Il sacrificio - Andrea Partiti

Messaggio#12 » martedì 12 settembre 2017, 14:14

Il sacrificio – Andrea Partiti
Ciao Andrea. Solo due parole: BOOOOOOOOM, HEADSHOT!
Un racconto davvero eccezionale. Un’ottima prosa, asciutta, con un bel ritmo e una voce narrante che cala il lettore nella scena. Il distacco della protagonista, l’occhio di bue sul dolore della madre, la ritualità dei piccoli e grandi gesti accompagnano al finale che è meravigliosamente Lovecraftiano. Questi sono racconti che amo leggere, con un elemento di foreshadowing (l’impossibilità di suicidarsi) che chiude il cerchio e rende il tutto coeso e coerente. Il tema del patto innominabile, il mare viola, la piccola isola curata, la comunità rassegnata. Una serie di felicissime intuizioni, una dietro l’altra. Bravo.

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