[M] E' tutta una questione di zucchero - Jacqueline Nieder

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
jacqueline.nieder
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[M] E' tutta una questione di zucchero - Jacqueline Nieder

Messaggio#1 » lunedì 13 aprile 2015, 23:32

Il fatto è che mi ero preparato per sette ore, che, per un uomo, sono un’esagerazione. Sette ore e cinquantun minuti a ronzare nei centri commerciali cercando di pensare a tutte le futili diavolerie indispensabili per le grandi occasioni. Duemilasettecentoventi scale mobili e mi ritengo ancora insoddisfatto dell’equipaggiamento nella sua totalità. Tipo del sapone Dove per pelli delicate, del deodorante killer contro il sudore acido, o del dopobarba da sessanta euro. Me la sono svignata mentre la virilità dormiva davanti alla tv e sono andato dall’estetista a farmi sistemare le mani da cavernicolo, non vorrei mai sfregiarti il viso con una sciabolata alla Wolverine.
Insomma, mi sono vestito e lavato, no accidenti, mi sono lavato e vestito, infarcito di caramelle gommose, patatine, M&M, Girelle Mulino Bianco, rigettato nella doccia per vaporizzarmi e sperare di perdere un chilo o due ed entrare nel completo nuovo. Niente di sensazionale, ma la camicia è un bijoux, se posso dirlo.
Quando sono uscito di casa, il mio ego era cresciuto almeno una spanna. Lo sentivo a fianco come un destriero panzuto e impavido. Poi ho preso la bici, mi sono legato i nastrini fosforescenti alle caviglie, ho messo il casco e la sciarpa a fiocco per non prender del freddo e farti ammalare. Ho percorso la ciclabile ma c'era una buca e sono caduto. Ho anche investito il carlino di una donna dell’era antidiluviana, che per lo spavento ha azzannato una ragazzina che passava baciando un tipo brutto. Ora ho un buco sul gomito e il baffo sporco di fango.
Amore mio, ho percorso mezza città, sono piombato sulla tangenziale in preda al panico del ritardo, mi sono fatto suonare da sessantamila autisti incazzatissimi che speravano solo di vedermi rotolare come i birilli del bowling. Ho cercato di ricordare qualche canzone, di quelle che avevo imparato comprando le cassette in edicola. Per cantartene una. Ma un tir ha suonato mentre gorgheggiavo e per lo spavento ora non ricordo più mezza nota.
Comunque, tesoro mio, qualche buon diavolo deve avermi protetto da laggiù, perché sono riuscito a schizzare fuori dalla tangenziale e finalmente eccomi sotto casa tua, che puzzo da far schifo.
Suono. Il campanello non funziona. Ritento. Niente. Busso. Non c’è cristo. Sbraito. Non mi senti. Finisco per sbattere i pugni al portone, in ginocchio, in preda all’ansia che ora non mi vedrai, e che sto perdendo la mia grande occasione.
Ma mentre sono lì che sembro un Saccottino sciolto al sole, apri tu. Tu, in un vestitino azzurro. Hai i codini e stai succhiando l’orecchio di un povero coniglio di pezza. Amore della vita mia che oggi, dopo due anni di litigi con la mamma, rivedo.
Ti stringo forte, mi guardi stranita e mi chiedi se ho delle caramelle gommose. Ne tiro fuori un pacchetto dalla tasca della bici. Mi fai un sorriso sdentato. Ti guardo la pancetta e sorrido, sei proprio mia figlia.



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » mercoledì 15 aprile 2015, 20:56

Jacqueline Nieder
È tutta una questione di zucchero Come racconto è carino, molto ricco di metafore che richiamano il consumismo e il bisogno di dolce (soprattutto nella scena dell’incontro del protagonista con la figlia). Si legge bene, ma non è SF. Attenzione poi alle Girelle, la marca non è il Mulino Bianco (in questo caso, scrivere un nome immaginario che indichi il prodotto; potrebbe anche apparire come pubblicità e anche errata). Specifica del guasto: mancata. Qui ci sono incidenti per via (dalla buca al carlino investito). Tir si dovrebbe scrivere maiuscolo.

Fernando Nappo
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Messaggio#3 » mercoledì 15 aprile 2015, 21:54

Ciao Jacqueline,

racconto simpatico, che inizialmente fa pensare a un appuntamento galante e poi vira verso un tipo di appuntamento che non sospettavo, anche se qualche indizio che hai lasciato all'inizio mi avrebbe dovuto far riflettere: chi va a un appuntamento galante con caramelle e merendine?

Come ha già sottolineato Alexandra nel tuo racconto non c'è un guasto al quale porre rimedio, ma una serie di incidenti che rallentano il protagonista. C'è il campanello guasto, è vero, ma il problema si risolve da solo quando la piccola si presenta alla porta. O forse questo succede - ecco la soluzione al problema del campanello rotto - perché il protagonista s'è accanito sul portone?

Spassose, m'hanno fatto sghignazzare un bel po', queste affermazioni del protagonista:

- Me la sono svignata mentre la virilità dormiva davanti alla tv e sono andato dall’estetista

- un tir ha suonato mentre gorgheggiavo e per lo spavento ora non ricordo più mezza nota.

Fernando

P.S.: confermo che le Girelle non sono del Mulino Bianco. Slurp...

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marco.roncaccia
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Messaggio#4 » giovedì 16 aprile 2015, 11:17

Ciao Jaqueline,
il tuo racconto è molto carino e il misunderstanding che crei portando il lettore a pensare ad un incontro galante delizioso. Poi, da ciclista, per me non è stato difficile empatizzare con il tuo protagonista. Trovo però poca attinenza con il tema. L’unico guasto forse è quello nel rapporto tra il protagonista e la madre della figlia ma non è così centrale nel racconto quanto l’incontro e le peripezie del protagonista per arrivare dalla sua bambina. Comunque una prova positiva

torpedocolorado
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Messaggio#5 » giovedì 16 aprile 2015, 12:28

Un bel climax Jacqueline con un ritmo incalzante e situazioni indovinate!! A parte qualche rara incertezza sintattica (la punteggiatura ormai un po' dovunque ha assunto un comportamento anarcoide e mi son adeguato anch'io!!) c'è un piacevole contrasto tra la goffaggine del protagonista e il gesto splendido d'amore che illumina il finale. Il carlino (!!!) che morde la ragazzina che bacia il tipo brutto...m'ha fatto morire dal ridere!!!! E' vero che manca il guasto ma è bello sapere che tutto s'è aggiustato e alla fine il protagonista può di nuovo abbracciare sua figlia. Dolce e delicato, tenero come una colazione senza girelle: diffidate sempre dalle forme perfette degli alimenti. La serialità non fa bene all'organismo !!!

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antico
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Messaggio#6 » domenica 19 aprile 2015, 21:23

E riecco la Jacqueline, prima volta per lei in edizione tutta sul web dopo la LIVE, se non erro.
 
Racconto molto delicato tutto giocato sulla preparazione e sul finale rivelatore, certo che se quelle ultime due parole fossero state invertite l'effetto sarebbe stato assai più tenero. Soddisfatto. Mi sembra ci siano dubbi sul suo essere in tema, ma personalmente non ne ho: il guasto è il Sistema, le famiglie frantumate, il fatto che un genitore possa non fare vedere il figlio (o figlia) all'altro per lungo tempo. Il piano B è adattarsi, tenere duro, cambiare, andare per "supermercati". Manca una rifinitura, ci sono alcune cose da sistemare che allo stato attuale stridono nella lettura, ma la prova è decisamente positiva. Pollice su.

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beppe.roncari
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Messaggio#7 » lunedì 20 aprile 2015, 12:49

Ciao Jacqueline, ben ritrovata! :-)

Racconto "dolce", forse troppo dolce. Carino, delicato, ma manca un vero e proprio "guasto", tranne quello segnalato da Ozbo.

A meno che il guasto non sia il fatto che dopo la traversata (eroica) in bici della tangenziale, il protagonista ora puzza da far paura dopo aver fatto tanta fatica a essere profumato e presentabile per la figlia... Un po' debole, forse.

Belle le descrizioni e bello il ribaltamento del finale.

Alla prossima!

giulio.lepri
Messaggi: 19

Messaggio#8 » lunedì 20 aprile 2015, 22:09

Bella lì Jacqueline!
Come sai io i miei feedback preferisco darteli a scuola che sono uno sfaticato e mi pesa tantissimo il sedere di venire qua a commentare :D
Quindi sai già che il racconto mi è piaciuto e che ho trovato molto divertente il piccolo imbroglio. Mi riferisco al fatto che tutti siamo portati a pensare a un appuntamento galante e, invece il protagonista sta andando a trovare semplicemente sua figlia!
Bel colpo, niente male questo racconto. Poi mi piace molto il tuo stile, per cui brava, bene e bis.

viviana.tenga
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Messaggio#9 » martedì 21 aprile 2015, 8:58

Ciao Jacqueline,

bel racconto, leggero e delicato. Ben giocata l'ambiguità sulla natura dell'incontro e ben reso l'amore del padre. Le disavventure lungo il percorso danno spessore al racconto, rendendo quasi eroico il viaggio e smorzando la "zuccherosità" del testo con una vena più scanzonata.

Quello che non mi convince è l'aderenza al tema: il guasto sembra essere solo quello del citofono; non solo la cosa è del tutto marginale all'interno del racconto, ma non si capisce neanche perché causi tanta ansia nel protagonista: se proprio non lo sentono bussare, non basterebbe tirare fuori un cellulare e telefonare per segnalare la sua presenza?

devon
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Messaggio#10 » mercoledì 22 aprile 2015, 16:11

Una buona prova, che mi ha ricordato un pò alcune commedie uk, perchè il protagonista si muove, in un mondo fermo su se stesso. Non ho visioni così acute da notare il guasto, ma mi è piaciuto come spiazzi il lettore nel finale, per un momento ho pensato fossero due amichetti di scuola, poi ti ritrovi a essere il padre, una buona soluzione.

jacqueline.nieder
Messaggi: 28

Messaggio#11 » giovedì 23 aprile 2015, 22:38

Ringrazio tutti per i commenti! Per il guasto: L'Antico ha risposto. E' esattamente quello il guasto a cui mi riferivo. Volevo parlare di una realtà dolorosa come quella dell'affidamento dei figli e del divorzio in maniera più delicata e leggera possibile.

A presto!

J

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