Una nuova regola - Andrea Partiti

Lunedì 16 ottobre dalle 21.00 all'una.
Tema: LA PORTA.
Partecipanti in gara: 18
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Andrea Partiti
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Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2017, 0:05

Nel capannone dove lavoro come Custode ci sono una Porta — esattamente al centro dello spazio — e tre sedie a pochi metri di distanza.
Ogni giorno parcheggio sulla strada, mi identifico con le guardie all’ingresso e mi sistemo su una delle sedie dando il cambio a chi la occupava prima di me. Sospetto che abbiano scelto di proposito le sedie più dure e scomode per non farci rilassare mai.
Siamo sempre in tre a guardare la Porta, per essere sicuri di rispettare la regola #3. Un tempo c’erano solo due Custodi, ci ha detto il nostro capo, ma in due può succedere di battere le palpebre contemporaneamente.
Questo lavoro è strano, ma mi impegna solo quattro ore al giorno: mi resta tanto tempo libero e paga bene. Abbastanza bene da non fare domande che lo mettano in pericolo.
Il nostro capo ci ha ripetuto così tante volte le poche semplici regole da seguire che se le richiamo alla mente le sento nella sua voce:

#1 Non aprire la porta.
#2 Non avvicinarsi alla porta.
#3 In ogni momento qualcuno deve osservare la porta.

La sicurezza armata all’ingresso del capannone già basterebbe per le prime due regole e ovviamente noi custodi ci concentriamo sulla terza.
Ma a chi potrà mai interessare la Porta, da giustificare questi sforzi? L’ho osservata — è il mio compito! — ed è una stupida normalissima porta! Una tavola di legno crepata dal tempo, vernice bianca scrostata, di lato una maniglia in ferro annerito e una grossa toppa rotonda ricavata estraendo un nodo da un’asse. Niente cerniere né un telaio attorno. È la porta che ti aspetteresti in un granaio del secolo scorso abbandonato all’incuria, ma senza il granaio — né altro — attorno.
A volte mi sento la vittima di una colossale burla, mentre passo ore a fissarla.

Toc.
In tre sobbalziamo. Raramente parliamo tra noi durante il turno, ma facciamo un’eccezione: ci confermiamo a vicenda di non aver immaginato il suono.
Toc toc. Dopo le prime settimane di lavoro avevo avuto incubi che iniziavano così.
Il Custode alla mia destra si alza e si avvicina alla Porta, facendo attenzione a non superare la linea gialla in terra, linea guida per la regola #2.
— Sento una voce, — dice. — Un bisbiglio.
Toc toc toc. La maniglia sobbalza. Ora anche io sento la voce.
— C’è qualcuno? — riesco a distinguere. — È da tanto che busso, c’è qualcuno?
Siamo tutti e tre in piedi ora. Il Custode che si era avvicinato risponde senza convinzione: — Chi sta parlando? Chi c’è? —. Io mi muovo a semicerchio per spostarmi dietro alla Porta. Il terzo Custode usa il suo trasmettitore per chiamare le guardie all’ingresso.

***

L’uomo nell’impermeabile rosso si avvicina alla Porta con passi circospetti. Supera la linea gialla, evita le pozze in terra e l’odore della scena non lo turba. Lo segue a poca distanza un gruppo numeroso, armato in parte di fucili e in parte di secchi e spugne. L’uomo in rosso guarda oltre la soglia, scomparendo per un attimo. Si ritrae e richiude la Porta con un sospiro. Fa due passi indietro senza voltarsi.
— È finita, — dice. — Ripulite tutto e chiamate i nuovi assunti.

Tre giovani dall’aria stupita entrano nella stanza odorosa di candeggina. Prendono posto sulle sedie senza bisogno di indicazioni.
— Sapete dal colloquio perché siete qui. Dal prossimo turno inoltre avrete in dotazione tappi per le orecchie in schiuma di poliuretano. Indossateli prima di entrare nel capannone, — dice l’uomo in rosso.
I tre giovani, inchiodati dall’aria grave del capo, restano in ascolto senza esprimere le loro perplessità.
L’uomo in rosso elenca loro per la prima volta le poche semplici regole del lavoro per cui sono stati assunti, da non violare mai per nessuna ragione:

#1 Non aprire la porta.
#2 Non avvicinarsi alla porta.
#3 In ogni momento qualcuno deve osservare la porta.
#4 Non rispondere se senti suoni provenienti dalla porta.

Si allontana subito dopo, per evitare domande.
L’uomo in rosso mormora tra sé, come se qualcuno lo ascoltasse: — Un millennio con la prima regola, un secolo con la seconda, solo dieci anni con la terza. Imparano sempre più in fretta. Maledetti.



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antico
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2017, 0:10

Ed ecco il vincitore dell'ultima Edizione! Ciao Andrea! Tutto ok con i parametri, buona Schiavo Campo Edition!

Ps: ti ricordo che hai tempo fino all'una per modificare il racconto a tuo piacimento (senza superare il limite di caratteri, però). Nel caso, invece, che tu lo modifichi dall'una e un minuto fino all'una e trentatre, incorrerai in malus.

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Flavia Imperi
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#3 » martedì 17 ottobre 2017, 9:35

Ciao Andrea, ho letto con piacere la tua storia.
Un particolare: descrivi la porta come “al centro dello spazio”, e non è chiaro all’inizio se intendi della parete o della stanza. Si capisce bene solo dopo.
Mentre leggevo ho trovato un po’ fastidioso il cambio del punto di vista, perché dicendo “l’uomo in rosso” (un nome “esterno”) non sono entrata nel suo punto di vista al 100%, questo tipo di nome esterno lascia invece presupporre una narrazione onnisciente o comunque da fuori. Sembra un particolare piccolo, ma è molto importante per la giusta fruizione di una bella storia come la tua. Era meglio dargli un nome e far capire sfruttando un dialogo che è l'uomo in rosso.
Per il resto, la dipanazione della trama è magistrale e ho apprezzato il mistero che rimane tale, da buon horror.
Tema rispettato, ottimo titolo.
Siamo storie di storie

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SalvatoreStefanelli
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#4 » martedì 17 ottobre 2017, 12:00

Ciao Andrea. Storia interessante. Non ho incontrato particolari problemi a leggerla. Ero ben cosciente di dove fosse posizionata la porta e di cosa stesse accadendo. Nemmeno il cambio di PdV della seconda parte mi ha creato problemi: secondo la mia logica di lettore horror, era dovuto. Proprio il fatto che mi capita spesso di leggere o scrivere horror mi ha fatto capire fin dalle prime righe dove si stava andando a parare e questo ha un po' smorzato il piacere per una bella storia come questa. Un po' gli # mi anno dato fastidio e avrei aggiunto un accapo quando dici "Io mi muovo a semicerchio...", ma nessun altro appunto. Sei stato bravo e la storia prende.

alexandra.fischer
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#5 » martedì 17 ottobre 2017, 19:46

UNA NUOVA REGOLA di Andrea Partiti la specifica della porta è resa in modo kafkiano (l’atmosfera è quella di “Davanti alla Legge”), ma tu rielabori lo spunto rendendolo ancora più inquietante: in questo caso, il Postulante si trova dietro la Porta e vuole uscire dalla stanza. I custodi lo sentono e per lui c’è la morte per uccisione. I particolari della Porta logora e degli addetti alla pulizia danno un ulteriore sensazione di straniamento. Il finale, con i dettagli temporali, mi fa pensare che la stanza chiusa sia un varco temporale attraversato da individui che i superiori dei Custodi sopprimono tutte le volte. Bellissimo racconto.

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DandElion
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#6 » mercoledì 18 ottobre 2017, 23:58

Mi piace, non mi piace, non lo so. mi riservo una seconda lettura.

Ce l'ho. Mi piace, vedo il capannone, vedo la porta (ma non la vedevo al centro, la vedevo in un muro!), vedo le sedie. Vedo anche l'ansia dell'irrazionale e la curiosità morbosa del voler entrare in relazione con l'ignoto. Io sarei morta in 2 decimi di secondo. Ma come? Mangiata dalla cosa? Svuotata dalla cosa? Che cosa c'è al di la della porta? Trovo il ritmo un po' lento e l'epilogo affrettato, la morte della voce narrante leva un po' il gusto e soprattutto se la porta resta da sola e comunque resta ferma li non basterebbe distruggerla invece che monitorarla? o cementarla? Non capisco perché mantenerla "attiva" è un varco? cosa è?
Troppa incertezza per me :(
Ultima modifica di DandElion il giovedì 26 ottobre 2017, 21:34, modificato 1 volta in totale.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

viviana.tenga
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#7 » giovedì 19 ottobre 2017, 10:09

Ciao Andrea,
Mi è piaciuta molto la declinazione del tema e l’atmosfera surreale del tuo racconto. Non ho avuto difficoltà né nel capire la posizione della porta né con il cambio di punto di vista.

Quello che invece mi ha lasciata un po’ confusa è cosa sia successo di preciso: il custode ha aperto la porta dopo aver sentito il rumore? In quel caso, non capisco bene perché aggiungere una regola, in fondo se c’era la regola 1 avrebbero dovuto seguirla a prescindere. Oppure il solo fatto di rispondere ha creato un varco dimensionale di qualche tipo? E poi, qualcosa ne è uscito e li ha uccisi prima di essere ucciso a sua volta dai soldati (o pseudo tali) dell’uomo in rosso? Oppure sono stati loro a essere chiamati e uccidere i custodi per qualcosa che avevano visto?

Chiariamo, che in un racconto del genere qualcosa rimanga fumoso ci sta (per esempio, chi o cosa sia uscito dalla porta), ma avrei gradito almeno riuscire a capire se l’entità dietro la porta fosse “buona” o “cattiva”

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LauSil
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#8 » giovedì 19 ottobre 2017, 20:46

Ciao Andrea,
il tuo racconto, come pure gli altri tuoi lavori che ho letto qui su MC, è scritto molto bene, asciutto e lineare nello stile come merita il genere che tratti. L’ambiguità di questa porta, che separa “noi” da “loro”, è un classico della fantascienza, e il fatto che rimanga l’incertezza su chi ci sia oltre di essa non mi è affatto dispiaciuto: ritengo infatti che, in simili contesti, qualsiasi idea suggerita al lettore non possa rivaleggiare con la forma che ciascuno dà alle proprie paure.
Concordo però con chi ha notato che non si intuisce nemmeno vagamente cosa sia accaduto fra i due “blocchi”: a mio avviso, poco importa se i prigionieri oltre la porta siano buoni o cattivi, se abbiano ucciso o si siano lasciati uccidere. Quel che stona, è il fatto che non si capisce come l’aggiunta della quarta regola, che dà il nome al racconto, abbia sostanzialmente “risolto la situazione” (almeno fino a nuovo incidente). Come mai il solo rispondere ai suoni – senza oltrepassare la riga - ha comportato morti e feriti? Ecco, nell’ottica di un racconto ancor più godibile, forse questo, pur lasciando altri punti ambigui, l’avrei chiarito.
Per il resto, da appassionata del genere, ho apprezzato la tensione narrativa e l’incisività della chiusura.

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raffaele.marra
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#9 » sabato 21 ottobre 2017, 9:06

Ho qualche difficoltà a chiarire tutti i passaggi del tuo racconto. Mi pare di capire che i tre "osservatori" siano stati uccisi, poiché si parla di pozze (di sangue, intuisco) e poi si introducono i tre nuovi assunti. In tal senso mi piacciono un sacco quei "***" che hai messo per cambiare la scena, e che non dicono, ma dicono un sacco!
Quello che accade dopo è l'introduzione di una nuova regola, cioè che non basta più non aprire, non avvicinarsi e non perdere di vista, ma (vista la fine fatta dai tre precedenti) neanche ascoltare. Ci sono tappi per le orecchie, ma poi c'è pure la regola esplicita. Chi ci sia al di là della porta non è dato sapersi, e questa cosa, secondo i miei gusti, è una caratteristica positiva del racconto. Quello che non capisco è se questi "esseri" vogliano passare dalla porta oppure se vogliano semplicemente uccidere più gente possibile. Se infatti hanno ucciso i tre guardiani, allora dovrebbero essere riusciti a varcare la soglia, ma di tutto ciò non c'è traccia nella prosecuzione del racconto. Quindi propendo per la seconda ipotesi; però ciò rende forse troppo inverosimile il tutto, un po' troppo astratto direi.
Comunque mi è piaciuta l'idea degli osservatori perenni: mi ha riportato alla mente quella che secondo me è una delle migliori scene della recente edizione di Twin Peaks (capannone, guardie armate all'esterno della sala, osservatore pagato per guardare senza sosta la "porta" posta al centro della sala che si rivela essere un varco interdimensionale).
Non so, il racconto è buono, ben scritto, ma qualcosa forse andrebbe chiarita meglio.

Fernando Nappo
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#10 » domenica 22 ottobre 2017, 16:30

Ciao Andrea,
a mio avviso il tuo racconto è molto potente nella prima parte, quella che prepara il lettore agli eventi seguenti l'apertura della porta, però nella seconda perde un po',almeno a mo avviso, di mordente. Se ci sta che non si capisca chiaramente il perché di ciò che è successo (il cosa mi pare chiaro), mi pare un po' strano che il tipo in rosso s'infili nella porta dopo il macello appena compiuto e ci guardi dentro. Ma allora sanno cosa stanno combattendo? Chi c'è oltre il varco? Ecco, questa è la prima cosa che mi sono chiesto. Lo stacco e il cambio del PDV non mi hanno creato problemi, ma trovo che la prima parte sia molto più intrigante e "promettente" della seconda.Parere personale, s'intende. Comunque un buon racconto che si legge volentieri.

Daniel Travis
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#11 » martedì 24 ottobre 2017, 10:56

Ciao Andrea.
Bel racconto, tema centrato, stile e tono potenti. La trama mi dà qualche problema in più, non tanto per la mancata scoperta dell'identità degli "altri" che vogliono entrare (quella ci sta) quanto per lo stesso punto sollevato da Raffaele Marra: vogliono solo ammazzare gente? Vogliono uscire (ma in quel caso ce l'hanno già fatta, no? Anzi, ce l'avrebbero già fatta mille anni fa?
Naturalmente l'ipotesi più probabile è che arrivino a ondate e/o che vengano neutralizzati quando escono, ma se sono un problema così di poco conto, perde un po' intensità tutta la struttura eretta per tenerli dal'altra parte.
Inoltre, l'ultima regola non è eufonica quanto le altre, a mio parere; l'avrei preferita più secca, tipo "Non rispondere a suoni provenienti dalla porta" o "Non reagire ad alcun suono" o, semplicemente, "Mantenere il silenzio". Si tratta di un'inezia, lo so, oltretutto molto legata al mio gusto, ma oggi mi sento pignolo: perdonami.
Al di là di questo, davvero un bel pezzo, complimenti.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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jimjams
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#12 » giovedì 26 ottobre 2017, 8:50

Ciao Andrea,

Un piccolo gioiellino di genio, molto surreale ma d'impatto. Qualche domanda alla fine ronza per la testa, per esempio: perché bisogna osservare la porta? Ma non fa niente, questo non è uno di quei racconti che devono spiegare per forza come funziona la cosa, l'importante è creare questa atmosfera di attesa e di pericolo. La frase finale mi suona un pochino strana, forse varrebbe la pena rielaborare il testo. O forse sono solo io.

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antico
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Re: Una nuova regola - Andrea Partiti

Messaggio#13 » mercoledì 1 novembre 2017, 16:27

Un perfetto pezzo da "AI CONFINI DELLA REALTA'". Beh, non proprio perfetto, a dire il vero, ma le sensazioni che ricrei nel lettore sono quelle. Due problemini: 1) il cambio di POV, cosa su cui di solito non batto, ma che in questo caso infastidisce (o perlomeno, mi ha infastidito). Come soluzione, quella proposta da Flavia è interessante, la valuterei. 2) perché, dopo tanta indeterminatezza, nel finale ti lasci andare alla determinazione del passare del tempo? Francamente, preferirei rimanesse tutto vago. Pollice tendente verso l'alto per me, idea molto buona.

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