Alcuni per me sono "pari merito" mancati (tipo primo e secondo a pari merito, terzo e quarto a pari merito, quinto e sesto a pari merito) quindi mi sono dovuta attaccare a delle sfumature.
1_Eliminazione Diretta_ Andrea Partiti2_Destino_ Giancarmine Trotta3_Sweet Dreams _ Marco Roncaraccia4_L’indispensabile professionalità del signor G. _ Raffaele Marra 5_La Bestia_Vito Ricco6_Mica dovrebbero andare così le cose_ Linda De Santi7_Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle_Marco FumettoEliminazione Diretta_ Andrea PartitiCavalieri.. Si affrontavano ogni giorno in estenuanti duelli.. MA un conto è andare a affronta' i cavalieri un conto è andare ad affrontare i draghi.Ecco io la tua arena dei gladiatori l'ho immaginata così. Chi li spingeva? La violenza stessa diventa il cibo, il nutrimento e il motivo dei tuoi personaggi. Non è nemmeno più la sopravvivenza, ma la fame e la necessità di sangue.
ME PIACE.Tutto è molto visivo, molto concreto, tangibile. sono li:
Andrea Partiti ha scritto:La porta dell’arena si spalanca davanti a me.
Sarà che sono romana, ma la luce che si apre piano davanti ai miei occhi, mi acceca, la cavea le gradinate e la sabbia le vedo. Sento l'odore del sangue e dell'adrenalina.. e cazzo quanto mi piace.
Andrea Partiti ha scritto:Dal lato opposto il mio avversario già si avvicina. Ha lo sguardo spento, rassegnato. Ne ho visti molti come lui, sono i più pericolosi perché hanno perso la loro umanità. Non soffrono più nell’uccidere e ferire.
Per me il tuo personaggio è una donna. Un uomo queste considerazioni, di fronte al sangue, non le fa.
Qui mi perdo. Immaginazione o realtà??? Siamo in un impero romano intergalattico o è una visione deformata della realtà?
Andrea Partiti ha scritto:Non ci sono le distese di creature simili tra loro che vedevo nei primi incontri. Migliaia di grossi lumaconi blu, di corpi metallici, di creste palpitanti. Chi avrebbe assistito era sempre un mistero, ma erano sempre uniformi. Questa volta no. Il colpo d’occhio è incredibile, tra corna, tentacoli, bocche improbabili che digrignano parodie di denti. Dalle creature minuscole raccolte nelle file più vicine, ai pachidermi globosi sugli spalti più lontani, fino agli strani esseri gassosi che galleggiano qualche metro sopra gli spalti.
Qui mi riperdo. Percezione distorta o realtà?
Andrea Partiti ha scritto:Sento arti molli afferrarmi e inserirmi nell’orecchio un chiodo gelatinoso che si fissa con un pizzico. Ora capisco le voci: mi acclamano, mi festeggiano. “Campione degli uomini!” gridano senza tregua. Ma le creature attorno a me sono silenziose, fanno cenni di rispetto, non sono esaltate. Lente mi si stringono attorno e mi guidano verso un posto vuoto sulla tribuna speciale. Diversi tra loro hanno gli occhi appannati di chi è passato per l’arena.
In campo scendono due creature simili a grossi granchi bipedi e l’attenzione di sposta su di essi. Uno è più piccolo, la sua corazza sembra molle e le corna sbucano appena sopra agli occhi.
Andrea Partiti ha scritto:Forse lo umanizzo, ma sembra spaventato.
Ripenso a quel “Grazie” e mi sento solo.
È solo attraverso la violenza, è solo attraverso il dolore condiviso che si può giungere all'empatia?Comunque dei tuoi racconti (tra quelli che ho letto finora ovviamente) secondo me è il migliore. Mi piace perchè nonostante i piccoli appunti che ti ho fatto sei stra- sul pezzo e funziona praticamente tutto! il resto sono piccole precisazioni per collocarmici meglio.
Ma cazzo se ci voglio entrare nell'arena! Destino_ Giancarmine TrottaADOROH.
Ben trovato.
L'idea è perfetta. La violenza è sottile, permeabile, tangibile.. gocciola da ogni parola con la tensione vibrante di chi davvero spera di farcela a riscattarsi e miseramente non ci riesce finché non decide di giocarsi tutto. Marco. Marco porca miseria davvero c'era bisogno di trasformarsi in Marco Masini, salvare la tua principessa e poi trattarla peggio del padre-patrigno-padrone? Non si può non essere solidali con lei. Uno così che ti illude di essere la tua ancora di salvezza, di essere migliore e poi è uguale a tutti gli altri, non merita forse di morire? Un solo appunto: io, uno così, vorrei vederlo morire guardandolo negli occhi.
giancarmine trotta ha scritto:La vita con Marco è un ascensore che cade in picchiata. Dal paradiso della fuga ai litigi, alle urla, fino alle mani addosso e ai nuovi e vecchi dolori."
La frase perfetta.
ps. conosci il corometraggio "Destino" Di Salvador Dalì per Disney?
Sweet Dreams _ Marco Roncaracciamarco.roncaccia ha scritto:Sono a favore della violenza di genere.
Ma la violenza di genere non mi è favorevole.
Tipo stasera, cazzo.
Ecco già qui ero innamorata di quello che sarebbe potuto succedere. Questo racconto è veramente- in my opinion- una perla nera. Tralasciando appunti del cazzo del tipo "la virgola più a destra, me lo faccia un po' più blu (chi coglie la citazione ha vinto un bacio)" il racconto funziona. Mi piace un sacco, c'è un meraviglioso rovesciamento dei ruoli e - non puoi saperlo, ma - mi hai fatto pensare da morire ad un collega che mi raccontata le gesta poderose di una sua amica per la serie " 'ndo' sta uno sconosciuto che mi voglia stuprare?" per cui nella mia testa queste due donne si sovrappongono in maniera perfettamente armonica. Ammetto che non riesco ad immaginare le fattezze reali di questa donna. bellissima, ma aggressiva? normale, ma con lo sguardo pericoloso? Così racchia che veramente nessuno se la scoperebbe manco con la famosa busta di carta in testa? Chissà..
E la canzone che hai scelto, beh.. è una delle mie preferite, fosse già solo per questo: AdoroH!
marco.roncaccia ha scritto:Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree?
I travel the world
And the seven seas,
Everybody's looking for something.
Some of them want to use you
Some of them want to get used by you
Some of them want to abuse you
Some of them want to be abused.
L’indispensabile professionalità del signor G. _ Raffaele Marra raffaele.marra ha scritto:“Se non ci fosse lei… Stavo per prendere a schiaffi il mio direttore. Sarebbe stata la fine, per me”.
Il signor G. sorride, come al solito.
Avevo scritto una bella lunga recensione che aveva soddisfatto molto il mio ego. La connessione di M** ha deciso di non funzionare ed è andata perduta. Sbollita la rabbia vado a riassumere quello che ti avevo scritto.
Il racconto mi piace, fila molto, il meraviglioso mondo dell'impossibile, dove un uomo senza tempo ci ricorda da fin troppo vicino il signor Malaussene non può che piacermi, MA la conclusione non mi convince. Non c'è "violenza" ci sono i suoi effetti. Non c'è "efferatezza" c'è la promessa che succederà. Il tema non mi sembra centrato in pieno e la conclusione mi sembra un po' affrettata. TI PREGO sviluppalo nel laboratorio <3
La Bestia_Vito RiccoBen Venuto a bordo!!!
Il tuo racconto mi piace molto, MA lo trovo poco in linea con il tema della violenza. Mi spiego. Sì, ok, c'è una violenza sessuale, c'è una tensione bellissima (mi piace veramente molto!) e non ti nascondo che mi viene molto da simpatizzare col povero Cristo prigioniero di se stesso, delle sue pulsioni e della sua stessa incapacità di controllo.
Mi piace tantissimo il tuo stile, frammentato, ma lineare. Il ritmo è battente, come un ripetuto guizzo di pensieri che stillano come gocce d'acqua uno alla volta, ma persistenti in un climax stupendo. Ma c'è un altro ma: questa non è violenza, questo è tira-e-molla con se stessi, un misurarsi. Una volontà tradita. Un tentativo disperato di resistere a se stessi, per me lui non è una bestia, anzi è molto molto razionale. Poi non je la fa, ok, ma la bestialità, anche in come conduce il suo stupro non la vedo.
vito.ricco ha scritto: Scappo ma so già che verrò braccato. Mentre vado via do un ultimo sguardo alla mia vittima. Non riesce a muoversi. Ha l’orrore negli occhi. Non riesce nemmeno a piangere. Non provo pietà per lei. Ma quando passo davanti ad un auto e il finestrino rifletta l’immagine del mio viso, la provo per me. Tornerò in cella. Tornerò prigioniero a causa dei miei istinti. Sono una bestia.
FERMO restando che il racconto mi stra-piace.
Mica dovrebbero andare così le cose_ Linda De SantiLinda De Santi ha scritto:Luca allora si cambiò, prese la borsa e uscì. Un po’ di movimento gli avrebbe fatto bene. Arrivato al campo, si fermò al bar e ordinò un caffè. Dalla porta aperta gli arrivarono le voci di due ragazze sedute sulle panchine davanti ai campetti. Le riconobbe: erano le fidanzate di due suoi compagni di squadra. Si affacciò sulla soglia per salutarle.
“Ti dico di sì” stava dicendo una. “Fa lavorare la moglie tutto il giorno e lui sta a casa a fare niente.”
“Non lavora?”
“Dice che fa il casalingo.”
“Seh, figurati.”
Proprio in quel momento Nico uscì dallo spogliatoio. “Di chi parlate? Di quel finocchio di Luca?”
Le ragazze annuirono. “Sì, dell’infame.”
“È un mito, invece” rise Nico. “Ha trovato una che si sottomette e ne approfitta. Fossi lui, farei la stessa cosa!”
Le ragazze protestarono, ridendo.
Luca girò sui tacchi e si allontanò.
Mentre tornava verso la macchina, pensò che mai avrebbe immaginato che il suo licenziamento avrebbe portato così tanti cambiamenti nella sua vita. Tanto per cominciare, avrebbe dovuto smetterla di dedicare del tempo ad attività che non fossero legate alla sua più grande passione.
In secondo luogo, avrebbe dovuto rivalutare seriamente le sue amicizie…
Fino a questo pezzo, dove c'è un bullismo diretto, una violenza privata e sottile- subdola strisciante e incredibilmente netta e percepibile- pensavo fossi andata fuori tema. Invece no. Invece per te "violenza" è doversi piegare al cliché, dover essere quello che gli altri si aspettano da noi per non sottostare inermi al loro giudizio. cazzarola! brava, bravissima. Non so dirti se sei pienamente in tema, così come lo ha pensato la Guest, ma mi piace molto che il tuo tema sia la violenza di genere, ribaltata, vista dal punto di vista di chi vorrebbe semplicemente fare la propria vita senza rompimenti di balle. Mi strapiace.
Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle_Marco FumettoCiao! Ben venuto!!
Fa sempre piacere leggere di qualche new entry! :D
Come è mio uso approfondirò un po' di più il tuo racconto, che mi sembra meritevole, ma con alcune parti migliorabili (come spesso lo sono tutti i nostri racconti!)
Sembrerò sarcastica ed ironica. A volte un bel po' acida (smonto tutti i racconti che mi hanno colpito e mi sono piaciuti, ma che secondo me meritano una sorta di "riscrittura"), non avertene a male, so essere anche dolce (raramente).
Ace ha scritto:Gli intrusi si erano insediati sul crinale della valle, nella vecchia casa di Masia. Erano i nuovi vicini e la mia proprietà confinava con la loro.
E fino a qui. A parte la scelta di un nome molto particolare e che di fatto è totalmente slegato con la narrazione, va tutto bene.
Ace ha scritto:Mi ci ero imbattuto un paio di volte, una coppia di bastardi tutti tatuati e sempre vestiti di nero, entrambi con i capelli fino al culo: lei una vacca sempre in top scollati a mostrare le tettone al vento, lui un bifolco con la barba che puzzava di birra e merda, un guitto con i tatuaggi perfino sulla faccia da cazzo.
"guitto" è un termine troppo aulico rispetto al taglio culturale che hai dato al tuo narratore.. a 'sto punto fagli dire "ehi marrano, sei un fellone" e ottieni una macchietta alla Groucho Marx. Secondo appunto, il cliché. Tatuato metallaro = pazzo sanguinario.. OhGgesù..
Ace ha scritto:Fu odio a prima vista perché dalle finestre di casa loro usciva sempre musica rock a tutto volume, una sorta di Heavy Metal cagato dal culo di Satana in persona.
Il caro timorato di Dio e tradizionalista che rivendica la vernacolarità del suo luogo natio conosce l'Heavy Metal abbastanza bene da crederlo "cagato dal culo di Satana"?
Il gergo gratuitamente triviale non è necessariamente violento. in questo passaggio anzi disturba un poco, distrae.
Ace ha scritto:Quei porci erano arrivati su una Renegade lurida e nera che faceva un rombo d’inferno, prendendo possesso del casolare del vecchio Masia.
Quindi questo non sa distinguere il suo piede dal suo buco del culo, è un villico, villano, MA ha in testa la differenza tra una LandRover e una Renegade. Interessante.
Ace ha scritto:In breve il fienile di Masia era stato dipinto con murales che raffiguravano demoni e teschi e scene apocalittiche di giovani nude possedute da bestie caprine e un sacco di altre porcherie.
E fino a qui ok. è casa sua, in fondo..
Ace ha scritto:E sul fienile il guitto aveva piazzato un grosso cartellone fatto di tavolacce, dove a rozze pennellate aveva scritto: L’UNICO CRISTO NEL QUALE CI RICONOSCIAMO È IL CRISTO DEL PISCIO E DELLA MERDA.
Questa qua è proprio gratuita. Se levi questa frase il resto del racconto regge lo stesso? Sì. Allora è inutile. È solo un tentativo di scandalo, che nemmeno c'entra un granché con la violenza. Avessi scritto "Il Cristo del sangue e del dolore" "il Cristo dell'Epidemia e della lussuria" "Il Cristo della Dominazione e dell'efferatezza" avrei pure potuto capire, ma "Piscio e Merda" sono oggetti "violenti"?
Ace ha scritto:Quei figli di cane forse pensavano di vivere nel deserto.
Il giorno dopo scesi in paese e ne parlai con l’avvocato.
– Per il cartello non vedo problemi. Faremo un esposto, saranno costretti a toglierlo.
– E quella musica da cazzo sparata dalle finestre a tutte le ore?
– Dovremo contattare qualcuno per una perizia, dovranno redarre misurazioni e inviarle agli uffici di competenza. Armati di pazienza.
– Ho una voglia di e spaccargli il culo che non hai idea.
– Al momento sei nel giusto, così facendo passeresti dalla parte del torto. Tu stai buono e lascia che ci pensi io.
Tornai a casa e per qualche giorno le cose tornarono alla normalità. Le imposte del casolare di Masia erano sbarrate e non c’era traccia degli intrusi. Salii sul mio trattore e tornai a occuparmi del falcio della valle circostante.
Una settimana più tardi intorno all’ora di pranzo udii bussare alla porta. Guardai allo spioncino ed eccoti la vacca.
niente da eccepire.
Ace ha scritto: Sapeva che la stavo guardando e sorrideva.
qui un po' "capitan ovvio" se ti suono alla porta e ti sento arrivare è ovvio che so che mi stai guardando. però quello che vedi non è che può essere poi molto.
Ace ha scritto: Aprii la porta.
– Salve – disse.
Indossava una maglietta traforata e le tette, di certo rifatte, erano davvero grosse e in bella mostra.
Pare che ti dispiace xD
Ace ha scritto:– Cosa le serve?
– Dobbiamo parlare.
Mi spinse ed entrò. Socchiuse la porta alle sue spalle, mi tirò a se e mi infilò la lingua in bocca. Poi la sua mano sbottonò i pantaloni e inizò a sfregarmi il membro eccitato.
Ah quindi ti starà pure su, ma se te lo piglia in fondo ti piace? Ma che uomo sei, o narratore? Regge pochissimo. Il vicino di casa bonazzo, ma molesto, se mi infila la lingua in bocca gli mollo 'na cinquina ben tornita, altroché! Sarà che sono donna, ma non mi riesco proprio ad immaginare la probabilità di questa eventualità.
Ben pensato il "colpo di scena" dopo, che però non è che ci apra chissà quale novità.
Ace ha scritto:– Boscaiolo, da quanto non vedevi una donna? – sussurrò inginocchiandosi.
Fu allora che lui entrò. Intendo il barbuto merdoso. Aveva una mazza da baseball che mi abbatté a tutta forza sulla testa.
Fu il buio…
Non conosco un coglione così coglione che si faccia fare un pompino sulla porta della propria casa senza trascinare lei dentro chiudendo l'uscio. E fidati, di coglioni ne conosco una valanga.
Ace ha scritto:Mi risvegliai nel fienile di Masia. Ero in piedi, legato alla grossa trave centrale che sosteneva la struttura. E gli intrusi erano lì che mi guardavano. Lui a petto nudo, stringeva un coltellaccio. Lei era seduta su un ceppo, la troia.
"il cattivo non ti ammazza all'istante, prima ti fa un discorsetto.." Sembra una scena da canzone dei Gemboy..
Ace ha scritto:– Ciao boscaiolo – mormorò sexy.
Oh mo' si. CLICHÈ!
Ace ha scritto: Poi lui mi fu addosso e prese a menarmi fendenti sulle braccia e il volto. Urlai. Il sangue mi cadeva in fiotti caldi sul viso e mi colava sui pantaloni, filtrando sui boxer.
– Perché? – ansimai.
NESSUNO se lo accoltelli ti chiede "perchè" come prima cosa. Al limite ti da' del gran figlio di una cagna e SI chiede come scappare. La fase del gioco del perchè subentra QUANDO sai che sei spacciato.
Ace ha scritto:– Perché, perché… ma non c’è un perché, noi siamo DEI FIGLI DI UNA GRAN PUTTANA! Ecco perché!
La troia latrò un non so che, e mi fu addosso. Stringeva un cacciavite in mano e me lo conficcò in un occhio. Strillai come un animale, il dolore era indicibile.
Cacciavite in un occhio = superiore ai 10 cm = raramente non si perde conoscenza entrando in coma diretto.
Ace ha scritto:Il merdoso mi lasciò andare un calcio tra le gambe e il fiato mi venne a mancare. Dallo choc la mascella mi si slogò e le labbra si lacerarono.
Molto splatter, ma anatomicamente poco probabile. Non dico impossibile, ma poco probabile. l'adrenalina fa tenere il controllo muscolare e indurisce il facciale. E se mi hai infilato un cacciavite in un occhio e sto ancora in piedi dopo che mi hai anche accoltellato, beh un po' di adrenalina l'avrò pure. magari non da vendere, ma si un po' ce la ho.
Ace ha scritto:Fu allora che udii le sirene. Gli intrusi si guardarono tra loro, e senza dire una parola afferrarono le asce appese alla parete, al di sopra del bancone da lavoro.
Evviva evviva arrivano i nostri. BA.NA.LE. Manca solo un attacco alieno..
Ace ha scritto:Mi lasciarono lì come una bestia al mattatoio, a sanguinare. Poi delle voci, e a seguire delle urla.
Strattonai con tutte le mie forze le corde, divincolandomi e tirando e roteando i polsi, finché non riuscii a liberarmi.
Signori, direttamente dal pianeta Kripton ecco superman. Sono steso. seminudo. accoltellato. con un cacciavite in un occhio. legato. mi hanno spaccato i gioielli di famiglia con un calcio, ho la mandibola (Cristo! LA MANDIBOLA, non la mascella) slogata eppure con ZERO STRESS mi slego, mentre sanguino. E non solo:
Ace ha scritto:Sentii uno sparo e in preda al panico corsi davani al bancone da lavoro in cerca di qualcosa per difendermi: c’era un’altra ascia. L’abbrancai e uscii.
Sono così figo che NON MI FORMICOLANO LE GAMBE, balzo giù come una lepre e mentre non so dove sto, non so cosa fare, sono mezzo nudo, mezzo accoltellato, orbo da un occhio e sanguinante VEDO una maneggevolissima ascia e la afferro. MA. COME. PENSI. DI. FARCELA??
Ace ha scritto:La prima cosa che vidi fu il merdoso freddato da un proiettile in fronte.
Prima cosa veramente plausibile del tuo racconto.
Ace ha scritto:Accanto a lui un poliziotto con la testa sfondata e aperta in due da un colpo d’ascia. La troia stava finendo di macellare un secondo poliziotto e grondava sangue.
Le donne stanno sempre avanti XD
Ace ha scritto:Le fui addosso conficcandole l’ascia sulla schiena.
Con un occhio solo bene che ti va se la vedi. Sei sempre una maschera di sangue perché il tuo occhio pendulo o ferito sicuramente sanguina.
Ace ha scritto:Urlò e si voltò in una maschera di sangue.
Le accoltelli la schiena e sanguina dal viso. Curioso. Teoria dei vasi comunicanti? Già vomita sangue, lei,
ma tu martoriato ancora ti batti come un toro. Bravone!Ace ha scritto:Non le diedi tempo di reagire e le tirai un calcio in faccia, facendola atterrare.
NO NO NO!!! TE SEI QUASI MORTO! COME CAZZO ARRIVI ALLA SUA FACCIA?SEI BRUCE LEE????
Ace ha scritto:Poi di nuovo afferrai l’ascia e presi a colpirla, mozzandole una gamba.
Guarda mamma! senza mani!
Ormai a questo punto è evidente che il sangue - mi piace che ti piaccia, mio buon vampiro, ma non funziona così!- ti ha dato alla testa, il tuo personaggio non je la po' fa'!!
Ace ha scritto:Solo allora mi avvidi del coltello del merdoso, era in terra, poco distante. Lo presi e accoltellai ripetutamente la troia, la sgozzai e le tirai fuori le budella annodandogliele intorno al collo.
..
Ma hai idea del fatto che non è che un intestino si srotoli con la facilità di un nastro da regalo a Natale, sì?
Ace ha scritto:Poi ripresi ad accoltellarla su quella faccia da troia, ancora e ancora… brutta puttana, brutta bastarda…
Quanta rabbia per un pompino mal fatto!! :P