[M] SEMPRE PIÙ IN ALTO

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
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beppe.roncari
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[M] SEMPRE PIÙ IN ALTO

Messaggio#1 » lunedì 13 aprile 2015, 23:21

SEMPRE PIÙ IN ALTO
di Beppe Roncari

 

– Sei pronta, Marta?
La voce suona metallica nell’elmetto pressurizzato.
– Certo che sì, Marco. Paura?
L’allenatore sospira nel microfono del centro di controllo. O almeno credo che sospiri, io sento solo rumore statico.
– Macché. È solo un salto… E poi, chi lo sente lo Sponsor se torniamo sulla Terra a mani vuote dopo trentanove giorni di attesa?
Trentanove! Sembra una barzelletta. Un tempo si pensava ci volessero anni per coprire il tragitto. Curiosity ce ne ha messi 345 di giorni. Il VASIMR ce l’ha fatta in trentanove. Certo, allora anche il mercato pubblicitario era più lento e l’esigenza di far colpo meno stringente. Bastava un tweet ben assestato per mandare in visibilio la Rete. Altri tempi.
– Ti ricordi la battuta?
Stavolta sono io a sospirare: – Certo! È la fottuta frase idiota di Louis Armstrong…
– Neil! – Urla Marco nell’interfono. – Neil Armstrong. Io…
– Neil, Louis… è solo un dettaglio. – Mi piace farlo arrabbiare.
Un bip! interrompe il nostro diverbio. Ci siamo! È il segnale che le boe gravitazionali sono allineate e che il satellite Telecom è in contatto sia con il centro di controllo su Marte che con me. Sì, perché io non sono sul Pianeta Rosso – non ve l’ho detto? – ma sulla piccola luna di Phobos, l’antico dio della Paura.
Marta Amadei, campionessa mondiale di salto in alto.
Sulla Terra l’accelerazione di gravità misura 9,8 metri al secondo quadrato, e così riusciamo a staccarci dal pianeta soltanto di pochi centimetri (il mio record è 255). E sapete quanto dura quel salto? Meno di un secondo. Beh, la gravità su Phobos è di soli 0,0057 m/s²… fate un po’ i calcoli.
– 1, 2, 3… Via!
Mi fletto sulle ginocchia, spicco il balzo e lancio la battuta: – Un piccolo salto per una donna… un gigantesco balzo per l’umanità!

E sono nel vuoto.

È tutto molto più lento di quanto mi fossi immaginata. Un giorno marziano, 24,62 ore terrestri, tanto deve durare il mio salto. Marco voleva un maratoneta, ma lo Sponsor gli ha riso in faccia. La gente voleva che fosse la campionessa mondiale a toccare le stelle con un dito…
– Marta... abbiamo un problema.
– Che c’è, ho sbagliato la battuta? Non mi sono data abbastanza slancio?
– Ehm… no, te ne sei data anche troppo…
– Che cazzo vuol dire, Marco?
– I calcoli erano sbagliati.
– Sbagliati?
– È un dettaglio ma nel salto era calcolata solo la massa di Phobos… E allora non avresti avuto abbastanza… insomma… poi lo Sponsor ha detto: che cazzo, non si vedrà il fottuto Pianeta Rosso? Che vi pago a fare… E allora, per fartela breve, hai raggiunto la velocità di fuga.
– Non può essere! Il computer dev’essere guasto!
– Non è il computer a essere guasto, Marta. È il sistema. Se il salto fosse stato dall’altro lato di Phobos… ma lo Sponsor voleva Marte… Anche così, un salto umano standard poteva starci… – Rumore statico. – Ma tu sei una campionessa.
Bip.
Rumore statico.
E mentre cado sempre più in alto, in accelerazione costante verso Marte, penso ai tweet di domani sulla Terra. Cazzo. Almeno lì batterò tutti i record. Lo Sponsor sarà contento.



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angelo.frascella
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Messaggio#2 » mercoledì 15 aprile 2015, 11:37

Ciao Beppe.

Racconto ben scritto e divertente!
Mi verrebbe voglia di rispolverare le mie conoscenze di Fisica, per calcolare a che velocità bisognerebbe andare per raggiungere Marte in 39 giorni e quale sarebbe la velocità di fuga di Phobos, ma mi fido di te :P

cristina.danini
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Messaggio#3 » mercoledì 15 aprile 2015, 11:57

Ciao Beppe!

Ti commento anch'io, anche se non dovrei. Quando comincio a leggere sigle e numeri il mio lato analogico ha qualche attimo di repulsione, ma ho fatto bene ad andare oltre. Il tuo racconto è divertente, scorrevole e mi piace come ironizza sulle pretese eccessive, degli altri e verso se stessi. Il guasto che porta alla vittoria mi piace molto, nonostante la povera astronauta ;-) mi sono piaciuti particolarmente i dialoghi, li trovo molto realistici.

Alla prossima! :)

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beppe.roncari
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Messaggio#4 » mercoledì 15 aprile 2015, 14:38

Ciao Cristina, ciao Angelo,

Grazie a entrambi per il commento e per l'apprezzamento del racconto. ^___^

Il calcolo dei 39 giorni con un razzo VASIMR l'ho preso da un recente articolo di Huffington Post.

La velocità di fuga da Phobos è corretta, fidati, per il resto avevo letto che in linea teorica era possibile raggiungere la velocità di fuga dalla piccola luna di Marte e… mi sono fidato anch'io! All'inizio volevo provare a fare tutti i calcoli con le equazioni, ma mi sono reso conto che potevo:

A - scrivere;

B - fare tutti i calcoli precisi.

Mi vergogno a dire che… ho scelto la A!

Ciao! ;-)

 
PS

Se avessi scelto la B e trovato che i numeri non erano precisi precisi avrei inventato un pianeta e una luna diversi, ma la storia ne avrebbe perso, credo. ^__^

Fernando Nappo
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Messaggio#5 » mercoledì 15 aprile 2015, 16:32

Ciao Beppe,
bel racconto, scorervole e ben scritto. Concordo con Cristina Danini sulla naturalezza dei dialoghi.
Spero che il mercato pubblicitario non segua il trend che hai descritto, sempre più alla ricerca della spettacolarizzazione a qualunque costo.
Un appunto da informatico ormai non più in erba: il termine sistema si usa spesso come sinonimo di computer, ma, se ho capito il tuo racconto, il sistema citato è un’altra cosa.
A proposito: grande amicone Marco, eh? Rileggendo il racconto non mi pare così ignaro della piega che prenderanno gli eventi.

Ciao.
Fernando

alexandra.fischer
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Messaggio#6 » mercoledì 15 aprile 2015, 20:17

Sempre più in alto di Beppe Roncari Questa è SF con un lato satirico (sbeffeggia l’era di Twitter e della visibilità in Rete a tutti i costi). Mi ha fatta sorridere la confusione (voluta) della campionessa Marta fra Neil Amstrong e Louis Amstrong il grande jazzista. Spassoso il salto “aggiustato” per compiacere lo Sponsor (da Phobos a Marte). Manca la specifica del Guasto e del Piano B; per il resto, è una storia spassosa.

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marco.roncaccia
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Messaggio#7 » giovedì 16 aprile 2015, 10:16

Ciao Beppe,
le mie scarse cognizioni di fisica mi hanno impedito di comprendere del tutto il tuo racconto. Da quel che ho capito io non c’è nessun guasto ma lo sponsor che ha deciso di far saltare più del dovuto l’atleta perché lo scenario migliore per l’impresa è Marte. In questo caso il racconto avrebbe un problema (Houston!) di attinenza con il tema.
A prescindere da questo la mia valutazione è molto positiva trovo originale l’idea e sapiente l’uso dell’ironia. Non mi sono piaciuti invece gli spiegoni e le citazioni forse un po’ scontate (“abbiamo un problema” ,“fletto le ginocchia e sono nel vuoto” e il titolo stesso).

torpedocolorado
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Messaggio#8 » giovedì 16 aprile 2015, 11:50

Complimenti Beppe! Azzeccata la scena, plausibile la situazione distopica, naturali i dialoghi! Il guasto sembra evidente, il piano B una vittoria degli sponsor: l'umanità dei personaggi cozza prepotentemente contro la potenza dei brand pubblicitari. In fondo è l'alienazione costante che viviamo quotidianamente. Ma c'è altro: leggendolo un paio di volte mi son reso conto che c'è un'affinità elettiva con le Cosmicomiche di Italo Calvino. Quel salto mi ha ricordato tantissimo le peregrinazioni nel tempo e nell'universo di Qfwfq...un brivido a pelle, grazie!!!

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beppe.roncari
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Messaggio#9 » giovedì 16 aprile 2015, 12:30

Ciao, grazie dei ricchi commenti e degli apprezzamenti. :-)

@fnappo -- sì, Marco non è proprio un amicone e non era così inconsapevole, complimenti per averlo notato... d'altronde lui "voleva un maratoneta" per l'impresa.

@Alexandra Fischer -- il guasto va interpretato (per me) come inteso da @Leonardo -- in questo caso con "sistema" intendevo dire: "il sistema pubblicitario", il modo in cui funzionano le cose in quel mondo. E il Piano B è crudele: per lo sponsor è fare ancora più tweet con una tragedia. Cinicamente e ironicamente era anche quello che voleva Marta, avere più fama possibile: morendo, sarà accontentata...

@Ozbo, ciao Marco, mi piace la fisica ma neanche io sono un esperto, su un libro di fantascienza (mi pare di Dan Simmons, Olympos) un robot avverte un umano di non saltare troppo in alto su Phobos perché è proprio lì lì al limite in cui una spinta abbastanza forte possa vincere la debole gravità del satellite e farlo perdere nello spazio esterno (loro sono da quel lato). Io ho immaginato che mettendosi dall'altro lato della luna, verso Marte, entrasse in gioco la forte attrazione gravitazionale del Pianeta Rosso, come fattore ulteriore. Cose che non ho scritto ma a cui ho pensato: Marta non ha retrorazzi o come simili nella tuta perché non sarebbe "sportivo", non sarebbe una prova rischiosa, da vero "atleta no limits".

@Leonardo - sono lusingato dal paragone con Calvino! Grazie. Ho letto quasi tutto di Calvino con passione, ma mi mancano le Cosmicomiche! grazie! Ora le cerco per leggerle al più presto!

Ciao! ;-)

viviana.tenga
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Messaggio#10 » sabato 18 aprile 2015, 9:24

Ciao Beppe,

Ho provato a fare due calcoli veloci sulla cui esattezza non garantisco nulla, ma mi sembra che la velocità iniziale del salto di Marta (calcolando che con la gravità terrestre raggiungerebbe un'altezza di 255 cm) dovrebbe comunque essere ben inferiore agli 11 m/s di velocità di fuga di Phobos. Detto questo, sono d'accordo con te che trasferire tutto su un corpo celeste inventato per far tornare i conti avrebbe fatto perdere di forza il racconto, quindi va bene così.

Per quanto riguarda il racconto in sé, mi è piaciuto il mondo distopico che hai creato, un sistema pubblicitario portato all'estremo in un mondo sempre più frenetico e tecnologicamente avanzato. Anche i personaggi sono ben costruiti, naturali e credibili nei loro dialoghi. Unica cosa, non mi ha convinta del tutto il modo in cui hai inserito il tema, secondo me un po' forzato.

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beppe.roncari
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Messaggio#11 » sabato 18 aprile 2015, 11:59

Grazie del commento, Viviana! ;-)

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antico
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Messaggio#12 » domenica 19 aprile 2015, 19:53

Ecco il Beppe Roncari nell'Arena... Stai cercando di saltare, ragazzo? Hop hop... Stai sollevando polvere, smetti un po' che mi rovini lo spettacolo della pugna!
 
Un racconto completo e con un'immagine vincente, quella dell'atleta che salta da Phobos a Marte immolandosi senza saperlo alle esigenze degli sponsor e inoltre tradita da un allenatore che credeva amico. Dialoghi chiari e precisi, mi sono divertito e mi sento appagato. Solo una precisazione: neppure gli uomini hanno un record di salto in alto SULLA TERRA di 255 cm... Non mi pronuncio sugli altri calcoli, ma questo l'hai mancato in pieno, l'attuale record mondiale femminile è di 209 cm e risale al lontano 1987. In ogni caso, pollice su senza ombra di dubbio.

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beppe.roncari
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Messaggio#13 » lunedì 20 aprile 2015, 15:28

Prendo due piccioni con una fava e rispondo in una volta sola: pensavo a umani migliorati geneticamente, che hanno superato i record attuali di salto in alto. Per questo Marta, la nuova campionessa mondiale che sulla Terra salta 255 cm (contro il record attuale femminile di 209 cm), potrebbe farcela, solo lei, appena appena, ma farcela, a sfuggire alla forza di attrazione di Phobos...

Se saltasse dall'altro lato della luna, viceversa, la forza di attrazione di Phobos si aggiungerebbe a quella di Marte per riportarla sul planetoide. Saltando in direzione Marte, invece, la forza di attrazione del Pianeta Rosso la frega, invece di facilitarle il rientro.

Ciao! E grazie per i commenti! ^___^

giulio.lepri
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Messaggio#14 » lunedì 20 aprile 2015, 22:27

Ok la fantascienza, ok tutto ma... la matematica nooooo!!! Accidenti a te Beppe, non puoi costringermi a contare, faccio la Holden proprio per questo!
Scherzi a parte, racconto molto divertente, mi sono fidato dei tuoi calcoli  etc, perché mi sembrava uno spreco rovinare un bel racconto per uno 0,3 alla meno con radice quadrata di x, tanto più che nessuno mi darà mai il nobel in fisica per aver dimostrato che se un uomo salta in un racconto e i conti non tornano allora è un brutto racconto.
In ogni caso molto divertente e bella storia, l'unico appunto che ti faccio e quel "fottuto". Quando dici: "la fottuta frase idiota di Louis Armstrong" storco un po' il naso. L'uso di fottuto non è sbagliato, ma puzza troppo di derivazione americana, e visto che molta della tua forza sta proprio nei dialoghi molto realistici, usare fottuto invece di una qualsiasi altra parola mi suona artificioso e spezza un po' l'atmosfera, anzi la guasta. Ma chissà, magari era quello il vero guasto di cui volevi parlare!

Un salutone, ottimo racconto!

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beppe.roncari
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Messaggio#15 » martedì 21 aprile 2015, 12:51

Grazie del commento, Giulio! Michia, mi sono "fottuto" con le mie stesse mani! ;-)

Scherzi a parte, proprio non ci avevo pensato che ci potesse essere una derivazione americana... l'unica scusante è che la frase è in bocca a una ragazza cresciuta a tweet e serie tv statunitensi... ciao! ;-)

devon
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Messaggio#16 » mercoledì 22 aprile 2015, 15:49

Divertente, mi ha strappato un sorriso. Come detto da altri il guasto non esiste ma quando il racconto è piacevole non lo si nota neppure. Le citazioni da te usate, una soprattutto mi sembra omaggiare Rat-Man. Sei stato originale nella storia e nei contenuti, il calcolo in secondi vado sulla fiducia, ma perché mettermi il dubbio? In un romanzo ci sta e si perde nel testo, ma in un racconto breve, mi rallenta la lettura. Se non sono date o elementi grafici, preferisco i numeri scritti per esteso. Mi è piaciuto, bravo.

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beppe.roncari
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Messaggio#17 » mercoledì 22 aprile 2015, 17:35

Grazie del commento, Devon! Forse hai ragione sul calcolo, da lasciare all'esterno del racconto. :-)

jacqueline.nieder
Messaggi: 28

Messaggio#18 » giovedì 23 aprile 2015, 21:58

Sempre più in alto [Beppe Roncari]

Ciao Beppe!!

Bel racconto, pieno, ottimo in tutte le sue parti. Il guasto... va be' è così piacevole che si chiude un occhio! I dialoghi sono belli perché sono veri, le immagini vivide, sono una telecamera che ruota senza difficoltà all'interno della scena. Sono divertita e ho apprezzato molto l'idea di sfruttare un tema come quello della pubblicità che si vede poco nei racconti. Quindi complimenti!

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