L’altalena

Lunedì 16 ottobre dalle 21.00 all'una.
Tema: LA PORTA.
Partecipanti in gara: 18
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Flavia Imperi
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L’altalena

Messaggio#1 » lunedì 16 ottobre 2017, 23:13

Se chiudo gli occhi mi sembra di volare. Sento l’aria fresca carezzarmi le guance, vedo le punte dei capelli e dei piedi, un’infinità più lenti di me, mentre volo indietro, e poi davanti ancora, sempre oltre. Non mi basta mai. Vorrei che l’altalena arrivasse in cielo, vorrei toccare l’azzurro con le dita.
Robby, il mio amichetto di giochi, sull'altalena accanto a me, d’un tratto guarda alle mie spalle.
– Lisa – dice una voce familiare. – Scendi. Devi venire con me.
Mi volto verso mia sorella maggiore. Ha un aspetto strano, un’aria stanca, stropicciata.
– No, ancora un po’ di altalena – le dico. – Per favore!
Ha uno sguardo che non le ho mai visto, troppo serio e oscuro. Insiste, dice che è importante. Io faccio ancora qualche giro, poi mi arrendo e salto giù. Saluto Robby e la seguo dentro casa.

Quando mia sorella apre la porta, entriamo nella stanza di mamma e papà. Un’aria umida e calda, quasi densa riempie la stanza. C’è mia madre seduta su un lato del letto matrimoniale. L’altro lato è vuoto. Ci sono diversi amici lì nella stanza, vestiti in modo sportivo, un grosso puzzle di persone dagli occhi rossi e le facce tristi, ma manca un pezzo.
– Dov’è papà? – chiedo.
Sento gli occhi di tutti puntati su di me, qualcuno mi mette una mano sulla spalla, mia sorella crolla e scoppia a piangere. Mamma non è lei. Sembra una bambola con cui nessuno sta giocando. Vuota. Quando mi vede, i suoi occhi si accendono e si riempiono di lacrime. Mi abbraccia e poi, con la voce rotta mi dice che papà è morto.
Deltaplani, vento troppo forte.
Incidente.
Precipitato.

Sento tante parole, ma non riesco a collegarle. Fatico a distinguere le voci delle persone, che si fanno ovattate e distanti. Tutto è rallentato intorno a me.

L’estate è passata da un pezzo e ormai sono vicine le vacanze di Natale. Ho provato tante volte a salire di nuovo sull’altalena, ma non mi sembra più di volare. Appena prende velocità inizia a girarmi la testa e mi sembra di cadere, cadere all’infinito verso un cielo vuoto.
Ora passo tutto il tempo a disegnare in cameretta. Anche Roby non lo vedo quasi più.
Stasera la mamma sta piangendo tanto e anche mia sorella non trattiene le lacrime. Io invece non lo faccio mai davanti a loro. Aspetto che arrivi la sera, quando sono sicura che stanno dormendo, e solo allora grido nel cuscino e piango finché non mi addormento.

Dal giorno dell’incidente la casa è uguale a prima, tranne una porta. La porta scorrevole in cima alle scale che portano al garage. È lì che ogni sera mi sedevo e aspettavo i suoi passi. Passi pesanti, passi che avrei riconosciuto fra mille. Passi che non tornano più.
Ma questa sera c’è qualcosa di diverso nell’aria. Mi alzo dal letto e vado in salotto. La porta scorrevole si apre e sento dei passi risalire da molto in basso, eppure non vedo nessuno.
Seguo il rumore di passi fino alla sala da pranzo, dove la luce del tramonto entra dalla grande finestra e illumina i contorni di due persone, come nei miei disegni. La luce qui ha un colore diverso, appena diverso, di poco. Riconosco mia madre, in piedi, che tiene per mano una sedia a rotelle.
Sulla sedia c’è mio padre.
Sembra un gigante caduto da una favola, e cadendo si è fatto parecchio male. Ha cerotti sugli occhi, non parla e non si muove. Un filo di bava pende al lato della bocca storta. Mia madre mi rivolge uno sguardo carico di dolore e sussurra: – Sai Lisa, a volte penso che sarebbe stato meglio se fosse morto nell’incidente. Almeno adesso non soffrirebbe così tanto.
Gli carezza i capelli con dolcezza e aggiunge: – Avremmo dovuto lasciarlo andare.
In quel momento mio padre apre una mano e lascia cadere una piuma bianca per terra, poi entrambi svaniscono nella luce accecante.
Riapro gli occhi e sono di nuovo nel letto. Mi sento più leggera, come se una grossa pietra fosse sparita dal mio petto. Salto giù dal letto e vado nella sala da pranzo. Mamma e papà sono spariti, ma per terra c’è una piuma bianca.

La mattina dopo è il primo giorno di festa. Mia sorella arriva in salotto ancora in pigiama e mi trova già in piedi e vestita, che l'aspetto sulla soglia della porta.
– Lisa… che fai lì? – mi chiede stupita.
Io stringo la piuma in tasca e le sorrido.
– Mi accompagneresti al parco? – le chiedo.
– Come? – chiede lei, sopresa. – Ma... sei sicura?
Io faccio cenno di sì con la testa.
– Andiamo all'altalena, ti va? Oggi voglio volare.


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antico
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Re: L’altalena

Messaggio#2 » lunedì 16 ottobre 2017, 23:18

Ciao Flavia e bentornata! Che bello rivederti qua! :)
Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Schiavo Campo Edition!

Ps: ti ricordo che hai tempo fino all'una per modificare il racconto a tuo piacimento (senza superare il limite di caratteri, però). Nel caso, invece, che tu lo modifichi dall'una e un minuto fino all'una e trentatre, incorrerai in malus.

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DandElion
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Re: L’altalena

Messaggio#3 » lunedì 16 ottobre 2017, 23:35

Eccola <3
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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SalvatoreStefanelli
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Re: L’altalena

Messaggio#4 » martedì 17 ottobre 2017, 13:51

Ciao Flavia. Ho letto il tuo racconto con interesse e curiosità. C'è poesia nell'aria, quella del dolore e dell'innocenza, e questa cosa mi è piaciuta tanto. La prima parte della storia fila facile, a parte "vedo le punte dei capelli e dei piedi, un'infinità più lenti di me", frase che rende l'idea ma che trovo pesante. Avrei tolto anche quel "a me" di "sull'altalena accanto a me" perché lo trovo inutile. Un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è "la luce del tramonto", forse perché, leggendo che si alza dal letto, avrei immaginato più un lampione o la luna, per meglio calzante anche con la scena che segue. Comunque, tutta la parte delle visione e della piuma, per quanto bella da "vedere" mi sembra conciliare poco con il resto della storia. Leggendola ne ricavo che la madre è morta, pur se poco prima non lo era... Conclusione, mi son detto che doveva essere solo un sogno e, in quanto tale, il suo significato è sempre in buona parte oscuro. Direi che se dovessi dare un voto non sarebbe più di un 3 stelle e mezzo su cinque, proprio in virtù di tutta la scena della piuma.

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Flavia Imperi
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Re: L’altalena

Messaggio#5 » martedì 17 ottobre 2017, 14:39

Grazie del commento Salvatore, in realtà è il padre che muore, e la scena dei raggi di luce è voluta, perché la protagonista è in qualche modo, durante il sonno, è giunta in un'altra dimensione dove le cose sono andate diversamente. La piuma voleva essere un simbolo che aiuta la protagonista a superare la paura legata alla morte del padre. Se non ti è stato chiaro vuol dire che non l'ho espresso con la chiarezza necessaria. Buon contest!
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Ace
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Re: L’altalena

Messaggio#6 » martedì 17 ottobre 2017, 14:46

Mi è piaciuto, è leggero e gentile e trasuda candore, com'è stato detto in precedenza. Si riscoprono sensazioni di libertà e di paura infantile e lo sconcerto per l'incidente accaduto al padre. L'immagine sull'altalena è ben disegnata e mi pareva di starci sopra, insieme al personaggio. Nell’economia complessiva di quanto può dare un racconto di Minuti Contati mi pare suggestivo e ben realizzato. Buona prova.

alexandra.fischer
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Re: L’altalena

Messaggio#7 » martedì 17 ottobre 2017, 20:32

L’ALTALENA di Flavia Imperi La porta c’è, scorrevole, che dà sul garage e un tempo veniva aperta dal padre di Lisa. L’uomo è stato vittima di un incidente con i deltaplani ed è rimasto invalido per poi morire dopo qualche tempo e la moglie ne ha seguita la sorte. I due salutano Lisa apparendo in forma spettrale e lasciandole una piuma bianca come prova di un felice viaggio nell’aldilà (e l’altalena è una metafora della voglia di vivere di Lisa come pure la sua amicizia con Robby). Storia intrigante con elementi soprannaturali.

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Flavia Imperi
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Re: L’altalena

Messaggio#8 » mercoledì 18 ottobre 2017, 8:42

Ciao Alexandra, la madre non muore. Nella mia idea la bambina di notte si ritrova in una realtà parallela dove le cose sono andate in modo diverso.
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LauSil
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Re: L’altalena

Messaggio#9 » giovedì 19 ottobre 2017, 20:47

Ciao Flavia,
comincio col dire che il tuo stile è davvero piacevole: è lineare, delicato, toccante, con un lessico curato e adatto alla narrazione. Il tema del contest, la porta, è presente ma forse un po’ stiracchiato, infatti ho dovuto rileggere il racconto per coglierlo, nascosto nella parte della visione. Nell’ottica di un commento costruttivo, aggiungo che dapprima ho faticato a interpretare la parte onirica: adesso, alla luce delle tue risposte agli altri autori, mi è chiaro di cosa si tratti, ma probabilmente sarebbe servito qualche dettaglio in più per suggerire l’idea di una realtà parallela, di una possibilità scampata, uno svolgersi degli eventi diverso che non si è mai avverato, che una volta vissuto dalla protagonista la “guarisce” dal suo dolore e l’aiuta a superare il lutto. L’idea di fondo è molto dolce, delicata e profonda, e credo che rifinire il passaggio centrale, adesso a mio avviso ancora un po’ poco chiaro, lo renderebbe un racconto ancor più piacevole.

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Flavia Imperi
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Re: L’altalena

Messaggio#10 » giovedì 19 ottobre 2017, 23:16

Grazie del commento Laura, molto utile!
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SalvatoreStefanelli
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Re: L’altalena

Messaggio#11 » venerdì 20 ottobre 2017, 22:51

Flavia Imperi ha scritto:Grazie del commento Salvatore, in realtà è il padre che muore, e la scena dei raggi di luce è voluta, perché la protagonista è in qualche modo, durante il sonno, è giunta in un'altra dimensione dove le cose sono andate diversamente. La piuma voleva essere un simbolo che aiuta la protagonista a superare la paura legata alla morte del padre. Se non ti è stato chiaro vuol dire che non l'ho espresso con la chiarezza necessaria. Buon contest!

Ciao Flavia. Che fosse il padre a morire mi è stato subito chiaro e tutta la storia mi prende bene sino al risveglio dopo il viaggio onirico, "in un'altra dimensione" come dici tu. Quello che mi ha lasciato perplesso è stato quando scrivi "Mamma e papà sono spariti", è lì che ho pensato che anche la madre fosse morta, non c'è nessun accenno che non lo sia, dopo si vede solo la sorella. In seguito a quanto mi hai detto ho voluto rileggere la storia e ora mi piace molto di più. Ma, secondo me, avresti dovuto mettere la madre al posto della sorella nell'ultima parte, non avresti creato dubbi, almeno a me (scusa l'egoismo).

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Flavia Imperi
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Re: L’altalena

Messaggio#12 » sabato 21 ottobre 2017, 11:01

SalvatoreStefanelli ha scritto:Quello che mi ha lasciato perplesso è stato quando scrivi "Mamma e papà sono spariti", è lì che ho pensato che anche la madre fosse morta, non c'è nessun accenno che non lo sia, dopo si vede solo la sorella. In seguito a quanto mi hai detto ho voluto rileggere la storia e ora mi piace molto di più. Ma, secondo me, avresti dovuto mettere la madre al posto della sorella nell'ultima parte, non avresti creato dubbi, almeno a me (scusa l'egoismo).


E pensare che all'inizio c'era la madre nell'ultima scena, vedi che succede a fare le modifiche all'ultimo? Grazie mille del commento, ora mi è chiaro cosa c'è che crea l'equivoco!
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viviana.tenga
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Re: L’altalena

Messaggio#13 » lunedì 23 ottobre 2017, 19:55

Ciao Flavia,

Racconto emotivamente intenso, che racconta fatti drammatici ma in un modo pieno di delicatezza e innocenza. Molto bella l’immagine della piuma bianca come simbolo della serenità ritrovata. Personalmente, non ho avuto difficoltà a capire il racconto e il suo lato onirico, così come mi è subito apparso evidente che la frase “mamma e papà sono spariti” si riferisse allo svanire del sogno.

Quello su cui ho trovato un po’ di incertezze è lo stile: ho trovato alcune espressioni (es: “Robby, il mio amichetto di giochi”, “La luce qui ha un colore diverso, appena diverso, di poco”) un po’ goffe rispetto al resto della narrazione, in cui lo stile è fin quasi poetico. È vero si intonano bene con il fatto che la voce narrante appartenga a una bambina, ma se volevi fare una scelta di questo tipo (linguaggio più infantile) dovevi secondo me farlo in modo netto per tutto il racconto.

La porta è messa lì in maniera un po' tirata, ma c'è.

Daniel Travis
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Re: L’altalena

Messaggio#14 » martedì 24 ottobre 2017, 11:42

Ciao Flavia. Una favola vera pienamente in tema, in una declinazione forse abusata altrove, ma qui utilizzata con competenza e passione. Stilisticamente non ho molto da dire: avrei criticato l'ultima frase della protagonista perché troppo adulta, ma nell'economia del racconto questo è un punto di forza, non una debolezza.
Di solito non apprezzo racconti del genere: questo, senza strafare, mi ha colpito.
Complimenti.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Fernando Nappo
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Re: L’altalena

Messaggio#15 » martedì 24 ottobre 2017, 22:08

Ciao Flavia,
ho avuto anch'io qualche difficoltà con la scena onirica, quella in cui la protagonista vede la madre e il padre sulla carrozzina; a una prima lettura ho pensato di essermi perso un passaggio, di non aver capito che anche la madre fosse morta. Salvo poi scoprire che così non è. L'idea del racconto è molto buona, il linguaggio adatto alla protagonista, e bella l'idea della piuma che passa da una dimensione all'altra, quasi a ricordare che un passaggio (la morte), non necessariamente ti allontanerà per sempre da chi ami (o almeno io l'ho interpretato così).

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Re: L’altalena

Messaggio#16 » mercoledì 25 ottobre 2017, 22:23

Un racconto che si lascia leggere tutto d'un fiato, con emozione e partecipazione. Mi è piaciuto molto soprattutto l'inizio, con la notizia data alla ragazza e il mondo che, in qualche modo, cambia definitivamente. Sei stata molto brava a delineare, con pochi tratti, l'atmosfera carica di sofferenza e la reazione emotiva alla notizia risulta credibile. Anche il resto è ben scritto e, come dicevo, suscita interesse continuo. La storia, infatti, forse non originalissima, incuriosisce di continuo e il finale, per quanto un po' prevedibile, risulta assolutamente appropriato. L'unico dubbio che ho è sulla rispondenza al tema del contest: la porta qui è presente, sì, ma non sembra così determinante come avrebbe dovuto.

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Flavia Imperi
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Re: L’altalena

Messaggio#17 » giovedì 26 ottobre 2017, 8:29

Rispondo qui a tutti riguardo alla porta nella storia.
La storia l'ho immaginata a partire da lì. Forse non l'ho espresso nel modo migliore, tuttavia quella stessa porta da cui il padre della protagonista tornava ogni sera, la traghetta per una notte in una dimensione parallela, dove lui è ancora vivo ma è come un vegetale e c'è tanta sofferenza, esperienza che la aiuta a superare un momento così difficile e tornare a una leggerezza altrimenti impossibile.
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Re: L’altalena

Messaggio#18 » giovedì 26 ottobre 2017, 9:26

Come sempre una storia colma di sentimento da Flavia. Trovo la prima parte molto bella, così come la conclusione. Mi lascia perplesso al parte centrale, perché crea confusione sul reale sviluppo della vicenda. Si rimane quindi alla fine con le idee poco chiare. Dovresti rivedere un pochino quella parte per rendere chiaro cosa è vero è cosa è sogno, quali parti della realtà sono confermate. In particolare la frase dove lei scende e non trova più mamma e papà ma la piuma genera qualche equivoco di troppo. Credo che potrebbe bastare qualche parolina qui e là, qualche aggiustamento per determinare con chiarezza il limite tra sogno liberatore e realtà. Buona in ogni caso l'idea e la storia.

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DandElion
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Re: L’altalena

Messaggio#19 » giovedì 26 ottobre 2017, 22:08

..È il primo racconto che ho letto, di questa serie e mi sono sentita subito invasa dalla tristezza.

"Dal giorno dell’incidente la casa è uguale a prima, tranne una porta. La porta scorrevole in cima alle scale che portano al garage. È lì che ogni sera mi sedevo e aspettavo i suoi passi. Passi pesanti, passi che avrei riconosciuto fra mille. Passi che non tornano più."

In questa frase è racchiuso tutto il dolore del mondo, la perdita e l'impotenza di chi ama invano qualcuno che quella porta l'ha superata e non può tornare indietro.
Mi hai spezzato il cuore e mi sono rivista più grande che una bambina, più piccola della donna che sono a piangere..

Tremendo e reale, non so cos'altro dire. Mi hai emozionato e scosso, forse perché al capezzale di quel letto a cambiare una flebo e a posizionare un respiratore ci sono stata ed egoisticamente avrei voluto starci ancora un po'. Scusa, tutto questo forse c'entra poco col tuo racconto, ma mi hai colpito in pieno e non so davvero cos'altro dire adesso.
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Re: L’altalena

Messaggio#20 » sabato 28 ottobre 2017, 14:40

Sai che c'è? Il messaggio che vuoi trasmettere è molto bello e importante: inutile abbruttirsi con il ricordo della morte, è importante saper continuare a vivere proprio per rendere omaggio e preservare vivi nei ricordi i nostri cari. Però il testo, a mio avviso, va ancora revisionato. Il tutto appare quasi forzato e la scena chiave, quella della "visione" e della piuma, non è "sicronizzata" al resto, motivo per cui, credo, alcuni sono stati portati a interpretarla in modo errato. Devi dare una lisciata al tutto, insomma. Il tema, la porta che ognuno di noi deve oltrapassare per comprendere come rapportarsi al dolore e alla perdita, è di sicuro ben trattato, ma una revisione tesa a all'ottimizzazione del racconto non potrebbe che giovare alla resa generale. Pollice che tende verso l'alto, ma un po' timidamente, per il momento.

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