Un tesoro - di Viviana Tenga

Lunedì 16 ottobre dalle 21.00 all'una.
Tema: LA PORTA.
Partecipanti in gara: 18
viviana.tenga
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Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2017, 0:04

Ricordo ancora bene l’entusiasmo di quando trovai la porta nascosta sotto il fitto strato di rampicanti.
In realtà, la stessa casa abbandonata era una scoperta recente; o meglio, ci eravamo passati davanti tante volte, ma solo quel giorno avevamo deciso di dedicarle la nostra attenzione. Giorgio aveva detto che c’era un grande tesoro nascosto all'interno e noi gli avevamo creduto come qualsiasi bambino di sette anni crede a un amico che dice qualcosa con grande serietà.
Con il senno di poi, individuare la porta doveva essere stata questione di pochi secondi, ma ero comunque eccitata per il fatto di essere stata io, Sara la Quattrocchi, a trovarla.
La porta era chiusa a chiave e questo ci scoraggiò un po’. Subito, però, Luca annunciò che lui una volta aveva scassinato una cassaforte giocattolo con una forcina di sua sorella. Di certo, una porta non poteva essere molto più difficile. La forcina la fornì Elisa, sfilandosela dai capelli con un gesto solenne. Luca si mise al lavoro, mentre io, Elisa, Giorgio e Michele lo osservavamo con trepidazione.
“Oh, comunque poi la parte più grande del tesoro spetta a me che sto facendo tutto il lavoro” disse a un certo punto Luca.
“Eh no!” ribatté Elisa, indispettita. “Se ce la fai, è solo grazie alla mia forcina! La parte più grande del tesoro spetta a me!”
Forse Luca inizialmente aveva voluto fare una battuta, ma a sentire il tono di Elisa divenne aggressivo anche lui.
“Ah sì? Allora prova a scassinarla tu, la porta!”
“Ehi, aspettate!” esclamai. “La porta l’ho trovata io. Se troviamo il tesoro, è merito mio!”
“Tuo?” disse Giorgio. “Ma se ve l’ho detto io che c’è un tesoro qui dentro!”
In un attimo, stavamo litigando, ognuno reclamando a gran voce la parte più grande del tesoro. Solo Michele stava zitto. In effetti, non ci accorgemmo nemmeno di quando sparì.
Poco mancò che quella fosse la fine della nostra amicizia. Cominciammo a scambiarci insulti pesanti, a dirci le parole più cattive che conoscevamo e anche qualcuna che avevamo sentito da fratelli o cugini più grandi ma non sapevamo bene cosa significasse.
“Ragazzi, smettetela!”
Ci girammo. Michele era comparso alle nostre spalle, con un'espressione seria e le mani a coppa che reggevano cinque caramelle ai frutti di bosco.
“Ho trovato una finestra aperta sull’altro lato della casa” disse. “C’erano queste sul tavolo. Lo so che sembrano delle caramelle normalissime, ma c’era una pergamena che sembrava molto antica. Diceva che sono caramelle magiche, le caramelle dell’eterna amicizia. Se delle persone le mangiano rimarranno migliori amici per tutta la vita. Deve essere questo il tesoro.”
Gli credemmo come avevamo creduto a Giorgio. Entusiasti per aver trovato il tesoro, ci dimenticammo delle nostre liti e della porta. Non volemmo nemmeno vedere la finestra da cui Michele si era introdotto nella casa, ma corremmo subito a cercare altri giochi in giro per il paese.

C’era stato qualcosa di solenne, nel momento in cui avevamo mangiato le caramelle. Ci avevamo creduto davvero alla magia; anche quando diventammo troppo grandi per continuare a crederci, non potemmo fare a meno di sentire sempre un legame indissolubile che ci univa tutti e cinque.
Ben inteso, non fu tutto rose e fiori. La prima difficoltà fu rimanere in contatto quando, un anno dopo, Michele e la sua famiglia si trasferirono in un’altra città, in un’epoca in cui i cellulari non esistevano e nessuno di noi aveva un computer a casa.
Non fu facile quando Luca lottò contro la tossicodipendenza. Non lo fu la sera in cui presentai il mio nuovo ragazzo a Elisa e mi accorsi che lui era incantato da lei e lei da lui. Non lo fu in tante altre occasioni, ma in qualche modo riuscimmo a mantenere sempre salda la nostra amicizia.

Con il passare degli anni, il ricordo di quel giorno lontano è sbiadito, fino a farmi dubitare che sia davvero avvenuto. Nessuno di noi ha più parlato della casa abbandonata o delle caramelle magiche. Mi sono accorta di provare un leggero imbarazzo all’idea di tirare fuori l’argomento, o forse è solo paura di scoprire che le cose non sono andate come le ricordo.

Io e gli altri viviamo ormai in città diverse, ognuno con la famiglia che si è costruito, ma ogni tanto ci incontriamo. In questi giorni, per esempio, Michele è ospite da me, con sua moglie e le sue due figlie. Le bambine hanno passato tutta la giornata a giocare con il mio e adesso che è sera Michele sta raccontando a tutti e tre una storia. La storia di cinque amici che giocano, e trovano una casa abbandonata che nasconde un tesoro…

“Ma allora te lo ricordi anche tu?” domando, emozionata, dopo che i bambini sono andati a dormire.
Michele mi sorride.
“Certo che ricordo. Proprio quella mattina, mio nonno mi aveva dato dei soldi per comprarmi delle figurine. Pensi che sia stato facile, rinunciarci per prendere delle caramelle dal tabaccaio all’angolo?”



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antico
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2017, 0:07

Ciao Viviana! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Schiavo Campo Edition anche a te!

Ps: ti ricordo che hai tempo fino all'una per modificare il racconto a tuo piacimento (senza superare il limite di caratteri, però). Nel caso, invece, che tu lo modifichi dall'una e un minuto fino all'una e trentatre, incorrerai in malus.

viviana.tenga
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » martedì 17 ottobre 2017, 10:10

antico ha scritto:Ciao Viviana! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Schiavo Campo Edition anche a te!

Ps: ti ricordo che hai tempo fino all'una per modificare il racconto a tuo piacimento (senza superare il limite di caratteri, però). Nel caso, invece, che tu lo modifichi dall'una e un minuto fino all'una e trentatre, incorrerai in malus.


Grazie, ma sulla possibilità di correggere leggo solo ora perché ero corsa a dormire XD

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Flavia Imperi
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » mercoledì 18 ottobre 2017, 9:38

Ciao Viviana,
il tuo è tenero racconto sull'amicizia, di quelli che fanno sorridere di nostalgia e scaldano il cuore. Bello non vedere la solita violenza gratuita per una volta!
La casa abbandonata è un tema affascinante ed è bello che alla fine non siano entrati, lasciando quel mistero intatto invece di rimanere delusi di fronte a una casa vuota e polverosa. Un appunto stilistico: la narrazione, a mio gusto, risulta a tratti poco fluida, potresti provare a usare meno avverbi e aggettivi e a riformulare alcune frasi in modo che suonino più naturali per alleggerire la prosa. La porta c'è, e forse non ha tanto un ruolo di per sè, ma in quanto porta chiusa permette al bambino di imbastire la storia delle caramelle magiche, quindi direi che il tema è rispettato.
Buon contest!
Siamo storie di storie

viviana.tenga
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » mercoledì 18 ottobre 2017, 18:00

Ciao Flavia, grazie per il commento, sono contenta che nel complesso la storia ti sia piaciuta.
Sullo stile, ti do ragione: io stessa avrei voluto rifinirlo un po' di più prima di postare, ma ero troppo stanca e terrorizzata dall'idea della sveglia la mattina dopo.

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Adry666
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » venerdì 20 ottobre 2017, 16:30

Ciao Viviana,

tema centrato.

Bello il tema affrontato con una storia di ricordi di bambini.
Qualcosa da limare e tagliare per rendere più agevole la lettura c’è, ad esempio nella frase: “Con il senno di poi, individuare la porta doveva essere stata questione di pochi secondi, ma ero comunque eccitata per il fatto di essere stata io, Sara la Quattrocchi, a trovarla.” Leverei il senno di poi, troppo abusato. Il soprannome Quattrocchi lo scriverei in minuscolo, a meno che non sia un cognome.
Trovo giusto nella narrazione che tu non abbia “violato” la casa, lasciando i ricordi in sospeso tra desiderio e sogno.

Nel complesso buona prova

Ciao
Adriano

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Eugene Fitzherbert
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » venerdì 20 ottobre 2017, 20:13

Ciao, Viviana!
Prima volta, credo, che leggo qualcosa di tuo ed è stata una piacevole e bella sorpresa.
La storia è tenue come i ricordi di quando eravamo piccoli, tutti color confetto, virati oro e argento. Onestamente, la porta è lasciata in disparte, e serve solo a creare il momento in cui Michele 'realizza' la magia delle caramelle e va bene così. Altrettanto interessante è il McGuffin della casa abbandonata: ottimo!
Purtroppo, ravvedo le stesse piccole imperfezioni nella narrazione, ma niente di particolare. Ci ho sentito echi del King de Il Corpo e di It, che in questo periodo ci sta veramente tutto.

Brava, soprattutto per l'interpretazione del tema.

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SalvatoreStefanelli
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#8 » venerdì 20 ottobre 2017, 22:10

Ben trovata, Viviana. Queste sono le storie che mi piacciono e tanto, quelle che rendono tutto magicamente "normale". I piccoli aggiusti che ti hanno fatto notare li potrai mettere a posto in seguito, sono alla fin fine poca cosa. Brava.

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Ace
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#9 » sabato 21 ottobre 2017, 15:25

Le scoperte dell’infanzia, dove tutto è avventura, il fascino della casa abbandonata. Chi di noi non è mai entrato in una casa abbandonata, chi di noi non ha vissuto le sensazioni che può regalare quel genere di esperienza? Poi il patto e la salvaguardia dell’amicizia a tutti i costi. Mi ha fatto ripensare a quando ero bambino. Poi crescendo dagli amici ci si allontana, ma non tutto è perduto e ritrovarsi può diventare una magia, se non si cede troppo all’amarcord. Un racconto piacevole.

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giancarmine trotta
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#10 » lunedì 23 ottobre 2017, 22:21

Ciao Viviana, ben ritrovata.
Ci presenti un racconto con le emozioni del "Libro Cuore" e che mi ha fatto pensare a "L'amica geniale" di Elena Ferrante: la Lila del tuo racconto è Michele, che finge di aver scoperto il tesoro rinunciando ai soldi ricevuti dal nonno.
La storia è bella, stop.
Si potrebbe disquisire sul fatto che Michele abbia avuto un atteggiamento troppo da grande e che magari sia rimasto zitto per anni e anni; ma i bimbi maturi ci sono e quindi per me non è una forzatura.
Quindi, per me, è un buon racconto!
Alla prossima,
G.

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Andrea Partiti
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#11 » giovedì 26 ottobre 2017, 10:03

Mi piace l'umore del tuo racconto (ok, mi piace il "mood" e sono troppo pigro per trovare un buon equivalente), perché riesci a trasmettere molto bene l'ingenuità dei tuoi protagonisti che si lasciano ingannare positivamente e senza alcuna resistenza, mentre metti il lettore in una posizione di maggior maturità e consapevolezza in cui può giudicarne le reazioni in maniera bonaria.
Ho qualche perplessità per il salto temporale e per il volerci confermare in maniera così esplicita quello che già sapevamo delle caramelle. Mentre è bello vedere l'amicizia che è davvero sopravvissuta agli anni, secondo me puoi fermarti al racconto ai figli, senza il dialogo finale che conferma la storia, ma lasciando un'ambiguità sull'origine del tesoro, che ha valore anche per il mistero che lo accompagna, anche adesso che i protagonisti riescono a vederlo per quello che è.
Mi spiace perché con una buona revisione aggressiva il racconto poteva rendere meglio ancora!

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lordmax
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#12 » giovedì 26 ottobre 2017, 18:24

Un bel racconto di magia, avventura e crescita. Bello nella sua formulazione e nella struttura temporale. Misurato e pacato nei toni rendi bene l'atmosfera magica che con il tempo di sfalda. Ricorda alcuni momenti di Stand By Me e dei Goonies. La chiosa finale che svela finalmente l'arcano e lo porta a una dimensione normale eppure non meno magica è molto centrata con lo stile del racconto.
La porta, usata apparentemente in modo marginale introduce il tema del passaggio che è una porta in se stesso quindi dire tema più che centrato.
Mi restano solo alcuni appunti sulla forma narrativa, molti aggettivi, avverbi e frasi in generale troppo complesse per un racconto d'infanzia e di ricordi. Potevano andare bene se si fosse trattato di una biografia o del racconto a terzi fatto dalla protagonista ma fatto come una sorta di reveriè, di rimembranza personale è un po' troppo aulico.

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marco.roncaccia
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#13 » giovedì 26 ottobre 2017, 18:47

Ciao Viviana,
questo racconto mi sembra un po’ al disotto della tua abituale produzione. Nonostante sia scritto bene e sia del tutto adeguato al tema. Il punto debole, a mio avviso, è proprio nella scena delle caramelle. Non riesco a credere a un gruppo di bambini che rinuncia alla sua spedizione esplorativa, in cambio di caramelle, seppur presunte magiche, soprattutto dopo aver appreso che c’è una finestra sul retro aperta E quindi questa casa abbandonata mi è risultata alla lettura come la famosa pistola di Cechov … quando non spara.
Ciononostante l’idea è buona e il finale anche.

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marco.roncaccia
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#14 » giovedì 26 ottobre 2017, 18:47

Ciao Viviana,
questo racconto mi sembra un po’ al disotto della tua abituale produzione. Nonostante sia scritto bene e sia del tutto adeguato al tema. Il punto debole, a mio avviso, è proprio nella scena delle caramelle. Non riesco a credere a un gruppo di bambini che rinuncia alla sua spedizione esplorativa, in cambio di caramelle, seppur presunte magiche, soprattutto dopo aver appreso che c’è una finestra sul retro aperta E quindi questa casa abbandonata mi è risultata alla lettura come la famosa pistola di Cechov … quando non spara.
Ciononostante l’idea è buona e il finale anche.

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antico
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Re: Un tesoro - di Viviana Tenga

Messaggio#15 » mercoledì 1 novembre 2017, 19:58

Un buon racconto, l'ho letto con piacere. Ha ragione nel Flavia nel suggerirti di usare meno avverbi e aggettivi e di provare a rendere ancora più semplici i passaggi. E concordo con Max quando afferma che il disvelamento finale è funzionale al tono generale. Il tema c'è tutto. Non proprio un pollice su, ma quasi. Un racconto che ti rappresenta molto bene.

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